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Autore: esse198    25/04/2022    2 recensioni
Una mia personale visione della coppia che spero coincida con quella che tutti noi conosciamo. Dopo la guerra riprendere in mano la vita è difficile, soprattutto per Ron che rischia così di perdere la cosa per lui più importante.
Dal testo:
“Abbiamo condiviso tantissimi pasti insieme, nella sala grande ad Hogwarts, in luoghi un po’ più di fortuna come fino a pochi mesi fa, e qui in questa stessa cucina, pasti affollati e chiassosi in mezzo alla mia famiglia. E tu c’eri. Ci sei sempre stata, sei una presenza talmente costante nella mia vita che troppe volte ti ho data per scontata. Tutto questo è per dimostrare a te, ma soprattutto per ricordare a me, che non lo sei. Che sei una presenza preziosa nella mia vita.”
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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VII – La signora Weasley
 
La mattina seguente, Hermione si ritrovò nuovamente sul divano immersa nella lettura di un giallo babbano. A breve vennero giù Harry e Ginny. L’ultimo a svegliarsi fu Ron. Il ragazzo, indispettito dall’attitudine di Hermione di tenere sempre il naso tra i libri, glielo sfilò da sotto gli occhi:
- Basta leggere! – decretò.
- Dai, Ron! Ero giunta a un punto cruciale! – protestò la ragazza alzandosi e cercando di recuperare il libro, che Ron però teneva in alto, avendo allungato il braccio in tutta la sua lunghezza. Hermione fu costretta ad allungarsi a sua volta per raggiungerlo, ma appoggiandosi al corpo di Ron. Quest’ultimo resisteva divertito, alzò lo sguardo verso l’oggetto che brandiva, lo girò per leggere il titolo in copertina:
- “Il segno dei quattro”… cos’è? Magia oscura? – le chiese
- No, è un giallo babbano, molto appassionante. Il protagonista è un investigatore molto intelligente e affascinante. – contrattaccò lei.
Negli occhi di Ron brillò un lampo di gelosia.
- Allora mi sa che non te lo restituirò.
Continuarono quel corpo a corpo ancora un po’, mentre Harry e Ginny se la ridevano e si accoccolavano sul divano a godersi la scena.
Fu Hermione a cedere, stanca di puntare sui piedi e lui troppo beato di averla avuta così vicina, abbassò il braccio e anche il viso fino a baciarla dolcemente e improvvisamente. Hermione ci mise un po’ a ricambiare il bacio, colta di sorpresa.
Il momento fu bruscamente interrotto dall’entrata in stanza dei coniugi Weasley, seguiti da George.
- Mamma! Papà! – esclamò Ginny, anche per avvisare il fratello.
I due ragazzi si voltarono, sconvolti e rossi in viso. Ma la più sconvolta sembrò essere la signora Weasley che sussurrò il nome del figlio in un soffio con un tono che sembrava rimprovero, misto a delusione. Mentre George avanzò verso i due:
- Congratulazioni, ragazzi! Ce l’avete fatta finalmente! – esclamò maliziosamente, nonostante una certa malinconia persisteva sul volto e nel tono della voce.
La signora Weasley ordinò ai ragazzi di occuparsi dei bagagli e al marito di seguirla in cucina. Li sentirono confabulare e discutere, ma non riuscirono a cogliere le parole.
 
- Ma perché se l’è presa così tanto? – si interrogava Ron mentre si confrontava con gli altri, intenti ad occuparsi dei bagagli.
- Sei sempre il cocco di mamma… - lo canzonò George.
Ron lo guardò con fastidio sapendo perfettamente che non era così, poi riprese:
- Se avesse sorpreso voi – disse rivolgendosi a Harry e Ginny – vi avrebbe fatto mille feste.
- Se avesse visto me, mi avrebbe chiusa a chiave in stanza e non mi avrebbe fatto uscire più di lì. – rispose Ginny.
- Ma la signora Weasley sa bene di voi due! È così evidente! - ribattè Hermione con una leggera stizza.
- Hermione! – la guardò Ron, sorpreso di vederla sostenere la sua stessa tesi.
- La mamma sa di voi due. – rivelò George, mentre gli altri lo guardarono basiti. – Infatti non era molto convinta di andare via e lasciarvi soli, ma non ha saputo dire di no al papà che le ha chiesto qualche giorno per staccare dalla solita routine. E poi credo si sia convinta che del suo “Harry caro” ci si può fidare.
Arrossirono tutti quanti violentemente.
- Per quanto riguarda voi due - riprese George tornando a Ron ed Hermione - credo semplicemente che non se l’aspettava, per quanto abbondantemente prevedibile, e vedervi baciarvi l’avrà mandata in panico all’idea di avervi lasciati soli in questi giorni… - concluse.
 
La signora Weasley continuò ad essere fredda e sostenuta e si impegnò per tenere occupati i ragazzi e soprattutto separate le coppie.
Ron ed Hermione non ebbero modo di confrontarsi dopo quella discussione collettiva in giardino, ma se avessero potuto si sarebbero scoperti d’accordo che tanta ostilità era sospetta e preoccupante e li faceva sentire in colpa senza alcun vero motivo, d’altronde si erano soltanto baciati, non erano stati sorpresi in atteggiamenti più compromettenti.
Ma evidentemente avevano sottovalutato i livelli di apprensione della signora Weasley.
La giornata trascorse così in un clima di tensione difficile da sciogliere nonostante i tentativi dei vari membri della famiglia. Nel pomeriggio Ron decise di rifugiarsi nel capanno per stare da solo a pensare. Ma lì vi trovò il padre, probabilmente ugualmente desideroso di allontanarsi per qualche minuto dal malumore della moglie.
- Ho visto che hai trafficato anche tu qui dentro. – gli disse il padre con una punta d’orgoglio.
Ron annuì e gli si accostò.
- Sì, anche se non ho concluso granché.
- Avrai avuto altre occupazioni… - gli rispose Arthur allusivo, ma con affetto.
Ron sorrise  e si sentì al sicuro con lui, nessun segno di disapprovazione.
- Perché mamma si è arrabbiata? – chiese, poi come riflettendo ad alta voce: - Voglio bene a Hermione – confessò – E, a quanto dice George, era un fatto risaputo in famiglia…
- Si, Ron. La mamma deve solo fare i conti col fatto che ormai state tutti crescendo.
Ron lo guardò con stupore. Il padre continuava a guardarlo con un sorriso pieno di affetto e comprensione. Il ragazzo non disse più nulla, ma rimase con lui ad armeggiare tra i vari oggetti che tanto appassionavano Arthur.
 
Durante la cena la situazione sembrava più distesa e fu consumata in un clima più sereno e naturale. Mentre tutti si congedavano gli uni dagli altri Molly trattenne Ron ed Hermione al tavolo della cucina. La signora Weasley poggiò le mani sullo schienale della sedia davanti a lei e fronteggiò i due ragazzi che stavano in piedi vicini, ma non troppo, all’altro lato del tavolo.
- Scusate ragazzi, oggi ho avuto una reazione un po’ esagerata… - ammise la donna. – Mi avete colta di sorpresa, non che non me lo aspettassi! – concordò sulla prevedibilità della coppia. Poi addolcì il tono e aggiunse: - Hermione tu sei di famiglia, sei una così cara ragazza! – poi, cambiando ancora tono e scoccando uno sguardo di rimprovero a Ron: - Anzi, spero che quello zoticone di mio figlio si comporti bene!
- Mamma! – protestò lui.
- E spero che in questi giorni in cui vi abbiamo lasciati da soli… - riprese Molly zoppicando con le parole, ma in dovere di fare quel discorso. – Non abbiate corso… siate stati attenti…
- Mamma… - protestò di nuovo flebilmente il ragazzo che stava pensando di smaterializzarsi all’istante.
- Stia tranquilla, signora Weasley – intervenne Hermione che, seppur preda dell’imbarazzo anche lei, si sentì in dovere di rassicurare quella madre amorevolmente ansiosa e apprensiva. – Non è successo nulla. – concluse.
- Hermione! – ancora la voce di Ron sempre più consapevole di come la situazione stesse diventando fuori controllo.
Molly rilasciò un gran sospiro di sollievo.
- Promettetemi che sarete sempre attenti. – li ammonì ancora, mentre i due annuivano disperatamente in imbarazzo.
- Sono così contenta per voi. – riprese la donna, guardandoli adesso con infinita tenerezza – Dopo tutto quello che avete, e che abbiamo, passato – il tono basso e triste della donna colpì i due ragazzi – vi meritate un po’ di tranquillità. Godetevela. – concluse poggiando una mano sulla spalla di Hermione che sentiva le lacrime salirle agli occhi.
Molly superò i ragazzi, raggiungendo le scale, quando augurò loro la buonanotte:
- Ognuno nel proprio letto! – li redarguì prima di sparire al piano di sopra.
Le parole della signora Weasley avevano toccato qualcosa nel cuore di Hermione che non riuscì a controllarsi, si coprì il volto con le mani e iniziò a piangere. Senza indugi Ron la avvolse in un caldo abbraccio, poggiando il mento sui suoi capelli e lasciò che si sfogasse.
- Scusa… - mormorò Hermione quando si fu calmata un po’. Si scostò leggermente da lui cercando di asciugarsi le lacrime.
- Va meglio? – le chiese con la voce bassa e calda.Hermione annuì e poi confessò:
- Mi sa che è il momento di riprendermi la mamma…






Rieccomi!
Questo è l'ultimo capitolo scritto. Tendenzialmente doveva essere l'ultimo capitolo della storia, ma c'è qualche altra idea che mi frulla per la testa. Se riesco a trovare la giusta ispirazione e il tempo proverò a scrivere un altro capitolo. Ho modificato il titolo della fanfiction perchè non mi convinceva, stesso per i capitoli, ho voluto aggiungere titoli un pò più specifici per dare una forma più completa alla storia.
Ringrazio chi ha letto e recensito!
A presto
Silvia
  
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