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Autore: Spensieratezza    26/04/2022    3 recensioni
Dean è innamorato di Benny, ma poi arriva la tempesta Sam a sconvolgere tutte le carte.
Questa è una storia in cui niente è come sembra, in cui tutti i personaggi cambieranno e faranno delle metamorfosi che non ti aspetteresti mai.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Famiglia Harvelle, Famiglia Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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Crowley si trovava in cima di una grossa montagna, in tibet.

I suoi servi avevano provato a chiamarlo già da tempo e lui non aveva voluto rispondere ma una strana sensazione lo pervadeva da alcune ore, quindi mischiando il suo stesso sangue in un bacile, effettuò un contatto con uno di loro.

Sono in vacanza! Spero tu abbia un buon motivo per disturbarmi!”

“Mi perdoni mio signore, ma si tratta di una cosa molto importante!”
“Mpf. Parla!”
Azazel è morto!”
“Cosa?? Stai scherzando??”
“No, signore, è vero, è proprio vero!”
“Il demone dagli occhi gialli? È morto?”

“Sì, signore, proprio lui! Per mano dei Winchester e di..di Lucifero, signore!”

Crowley lasciò cadere il bacile e il poco sangue che ne era caduto si rovesciò ai suoi piedi.

Restò a guardare quelle goccioline come in trance, poi scese ai piedi del fiume, lavò il bacile e lo riempì d’acqua per lavare via il sangue.

Non voleva che gli animali lo bevessero.
Questo lo riportò al ricordo dei suoi ragazzi.
 
“Sam…”
 
 



Dopo quella notizia, era tornato al piccolo monastero sul tibet e alle sue mansioni, le preghiere, la meditazione e la purificazione del cibo.

“Lei è sconvolto, qualcosa vi ha turbato ?” chiese il sacerdote.

“No, io..” sul momento decise di dire una bugia, ma poi ci ripensò e optò per una parziale verità.
“ Ho avuto notizie dei miei figli..” disse con una strana voce che sembrava provenire dall’oltretomba.

“Oh..sono malati o feriti?” chiese l’uomo triste.
“No, no, no! Stanno bene..anzi, la notizia che mi giunse..è positiva. C’era un uomo..che li perseguitava, ora ha smesso di dargli fastidio.”

Si rese conto di essere parecchio ambiguo e sperò che l’uomo non gli chiedesse altro, ma il sacerdote non sembrava intenzionato a insistere sull’argomento.
“Sono molto felice di questa notizia.”
“Anch’io.”

“Non sembra però. Questo mi induce a credere che c’è anche una cattiva notizia.”

Ecco allora, l’insistenza agiva solo su altri fronti.
“Io..mi mancano. Ecco. Mi manca non poterli vedere.”
“Allora vada da loro.”
“Non è così semplice.”
“È forse ricercato dalla polizia?”

“No! No!” rise. La polizia non avrebbe comunque potuto fare nulla con lui.

“Allora non ci sono motivi per stare loro lontani.”

“Ecco, io..non voglio che fraintenda, non ho mai fatto del male ai miei figli, li ho protetti da tutta la vita e..il fatto è che adesso non sono la più persona che ero prima, mi vergogno di me stesso e penso che loro siano più felici senza uno come me al loro fianco.”

L’uomo lo fissò a lungo prima di dire:
“Loro che ne pensano?”
“In sostanza, che mi faccio un sacco di paturnie mentali.” Rise. “Mi parlano come se fossi il loro eroe, dicono che mi amano..e che devo stare con loro.”
L’uomo parve rifletterci su.

“Il problema che vi divide quindi non è la mancanza di amore, ma il cambiamento interiore.”
“Esatto.”

“Questo è esattamente il motivo per cui spesso gli esseri umani allontanano chi li ama. Soffriamo noi per qualcosa che abbiamo perso e inconsciamente puniamo chi sta vicino a noi, affinchè loro siano infelici quanto noi!”

“Cosa?? No! Non è così!” disse Crowley agitato dal giudizio del sacerdote.
“Spesso le cose non sono mai come quello che sembrano e sembra proprio che più ci affanniamo a negare qualcosa, più essa è la verità.”

“Crede di essere uno psicologo?”
“Solo bravo a capire l’animo umano.”
“Non tanto bravo a capire me, dunque.”
“Ne dubito.”

“No, sono IO che ne dubito!” disse Crowley mostrando gli occhi rossi.
L’uomo alzò solo di poco le sopracciglia ma per il resto non si scompose.
“Lei è cieco.” Disse Crowley come se fosse una certezza.
“No. Non lo sono.” Disse l’uomo con una bassa risata.
“Ma..allora come..perchè non..”

“Ho visto cose che fanno più terrore di un paio d’occhi che cambiano colore, signore. Non mi impressiono per queste sciocchezze.”
“Lei non si rende conto di che cosa sono io.”
“Lo so benissimo invece, lei è un demone.
 

Silenzio.

Crowley si era ammutolito.

“Ora che giochiamo a carte scoperte, mi permetta di offrirle una ciotola di riso come sketch pubblicitario.? Lo chiamate così voi giovani eh?”
“Non sono giovane da molto tempo, e vorrei che la smettesse di scherzare.”
“Non sto scherzando.”

“Allora è un pazzo! O un incosciente. Lei..non ha paura della morte, vero?” disse cauto.
“E perché dovrei giovanotto? Non c’è niente da temere da essa, anzi è dalla vita che bisognerebbe avere molta paura, non dalla morte, ma lei non sembra pensarla così.”
Crowley lo guardò allibito, poi giunse a una conclusione.
“Lei ha sempre saputo chi ero vero?”

“Vivere isolati ci porta a nuovi livelli di conoscenza, un privilegio che ci spinge a sapere le cose senza chiederle. Tutti noi abbiamo questa dote ma ben pochi lo sanno.” Disse versandosi del tè.

“Perché non mi ha mandato via?? Sapeva chi ero, ma mi ha fatto entrare qui lo stesso, mi ha offerto del cibo, mi ha offerto conforto nonostante la mia natura!”

“Vede, Crowley, l’ospitalità non è una cosa così stupefacente come sembra, anzi è una cosa del tutto normale, offrire ospitalità e consolazione a un’anima sfortunata e infelice è la normalità e non dovrebbe essere indice di stupore, così come aiutare il nostro prossimo che soffre.”
“Non merito la vostra compassione!”

“Così come l’arroganza. Poche cose mi fanno uscire di senno, come permettersi di dire al proprio prossimo anche di chi dobbiamo provare compassione. Una pessima abitudine non trova?”
“Sono un demone perché ho fatto un patto con un altro demone..per salvare i miei figli..ma a causa di questo patto, lo sono diventato io.”
 
Il sacerdote posò la tazza con un tintinnio.

“Il bisogno di giustificarsi e di dimostrare agli altri che siamo migliori di ciò che siamo, è finora una delle poche cose che ci trattiene dal diventare delle bestie. “
“Non posso evitarlo..lei è così gentile con me.”

“Spesso è molto più facile essere buoni con gli sconosciuti che non ci conoscono, piuttosto che con le persone che amiamo, ci ha fatto caso? Vada dai suoi figli, Crowley, perfino l’inferno può sembrare il paradiso, se vissuto insieme a ciò che amiamo.”
“Io..posso abbracciarla?” chiese Crowley con gli occhi che lacrimavano.

“Oh finalmente una risposta facile. Sì.”
 
Crowley si strinse insieme al sacerdote piangendo come un bambino.
“E poi dicono che i demoni non hanno un’anima, beh, questo dimostra il contrario.”

“Non so che cosa sono.”
“Caratteristica comune a tutto il genere umano.”
“Non sono mai stato religioso..ma le confesso che in questo momento..” disse staccandosi appena, commosso.

“Sccc non dica un’altra parola. Se le sue parole sono sincere e vere, me le dirà ancora in un altro momento, in cui non sarà così su di giri. Spesso si dicono cose brutte o belle in base a stati d’animo alterati, a volte bisognerebbe dirle quando le emozioni sono meno travolgenti per timore che si possano rimangiare. Se è sincero davvero, potrà dirmelo ancora.”

“Lo farò senz’altro, ma adesso ho una cosa da fare. Vedere i miei figli.” Disse Crowley scomparendo in quel momento, lasciando il sacerdote un attimo disorientato.
“Beh, devo dire che adesso il termine persone che scompaiono, acquisisce tutto un altro senso.”






















Note dell'autrice:  ciao ragazzi, non sono riuscita a scrivere di quando Crowley si riappacifica con i suoi figli, subito, e quindi ho fatto un missing moment dopo qualche tempo, che ho scritto qui:

La seconda riappacificazione: 
   
 
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