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Autore: darkroxas92    08/05/2022    3 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente, dopo un anno e passa, eccomi qui ad aggiornare!
Lo so, lo so... non ho scusanti di alcun tipo. L'unica cosa che posso dichiarare a mia discolpa è che non mi sono fermato a scrivere, anzi.
Come ho già detto, questa storia era già completata come base, e ora posso confermare che ho terminato la scrittura!
Quindi farò del mio meglio per pubblicare un capitolo a settimana, fino all'ultimo, ossia il 19!
Perciò, senza aspettare oltre, andiamo con il nuovo capitolo!
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Capitolo 06: Una richiesta dal passato per il futuro

 
Izuku sbatté le palpebre più volte.
L’ultima cosa che ricordava erano lui e Leomon che si lasciavano trascinare dentro quella specie di buco nero per aiutare Taichi e MetalGreymon.
Quindi era piuttosto confuso sul perché lui e il suo partner ora si trovassero in mezzo ad una piazza con centinaia di persone che camminavano attorno a loro, riservando loro sguardi perplessi.
“Che cosa… sono tutti umani?” Chiese sorpreso il Digimon, guardandosi intorno e resistendo all’istinto di afferrare l’elsa della sua spada.
Midoriya a quelle parole si riprese, e con un cenno silenzioso indico a Leomon il bordo della piazza, dove c’erano meno persone e si poteva vedere una stradina deserta.
Mentre i due raggiungevano il punto, Izuku non poté fare a meno di notare che nessuna delle persone presenti sembrava avere un Quirk attivo.
“Okay… hai idea di che cosa sta succedendo? Dove siamo?” Chiese Leomon non appena furono soli.
“Io… Credo che siamo nel mondo di noi umani.” Rispose il ragazzo, per poi tirare fuori il suo smartphone, solo per vedere che era ancora privo di linea. “Anche se temo di non essere ancora a casa…” Aggiunse sconsolato.
Leomon guardò il suo partner sospirare. Izuku lo aveva preso da parte una notte, approfittando che era il loro turno di guardia e gli aveva rivelato la verità sul suo mondo d’origine. Inizialmente il Digimon aveva nutrito qualche dubbio sulle sue parole, ma una volta che aveva visto gli occhi di Izuku tremare al ricordo del bullismo che aveva dovuto sopportare, non poteva negare che quello che aveva sentito doveva essere vero. E poi spiegava il mistero che avvolgeva Izuku. Senza contare che dopo che Izuku era riuscito a mostrargli alcuni video di All Might che aveva salvato sul suo smartphone riusciva a capire meglio il perché il sogno del suo partner era quello di diventare un vero e proprio eroe.
Prima che uno dei due potesse dire altro, la loro attenzione fu attirata da un bip continuo, proveniente dal Digivice di Izuku, che il ragazzo tirò fuori dalla tasca, vedendo che sullo schermo era apparso un pallino che si accendeva e spegneva in continuazione.
“E ora che cosa succede? Non si è mai comportato in questo modo.” Disse, non accorgendosi del rumore di passi alle sue spalle. Cosa che invece non sfuggì al suo partner, che estrasse subito la spada.
“Calma, calma.” Disse una voce, facendo saltare per la sorpresa il ragazzo, il quale perse la presa sul Digivice più volte prima di riuscire ad afferrarlo nuovamente. “Non voglio farvi del male.”
Izuku si voltò, ritrovandosi a guardare un ragazzo apparentemente universitario, che stava fissando con attenzione il Digivice in mano al ragazzo dai capelli verdi, che accorgendosi dello sguardo cominciò a cercare di nasconderlo.
“O-Oh, è solo un giocattolo e-”
“Un Digivice.” Disse l’altro ragazzo, serio, per poi guardare Leomon, che non aveva ancora abbassato la guardia. “Allora tu sei il suo Digimon partner, eh?”
Izuku sbatté le palpebre. “Tu… Tu conosci i Digimon?”
Il ragazzo fece un sorriso triste, per poi portarsi una mano in tasca. Pochi secondi dopo la tirò nuovamente fuori, mostrando un Digivice, che sembrava quasi essere fatto di pietra, il cui schermo tuttavia era incrinato e non dava alcun segnale di vita.
“È passato molto tempo da quando ne ho visto uno funzionante.”
Izuku e Leomon spalancarono gli occhi.
“Tu… Tu sei un Bambino Prescelto?” Domandò Leomon, mettendo via la spada. “Com’è possibile? Pensavo fossero tutti nel Mondo Digitale.”
“È stato molto, molto tempo fa.” Rispose lui. “Il mio partner… non potrò più incontrarlo. Io e i miei amici abbiamo dovuto fare un grande sacrificio per poter portare la pace nel Mondo Digitale.”
Il ragazzo scosse la testa. “Ma dove sono le mie maniere? Hime-chan mi avrebbe già dato una botta sulla testa per questo. Piacere di conoscervi, sono Daigo Nishijima.”
“Izuku Midoriya. E lui è Leomon.” Rispose il verde con un piccolo inchino. “Non pensavo avrei incontrato qualcun altro oltre al nostro gruppo con un Digivice.”
“Come ho detto, è stato molto tempo fa, soprattutto per il Mondo Digitale.” Rispose Daigo. “Eravamo un gruppo di cinque bambini, e assieme ai nostri Digimon abbiamo viaggiato per il Mondo Digitale, vivendo ogni genere di avventure. Ma sfortunatamente, non è finita bene.”
“Cos’è successo?”
Un velo di tristezza avvolse l’espressione dell’universitario. “I Padroni delle Tenebre.”
A quel nome il Digimon sussultò.
“Stai dicendo che tu eri uno dei coraggiosi guerrieri che riuscirono a sconfiggerli?!” Esclamò incredulo.
Daigo scosse la testa.
“Non è andata così. Non gli abbiamo sconfitti. Non definitivamente.”
Mentre parlava il suo sguardo si depositò sul suo Digivice. “I nostri Digimon fecero del loro meglio, ma non erano alla loro altezza. Fummo costretti a sacrificare il nostro legame con loro per forzarli ad un’evoluzione in grado di tenere testa ai Padroni delle Tenebre. Ma solo quattro di loro ci riuscirono. Il quinto decise di diventare un catalizzatore per i loro attacchi combinati, e grazie a ciò riuscirono ad allontanare i Padroni delle Tenebre dal Mondo Digitale.”
Izuku si ricordò di quella lapide trovata sull’Isola di File e del racconto di Unimon.
“Dopo ciò riuscimmo a tornare a casa, e da allora non abbiamo mai più rivisto i nostri Digimon.” Concluse Daigo. “E i nostri Digivice hanno smesso di funzionare.”
“Mi… Mi dispiace…” Mormorò Midoriya.
“Non preoccuparti. Mi spiace solo che il nostro fardello sia caduto su qualcun altro. Ma almeno stavolta siete più grandi di quanto eravamo noi.”
“O-Oh, no, no… Io sono il più grande del gruppo. Gli altri… sono ancora dei bambini, anche se in gamba.”
Daigo chiuse gli occhi, non riuscendo a nascondere la sua delusione nel sentire quelle parole. “Perché dev’essere sempre così?”
“Sai come possiamo tornare nel Mondo Digitale?” Chiese Leomon. “Dobbiamo tornare dai nostri amici.”
“So che il Digivice è il mezzo che permette il passaggio tra i due mondi. Ma sfortunatamente, non è possibile usarlo liberamente per ciò. Dovrete aspettare che si apra un varco e lanciarvi dentro esso. Ma prima, non vi conviene cercare l’altro Digivice?”
A quella domanda i due lo guardarono perplessi.
“C-Cos’hai detto, scusa?”
“Prima il tuo Digivice segnalava che ne aveva trovato uno poco lontano da qui. Una delle loro funzioni è quella di trovare gli altri. E dubito si trattasse del mio o di quello di Hime-chan, visto che sono entrambi rotti.”
Izuku guardò lo schermo del Digivice. “Allora forse si tratta di Taichi! Dobbiamo solo andare verso il punto segnalato, esatto?”
“Proprio così. Verrei con voi, ma… ecco, temo potrei fare tardi a lezione. E poi non so quanto potrebbe esservi utile un ex Bambino Prescelto come me.”
“Non preoccuparti.” Disse subito Izuku, scuotendo la testa e abbozzando un piccolo sorriso. “Grazie mille per averci detto cos’è successo in passato. Come possiamo trovarti di nuovo? La tua esperienza potrebbe aiutarci!”
Daigo sorrise, per poi tirare fuori dalla tasca uno scontrino e una penna, scrivendo dietro di esso un numero.
“Questo è il mio numero. Mi assicurerò di restare disponibile.”
Izuku prese il foglio e si inchinò nuovamente. “Grazie mille! Leomon, andiamo!”
I due corsero via, lasciando dietro Daigo, che sospirò prima di tirare fuori il cellulare e comporre un numero.
“Pronto? Hime-chan? È successo qualcosa che dovresti sapere… riguarda i Digimon.”
 
Con un po’ di fatica, principalmente a causa del fatto che nessuno di loro conosceva quella città, il duo riuscì a seguire le indicazioni del Digivice, fino a ritrovarsi a percorrere il corridoio di un palazzo.
Leomon aveva fatto un po’ di fatica a non farsi notare troppo, ma sorprendentemente la scusa che era in costume per una fiera sembrò funzionare per giustificarsi con chi li fermava.
“Sono abituato a vedere persone con Quirk di tutti i tipi… la gente da me ormai non si fa più domande.” Mormorò Izuku, sospirando e guardando il Digivice, che continuò a suonare sempre più velocemente.
Il duo si fermò di fronte a una porta.
Il ragazzo guardò il nome sul campanello, tirando un sospiro di sollievo nel leggere YAGAMI.
“Direi che siamo nel posto giusto.” Disse Leomon.
“Già. È il cognome di Taichi, ed è logico che se siamo nel suo mondo sia tornato a casa.” Rispose il suo partner, per poi suonare.
Attesero qualche secondo, per poi sentire la serratura scattare, lasciando che la porta si aprisse.
Ma invece di trovarsi di fronte a Taichi, si ritrovarono a fissare una bambina in pigiama della stessa età di Takeru, che li osservò incuriosita.
“Ciao… Siete amici di Taichi?” Domandò lei, soffermandosi su Leomon.
“S-Sì… è in casa?” Replicò Izuku, un po’ sorpreso, poiché non si aspettava di trovare una bambina.
“Il fratellone è partito per il campo estivo questa mattina.” Disse lei, per poi spostarsi di lato. “Ma entrate pure. La mamma dice sempre che bisogna essere gentili con gli ospiti.”
“C-Con permesso allora.” Disse il ragazzo, confuso. Taichi era partito quella mattina per il campo estivo? Ma erano passati mesi. E perché quella bambina non era sorpresa come dovrebbe essere di fronte a Leomon? Ma soprattutto, perché il Digivice continuava a suonare se Taichi non era lì?
I due entrarono dentro, per poi sedersi sul divano, mentre la bambina andava a prendere del thè freddo.
“Grazie… Ehm, scusa, Taichi non ci ha mai detto il tuo nome.” Disse Izuku, prendendo con gratitudine il bicchiere.
“Hikari.” Rispose lei, per poi guardare Leomon. “Tu sei un amico di Koromon?”
A quella domanda il duo si bloccò.
“Tu… Tu conosci Koromon?” Chiese sorpreso Midoriya.
“Certo. Io e Taichi lo abbiamo incontrato qualche anno fa. Come sta?”
“Koromon sta bene.” Rispose Leomon. “Anzi, ci ha aiutato più volte insieme a Taichi e gli altri nostri amici.”
“Meno male. Non abbiamo più saputo nulla di Koromon da quando è sparito.”
“Taichi non ci ha mai detto di aver già incontrato un Digimon in passato. Com’è successo?”
“Il suo uovo è uscito dal computer di papà. Si è schiuso la mattina dopo e ci siamo presi cura di lui per tutto il giorno. Ma la notte Koromon ha cambiato forma ed è diventato più grande. Mi ha portato in giro per la città, finché non è apparso un pappagallo gigante. Io e Taichi siamo rimasti coinvolti nella battaglia tra loro due. Dopo che Koromon è diventato un gigantesco dinosauro, lui e il pappagallo sono spariti nel nulla.”
Per Izuku non c’erano dubbi su quello che stava dicendo: stava chiaramente parlando di Greymon. Ma com’è possibile che Taichi non ne avesse fatto parola? Poi si diede una manata mentale in faccia. Proprio lui parlava, che aveva tenuto nascosto a tutti loro dei Quirk? Era decisamente ipocrita. Per un attimo si chiese se semplicemente non si fosse dimenticato il tutto, visto che a quanto pare era piccolo… Ma in quel caso, possibile che la sorella minore fosse davvero l’unica a ricordare?
Il suono del Digivice lo riportò al come e perché erano giunti lì.
“Hai mai visto un oggetto come questo?” Chiese Midoriya, mostrandole il Digivice.
Hikari scosse la testa. “No, perché?”
“Abbiamo seguito le sue indicazioni per trovarne un altro. Pensavamo si trattasse di Taichi, ma invece abbiamo trovato te. Forse… Forse ce n’è un altro in casa?”
“Possiamo cercarlo.” Rispose la bambina. “Se è importante, lo troveremo.”
I tre così, con le dovute limitazioni di Leomon a causa delle sue dimensioni, cominciarono a cercare per la casa.
E alla fine, come ipotizzato da Izuku, trovarono un Digivice sotto il tavolo della cucina, nascosto sotto il gatto di famiglia, il quale non sembrò apprezzare troppo l’interruzione del suo riposo, se i graffi sulla mano erano un’indicazione di ciò.
“Possibile…?” Si chiese il ragazzo, prendendolo in mano e sentendo il suo smettere finalmente di suonare.
Si voltò verso Hikari, che lo guardò confusa.
“Penso… Penso che questo sia tuo.” Disse, consegnandole il dispositivo, che lei prese con leggero timore.
Lo schermo del Digivice s’illuminò per qualche istante, per poi spegnersi.
“È una Bambina Prescelta.” Esclamò sorpreso Leomon, mentre Izuku sospirava.
“Taichi mi ucciderà quando lo scoprirà… Ma è meglio che lo abbiamo scoperto ora, invece di aspettare che qualche Digimon riesca a giungere qui e la colga di sorpresa.”
“Con questo potrò rivedere Koromon?” Chiese Hikari, guardando con attenzione il Digivice.
“Sì. Koromon e molti altri come lui. Io, Taichi e altri suoi amici siamo giunti nel loro mondo grazie ad esso.”
“Allora vado a cambiarmi!” Dichiarò la bambina, correndo in una stanza.
“Pensi che sia saggio portarla con noi?” Domandò Leomon.
“Non ha un Digimon partner. Rischierebbe di essere come me all’inizio: solo un obiettivo facile. Inoltre, almeno in questo modo potremmo difenderla.”
Il Digimon annuì, d’accordo con il ragionamento.
Pochi minuti dopo, Hikari uscì dalla stanza, con addosso dei pantaloncini rosa e una maglietta gialla, con un fischietto attorno al collo.
“Ci sono!” Esclamò entusiasta.
“Però ora dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare.” Disse Leomon. “Siamo nel mondo di voi umani, e a questo punto è probabile che Taichi sia rimasto nel Mondo Digitale.”
Izuku guardò il Digivice.
“La prima volta sono finito nel Mondo Digitale grazie al Digivice, forse possiamo ripetere il tutto. Ma come facciamo a ricreare la situazione? Dopotutto non era nulla di normale. E comunque non credo che basterebbe un’altra nevicata estiva seguita da uno tsunami…”
Midoriya ricominciò il suo borbottio, facendo sospirare il partner e ridacchiare la bambina.
“Aspetta…” S’interruppe il ragazzo, guardando Hikari. “Hai detto che l’altra volta l’uovo di Koromon è uscito da un computer?”
La bambina annuì. “Sì. E tutti gli oggetti elettronici erano impazziti. Il microonde si accendeva e spegneva, il telefono suonava a vuoto e le luci continuavano a saltare.”
Izuku tirò fuori il suo cellulare. “Da quel che ho capito parlando con Koushiro, il mio smartphone è più tecnologico dei computer che esistono qui… Forse…”
Dicendo ciò puntò il Digivice contro esso. Ma non successe nulla.
“Beh, valeva la pena provarci.” Sospirò.
Leomon alzò la testa, per poi tirare fuori la sua spada.
“Sta arrivando qualcosa!” Esclamò, poco prima che la finestra esplodesse.
Izuku si portò subito davanti a Hikari per proteggerla, mentre Leomon saltava in avanti e parava con la spada una clava.
“Ero sicuro che fossi tu, Leomon!” Esclamò Ogremon, sorridendo. “Posso sentire la tua presenza ovunque tu sia!”
“Ogremon! Come hai fatto ad arrivare qui?!” Chiese il Digimon leone, riuscendo a spingerlo nuovamente fuori, facendolo cadere giù dal palazzo.
Ogremon tuttavia atterrò in piedi senza alcuna difficoltà, schiacciando sotto di sé un’automobile e facendo scappare urlando le persone lì vicino.
“Non lo so e non m’importa! Mi basta solo poter mettere fine al nostro combattimento!” Urlò il Digimon orco, lanciando il suo attacco, che si scontro a mezz’aria con quello di Leomon, che nel frattempo era saltato giù a sua volta.
Izuku e Hikari uscirono di corsa dalla casa e cominciarono a scendere le scale.
Quando giunsero al piano terra i due Digimon erano impegnati in uno scambio senza sosta di colpi con le rispettive armi.
“Leomon!” Urlò Midoriya, alzando il suo Digivice, che s’illuminò come a rispondere a una silenziosa richiesta.
“Non preoccuparti Izuku, ho tutto sotto controllo!” Rispose il suo partner, riuscendo a colpire con un pugno l’avversario, che arretrò, per poi fissare il ragazzo dai capelli verdi.
Il suo sguardo si soffermò sul Digivice, per poi tornare a guardare il rivale.
“Capisco… Allora sei diventato il Digimon da compagnia di uno di quei mocciosi, eh?”
“Quei mocciosi hanno sconfitto Devimon e Etemon.” Replicò Leomon. “E sono più che orgoglioso di avere Izuku come mio partner!”
Il medaglione attorno al collo di Izuku s’illuminò appena. “Io e Leomon abbiamo deciso di seguire i nostri sogni! Diventeremo entrambi degli eroi, non importa come!”
“Eroi? Che idiozia è mai questa? Sei solo un semplice umano, cosa pensi di poter mai fare?”
Izuku chiuse le mani a pugno, tremando leggermente, solo per fermarsi subito dopo, guardando serio Ogremon.
“Ho passato tutta la vita a sentirmi chiamare debole. Non ho mai avuto un Quirk come gli altri bambini con cui sono cresciuto. Tutti mi hanno sempre preso in giro per questo… Ma ora basta! Ora posso aiutare le persone che ne hanno bisogno! E non solo umani, ma anche Digimon! Insieme a Leomon diventerò l’eroe di entrambi! Ho la forza per poterlo fare!”
Dette quelle parole, il Digivice s’illuminò ulteriormente, scagliando un raggio di luce che passò attraverso il medaglione, per poi colpire Leomon, che venne totalmente avvolto da quella luce, costringendo tutti a chiudere gli occhi.
Pochi secondi dopo la luce scomparve, lasciando nuovamente in vista Leomon, solo che ora la sua pelliccia era bianca, come anche la sua criniera.
“Che cosa?! Cos’è successo?!” Esclamò Ogremon, sorpreso, mentre Izuku osservava il suo Digivice, ora verde con le linee rosse, tremare tra le dita.
“Non sono più Leomon.” Rispose il Digimon, estraendo nuovamente la spada. “Ora sono IceLeomon, Digimon di livello Perfetto.”
“È riuscito ad evolvere…Fantastico!” Esclamò Midoriya, per poi chiudere le mani a pugno e fingendo di colpire un bersaglio invisibile di fronte a lui. “Forza IceLeomon, rispediamo Ogremon da dov’è venuto!”
Il nuovo Digimon annuì, per poi scattare in avanti con una velocità maggiore rispetto a prima, riuscendo a colpire allo stomaco il suo avversario, che poté solo spalancare la bocca incredulo prima di venire lanciato in aria.
“C-Che potenza! Ti sei davvero… evoluto…” Biascicò, non riuscendo a crederci. Fino a quel momento erano stati rivali di pari potenza. Ma era chiaro che la situazione non era più così.
Ogremon ricadde a terra, rialzandosi a fatica.
Izuku fece un passo avanti, sempre con Hikari nascosta dietro di lui.
“Arrenditi Ogremon. Non vogliamo farti ulteriormente male.”
“Come se fossi disposto ad accettarlo!” Esclamò il Digimon orco. “Non me ne andrò così!”
Ma prima che potesse fare altro, dal Digivice di Hikari partì un raggio di luce, che colpì il Digimon verde, cominciando a spingerlo indietro.
Izuku puntò subito il suo Digivice contro di lui, creando un secondo raggio, questo più grande rispetto all’altro, che spinse ulteriormente indietro Ogremon.
“C-Cos’è questa forza?”
“Questo è il potere dei Bambini Prescelti.” Rispose IceLeomon, per poi portare indietro il braccio, che s’illuminò.
Subito dopo scagliò il suo attacco principale, lasciando che una testa di leone fatta d’energia bianca colpisse Ogremon, provocando un’esplosione.
Dal posto dove si trovava il Digimon si generò una colonna di luce che si diresse verso il cielo, scomparendo dentro esso.
Al suo interno era possibile vedere Ogremon venire trascinato verso l’alto, per poi scomparire nel nulla a sua volta.
“Cos’è quello?” Domandò Izuku, mentre IceLeomon s’illuminava, tornando alla sua forma precedente.
“Quello è un passaggio per il Mondo Digitale.” Rispose una voce alle loro spalle, che li fece voltare.
Lì, a guardare il tutto con espressione vuota, c’era una studentessa universitaria.
“Daigo mi aveva detto che c’era un Digimon, ma non pensavo che ne sarebbe arrivato un altro. Tantomeno mi aspettavo di trovare un varco per il Mondo Digitale.”
“T-Tu chi sei?” Chiese Izuku, solo per vedere la ragazza tirare fuori dalla tasca un Digivice nelle stesse condizioni di quello di Daigo.
“Himekawa Maki. Credo abbiate incontrato il mio ragazzo poco tempo fa.” Rispose lei. “Ero nelle vicinanze quando ho riconosciuto i rumori di una battaglia Digimon. Non potevo evitare di venire a verificare.”
Chiuse la mano libera a pugno. “A quanto pare, il sacrificio del mio partner non è stato sufficiente per salvare il Mondo Digitale.”
Izuku la guardò sorpreso, per poi realizzare che lei doveva essere la partner di quel Digimon che si era sacrificato in quella battaglia di cui aveva parlato Daigo.
“Concluderemo noi il vostro lavoro!” Esclamò all’improvviso. “Ci assicureremo che quello che avete fatto non sia stato vano!”
Himekawa lo guardò perplessa, per poi fare un piccolo sorriso.
“Cerca di non rimangiarti quella promessa.” Disse, per poi tornare a guardare la colonna di luce. “Vi conviene sbrigarvi. Non si sa per quanto tempo resterà aperto, e presto la paura dei passanti verrà vinta dalla curiosità.
“Aspetta, per caso conosci un modo di comunicare con gli altri possessori di un Digivice?” Domandò Midoriya. “Almeno per far sapere che stiamo tornando indietro.”
“Potresti tentare di collegare il Digivice a un computer o a un cellulare. Ma non posso assicurarti nulla.”
Izuku annuì, per poi tirare fuori il suo smartphone e poggiarlo a terra affianco al Digivice.
“Speriamo che funzioni…” Borbottò il ragazzo dai capelli verdi, cercando di mettere a fuoco la videocamera.
“Che cosa stai facendo?” Chiese Leomon.
“Sto registrando un messaggio da mandare agli altri.” Rispose il ragazzo, assicurandosi che il video fosse iniziato. “Non sono sicuro che funzionerà, ma provarci sarà meglio di niente.”
Himekawa osservò con attenzione il tutto, guardando con curiosità quel cellulare che non aveva mai visto prima, mentre Hikari restava in disparte ad osservare la scena.
“Okay, ci siamo. Questo messaggio è per gli altri Bambini Prescelti, e spero soprattutto che Taichi possa riceverlo. Come sapete, io e Leomon ci siamo lasciati trascinare dentro quel buco nero nella speranza di poter aiutare Taichi e MetalGreymon, ma non siamo stati così fortunati. Siamo stati separati da loro, e non abbiamo idea di dove siano finiti. Ma ho una buona notizia per voi.”
Detto ciò mostrò un calendario da tavolo, che riportava il mese di agosto 1999. Lo aveva visto prima a casa di Hikari, e lo aveva preso per essere sicuro di aver visto bene. Dopotutto, quella era la prova che il mondo in cui si trovavano al momento era cronologicamente indietro rispetto al suo, e di almeno un paio di secoli.
“So per certo che sono passate solo poche ore da quando siete partiti per il campo estivo. Ho avuto modo di parlare con la sorella di Taichi, Hikari, che mi ha confermato che suo fratello era partito la mattina.”
A quel punto Izuku prese lo smartphone e spostò la telecamera verso il cielo, mostrando il raggio di luce.
“Quello è un passaggio verso il Mondo Digitale. Ho intenzione di attraversarlo a breve assieme a Leomon per tornare ad aiutarvi. Ho scoperto da una fonte che ritengo abbastanza affidabile che c’è una minaccia ancora più grande di Devimon e Etemon. Oltre a ciò, ho scoperto anche qualcos’altro, ma non posso dirvelo per video.”
Midoriya guardò Hikari. Era meglio non parlare di lei in un video che poteva essere intercettato.
Tornò a fissare dentro l’obiettivo della camera. “Non so quanto tempo sia passato per voi, ma faremo del nostro meglio per ritracciarvi. Aspettateci!”
Detto ciò interruppe il video, per poi rimettere in tasca il cellulare dopo aver cliccato sul collegamento per condividerlo, senza tuttavia selezionare alcuna opzione. Sperava solo che l’influenza del Digivice fosse sufficiente per superare ciò.
“Sembra che tu sappia cosa fare per rassicurare le persone, eh?” Fece Himekawa, con un piccolo ghigno divertito.
Izuku annuì, sorridendo. “Ho passato tutta la vita a studiare per diventare un eroe. E ho intenzione di continuare per la mia strada!”
“Un eroe, eh?” Ripeté la ragazza, chiudendo gli occhi. “Allora mi spiace doverti chiedere una cosa del genere, ma non ho altra scelta.”
“Uh?”
“Se doveste incontrare i Padroni delle Tenebre… Ti supplico… Eliminateli.” Disse lei, riaprendo gli occhi e guardando il ragazzo con occhi pieni di rabbia e tristezza. “Finisci ciò che abbiamo cominciato. Elimina il male dal Mondo Digitale!”
Izuku restò perplesso da quella richiesta, per poi annuire.
“Farò del mio meglio per portare la pace nel Mondo Digitale. Io, Leomon e tutti gli altri ci assicureremo che sia così!”
Hikari a quel punto lo prese per una mano.
“Andiamo? Voglio rivedere il fratellone e Koromon.” Disse.
Midoriya annuì, per poi tornare a guardare Himekawa.
“Fidati: non lascerò che il sacrificio che avete fatto sia stato vano. Diventeremo gli eroi del Mondo Digitale!”
Detto ciò si voltò, subito affiancato da Leomon.
I tre attraversarono la luce della colonna, cominciando subito a venire trascinati verso l’alto.
“Una volta arrivati, prendi tu il Digivice della bambina!” Urlò Himekawa. “Almeno non sarà un obiettivo per i Digimon che vogliono danneggiare i Bambini Prescelti! Finché non troverà il suo partner sarà meglio così!”
Izuku annuì, d’accordo con quel pensiero.
E poi i tre scomparvero assieme alla colonna di luce.
Himekawa osservò i resti del passaggio sparire, stringendo con forza il suo Digivice.
“Bakumon… Presto verrai vendicato, ne sono certa. E dopo potrò continuare a cercare un modo per riportarti indietro senza dovermi preoccupare di nulla.”

   
 
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