Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    09/05/2022    2 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo:
 “Non sei da sola pulce”
Continuava a pensare, sospirando. Aveva avuto da sempre una cotta per lui, ma negli ultimi anni, dopo quel loro riavvicinamento finito così male, aveva iniziato a detestarlo, eppure Lor era davvero dolce.
“E figo. Dio santo se é figo!” si disse, annegando la testa tra l’acqua e la schiuma della vasca da bagno, ricordando i suoi sguardi e quei suoi sorrisi così splendidi. Doveva rivederlo a pranzo, perché ancora una volta erano stati tutti convocati dallo sposo, che aveva strane prove da fare, e Alice aveva tantissima voglia di rivederlo.
Voleva vestirsi carina, e uscita dalla vasca sfogliò rapidamente il suo guardaroba, ma non aveva molto. Si rimproverò per non aver pensato di prendere qualcosa di carino, poi provò a pensare a una soluzione, ma non le venne in mente nulla, così scese a pranzo con un paio di shorts e una delle sue magliette annodate in vita. Non era carina, ma quanto meno era molto se stessa, e lui le lanciò un sorriso bellissimo vedendola. Si era vestito elegante, con un completo italiano di seta nera e ci aveva messo ore a disciplinare i suoi riccioli in morbide onde pettinate all’indietro. Temeva ci fosse ancora la famiglia Rosings, e si sentì molto a disagio scoprendo che non era così, ma lo sguardo di Alice lo fece sentire subito meglio.
 Come sempre abbracciò la cuoca (nonna Tess) con molta dolcezza, scelse il vino adatto e lo versò a tutti negli ampi calici, perdendosi in lunghissime e noiose spiegazioni. Alice non sentì una parola di quella spiegazione, ma si perse in quel suo sorriso così affascinante.  Scherzava come sempre con tutti, con quel suo sorriso smagliante, ma quando i suoi occhi incontrarono quelli di lei, il cuore gli saltò letteralmente in gola. Alice aveva raccolto i capelli, e indossava un pochino di trucco, giusto una piccola codina di eyeliner e del mascara, ma quegli occhi gli parvero stranamente più grandi e più belli del solito. Finalmente, incrociando il suo sguardo, sorrise e per Lor fu una gran vittoria, considerato che sembrava sempre così triste.
Non aveva un’idea precisa di cosa stesse facendo o di cosa ci fosse tra di loro, ma Alice gli faceva battere il cuore come mai nulla nella vita, e la sua unica priorità in quel momento, era riuscire a farla stare un po’ meglio. Quel sorriso, così bello e luminoso, gli fece sospettare che forse potesse essere sula buona strada, ma non immaginava neanche lui quanto.  Quella sera a cena continuò a fissarla con occhi languidi e seducenti, e Alice si sentiva il cuore letteralmente in gola.
La sua maglietta, però, aveva attirato l’attenzione di qualcuno, che da giorni non sapeva come fare per parlare con lei, e che provò a dire “la maglietta, è una delle tue?” facendola risvegliare da un lungo sonno.
Alice annuì e basta, senza guardarlo troppo, ma ormai con lui non ci parlava più, e questo era un dato di fatto. Neil Mac Neil la fissava con un misto di apprensione e tristezza, ma non aveva la minima idea di cosa fare con quella sua ragazza così ribelle e così identica a sua madre. Non che avesse mai capito bene come prenderla: c’era sempre stata Hellen tra loro, che decodificava le loro comunicazioni, che gli spiegava cosa lei sentisse e le motivazioni dei suoi comportamenti. Avrebbe dato il cuore per sentire ancora una volta una spiegazione di sua moglie, ma purtroppo non c’era modo.
Neil era rimasto vedovo molto presto, e non aveva mai voluto trovare un’altra donna. Hellen non era una figura semplice da sostituire: forte, decisa, sicura, ma anche dolce e intelligente più di chiunque avesse mai conosciuto. La sua malattia, e successiva morte, aveva lasciato un enorme strappo nella vita del povero marito, che le era sempre stato accanto e aveva provato in tutti i modi a supportarla. Per più di un anno dopo la sua morte, era sprofondato nel baratro della depressione più nera, ma poi un giorno si era accorto che la persona con cui passava più tempo in assoluto era la sua segretaria, una donna dolce e carina sulla quarantina. Stephanie Coleridge era una brava donna, vedova e senza figli. Si era innamorata di Neil dopo la morte di sua moglie, quando lui aveva iniziato a parlarle della sua vita, ma non aveva mai osato fare il primo passo. A due dalla morte di Hellen, però, lui e Stephanie erano diventati molto amici: passavano quasi sempre le serata insieme in ufficio, ed entrambi trovavano molto piacevoli quelle lunghe ore. Avevano gli stessi interessi, pochi anni di differenza e iniziare una relazione gli venne spontaneo. Neil faceva il padre vedovo già da un po', e se i suoi figli maggiori Dug e Paul, accettarono di buon grado la sua nuova relazione, non si può dire lo stesso di Alice.
 Se lo aspettava da lei, sapeva che quella testa dura non avrebbe mai permesso ad un'altra donna di entrare nella sua vita, ma non credeva che potesse reagire così male. Ad onor del vero la vita era stata abbastanza crudele con le povera Alice, che aveva vissuto la malattia di sua madre in adolescenza e che poi l’aveva persa davvero troppo presto. Questo, ovviamente, aveva forgiato il suo terribile carattere, regalandole una simpaticissima sindrome dell’abbandono, che le impediva di legarsi realmente alle persone per paura di perderle. Così, quando suo padre le aveva parlato della sua nuova futura moglie, Alice aveva reagito male: si era sentita abbandonata, sostituita e aveva preso le distanze, giurando di non tornare più a casa.
Vedete, nei lunghi anni di malattia di Hellen, Neil, Dug e Alice erano molto uniti. Non si permettevano mai di parlare del dolore che stavano provando e tutto quello che facevano era cercare di distrarsi a vicenda da quell’orrore che stavano vivendo. Era ormai il loro codice: quando erano in ospedale, in sala d’attesa, quando aspettavano che Hellen uscisse dalle sue terapie, non parlavano delle loro paure o di quello che sarebbe potuto succedere, ma di altro. Dug raccontava le avventure dei suoi amici, Mr Neil parlava praticamente di tutto e cercava in ogni modo di trovare argomenti che potessero interessare ai suoi figli, e persino Alice faceva il possibile per assecondarli, perché sapeva che lo facevano solo per proteggerla.
 La morte di Hellen aveva provocato un cambiamento in quello strano legame, ma il fidanzamento di Neil lo aveva letteralmente distrutto e per Alice era stato come perdere l’unica cosa bella della sua vita. Così aveva smesso di parlare con suo padre e non era tornata a casa per Natale, e solo lunghe suppliche di Dug l'avevano convinta a partecipare al matrimonio. Ora parlava con Neil, ma teneva le distanze e si era costruita una specie di armatura per tenere tutti fuori. Fissando il suo sguardo perso nel vuoto si disse che erano lontani i tempi in cui la sua bambina si sedeva sulle sue ginocchia e parlava con lui di tutto. Le piaceva guardare le partite insieme a lui e andavano persino a scommettere insieme; era la sua piccola donna ed ora non sapeva come aiutarla a riprendersi dalla sua crisi. Non avrebbe mai voluto vederla soffrire così tanto e per cercare di consolarla e distrarla le aveva dato sempre tutto, le aveva perdonato e concesso ogni cosa, ma ora si rendeva conto che con quell'atteggiamento aveva solo creato ulteriori problemi. Ora la sua dolce bambina che voleva diventare una veterinaria come la mamma, si era trasformata in una creatura bizzarra, acida, intrattabile e che fa la cameriera. Che futuro poteva avere? Realizzò che l’unica soluzione giusta era quella che proponeva Paul: tagliarle i fondi e costringerla a tornare a casa. Neil, però, aveva terribilmente paura, temeva di perderla definitivamente, ma anche di offendere la memoria di sua madre, che era così fiera della sua bambina così unica. Hellen aveva in ogni modo incitato sua figlia a seguire i suoi talenti e le sue passioni, a essere diversa dalla massa, ed ora che lo era diventata, forse sarebbe stato un tradimento voltarle le spalle. Probabilmente, però, sarebbe stato peggio lasciarla dall’altra parte del mondo a vivere una vita così sregolata e priva di futuro.
Si sarebbe sicuramente infuriata, e lo avrebbe odiato anche, ma era giunto il momento di fare qualcosa per lei, così schiarendosi la voce disse serio “Dug, Lor non avete bisogno di qualcuno all'hotel? Alice potrebbe aiutarvi e...”
 In quell'istante sua figlia lo fulminò letteralmente, ma lui aggiunse “cameriera qui e cameriera lì, cosa cambia? Potresti fare un po' di soldi in queste settimane e magari imparare qualcosa…”.
Aveva deciso: basta acconsentire ad ogni suo capriccio, non avrebbe più finanziato la sua permanenza in Giappone, l'avrebbe costretta a restare a casa, ma voleva affrontare l’argomento gradualmente.
Dug non capì assolutamente nulla di quel discorso del padre, e molto allegro disse che ovviamente avevano posto al ristorante, ma Lor si irrigidì per un attimo. Non aveva idea di cosa stesse facendo realmente Neil, ma dalla reazione di Alice, capì che forse non era una buona idea dare la propria disponibilità. Dug, però, ormai stava già parlando con la sorella della sua divisa, e forse non era possibile fermarlo, ma Alice implorava letteralmente il suo aiuto.
“Non vogliamo darle neanche un minuto di vacanza?” provò a dire confuso.
“Appunto. Tra le prove del matrimonio reale e il lavoro non avrei neanche tempo per una passeggiata!” aggiunse, fissando Lor con moltissima gratitudine. Era bello sapere che lui sarebbe sempre rimasto al suo fianco. Dug, però, ribatté divertito “Oh ma che sarà mai! Ti chiamiamo solo per qualche evento, dai Ali! Lavoreremo insieme e sarà fantastico!” facendola soltanto sospirare e annuire.
 “Magnifico!”Gridò Dug entusiasta, il povero ingenuo voleva davvero che sua sorella lavorasse col suo migliore amico, perchè sperava di poterla tenere vicino e di riuscire a farla riappacificare con il padre, ma non immaginava neanche in che casino stesse per finire. “Domani vieni alle undici, un po’ prima dell’inizio del servizio e Lor troverà sicuramente il tempo e il modo per spiegarti tutto”.
“Ovviamente…” disse lo chef uscendo a fumare, e lo sguardo che si scambiarono fu abbastanza esplicito, ma nessuno ci fece caso. Dug non avrebbe mai potuto lontanamente immaginare una cosa del genere e neanche avendola letteralmente sotto gli occhi era in grado di capire.
Capitolo:
Per tutto il pomeriggio Dug trascinò Lor in una serie di noiosissimi impegni da sposo, che il caro chef mal sopportò senza dire nulla. Rientrando da un’assurda prova dei gemelli da abbinare con il vestito, una cosa che Lor non avrebbe mai pensato esistesse, Dug tirò fuori una cosa che gli stava molto a cuore.
“Vorrei trovare una soluzione, perché è così sola a Inverness, passa tutto il suo tempo a scrivere ai suoi amici in Giappone. Le ho detto di chiamare una delle sue vecchie amiche, ma lei mi ha ringhiato che ormai sono tutte sposate e hanno dei bambini, e lei si annoia a morte di parlare di pappe e pannolini”.
Lor aveva più o meno lo stesso problema, e ora che Dug era entrato in modalità sposina, era letteralmente impossibile per lui sentir parlare di qualcosa che non fossero le mogli, i figli (o futuri figli) e cose così.
“Quanto ti capisco Ali…” pensò e gli sfuggì un sospiro. Chissà se quella solitudine poteva essere un altro elemento a unirli, si disse, ma non emise sillaba.
“Vorrei almeno che frequentasse qualcuno, capisci? E’ stata via per pochi anni, eppure pare abbia tagliato i ponti con tutti, non mi piace che se ne stia sempre da sola in casa, vorrei che avesse degli amici. Aspetta...ma Matias è in città, no?”
Lor allora sobbalzò letteralmente. Gli mancava solo di dividersi una donna col suo fratellino nerd, ma pensò un attimo a cosa dire esattamente, per non far capire troppo a Dug. Voleva solo urlargli “ma sei scemo?” ma probabilmente la sua rabbia avrebbe destato troppe domande.
 “Dai Matias è perfetto! Studia qualcosa sui videogames, no? Alice lo adorerà!”
Gridò Dug soddisfatto e felice, ma Lor ridendo scosse la testa e rispose “E' un ingegnere, non 'studia qualcosa sui videogames'. E poi non è mica detto che abbiano qualcosa in comune!”.
Dug, però, continuò nel suo piano, e scrisse persino a Emily, per ricevere la sua approvazione, che non tardò ad arrivare.
“Emily pensa sia un’idea fantastica” cinguettò eccitato e a quel punto Lor non riuscì a trattenersi e ruggì “come se la riguardasse” con un po’ troppo risentimento. In quel momento Dug lo fissò un po’ perplesso, perché davvero non capì cosa provocasse tanto astio in quel suo amico, che invece realizzò di aver parlato davvero troppo.
 “E va bene, li faremo conoscere, ma tu non iniziare a pianificare il matrimonio, va bene? Lascia in pace il mio povero fratellino e non mettergli strane idee in testa, che quello magari ti dà pure retta. Mi manca solo che si sposa anche lui...”
“Chiamalo ora, chiedigli di venire qui!”Chiese Dug sovreccitato, ma Lor si rifiutò categoricamente.
“Non so neanche se è uscito con George, non so veramente nulla, gli parlerò te lo prometto, ma con calma. Ora ho un appuntamento...” Provò a dire cercando di temporeggiare, ma il suo migliore amico iniziò a saltargli addosso e lui ridendo rispose “E va bene, e va bene lo chiamo, ma smettila di abbracciarmi. Potremmo dare il messaggio sbagliato al vicinato”
 Poi borbottando tra sé e sé pregò che suo fratello non rispondesse, ma Matias era ovviamente accanto al telefono.
“Laurent?”Chiese perplesso perchè suo fratello lo chiamava solo a Natale e al suo compleanno, quando se ne ricordava. Per un attimo si chiese se fosse morto qualcuno e pensando al suo viaggio in Francia il pensiero corse ai suoi nonni e gli vennero i brividi, ma poi suo fratello rispose “Lor, solo Lor. Comunque...senti il mio amico Dug qui sta impazzendo perchè vorrebbe farti conoscere una persona, ma io gli ho detto che magari hai da fare e...”
“Effettivamente stavo lavorando al mio nuovo videogame, ma posso venire se vuoi...”
“Ora?”chiese Lor sconvolto all'idea di vedere suo fratello in un'occasione diversa da una festa comandata, e lui tranquillo rispose “sì, che faccio?”
Non voleva assolutamente che si incontrassero, ma Dug gli rubò il telefono e disse “Matias vieni a casa mia subito, c'è qualcuno di speciale che vorrei che conoscessi, vedrai ne sarai entusiasta” e riattaccò.
“Dug calmati” disse Lor preoccupato e agitato, ma il suo migliore amico sembrava davvero euforico.
 “Non capisci, sono perfetti!” Continuava a dire e allora lui fece una cosa inaspettata, sputò fuori un'amara verità che lo stava mangiando vivo“Sono davvero molto legato a lei…”
 Dug allora lo guardò con aria sconvolta, e poi scoppiò in una fragorosa risata. Era ovvio che fosse legato a lei, che c’era di strano?
 “Oh maledetto figlio di puttana! E' tutto perfetto e diventeremo parenti non capisci?” gli disse, appoggiandogli una mano sulla spalla, e solo allora Lor capì che non avrebbe mai potuto dirgli la verità e sorridendo tacque.
Alice rimasta sola in casa, aveva messo un dvd e se lo stava godendo sull'enorme televisore di suo padre.  Credeva che Lor fosse uscito, quindi si era messa comoda e struccata. Guardava Il Signore degli Anelli in modo scomposto, ingurgitando pop corn e caramelle gommose contemporaneamente. Indossava dei pantaloncini cortissimi e una magliettina normalissima bianca, con su la stampa del sigillo della volpe a nove code di Naruto. Improvvisamente la sua quiete sonnacchiosa fu interrotta da tre uomini che entrarono di soprassalto in salotto, facendole prendere un colpo.
“Che cazzo?”Gridò un po' sorpresa, ma quello più sorpreso era Lor; era terribilmente sexy, con i capelli sciolti, una maglietta trasparente e dei mini shorts da togliere il fiato. Pensò solo che avrebbe voluto mandare via suo fratello e portarsela a casa, ma Matias neanche la guardò, troppo preso dalla sua consolle.
“Volevamo presentarti il fratello di Lor...”disse Dug euforico, e lei rispose “e non potevate farlo ad un orario normale?Quando sono vestita, magari? O forse sei una specie di lupo mannaro al contrario e sei umano solo di sera?”
“Bastava dire vampiro, sai. Quelli escono solo di sera”
 Matias alzò lo sguardo e per un attimo arrossì nel trovarsi davanti quella ragazzina mezza nuda, ma poi affondò di nuovo lo sguardo nel suo gioco e disse una cosa che lasciò che Dug fortemente confuso.
“La maglia col sigillo ottagonale è fantastica. Devi sapere che per noi Kishimoto è una specie di profeta religioso…”
“Concordo…” disse lei convinta e gli sorrise in un modo che a Lor non piacque proprio per niente, ma lei tendendogli la mano aggiunse “piacere Ai.”
Matias non la strinse perchè era ritornato con lo sguardo al suo gioco, e proprio quando Alice aveva alzato il sopracciglio e stava per insultarlo, il giovane ragazzo biondo, magrissimo, altissimo e allampanato le disse “Video girl Ai…devi essere una proprio forte”e Alice sorpresa rispose “Oh grazie. Anche se non sono assolutamente quel genere di donna crocerossina e per gran parte del manga avrei voluto schiaffeggiarla violentemente…”
Dug fisso Lor confuso per un attimo, ma lo chef era letteralmente furente e non riusciva a smettere di guardarla. Matias si mise a ridere e scostando finalmente la consolle le disse “Forte. Sei divertente.” Era la prima volta che Lor vedeva suo fratello ridere e preferire la compagnia di un umano a un videogioco e il fatto che fosse la ragazza per cui provava qualcosa, lo rendeva furioso.
“Adoro questo pezzo, è quando stanno per partire, no?” Aggiunse un insolitamente loquace Matias indicando la tv, e Alice sorridendo rispose “già, volete unirvi? Sono di maratona stasera”.
Ai non aveva invitato solo Matias, e lo sguardo che lanciò a suo fratello fu abbastanza chiaro. Si sentiva molto a disagio a farsi vedere in quel modo, ma Lor non smetteva di fissarla e questo la faceva andare letteralmente a fuoco. Si era chiesta come mai avesse provato a farle conoscere suo fratello, ma poi aveva capito che era un’idea di Dug e che allo chef quella storia non piaceva per niente. Chiunque se ne sarebbe accorto nel raggio di chilometri, e lo stesso Matias aveva chiaro che Lor non era entusiasta di vederlo lì. L’unico che proprio non aveva capito nulla, ovviamente, era il caro Dug, che ora aveva deciso di lasciare da soli i due e ignorando le rimostranze di Lor con fare scortese lo scaraventò letteralmente fuori da casa sua e sorridendo come lo Stregatto aggiunse ad alta voce “Buona serata e divertiti al tuo appuntamento…” gelando per qualche secondo Alice.
 Matias aveva immediatamente legato con Alice, e Lor non capiva come potesse essere successo. E mentre Lor cercava un modo per tornare a interrompere quei due, loro socializzavano.
“A cosa giochi?”Chiese Alice curiosa, e Matias spiegò che era un gioco inventato da lui per un corso universitario che seguiva.
 “Un incrocio tra tutti i migliori videogames fantasy, vuoi provare?”
“Sei il peggior nerd del mondo se ti fai i videogames da solo, te l’hanno mai detto?”
“Oh Grazie!” concluse allegro il giovane Dubois, con un sorriso molto tenero.
Matias non aveva lo stesso fascino e stesse doti da seduttore del fratello, non era bello come lui, ma Alice si divertì veramente molto con lui e ben presto diventarono grandissimi amici. Era un ragazzo ingenuo e tenero, sembrava quasi un bambino indifeso e non ci volle molto perchè Ai lo prendesse sotto la sua ala e decidesse di proteggerlo.
Nota:
Ciao a tutti! Allora che cosa ne pensate del padre di Alice? Siete d'accordo con la sua scelta? Credete che sia serio e voglia davvero impedirle di tornare alla sua vita? E cosa mi dite del fratello di Lor? Siete curiosi di conoscerlo? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess