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Autore: RoriStark    20/05/2022    2 recensioni
La Hellsing e la divisione Iscariota non sono mai andati d'accordo, ma per forze superiori e motivi politici e militari, hanno dovuto fare uno scambio, una sorta di erasmus, dove la vampira Victoria, e' stata mandata a lavorare con la XIII divisione e la giovane Sunny dovra' andare in missione con il famoso e mortale vampiro Alucard.
Genere: Fluff, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Sunny aveva scelto la sua stanza, si era premurata di chiedere una camera al terzo piano, il piu' lontano possibile dai sotterranei. Non si aspettava pero'  una camera tre volte piu' grande  di quella che aveva a Roma. Era arredata come nei film che guardava di nascosto in TV, quelle con le ragazzine che si scoprivano principesse tutto d'un tratto; c'erano un letto a baldacchino, un armadio enorme e perfino un terrazzo. Sunny aveva messo la sua valigia sul letto, ci volle poco per sistemare le sue cose e si chiese se nel tempo avrebbe avuto tempo per fare un po'di shopping, vedere tutto quello sfarzo, le venne voglia di avere anche lei qualcosa di più dei due abitini che aveva in borsa, voleva di più di quella povertà in cui era cresciuta, perché c'era, c'era molto di più fuori dal suo giardino. Si guardò allo specchio del suo bagno, aveva perfino una vasca con idromassaggio, si chiese se fosse stata più carina con un po'di trucco addosso, forse, forse doveva comprare qualche ombretto, rossetti e qualche crema per il viso. In fondo, avrebbe ricevuto dei soldi per i suoi servizi, quindi avrebbe fatto bene a spenderli.  Si avvicinò al suo letto dove aveva posato la custodia della sua arma,  era una piccola arpa ,simile ad un arco, in oro ed argento adornata con decori simili a piume d'angelo , in realtà non sembrava affatto un'arma, eppure.. Quell'arpa aveva sterminato tanti mostri quasi quanto le baionette di Andersen. 

 

"Signorina Sunny"

 

Walter era di nuovo all'uscio della porta

 

"Mi spiace disturbarla così All'improvviso, ma a quanto pare avete già una missione da compiere, Alucard è in attesa, si prenda tempo per prepararsi"  

 

"Si, grazie Walter"

 

Accidenti,non aveva nemmeno fatto in tempo a godere di quella bellissima stanza che già la stavano mandando in missione? A quanto pare Londra era davvero una città movimentata. Con uno sbuffo ,decise che per quel giorno non si sarebbe truccata, non ne aveva tempo, così, si tolse la vestaglia che aveva sperato di tenere tutta la serata, indossò il vestito rosso e gli stivali e di nuovo varcò la soglia, pensando che presto si sarebbe meritata un bel bagno con idromassaggio. Scese le scale con l'arpa nella custodia. C'erano un sacco di scale anche nel palazzo del papa a Roma, era abituata a correre su e giù per i piani con un'arma pesante sulle spalle. Raggiunse l'uscita dove si rese conto che il sole stava tramontando, per un'attimo rimase rapita dal cielo pastello che li sovrastava, ne osservó le sfumature, ogni dettaglio, pensando che quel cielo, avrebbe inaugurato la sua nuova vita. Prese un respiro profondo e tornó con gli occhi sull'auto dove l'attendeva Alucard, ancora non lo vedeva dall'ingresso, ma sapeva che era in auto e la stava osservando, se lo sentiva addosso, come un topo sotto al trespolo del falco, era terrificante, o forse, era… no, sciocchezze, era terrificante e nulla di più. Raggiunse il marciapiede, dove Walter le aprì la portiera con reverenza, sorridendo come sempre, dall'altra parte, sul sedile posteriore, se ne stava seduto Alucard ad osservarla, ghignando coi suoi denti di belva. Sunny deglutii a vuoto ed entró a sua volta nell'auto, cercando di esporre un sorriso di cortesia

 

"Buonasera, signor Alucard.. Non abbiamo avuto modo di presentarci come si deve… io sono Sunny, Sunny Iscariota"

 

"Sunny, Sunny… Sunny"

 

Ripeté il suo nome come se avesse avuto un sapore, un sapore delizioso e lui lo stava saggiando come un somelier saggia un calice di buon Pinot nero

 

"ma che bel nome my lady.. Hai il nome della cosa che dovrebbe uccidermi, o almeno così dicono nelle storie, così spera la gente.. "

 

Era vero, il sole fa male ai vampiri, in effetti, era una cosa alquanto ironica, pensó la ragazza con le trecce e l'arpa sulle gambe. Si strinse nelle spalle osservando il vampiro, soppesandone il sorriso. 

 

"Spero che lavoreremo bene insieme"

 

Gli occhi del vampiro divennero come miele, il sorriso si attenuó, più docile e confortevole

 

"Ne sono certo, lady Sunny"

 

Il viaggio in auto proseguì in silenzio, Sunny osservava avidamente i paesaggi, cercando di concentrarsi su di essi, non doveva pensare alla voce del vampiro, non doveva sentirne il profumo da uomo che portava, non doveva pensare che c'era qualcosa di strano, era tutto normale e loro erano sconosciuti, era impossibile, presto quella strana sensazione sarebbe passata, forse era solo la sensazione di lavorare con un giovane e bell'uomo che le dava tutti quei fastidi, non c'era altra spiegazione. 

 

****

 

Sangue, c'erano solo sangue e polvere,polvere che le bruciava la gola, sangue che le seccava la bocca.Era terribile, terribile, un incubo che non sembrava avere fine, un dolore che non scompariva dal petto, una fitta al cuore, come  se la lama che si levava sul collo dell'amore della sua vita glie lo avesse trapassato. 

 

Non lasciarmi

 

Occhi azzurri colmi di lacrime fissavano un'uomo sul patibolo, un condottiero, un re sconfitto, un'amante. Lasciato cadere sul patibolo con malagrazia dal boia, di fronte al ceppo,sporco di sangue rappreso e capelli secchi.Il condannato posò il possente collo su di esso, guardando la folla con i suoi occhi cobalto, tristi e profondi come due pozze senza fondo, occhi che lei aveva amato ogni singola notte di luna piena, sotto alle coperte calde

 

Non lasciarmi

 

Il condannato la osservava, in mezzo a tutti gli uomini eslutanti, il suo sguardo era puntato su di lei, la sola a tenere le mani sul volto per coprire rivoli di lacrime salate. L'uomo condannato a morte, le sorrise, prima di leccare del sangue da terra, prima che la lama si abbattesse sul suo collo

 

"Non lasciarmi!!!! "

 

****

 

Sunny sobbalzó quando la macchina frenò,rendendosi conto di essersi addormentata durante il tragitto. Alucard dal suo canto era rimasto con le gambe accavallate e le dita intrecciate sulle ginocchia, gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole tondi che riflettevano la luna ora alta in cielo

 

"Ti sei svegliata, siamo arrivati, coraggio, lady Sunny"

 

Il modo con cui pronunciava il suo nome le faceva accapponare la pelle, ma non osava rivelare la natura di quei brividi. Il vampiro le porse un fazzoletto ridacchiando mentre lei scattó ad afferrarlo capendo di diversi asciugare un lato della bocca

 

"Ho… "

 

"Non hai russato, no"

 

Scesero dall'auto, erano davanti ad una grande villa apparentemente abbandonata a se stessa. I viticci e l'edera l'avevano avvolta in un abbraccio mortale, le finestre erano a pezzi, le persiane penzolavano come unghie marce staccate dal dito in malo modo. Alucard avanzó per primo, I suoi stivali riecheggiarono come un monito nell'atrio, Sunny lo seguì cercando di tenere il passo con lui, si era fermata per incoccare la sua arma, ora la reggeva in braccio raggiungendo il vampiro in silenzio, era nervosa, il suo primo incarico lo stesso giorno dell'arrivo, per di più con un vampiro, una creatura che aveva risvegliato in lei qualcosa di strano ed antico, ma forse era solo una sua impressione per essere uscita dalla sua gabbia dorata. In fondo era un bellissimo uomo e lei era sempre stata chiusa con preti e suore, magari era quello il vero problema. Entrarono nella villa con passo cauto, le pareti avevano carta da parati ammuffita e coperta da chiazze di sangue denso che grondava fino alle assi di legno a terra, c'era una scia di sangue rappreso in parte come la pennellata di un pittore pazzo, la seguirono in silenzio. Nell'aria c'era odore di decomposizione e di morte, Alucard porse in silenzio un fazzoletto a Sunny, che  quando lo noto', si bloccò , l'espressione accigliata, pensierosa di fronte a quel gesto

 

"Forza, dopo questo tratto il lezzo sarà insopportabile, dobbiamo raggiungere il piano superiore per respirare un po', hanno gettato tutte le carcasse quà sotto pensando di allontanare i curiosi"

 

"grazie.."

 

La ragazza lo prese con cautela portandoselo alle labbra, lo permette contro il naso combattendo contro la vampata di profumo del vampiro che le riempì i polmoni e le mandó il petto in fiamme. Era solo una sua impressione ed il profumo di colonia del vampiro era davvero forte, doveva solo stare calma, erano tutte nuove sensazioni che avrebbe imparato a controllare,niente di strano o anormale. Si constrinse a pensare avanzando in silenzio, il lezzo che aumentava ad ogni passo che li portava sempre piu\ nelle viscere di quella tana. Raggiunsero la sala da pranzo dove una montagna di cadaveri masticati se ne stava a marcire come in una fossa comune, Sunny premette forte il fazzoletto sul viso per trattenere un conato di vomito,deglutendo i suoi stessi succhi gastrici, le lacrime agli occhi per lo sforzo, il vampiro se ne accorse e sorrise dandole una pacca sulla spalla che la costrinse a rimandare nello stomaco la sua colazione.

"Te l'avevo detto, figlia di Iscariota"

 

Sunny sospiró cercando di calmare i conati di vomito  e per farlo dovette accettate di godere del profumo inebriante di quel fazzoletto mentre superavano la cucina.Raggiunsero la sala con le scale che portavano al piano superiore, una volta li', aprirono tutte le finestre,almeno per il membro della squadra che respirava. I ghoul apparvero alla fine del corridoio, nelle ultime stanze, uscirono dalle porte annaspando verso I due, braccia tese verso di loro, mascelle aperte e penzolanti, corpi in decomposizione che camminavano per volere di altri. Emettevano versi gorgoglianti dalla bocca bavosa e piena di denti marci, gli occhi erano orbite vuote senza fondo, altre avevano occhi appesi come lampadine attaccate male all'albero di natale

 

"Coraggio, ragazzina, canta"

 

Sunny osservò Alucard con la coda dell'occhio, stringendo l'arpa a sé, non aveva mai cantato di fronte ad un'uomo che non fosse stato Anderson o le sue compagne di brigata, la voce sembrava non voler uscire, sembrava essersi aggrappata forte alla sua ugola e non aveva intenzione di uscire, mentre gli zombie si avvicinavano. Alucard sparó un colpo con la sua pistola centrando un ghoul che stramazzó a terra, versò le budella del ghoul vicino con un'altro proiettile

 

"Canta… "

 

Sussurró con voce densa come fumo, che le fece vibrare i polmoni, le farfalle sbattevano le ali nel suo stomaco, il cuore sussultó. La giovane cacciatrice chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e sfioró le corde della sua arma

 

"La-la-la… "

 

Le dita sfiorarono le corde dell'arpa

 

"Oh song, guide me…"

 

Il ghigno d'argenteria di Alucard brilló nel buio, una lieve risata che veniva dalla tomba gli si levó nel petto facendolo sussultare in estasi, ebbro della carneficina e della voce della giovane. Sunny sentì di adorare quella risata, così pizzicó altre corde, una luce come un nastro bianco schizzó contro i ghoul trafiggendone una fila intera

 

"Even with a melody as tiny as this

It feels like an entire world has passed through it

Every morning I wake, I search for you

A future without you

I've never wanted to imagine it, I hate it"

 

Qualcosa le era stato portato via, qualcosa di caro che le aveva lasciato un vuoto nel petto fin da quando era bambina, ma cos'era? Non lo ricordava. Solo quando cantava riusciva a sentirlo, aveva scritto quella canzone una notte anni prima, in preda alle lacrime dopo aver sognato lo stesso incubo che la perseguitava notte dopo notte.Solo con quella melodia riusciva ad ammettere i suoi sentimenti, ad implorare che quella cosa che aveva smarrito, tornasse. Altri nastri abbatterono i ghoul mentre Alucard sparava felice come non mai, estasiato, ebbro della voce della sua nuova compagna

 

"Canta, canta Angelo mio!! "

 

Rombó Alucard continuando a sparare nella mischia, ebbro di carneficina, aveva tirato fuori una seconda pistola e la ragazza ebbe l'impressione che se avesse provato a sollevarle non vi sarebbe riuscita, erano enormi ed i colpi che sparavano sembravano rimbombare come cannoni da guerra. Sunny tent di nuovo di concentrarsi sulla melodia e sulla sua arpa mano a mano che i nemici tentavano inutilmente ad avanzare

 

"But you're already gone, and I don't know what to do

Everyone but me seems to be carrying on just fine

Even so, tomorrow will come... oh song, guide me!"

 

In pochi istanti, intestini caddero a terra, braccia e teste, un ammasso di carne putrescente andò ad adornare il pavimento spoglio, coprendolo con un tappeto di interiora gorgoglianti e fumanti di gas putrescenti. I ghoul divennero l'imitazione della massa di cadaveri che avevano lasciato in cucina, ma non era finita. Quei poveracci erano solo l'antipasto,una pedina insignificante, dovevano trovare il vampiro che aveva causato quel mattatoio. Superarono la pila di cadaveri e Sunny dovette di nuovo coprirsi il viso, camminava al fianco del vampiro che sembrava vivere il più bel momento della sua vita

 

"Ti…ti piace uccidere i vampiri? "

il vampiro la guardo' in tralce, inarcando un sopracciglio in un cipiglio di curiosita'

 

"Certamente"

 

"Ma.. Non sono i tuoi simili? Perché lo fai? "

 

Alucard si fermò allo stipite della porta e la ragazza si trovò a scontrarsi col corpo marmoreo del vampiro, le parve di scontrarsi contro un muro di cemento .Di nuovo il suo profumo la assalì come una belva feroce che le troncó il respiro, la sua mano si aggrappó alla giacca di lui quando sentì il terreno mancarle sotto i piedi, d'istinto la mano guantata del vampiro le tenne la schiena per sostenerla causandole un'ulteriore capogiro che però si impose di combattere. Con uno sforzo non indifferente, la ragazza tentó  di ricomporsi, scattando di nuovo al fianco del vampiro che la osservava dall'alto dei suoi occhiali

 

"Loro sono una misera imitazione di quello che dovrebbe essere un vampiro, non sono assolutamente nulla di vicino a quello che sono io, sono solo feccia"

 

Sunny sobbalzó quando sentì dei passi riecheggiare dal corridoio, una risata stridula le fece tremare i timpani

 

"Ah sarei feccia? Voglio proprio vedere te, invece, cacciatore, cosa sai fare"

 

Disse con suono gutturale mentre mostrava i denti affilati. Era un uomo di mezza età,capelli brizzolati e baffi folti sopra alle labbra secche, occhi a spillo ed abiti da barbone strappati. Bava e sangue gli colavano dalla bocca distorta in un macabro ghigno, in mano aveva una mitragliatrice di piccolo calibro. Quando Sunny si voltò verso Alucard, lo vide snudare le zanne affilate, I suoi occhi schintillarono di rosso ed il suo sorriso si fece amaro, pericoloso. Caricó la pistola ,ma non sparó, guardava dritto mentre dietro al vampiro comparvero altri Ghoul

 

"Che ne dici se ti ammazzo e poi violento la tua amichetta"

 

"Coraggio, provaci"

 

Lo invitò senza scomporsi, appoggiando una delle pistole dietro al collo con fare spavaldo e sicuro di se', quando vide il vampiro avvicinarsi ,ridacchio' tornando sull-attenti ed  aprendo le braccia, mentre Sunny si chiedeva perché non stesse sparando. 

 

"Tieni a bada i ghoul"

 

Le ordinò schietto, in risposta lei annuí mentre con un tocco sull'arpa, una luce la avvolse sollevandola appena da terra, come se fluttuasse nell'acqua. Attorno alla schiera di ghoul si formó un cerchio di piume bianche, ai loro piedi una luce esplose facendoli appassire come piante durante la siccità. Il Vampiro schivó il colpo con un balzo e miró alla ragazza, sparó un colpo di mitraglietta, Sunny si voltó appena in tempo per vedere la figura di Alucard sistemarsi di fronte a lei per prendere il colpo , le pallottole affondarono con un suono ovattato nel corpo del vampiro. II cuore di lei perse un battito, sentì il suo corpo farsi di marmo, non si era mai sentita così prima, vedere il vampiro sanguinare le aveva fatto salire una paura che mai aveva conosciuto prima. Aveva ucciso decine di vampiri, con il suo maestro, eppure ora era immobile, le mani strette sull'arpa, spaventata? Aveva…paura?. Come d'istinto, la ragazza pizzicó una corda, come era solito fare quando un suo compagno era nei guai, una scia argentata colpì Alucard ma la giovane dovette fermarsi immediatamente quando vide il sangue sgorgare laddove la ferita si sarebbe dovuta rimarginare. La ragazza allontanó le mani dall'arpa indietreggiando con una mano che le copriva il volto

 

"Mi.. Mi dispiace signor Alucard"

 

Bisbiglió sconvolta per quello che aveva fatto senza riflettere, tremando mentre il vampiro era in ginocchio, la ragazza fece per avvicinarsi  ma il vampiro scattó di nuovo verso Alucard, stava per sparare quando l'ombra del cacciatore in ginocchio avvolse la sua figura, degli occhi rossi ed inquietanti si spalancarono lungo le pareti, il fumo avvolse il mostro che gridó terrorizzato quando questo si abbatté su di lui, venne afferrato per gambe e braccia da tentacoli colmi di occhi, quando questi strattonarono, la pelle si laceró, le ossa si lussarono mentre cani infernali banchettavano con le sue membra, infine, divorarono il torso in preda agli spasmi, della creatura non rimase nulla salvo una pozza di sangue. Pochi istanti dopo, l'ombra venne riassorbita,c'era di nuovo Alucard davanti a lei, nessuna ferita, nessun graffio, solo Alucard che la osservava divertito. Lla pistola appoggiata dietro alla nuca che tamburellava il collo. Sunny sentì le gambe cederle, cadde in ginocchio stretta alla sua arpa, gli occhi le si riempirono di lacrime, Alucard la osservó mentre il sorriso si spegneva sulle sue labbra, come al solito, tutti si spaventavano davanti alla sua vera natura

 

"Hai paura di.. "

 

Il vampiro si bloccó quando la ragazza scosse il capo guardandolo con gli occhi gonfi di lacrime, stava piangendo, ma non sembrava arretrare da lui, no, gli tese la mano tremante mentre l'imbarazzo, la paura e la vergogna le bruciavano le gote in due rivoletti salati che scivolavano fino alla gola pulsante,viva,della piccola mortale

 

"Ti ho fatto male, scusami, scusami tanto"

 

Sussurró portando una mano gli occhi per scacciare le lacrime, ma queste non smettevano di scorrere.Non si era mai sentita tanto imbarazzata, aveva ferito il suo compagno, avrebbe dovuto fare più attenzione, avrebbe dovuto saperlo che anche lui, essendo vampiro, non avrebbe gradito la sua magia sacra. Poi qualcosa le scivoló dalle labbra, in uno spasmo simile al vomito, ma dalle sue labbra uscirono parole, parole spinte dagli incubi che la assalivano la notte, coprendola di sudore e lacrime, ecco, di nuovo quella terribile familiare sensazione che le dava il tormento. 

 

"Perché ti sei preso quei proiettili? Non provi dolore? ? Perché ti fai male così??perché devi sempre farti male?? Alucard!! Io non vo…"

 

Sentì un troppo in gola come se un sasso le fosse risalito dallo stomaco all'esofago. Cosa? Cosa non voleva vedere più? Dannazione era la sua prima missione, cosa non voleva vedere? Il suo sangue? Il suo corpo sporco di sangue? I suoi occhi che si spegnevano? Si tappó la bocca con entrambe le mani mentre si rese conto di essersi lasciata andare, no, era tutta una sua impressione, era sconvolta e spaventata e non sapeva quello che diceva, non si mosse quando Alucard si chinó davanti a lei, non si mosse quando le prese il viso tra le mani e le asciugó le lacrime, rimasena fissarlo, smarrita, confusa, il profumo del vampiro addosso come un velo di pietà. Poi si mosse, piegó appena il capo poggiando la guancia sul palmo della mano di lui, con la mano glie la premette appena come per paura di sentirla andar via, gli sfioró il petto dove lo aveva colpito

 

"Mi dispiace, ti… ho fatto male, scusami.."

 

Il vampiro sorrise, bello come la fine del mondo, I suoi occhi, I capelli, tutto di lui sembrava incendiarle qualcosa dentro al petto come una miccia pronta ad esplodere e lui, lui era la fiamma che la faceva scattare ogni volta. Le diede una mano ad alzarsi, la ragazza fece del suo meglio per rimettersi in piedi incespicando parole per giustificare quella sfuriata senza senso

 

"Io non volevo gridare, non so cosa mi sia preso, non sono affari miei come… Come decidi di lavorare, non.. "

 

Un dito si posó sulle sue labbra, poi le labbra del vampiro, le sfiorarono la fronte, erano calde? Come era possibile? Le farfalle nel suo stomaco sembravano esplodere in mille pezzi mentre entrambi si voltavano verso l'alba per raggiungere di nuovo l'auto che li avrebbe portato a casa, alla tenuta Hellsing

 

"Non mi hai fatto male, va tutto bene, torniamo a casa"

 
  
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