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Autore: darkroxas92    29/05/2022    2 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 09
One For All


Pochi minuti dopo arrivarono decine di auto della polizia assieme a diverse ambulanze. A quanto pareva, prima dell’arrivo dei Bambini Prescelti, gli studenti si erano ritrovati ad affrontare un piccolo esercito di Villain, fortunatamente quasi tutti sufficientemente deboli da essere sconfitti anche da loro.
Gli unici che avevano creato realmente problemi erano i tre rimasti alla fine.
All Might si scusò con i presenti, per poi correre via per parlare con la polizia, lasciando i Bambini Prescelti alle cure degli altri eroi.
“Quindi tu puoi usare il cemento liberamente?!” Esclamò Takeru rivolgendosi a uno degli eroi, Cementos, il quale annuì.
“Proprio così. Anche se spesso mi ritrovo a fare il muratore piuttosto che l’eroe…” Commentò lui.
“Incredibile! Quando Izuku ha parlato dei Quirk, avevo dato per scontato che si trattasse semplicemente di poteri, non che questi potessero modificare radicalmente l’aspetto di una persona.” Rifletté Koushiro.
“Non mi stupisce che avessero creduto che i Digimon stessero usando dei Quirk. Per loro è piuttosto logico.” Aggiunse Joe, per poi guardare Midoriya parlare con il preside.
“Capisco…” Disse Nezu, annuendo. “Sì, direi che è l’idea migliore. Accogliere tutti loro alla UA sarà sicuramente una forma di protezione, visto l’interesse che i Villain hanno mostrato avere nei confronti dei Digimon.”
“La ringrazio molto.” Rispose Izuku, chinando la testa.
“Su, su, non c’è bisogno di essere così formali. Dopotutto, non possiamo di certo ignorare così dei possibili eroi. Anche se le vostre azioni odierne potrebbero passare come vigilantismo.”
A quella parola Izuku sussultò. Si era così abituato a combattere nel Mondo Digitale che non aveva pensato a quel dettaglio non proprio così insignificante.
“E, mentre per i tuoi amici il discorso potrebbe non valere, visto che a tutti gli effetti qui non esistono, per te il discorso è diverso, Midoriya.”
Il ragazzo dai capelli verdi deglutì, solo per tranquillizzarsi quando Leomon posò una mano sulla spalla.
“Abbiamo agito con le migliori intenzioni. Inoltre se non fosse stato per noi, gli altri ragazzi sarebbero stati feriti o peggio.”
“Ed è per questo che tutti noi faremo finta di niente.” Disse una nuova voce, anticipando un agente della polizia. “In più, All Might ci aveva già avvisato dell’esistenza dei Digimon, quindi eravamo pronti a tale eventualità.”
“Agente Naomasa.” Lo salutò il preside. “Allora sei tu il responsabile?”
“Già. Scorterò io questi bambini alla UA. Midoriya, so che vorresti andare con loro, ma il capo della polizia vorrebbe parlarti. Dopotutto, finalmente sei riapparso dopo quasi un anno dalla tua scomparsa. Senza contare che sei il più grande tra i ragazzi con un Digimon al suo fianco.”
“Sì, capisco… Avrei solo una richiesta, se possibile.”
“Immagino si tratti di tua madre. Un nostro agente sta andando ad avvisarla mentre parliamo. Immagino ci raggiungerà in centrale.”
“Sarebbe meglio mandare un eroe a scortarli.” Aggiunse Izuku, guadagnandosi la curiosità dell’agente e del preside. “Vi spiegherò tutti i dettagli in centrale, ma temo che mia madre possa essere in pericolo. È per questo che siamo giunti qui tutti quanti.”
“Per pericolo, cosa intendi esattamente?”
“Uno dei nostri nemici è deciso a impedire a Izuku e agli altri di combattere, ed è convinto che Izuku sarà la chiave della sua sconfitta.” Spiegò Leomon. “Sua madre potrebbe essere rapita e usata come ricatto.”
“Immagino non si tratti di un umano, vero?”
Izuku scosse la testa. “No, è un Digimon. E uno potente. Dall’aspetto potrebbe passare per umano, ma non fatevi ingannare dalle apparenze.”
Dicendo ciò tirò fuori il suo smartphone, per poi cercare qualcosa.
Gennai aveva modificato il portatile di Koushiro per permettergli di analizzare i Digimon incontrati, ma prima aveva fatto qualcosa di simile anche al suo telefonino, implementandoli un database completo dei Digimon.
Fu così che poté mostrare un’immagine di Vamdemon all’agente e al preside.
“Un vampiro?” Fece sorpreso Naomasa.
“Sì, ma questo è un vampiro che potrebbe distruggere facilmente un palazzo. Come ho detto, vi spiegherò tutto quanto in centrale. È una storia lunga.”
“Uhm… allora credo sia il caso di spostare l’intervista con la polizia nella nostra scuola.” Fece il preside. “Con tutti gli eroi presenti, saremo in grado di intervenire subito in caso di attacco.”
 
 
“Scusa Izuku… sicuro che sia tutto normale?” Chiese Yamato al ragazzo dai capelli verdi, mentre il gruppo veniva trasportato grazie ad un pulmino verso la scuola.
“A che cosa ti riferisci?”
“Beh, uno degli agenti aveva letteralmente la faccia di un gatto… è davvero normale?”
“Guarda, ho visto cose anche più strane. Il giorno in cui sono finito nel Mondo Digitale ero stato attaccato da una persona il cui corpo era letteralmente fatto di fango e a quanto pareva poteva impossessarsi dei corpi delle sue vittime.”
“Bleah, che schifo!” Esclamò Mimi, tirando fuori la lingua e facendo ridere tutti.
“Una specie di Raremon in pratica.” Osservò Motimon, mentre gli altri Digimon, con l’eccezione di Koromon e Leomon, erano tutti presi a fissare un All Might piuttosto a disagio per l’attenzione.
“Sei davvero fortissimo!” Esclamò Patamon. “Ho visto pochi Digimon muscolosi come te!”
“In effetti, sono sicuro che uno di quei pugni sarebbe sufficiente per mettere fuori gioco anche Ikkakumon.” Disse Gomamon.
“S-Sì… sono considerato molto forte… Non per niente sono il Simbolo della Pace.”
Izuku restò in silenzio, guardando il suo ex mito con attenzione. Era a conoscenza del suo segreto, e ormai era più di un’ora che era con loro. Considerando che era assai improbabile che quello fosse stato il suo primo intervento odierno, il suo tempo limite doveva essere quasi esaurito.
A conferma dei suoi pensieri una piccola scia di vapore iniziò a uscire dal braccio di All Might.
“Sicuro che puoi restare qui?” Chiese Midoriya, ricevendo un assenso dall’eroe.
“So cosa stai pensando, giovane Midoriya, ma in questo caso credo sia meglio così. Inoltre, sono sicuro che i tuoi amici potranno mantenere il mio segreto. Ti sono comunque grato per l’attenzione.”
In quel momento il vapore aumentò, diventando visibile a tutti.
“E-Ehi, che sta succedendo?” Esclamò Joe, guardando incredulo l’uomo.
All Might sembrò quasi esplodere in una nube di vapore, che quando scomparve lasciò un uomo mingherlino, praticamente pelle e ossa, il quale tossì immediatamente una considerevole quantità di sangue.
“EH?!” Gridarono tutti quanti, con l’eccezione di Izuku.
“È-È evoluto?!” Esclamò incredula Palmon.
“No, temo proprio di no.” Rispose l’uomo, pulendosi la bocca con il braccio. “Questo è semplicemente il risultato di un vecchio combattimento. Non vi annoierò con i dettagli.”
Leomon lo osservò con attenzione. Quell’uomo aveva perso di colpo tutta la sua forza, ed era chiaro che non era qualcosa che voleva far sapere a tutti. E Izuku ne era già a conoscenza, vista la sua mancanza di sorpresa.
“Quindi, nonostante la tua condizione, hai comunque detto quelle parole a Izuku?” Disse il leone antropomorfo, facendo sussultare All Might.
“Non è passato giorno in cui non mi sono pentito di quelle parole. Sono stato ipocrita, lo riconosco. E tu mi hai dimostrato quanto fossi in errore, giovane Midoriya. Dopo vorrei parlarti in privato, se sei d’accordo. L’invito è esteso anche al tuo Digimon ovviamente.”
Midoriya annuì, mentre il pulmino attraversava i cancelli che delimitavano la scuola.

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“Non posso credere che cosa mi sono perso!” Esclamò Iida, portandosi le mani sulla testa. “Come ho potuto abbandonarvi in quel modo? Per colpa mia avete rischiato di venire uccisi da quei Villain! Non sono degno di essere il rappresentate di classe!”
“Su, su, non dire così.” Tento di calmarlo Uraraka. “Dopotutto, se tu non fossi andato a chiedere aiuto, ce la saremo comunque vista brutta.”
“È vero, cra. E se non fossero arrivati quei tizi, saremo stati tutti in grossi guai.” Disse Tsuyu.
“A proposito… uno di loro non era quel ragazzo scomparso un anno fa? Mi ricordo di aver visto la notizia più volte in televisione, e parecchi eroi lo hanno cercato ovunque. Anche mio fratello ha dedicato diversi giorni alla sua ricerca.” Disse Iida.
“Sì, era proprio lui.” Fece Momo, raggiungendoli. “È incredibile che sia riapparso proprio quando avevamo bisogno di una mano, e con alleati così potenti.”
“Ma avete visto quel tizio simile a un leone che era al suo fianco?” Esclamò Toru. “Senza contare tutti gli altri.”
“Ma perché erano accompagnati da dei bambini? E nessuno di loro ha manifestato una volta sola il proprio Quirk, cra.” Rifletté Tsuyu.
“Sono sicuro che la situazione ci verrà spiegata.” Fece Mina.
A loro insaputa, mentre la classe 1A veniva accompagnata dagli agenti verso il lor pullman, un paio di occhi azzurri li osservavano con attenzione dall’interno di un cespuglio.
Tailmon alzò una zampa, guardando il Medaglione, che tuttavia non brillò.
“Midoriya si dev’essere già allontanato.” Commentò. “E nessuno di quei umani sembra conoscerlo.”
La sua attenzione si rivolse a Bakugo, che creò qualche piccola esplosione mentre entrava nel mezzo, borbottando il nome ‘Deku’.
“Beh, quasi nessuno. So riconoscere l’odio quando lo vedo, e il mio istinto mi dice che non è verso uno degli umani presenti.”
Senza aggiungere altro, saltò via, cominciando a seguire l’autobus da lontano.
 

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“Izukuuuu!!!” Urlò Inko Midoriya, abbracciando il figlio con le lacrime che scendevano a fiumi.
“C-Ciao mamma…” Mormorò lui, imbarazzato dalla situazione e cercando di ignorare il ghigno dei presenti. “Sono contento che stai bene…”
“Questo dovrei essere io a dirlo!” Replicò lei, per poi spostare lo sguardo verso Leomon, che sussultò per l’improvvisa attenzione. “Tu invece devi essere il compagno di viaggio di Izuku, esatto?”
“S-Sì, sono il suo Digimon partner e-”
Ma il mostro digitale s’interruppe quando la donna chinò la testa.
“Grazie per essere stato al suo fianco.” Disse semplicemente, per poi guardare gli altri Bambini Prescelti. “Grazie a tutti voi.”
“A-A dir la verità è stato Izuku ad aiutarci spesso e volentieri… Certo, ora che sappiamo che era perché ha studiato per essere un eroe, tutto ha molto più senso.” Disse Sora, ridacchiando.
“E ora vorremo sapere esattamente che cosa sta succedendo.” Disse una nuova voce, anticipando un nuovo arrivato: questi aveva il corpo umano, ad eccezione fatta della testa, che era quella di un cane.
Nel vedere il sussulto dei bambini, all’uomo-cane sfuggì un sospiro. “Capisco… allora è vero che venite da un mondo privo di Quirk. Io sono il capo della polizia, e ho saputo che c’è una sorta di situazione di pericolo che vi riguarda. In particolar modo Izuku Midoriya, il ragazzo senza Quirk scomparso nel nulla un anno fa.” Continuò, rivolgendo la sua attenzione al ragazzo dai capelli verdi, che deglutì.
“B-Beh… F-Forse sarebbe meglio aspettare che All Might tornì dalla chiamata che ha ricevuto e-”
“Gli passeremo una copia di questo incontro.” Intervenne Naomasa. “Dopotutto, non ha tutto il tempo di stare qui.”
Izuku colse il significato nascosto di quella frase e annuì.
“Beh, tutto è cominciato direi un anno fa. Ero sul tetto di un palazzo e…”
 
“Capisco… quindi questo Vamdemon è giunto qui con il preciso scopo di fermarti, convinto che tu sarai la chiave della sua distruzione.” Riassunse il capo della polizia, cercando di mettere a posto mentalmente tutto quello che aveva appreso.
Scoprire che non solo esistevano altri mondi, di cui uno popolato da creature con poteri simili e probabilmente superiori ai Quirk, ma che c’era letteralmente un esercito di mostri pronto ad attaccare non era qualcosa che poteva ignorare.
“Già… Mi spiace, ma anche se ho avuto la possibilità di dimostrare che non ero io il suo vero obiettivo, non potevo dirgli la verità. Non avrei mai potuto mettere in pericolo Hikari. Inoltre lei non ha ancora trovato il suo Digimon partner.”
“È stato molto nobile e coraggioso da parte tua, Midoriya.” Fece Nezu, prendendo una tazza di thè e bevendola. “Hai lo spirito dell’eroe. Sarei piuttosto orgoglioso di averti come studente nella mia scuola.”
Izuku sospirò triste. “Ma purtroppo non ho un Quirk che mi permetta di entrare. Senza contare che non posso abbandonare i miei amici. Come ho detto, farò del mio meglio per salvare il Mondo Digitale!”
“Chissà, potresti anche avere un Quirk.” Disse il preside. “Dopotutto, ci sono stati dei casi in cui si è risvegliato dopo rispetto agli altri. E ora che il tuo spirito è degno, il tuo corpo potrebbe decidersi.”
“Sarebbe bello, ma ho perso quella speranza molto tempo fa.”
“Beh, in ogni caso, diramerò immediatamente un’allerta per questi Digimon.” Continuò il capo della polizia, mentre osservava la foto di Vamdemon che Izuku gli aveva inviato.
“Purtroppo non siamo riusciti ad osservare bene tutto il suo esercito.” Si scusò Koushiro.
“Non preoccupatevi. Avete già fatto un grande favore alle forze dell’ordine. Avviseremo immediatamente tutti gli eroi del Giappone. Odio dovervelo chiedere, ma è probabile che ci servirà il vostro aiuto.”
“E lo avrete!” Esclamò Agumon. “Faremo del nostro meglio per aiutare il mondo di Izuku!”
“Ma dove resteremo nel frattempo? Non siamo a casa e non c’è nessuno a cui possiamo chiedere. Di certo non possiamo stare tutti a casa di Izuku, siamo in troppi.”
“Non c’è problema.” Replicò Nezu. “Sarò più che felice di ospitarvi nella UA.”
“D-Davvero potete ospitarci qui senza problemi?” Chiese Joe.
“Ma certo! È una scuola per eroi, sarebbe ipocrita non aiutarvi. Inoltre siamo già in stato di allerta a causa dell’attacco dei Villain. Temo dovremo rimandare il festival di qualche settimana, ma nulla di irreparabile.”
“Molto bene allora. Midoriya, potresti seguirmi? Non si preoccupi signora, torneremo tra poco.” Disse il preside, calmando la madre di Izuku prima ancora che potesse aprire bocca. “C’è qualcuno che sta aspettando suo figlio di là. Intanto farò venire qui Recovery Girl per controllare eventuali ferite dei bambini, oltre che avvisare Lunch-Rush di preparare un lauto pasto fuori orario. I Digimon hanno gusti particolari?”
“Mangiamo di tutto!” Esclamarono entusiaste tutte assieme le creature, mentre Leomon seguiva assieme a Izuku il preside.
Il trio proseguì in silenzio, finché non raggiunsero l’aula insegnanti.
Non appena il preside aprì la porta, Izuku e Leomon videro che su un divano era seduto All Might nella sua forma debole, che alzò immediatamente lo sguardo.
“Eccoci qui.” Fece Nezu, sorridendo. “Condivido la tua scelta All Might. È davvero un eroe nel suo cuore.”
“Già. Conferma solo ciò che sospettavo.” Rispose l’uomo, annuendo.
“Bene, allora vi lascio da soli. Devo preparare la scuola a ciò che ci aspetta.”
Izuku si voltò giusto in tempo per vedere il preside uscire, chiudendo la porta alle sue spalle.
“Di che cosa parlava?” Domandò Leomon, rivolgendosi all’eroe, che sospirò.
“Sedetevi. Sarà una lunga discussione.” Fece, indicando il divano di fronte a lui.
Izuku e il suo Digimon obbedirono.
“Perché volevi incontrarmi da solo?” Chiese il ragazzo dai capelli verdi. Una volta si sarebbe letteralmente sciolto all’idea di parlare con il suo idolo, ma ne aveva passate troppe. E poi doveva ancora perdonare l’uomo per le parole che gli aveva rivolto un anno prima.
“Ho proprio rovinato tutto, eh?” Fece l’eroe, ricordandosi di come quel ragazzo era nervoso quando lo aveva incontrato la prima volta. “Non ho parole per chiederti scusa. Suonerebbe tutto comunque ipocrita. Tuttavia, devi sapere che cos’è successo dopo che ti ho lasciato su quel tetto.”
“Stai parlando della tempesta di neve?”
“Quello era niente. Non è stata la prima volta che il tempo viene alterato da un Quirk, anche se grazie a te ora sappiamo che non era quella la causa. No, parlo del Villain che ti ha attaccato quel giorno, ricordi?”
“Sono quasi morto a causa sua. Direi che è difficile dimenticarlo.”
“Bene… Purtroppo non mi ero assicurato di tenere al sicuro in tasca le bottiglie in cui lo avevo rinchiuso. Il risultato è che durante la mia uscita di scena, una di esse è caduta fuori, e il Villain è riuscito così a liberarsi e ad attaccare un altro ragazzo. Penso tu lo conosca.”
Izuku spalancò gli occhi, pensando che c’era una sola persona che potevano conoscere entrambi. “Kacchan?”
“Immagino tu ti riferisca al giovane Bakugo. E hai ragione. Ha opposto una resistenza notevole, ma gli eroi giunti sul posto non erano in grado di aiutarlo, e io avevo già raggiunto il mio limite di tempo. È stato allora che mi sono ricordato quanto ti avevo detto poco prima. Era ipocrita da parte mia rifiutarmi di intervenire, anche se non ero in grado di fare nulla. Così, a costo di sacrificare ulteriore tempo della mia trasformazione, sono intervenuto e sono riuscito a salvarlo.”
Midoriya spalancò gli occhi. Tre ore erano già poche, e ora stava dicendo che il tempo era diminuito ulteriormente?
“Subito dopo sono andato alla tua ricerca. Volevo chiederti scusa per le mie dure parole, ma non sono riuscito a trovarti. Il giorno dopo, mentre ero a trovare un mio amico della polizia, vidi la tua foto su un modulo per le persone scomparse.”
“Sono stato chiamato nel Mondo Digitale pochi minuti dopo la fine della tempesta.” Confermò Izuku. “E lì i dispositivi elettronici funzionano in modo strano. C’erano momenti in cui il cellulare era totalmente scarico e pochi minuti dopo al massimo della batteria. Ma il segnale è sempre rimasto assente.”
All Might annuì, immaginando quella risposta. “Mi sono subito preoccupato di essere stato io a spingerti a scappare. Così ho deciso di prendermi carico del tuo caso, cosa che ovviamente ha sorpreso molti. Non meravigliarti troppo se troverai qualche post su internet dove speculano che tu sia il mio figlio segreto.”
“C-Cosa?!” Esclamò sorpreso Izuku, spalancando gli occhi. “Perché?”
“L’eroe numero uno che perde tempo a cercare un ragazzo scomparso? Non è proprio una cosa che succede spesso, anzi.” Ridacchiò l’uomo. “Ma c’era un motivo specifico per cui volevo trovarti, oltre che chiederti scusa.”
“Di cosa si tratta?” Domandò Leomon.
All Might portò in avanti la mano destra, spalancandola. “Ho una proposta da farti da un anno. E inconsapevolmente hai soddisfatto tutti i requisiti per accettarla. Midoriya Izuku, voglio che tu prenda il mio posto come eroe numero uno! E per questo ti voglio offrire il mio Quirk, One For All!”
Il ragazzo dai capelli verdi era sicuro che i suoi occhi non erano usciti dalle orbite solo perché fisicamente impossibile.
“C-Che cosa?!” Urlò senza riuscire a credere alle proprie orecchie, mentre anche Leomon osservava incredulo l’uomo. “Ma è impossibile! I Quirk non si possono passare tra una persona e l’altra!”
“Il Quirk che possiedo è diverso. È come una fiamma olimpica che viene tramandata. Io stesso l’ho ricevuto da un’altra persona. Sono stato l’ottavo a utilizzarlo.”
“E ora lo vuoi dare a me? Perché?” Chiese Izuku.
“Perché il tuo è il cuore di un vero eroe!” Esclamò All Might, spalancando le braccia. “E il tuo viaggio nel Mondo Digitale lo ha dimostrato! Hai affrontato difficoltà enormi, e nonostante tutto hai fatto del tuo meglio per aiutare gli altri! Se questo non ti rende degno di essere chiamato eroe, allora non so cosa potrebbe farlo!”
Leomon restò in silenzio ad osservare l’eroe numero uno, per poi spostare lo sguardo verso il suo partner, che era ancora agitato e si muoveva freneticamente.
“D-Davvero? H-Ho solo fatto ciò che reputavo giusto, nient’altro!”
“Esatto. Non agisci mosso da secondi fini. Tu vuoi solo aiutare gli altri. Sono venuto a insegnare all’UA per trovare un successore, ma nessuno si è dimostrato degno quanto te! Izuku, non ti dirò che puoi diventare un eroe. Tu sei già un eroe per molti!”
“Su questo hai ragione.” Intervenne Leomon. “Izuku è un eroe nel Mondo Digitale. Ma sei sicuro di ciò che stai offrendo?”
“Assolutamente. E mi rendo conto che il giovane Midoriya avrà come obiettivo principale aiutare il tuo mondo e gli altri bambini con voi. Ma va bene così. Questo non cambia la mia scelta.”
Izuku chiuse le mani a pugno, lasciando che delle silenziose lacrime scendessero dagli occhi.
“S-Se non fossi sparito… Se non fossi finito nel Mondo Digitale… Mi avresti fatto comunque quest’offerta?”
“Sì. Te lo avrei chiesto non appena trovato.” Rispose senza esitazione l’eroe. “Allora. Izuku Midoriya, accetti il mio Quirk, One For All?”
Il ragazzo dai capelli verdi alzò la testa, continuando a piangere.
“Come potrei rifiutare? Farò del mio meglio per dimostrarmi degno del tuo Quirk!”
All Might sorrise, per poi trasformarsi nella sua forma muscolosa.
“Esattamente la risposta che mi aspettavo!” Esclamò, per poi strapparsi un capello. “Ti avrei chiesto di allenarti prima di passarti il mio Quirk, ma vedo che in quest’anno ci hai già pensato da solo.”
L’eroe portò in avanti il capello.
“Mangialo.” Disse.
Izuku e Leomon sbatterono le palpebre, non sicuri di aver sentito bene.
“Eh?” Fece semplicemente il ragazzo, guardando l’eroe come se avesse due teste.
“Devi assimilare il mio DNA per poter prendere il mio Quirk. Questo è il modo più semplice. Ora mangialo, forza.”
 
Nezu sorrise nel sentire un urlo provenire dalla sala insegnanti.
“Così One For All è stato passato.” Disse una voce al suo fianco, proveniente da un vecchio in tuta gialla con tanto di maschera attorno agli occhi e mantello dello stesso colore.
“Già. E il nuovo possessore potrebbe essere superiore a tutti gli altri!” Replicò il preside.
“Tsk. Toshinori non è adatto a fare l’insegnante. Una volta finita questa crisi prenderò il moccioso per un allenamento intensivo. Ritrovarsi ad usare un Quirk all’improvviso dopo una vita passata senza non sarà facile per lui.”
“Qualcosa mi dice che andrà tutto bene. Ma ora dobbiamo pensare alla vera minaccia.”
“Vamdemon. Non pensavo ci potesse essere un mostro con l’obiettivo preciso di uccidere dei bambini. Dev’essere fermato a ogni costo.”
“Già. Per questo ho intenzione di chiedere l’aiuto di tutti gli eroi. Non deve sfuggirci. Voglio evitare che quei bambini debbano combattere, ma temo non ci sarà altra scelta. Ho il presentimento che nemmeno All Might possa fare qualcosa contro di loro.”

   
 
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