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Autore: eddiefrancesco    30/05/2022    0 recensioni
Dieci anni prima, Galen aveva lasciato l'Inghilterra per dimenticare la donna che lo aveva sedotto e abbandonato senza nemmeno una parola di spiegazione, portandosi via il suo cuore. Ora, diventato Duca di Deighton, è tornato per assumere i doveri che il titolo gli impone, prima fra tutti generare un erede. E la prima persona in cui si imbatte e proprio lei, Verity. Nel frattempo lei è rimasta vedova, scoprendo cosi che da quell'unica notte di passione trascorsa insieme è nata una bambina. Verity però...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Decisione molto saggia, Galen, davvero molto saggia. Affrontare la societa' a testa alta. Quando avranno luogo le nozze? Naturalmente io daro' una festa e...» «Eloise...» «Ditemi.» «Forse non cosi a testa alta. Dateci un po' di tempo, volete? E poi ci piacerebbe un matrimonio intimo, solo amici e familiari. Il che significa che voi e George siete invitati, naturalmente.» «Questa notizia destera' in ogni caso un grande scalpore, Galen.» «Lo sappiamo e ne' io ne' Verity ne siamo molto contenti.» Poi le rivolse un sorriso che sapeva il fatto suo. «Ma a voi non importa di suscitare scalpore, vero cugina? Pensate che gusto proverete nel raccontare alle vostre amiche che mi sono innamorato a prima vista e ho dovuto faticare moltissimo per guadagnarmi la mano della mia sposa. Anzi, a un certo punto, credendo di non avere alcuna possibilita', ero talmente disperato da pensare anche al suicidio.» Eloise lo fisso'. «Suicidio?» «Forse la mia reazione non e' stata proprio cosi drastica, ma non vedo alcun bisogno di lasciare che questo rovini la vostra storia. Potete raccontare quello che volete, ma sempre entro limiti ragionevoli» aggiunse. «L'importante e' che mettiate bene in chiaro che sono perdutamente innamorato di Verity e non sopporterei commenti poco lusinghieri e insinuazioni su di lei.» «Se l'occhiata che mi avete lanciato poco fa avra' sugli altri l'effetto che ha avuto su di me, credo che abbiate molto poco da temere riguardo ad accenni poco garbati o malignita'. Almeno non lo faranno apertamente.» «So che ci saranno pettegolezzi alle nostre spalle» ammise lui. «Per questo non possiamo farci niente.» «Tranne tenere fede a quello che avete detto e affrontare tutti a testa alta. Sono convinta che andra' tutto per il meglio. D'altra parte non c'e modo di fermare le chiacchiere. Se penso a quello che dicevano di voi quando partiste per l'Italia! Diverse persone erano convinte che foste stato rinchiuso in un manicomio.» «Davvero?» «Alcuni pensavano che la probabilita' che vi trovaste in una prigione straniera fosse piuttosto forte.» «Io ero in prigione, Eloise, ma mi ero creato da solo le sbarre.» Lo sguardo della cugina si addolci'. «Sono convinta che ora siate finalmente libero» disse rivolgendogli un sorriso materno. «Sono davvero felice per tutti e due.» All'improvviso salto' in piedi. «Devo dirlo a George!» Si affretto' a dirigersi verso la porta, poi si fermo' sulla soglia e lancio' a Galen un sorriso complice da sopra le spalle. «Questo dovrebbe distoglierlo dal pensiero dei suoi amati cani almeno per qualche istante.» Mentre Eloise usciva arrivo' un domestico in livrea alla ricerca del Duca. «C'e un signore che chiede di voi, Vostra Grazia. Dice che si chiama Franklin.» Si trattava dell'uomo che aveva assunto per controllare Clive e assicurarsi che salisse a bordo della nave che doveva portarlo lontano dall'Inghilterra. Che accidenti faceva li? Quasi nello stesso momento Verity stava salendo I gradini che portavano a casa di Fanny, a Heathrow. Prima che potesse bussare, la cognata spalanco' la porta e cadde singhiozzando tra le sue braccia. «Oh, Verity! Sono cosi felice che tu sia venuta! Non so che cosa fare! Si tratta di Clive.» Verity abbraccio' Fanny con gentilezza. «Ho ricevuto la tua lettera e sono partita non appena ho potuto. Adesso entriamo, Fanny, cosi ti preparero' una tazza di te'.» Tirando su con il naso la donna permise a Verity di prenderla per mano, come se fosse poco piu' grande di Jocelyn, e condurla all'interno della casa piccola e buia. Continuo' a piangere mentre la cognata si toglieva il mantello e preparava l'acqua per il te' nella stretta cucina. Non sapeva dove fosse andata la domestica, ma non le sembro' il momento piu' adatto per chiederlo. Una volta sistemato il bollitore sul fuoco, si sedette vicino al tavolo e si rivolse alla donna disfatta e addolorata che aveva davanti. «Non avete ancora avuto notizie di lui?» «Non una parola, nemmeno un rigo, dal giorno in cui e' partito per Londra! Temo che gli sia accaduto qualcosa di terribile. Io... io so che mio marito non ti e' mai piaciuto, Verity. Ma sono cosi spaventata.» Con un sospiro lei le prese una mano tra le sue. Non sarebbe stato facile, ma doveva farlo. «Ho qualcosa da dirti, Fanny.» «Riguarda Clive?» domando' lei sospettosa. «Si, riguarda Clive.» «E' morto?» chiese in un sussurro. Verity scosse il capo e l'aria tormentata negli occhi di Fanny si affievoli'. «Ma devo confessarti che non credo tornera'.» «Non tornera'?» ripete' la donna disorientata. «Vuoi dire che non e' andato a Londra e che e' venuto da te? Che cosa e' accaduto? Che cosa gli hai fatto?» «Io non ho fatto niente, Fanny, e credo che tu lo sappia. Ma Clive voleva fare qualcosa, qualcosa di spregevole.» Il viso di Fanny si imporporo' mentre altre lacrime le solcavano le guance. «Glielo ha impedito il Duca di Deighton.» Lei impallidi'. «Il Duca?» «Che cosa sai a proposito dei rapporti di Clive con il Duca?» «Io non so nulla dei rapporti di Clive con nessuno. Non mi ha mai parlato di queste cose. Mi ha detto solo che partiva per Londra per concludere degli affari.» «E' andato dal Duca di Deighton per cercare di ricattarlo.» Fanny resto' a bocca aperta per lo stupore. «Sto dicendo sul serio. Ha scoperto qualcosa e ha pensato di usarlo contro Galen e contro di me.» La sua stretta sulla mano di Verity si fece convulsa. «Non mi dire che e' venuto a sapere di Jocelyn» sussurro'. «Temevo che potesse farlo un giorno.» Verity la fisso' sbalordita. A quante altre persone Daniel aveva detto di Jocelyn? «Lo sapevi?» «Non ne ero certa. Ma la bambina non assomigliava per niente a mio fratello e nemmeno a te, cosi cominciai a sospettare qualcosa. Naturalmente pero' non avevo prove. Inoltre tu eri talmente affezionata a Daniel e lui amava tanto tutte e due...» Ricomincio' a singhiozzare inducendo Verity ad alzarsi e ad andarle vicino. «Non hai mai parlato dei tuoi sospetti a Clive» mormoro' rendendosi conto che doveva essere cosi. In caso contrario suo cognato gia' da tempo avrebbe usato senza scrupoli anche un semplice sospetto contro di lei. «No.» «Per questo hai la mia piu' profonda gratitudine, Fanny. Ma come sapevi che il padre di Jocelyn era il Duca?» «Non ne avevo idea fino a quando non l'ho visto. A quel punto ho notato la somiglianza e il modo in cui ti guardava.» Sollevo' gli occhi pieni di lacrime. «Dov'e' Clive? Il Duca lo ha fatto arrestare?» Fece per alzarsi. «Devo andare da lui.» «No, non lo ha denunciato» replico' Verity meravigliandosi della profondita' dei sentimenti di Fanny sia per il fratello che per il marito, anche se nel primo caso meritati, mentre nel secondo del tutto sprecati. «Il Duca gli ha dato il denaro che voleva a condizione che lasciasse il paese» le spiego' con riluttanza sapendo che le sue parole la avrebbero ferita. La consapevolezza che Clive era vivo e stava bene, ma che non era tornato da lei penetro' lentamente nella mente di Fanny. «Mi dispiace di darti tanto dolore, Fanny.» «Mi ha lasciato?» «Cosi sembra.» La cognata nascose la testa tra le sue braccia, mentre I suoi singhiozzi disperati riempivano la stanza. Cosi fece anche il fischio dell'acqua che bolliva nella teiera e Verity non fu mai tanto felice di sentire quel suono. Si affretto' a preparare il te' e ne verso' una tazza a Fanny. «Bevine un sorso, per favore» le disse gentilmente. Quando la cognata sollevo' la testa, la sua espressione denotava una profonda disperazione. «Dove andro'? Che cosa faro'? Senza Clive io... io non ho niente!» «Questo non e' vero, Fanny. Tu hai la tua famiglia, Jocelyn e me.» «Ma siamo stati cosi scorretti nei tuoi confronti.» Verity scosse il capo. «Non tu, Fanny. Inoltre se puoi perdonarmi come ha fatto tuo fratello, io posso fare altrettanto per quello che e' accaduto in passato.» «Ho cercato di non farlo» confesso' la donna. «Se non fosse stato per te avrei avuto quel denaro e Clive mi avrebbe amato.»
   
 
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