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Autore: Stillathogwarts    01/06/2022    3 recensioni
"Draco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una.
Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa."
(Dalla storia)
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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FLASHBACK #2
(DRACO)





Hogwarts, Quarto Anno

Pansy Parkinson era, a detta dei coniugi Malfoy, una candidata perfetta con cui stipulare un contratto di matrimonio.
Draco Malfoy non ne era poi tanto sicuro.
La sua famiglia faceva sì parte delle Sacre Ventotto e Pansy era una delle poche persone che a Draco effettivamente piacessero in tutta Hogwarts, però parlava troppo. Il suo raffinato ed elegante vestito argentato che metteva in risalto le sue forme e il suo lignaggio non era sufficiente affinché valesse un'intera serata ad ascoltarla commentare l'outfit di mezza scuola; l'unica volta che l'aveva accompagnata nei commenti era stato per insultare Weasley e quel suo orrendo abito da sera del diciottesimo secolo. Purtroppo per Draco non era neanche stata una sorpresa, perché lui lo aveva già visto in treno e aveva già preso in giro la Donnola in tal proposito, per cui non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione farlo di nuovo. Ed onestamente la sua faccia era già abbastanza consolatoria per Draco; si chiedeva, però, che fine avesse fatto la Granger e come mai non fosse al braccio del rosso.
Si era preparato una lista di insulti da rivolgerle e non vedeva l'ora che arrivasse per ravvivare la serata. O quantomeno che dessero via alle danze per poter ballare e far stare zitta Pansy.
All'improvviso, Draco udì diversi mormorii, un misto tra sospiri estasiati, esclamazioni di stupore e barlumi di invidia.
«Ma è bellissima!»
«Non ci credo, ma è davvero lei
Draco si voltò e... restò senza parole. A quanto pareva quella sera non avrebbe sfottuto la Granger, perché la sua mente fece immediatamente tabula rasa di tutti gli insulti a cui aveva pensato, insieme a qualsiasi frase di senso compiuto che avrebbe potuto dire.
Hermione Granger scendeva le scale in un bellissimo vestito blu pervinca; i suoi capelli erano raccolti e lisci e il lavoretto sui denti fattole da Madame Pomfrey aveva dato un ulteriore contributo; Pansy si lasciò andare a un paio di insulti borbottati, probabilmente invidiosa della bellezza della ragazza che indossava giusto un velo di trucco, mentre ella aveva come al solito esagerato.
«Crede che vestendosi in modo carino farà dimenticare alla gente che è una sudicia Sanguemarcio?»
Draco non poteva parlare a nome di tutti i Serpeverde purosanguisti, ma lui per un momento lo aveva sicuramente dimenticato; ovviamente, non lo disse ad alta voce.
Scosse forte la testa per scrollarsi via di dosso quei pensieri inappropriati e disgustosi; sì, lei era abbastanza carina quella sera, ma a lui faceva comunque ribrezzo.
Era, però, inspiegabilmente curioso di scoprire chi sarebbe stato il suo sfortunato cavaliere.
E poi lo vide e davvero Draco perse le parole.
Hermione Granger era andata al Ballo del Ceppo con Viktor Krum.
Ah.
Krum era un cercatore di fama mondiale, un Purosangue e uno studente di Durmstrang. Lucius aveva pensato di mandare Draco a studiare lì invece che ad Hogwarts, reputandola una scuola migliore per via dell'importanza data allo studio delle Arti Oscure, della sua conoscenza con Igor Karkaroff, il Preside di Durmstrang, e per via del fatto che solo studenti Purosangue venivano accettati a studiare lì. Non come ad Hogwarts, che invece era piena di Mezzosangue e Sanguemarcio. Ma Narcissa Malfoy era stata categorica: non avrebbe mandato il suo unico figlio a studiare così lontano. E Draco, sotto sotto, ne era stato felice: tutti i maghi del Regno Unito studiavano ad Hogwarts e lui aveva letto così tanto su quella scuola che, per quanto fingesse di odiarla, Draco personalmente non avrebbe scelto di andare da nessun'altra parte.
Guardava scioccato la Granger che apriva le danze al braccio di Krum; il bulgaro doveva per forza sapere che era una Nata Babbana, lei non ne aveva mai fatto un segreto di stato; quindi, perché la accompagnava con tanta fierezza? Avrebbe sicuramente potuto fare di meglio, qualsiasi ragazza gli avrebbe detto di sì. Pansy stessa avrebbe scaricato lui pur di poter andare al ballo con Viktor Krum.
Si chiese un'altra volta se fossero le idee di suo padre ad avere qualche falla o se fossero le sue informazioni riguardo a Durmstrang e i suoi studenti ad essere errate. Fatto stava, che per quanto Draco si sforzasse, quella sera non riusciva a trovare proprio nulla di sporco nella Granger. E a quanto pareva neanche Krum.
Si rese conto che, in realtà, se non fosse stato a conoscenza del suo status di sangue e non avesse avuto le frasi fatte di suo padre da rivolgerle, lui nella Granger non ci avrebbe mai trovato qualcosa di sporco. Al massimo, l'avrebbe potuta prendere in giro per essere un'insopportabile so-tutto-io, una secchiona, un topo da biblioteca. Ma sporca?
«Draco? Mi stai ascoltando?»
La voce di Pansy lo riportò alla realtà; no, non la stava ascoltando. Stava fissando la Granger e, rifletté, era talmente assorto nei suoi pensieri da seguire la massa al punto che aveva anche applaudito lei e Potter quando gli erano passati davanti.
Che schifo. Sperò non se ne fosse accorto nessuno.
«Stai zitta e andiamo a ballare, Pansy».

 

Hogwarts, Quarto Anno

Draco Malfoy se ne stava seduto scomposto e annoiato su una panca ad attendere la fine di quello stupidissimo torneo. Krum e la Delacour erano già tornati e questo significava che il vincitore poteva essere solo uno studente di Hogwarts, Diggory o Potter. Per quanto non nutrisse particolare stima nei confronti dei Tassorosso, Malfoy era ancor meno avvezzo a parteggiare per San Potter, a cui davvero non serviva vincere anche quel fottuto torneo per ottenere ancora più ricognizione.
Per cui si era ritrovato a sperare che fosse Diggory ad apparire con la coppa e che lo facesse in fretta.
Era veramente sul punto di andarsene, quando il rumore di una Passaporta attirò l'attenzione di tutti i presenti, che si alzarono in piedi ad applaudire, ovviamente, Potter.
Ma Draco no. Draco non aveva neanche fatto in tempo a sbuffare per la solita fortuna sfacciata del suo eterno rivale, - fortuna che lo aveva portato ad un'altra insopportabile vittoria -, che notò qualcosa di strano.
Non era solo.
Per terra, riverso sul pavimento, bianco e inerte, giaceva Cedric Diggory. E Potter se ne stava lì, avvinghiato al Tassorosso, a... piangere.
Draco si alzò lentamente per guardare meglio; tutto attorno si levavano urla di gioia e battiti di mani, una musica festosa animava l'atmosfera. Poi Fleur Delacour lanciò un grido di terrore e tutto si fermò; la gente arrestò le celebrazioni immediatamente e si rese conto di quello che era accaduto veramente.
Cedric Diggory era morto.
Draco deglutì e rimase immobile a osservare il cadavere del compagno di scuola con un'espressione indecifrabile dipinta sul volto.
Che accidenti era successo?

 

Malfoy Manor, Estate dopo il Quarto Anno

Draco Malfoy si era ormai convinto che esistesse una vita prima e una dopo aver visto per la prima volta un cadavere.
Gli ultimi giorni ad Hogwarts erano stati più orribili del solito; Cedric Diggory era stato così tanto al centro dell'attenzione quell'anno che tutti avevano iniziato a notarlo quando lo incrociavano per i corridoi, anche Draco. Più del solito, comunque, dato che Cedric era sempre stato uno dei ragazzi più popolari della scuola. Dopo aver visto Potter tornare dal labirinto con il corpo esanime del Tassorosso, però, Draco aveva continuato a vederlo ovunque.
Quando camminava nel castello era lì che sorrideva insieme a qualche suo compagno di casa, salvo poi voltarsi e rivolgergli un'occhiata accusatoria; quando chiudeva gli occhi e quando dormiva era lì, per terra, immobile e rigido, con lo sguardo spento puntato su di lui.
Draco si chiedeva se anche altri studenti la stessero vivendo in quel modo.
Potter aveva raccontato cosa fosse successo: era stato Codaliscia ad ucciderlo, su ordine dell'Oscuro Signore. Aveva parlato di un cimitero, di un rituale che lo aveva riportato al potere, della presenza dei Mangiamorte, tra cui aveva menzionato il nome di suo padre e di quelli di Crabbe e Goyle.
Quell'idiota! Come osava nominare suo padre? Come osava gettare fango sul nome della sua famiglia?
Un ragazzo è morto, ripeteva la voce nella sua testa. Ed è stata la gente che segue tuo padre ad ucciderlo; è Potter o tuo padre ad infangare il nome dei Malfoy?
Draco scosse la testa.
Gli sembrava di impazzire; erano giorni che non dormiva sonni tranquilli, giorni che frasi e riflessioni come questa lo tormentavano.
Comportati come un Malfoy, Draco; pensa come un Malfoy; non fare domande.
In particolare, lo aveva scioccato un dettaglio di tutta la faccenda. Suo padre gli aveva sempre assicurato che la missione dei Mangiamorte e del Signore Oscuro fosse quella di ripulire il mondo magico dai Sanguemarcio e da tutti coloro che erano indegni di praticare la magia. Ma allora, si era chiesto Draco, come mai il primo a morire era stato un Purosangue?
Era stato così stupido da porre il quesito a suo padre, durante la loro prima cena insieme al ritorno da Hogwarts. Lucius gli aveva raccontato con entusiasmo di come il Marchio avesse preso a bruciare, convocandolo nel cimitero di Little Hangleton; di come l'Oscuro Signore fosse tornato in forze, pronto a conquistare il mondo magico; di come presto si sarebbero liberati della feccia che lo inquinava; di come prestigio e onori attendessero la famiglia Malfoy.
Era al settimo cielo, Lucius. Narcissa sedeva rigida difronte a Draco, aveva a malapena toccato cibo; lei non sembrava entusiasta del ritorno del Signore Oscuro, ma non contraddiceva il marito.
Lo sguardo di Lucius si indurì quando sentì la domanda lasciare le labbra di Draco con tono titubante.
«Quel Diggory era un traditore del suo sangue» disse duro suo padre. «Alla Coppa del Mondo era insieme ai Weasley e quella Sanguemarcio con cui vanno in giro, li hai visti anche tu.»
«Ma hai sempre detto che il Signore Oscuro non spreca sangue magico» aveva insistito il giovane. «Diggory aveva solo diciassette anni!»
Narcissa trasalì. Il ragazzino morto nel cimitero aveva solo tre anni in più del suo Draco e, come il suo Draco, anche lui era figlio unico; si concesse di rivolgere un fugace pensiero ai coniugi Diggory. Per quanto anche lei fosse una sostenitrice dell'ideologia purosanguista, Narcissa aveva sempre avuto altre priorità nella sua agenda e tali priorità potevano riassumersi come segue: suo figlio Draco. Voleva solo che fosse al sicuro e viste le premesse, non si fidava della parola di Lucius; temeva che prima o poi sarebbe stata lei a piangere sul corpo di suo figlio.
«I traditori del proprio sangue vengono subito dopo i Sanguemarcio, Draco», affermò Lucius e dal tono della sua voce, Draco comprese che non era il caso di insistere oltre.
Fai come ti viene detto, Draco. Non fare domande. Comportati da Malfoy.
Ma un timore profondo iniziava ad attanagliare la sua mente: quanto contava davvero la vita di un Purosangue per l'Oscuro Signore se da essa non poteva trarre alcun vantaggio? Aveva un maggiore riguardo per i suoi seguaci, o anche loro erano sacrificabili se smettevano di essergli utili?




⸻⸻

Salve a tutti!
Eccomi qui con il secondo flashback (sì, cercherò di aggiornare quasi giornalmente), ora ne mancano 3. Vi ricordo che sono fondamentali per entrare nell'ottica dei personaggi per come li ho caratterizzati nella storia; non sarà un tutto e subito, al contrario! Ho voluto delineare un percorso graduale e quanto più realistico possibile per Draco. E ho anticipato al quarto anno il suo iniziare a porsi domande perché l'idea è quella di anticipare il superamento dell'idea purosanguista (nel canon accade alla fine, ma non ci viene mostrato nulla al riguardo) e di come lo fa, quello che attraversa, quello che gli passa per la testa. Sarà una storia molto introspettiva. 
Il prossimo flashback sarà dal pov di Hermione, però. Vi anticipo che verrà introdotta una questione sul suo passato che non ha alcuna radice nel canon, ma che è necessaria ai fini della storia.
Spero che stia iniziando a interessarvi!
Grazie a chiunque leggerà, apprezzo sempre un feedback (che sia positivo o negativo, mi piace imparare anche dalle critiche).
A presto!
   
 
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