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Autore: darkroxas92    05/06/2022    2 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10
Midoriya Izuku: le origini


“Come procedono le ricerche?” Chiese Vamdemon senza girarsi.
“Tutti i nostri soldati stanno facendo del loro meglio. Siamo fortunati che questi umani sono piuttosto diversi da quanto avevamo immaginato, il che ci permette di agire allo scoperto senza destare troppi sospetti.” Rispose PicoDevimon, tenendo la testa chinata.
“E non hanno ancora trovato la famiglia di Midoriya?”
“È un’informazione tenuta segreta. Siamo andati all’indirizzo che ci ha fornito, ma non abbiamo trovato nessuno. Pare che dopo la sua scomparsa, molti ci siano messi sulle sue tracce e le informazioni sono state nascoste, motivo per cui è difficile scoprire qualcosa.”
“Nonostante ciò, abbiamo delle novità.” Disse una nuova voce, anticipando l’arrivo di Wizardmon. “Ho appena ricevuto un messaggio da Tailmon. Ha trovato uno dei vecchi amici di Midoriya, tale Katsuki Bakugo, il quale sembra aver qualche conto in sospeso con lui. Lo sta seguendo, nella speranza che possa fornirci qualche indizio per ritracciarlo.”
Il vampiro digitale fece un sorriso predatorio, come se quella notizia lo stesse entusiasmando parecchio.
“Eccellente. Proprio quello che mi aspettavo da Tailmon. È bello avere qualcuno di capace ogni tanto.”
A quelle parole PicoDevimon deglutì.
“Midoriya ha il complesso dell’eroe.” Disse il piccolo diavolo. “Mi lasci provare a farlo uscire allo scoperto. Se seminiamo caos in questa città, sono sicuro che lui e gli altri mocciosi usciranno allo scoperto. Dopotutto, ci hanno seguiti proprio come aveva previsto.”
Vamdemon si portò una mano sotto il mento.
“Non hai tutti i torti, per una volta. Molto bene. Allora mentre Tailmon proseguirà come ha fatto finora, tu sarai libero di usare alcuni dei miei Digimon per attaccare la città. E augurati di avere successo stavolta. La mia pazienza non è infinita.”
“Ma certo, Grande Vamdemon! Le porterò Midoriya e il suo falso Medaglione prima di quanto pensi.”
Detto ciò volò via, lasciando da soli il vampiro e lo stregone.
“Pensa davvero che otterrà qualche risultato?” Chiese Wizardmon.
“Certo che no. Ma sarà comunque utile per valutare la forza di questi umani. Dovrò aspettare la notte per uscire allo scoperto finché il mio incantesimo non avrà effetto. Ora va e avvisa Tailmon di continuare così.”
 

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“Uff… non ci hanno lasciato a casa nemmeno per un giorno.” Si lamentò Mina, sospirando.
“Certo che no!” Esclamò Iida. “Si tratta della UA, la migliore scuola per eroi del Giappone!”
“Ma Aizawa-sensei era in gravi condizioni ieri, cra. Non credo possa fare lezione oggi.”
Non appena Tsuyu concluse quella frase la porta dell’aula si spalancò, lasciando entrare il loro professore con la faccia interamente avvolta dalle bende, con giusto due fessure per gli occhi.
“È una mummia?!” Esclamarono quasi tutti gli studenti, mentre il professore si sedeva dietro la cattedra come se niente fosse.
“Avete finito di parlare?” Chiese infine.
“Professore, sicuro di farcela?” Domandò Iida. “Non è nemmeno riuscito a chiudere la porta.”
“Non preoccupatevi per me. Ci sono novità che riguardano tutti voi, e si tratta solo parzialmente di quello successo ieri.”
A quelle parole l’attenzione di tutti si concentrò su di lui.
“Come sapete, siamo stati attaccati da un gruppo di Villain il cui obiettivo era uccidere All Might. Non vi indorerò la pillola, la verità è questa. Tuttavia, si è presentata una minaccia forse peggiore.”
“Che cosa? Peggiore di un esercito di Villain?” Domandò Tokoyami.
“Esatto. Tanto che il preside ha deciso di rinviare il festival della UA e il governo ha messo in allerta tutti gli eroi presenti in Giappone.”
“Si tratta di quei mostri che sono apparsi ieri?” Domandò Momo.
“Non direttamente. Ma quelli che ieri ci hanno aiutati sono giunti qui per fermare un esercito di mostri loro simili, ma con intenzioni ben peggiori.”
“Bah, sono solo dei mostri da quattro soldi!” Esclamò Bakugo. “Non sono niente di che!”
“Eppure, dalle informazioni in nostro possesso, quei mostri da quattro soldi possiedono tutti poteri simili e forse superiori ai Quirk.”
“Scusi professore, ma tutto questo ha qualcosa a che fare con il ragazzo sparito un anno fa?” Domandò Todoroki. “Quello per cui All Might ha chiesto a tutti gli eroi aiuto per trovarlo?”
“Effettivamente, il caso sulla scomparsa di Midoriya Izuku ieri è stato chiuso. Hai ragione, il ragazzo apparso assieme ai bambini e ai mostri era proprio lui.”
“Tsk, figuriamoci se Deku non cercava di mettersi in mostra.” Si lamentò Katsuki, sono per sbattere le palpebre quando un pesce volante atterrò dritto dritto sul suo volto, facendolo cadere indietro per la sorpresa.
“Ops, mi è sfuggito un pesce, chiedo scusa.” Disse Gomamon, il quale era davanti alla porta e non sembrava minimamente dispiaciuto.
“Gomamon!” Lo rimproverò subito Joe, raggiungendolo, seguito da tutti gli altri Bambini Prescelti e Digimon.
“Di’ un po’… vuoi morire, sottospecie di foca bianca?!” Urlò Bakugo, rialzandosi e facendo esplodere il pesce, che scomparve nel nulla.
“Se vuoi posso chiedere a Greymon di farti vedere com’è una vera esplosione.” Replicò Taichi.
“Basta così.” Disse l’insegnante, per poi fare cenno con la testa al gruppo di bambini e Digimon di entrare.
Tutti loro obbedirono, lasciando Izuku e Leomon a chiudere la porta dietro di loro.
“Beh, questo è imbarazzante… Mi sembra davvero di essere di nuovo a scuola.” Fece Sora.
“Tecnicamente è così, anche se noi non dovremmo assolutamente essere qui.” Replicò Koushiro.
“Ehi Deku!” Esplose Bakugo. “Ti vuoi decidere a dirci che diamine sta succedendo qui? Sparisci per un anno, poi un paio di mesi fa arriva quel moccioso con il suo dinosauro spara fuoco che dice di conoscerti solo per sparire poco dopo. Infine torni indietro portandoti dietro dei marmocchi coi loro peluche trasformabili e quell’uomo leone.”
Izuku sospirò.
“Beh, Kacchan… che tu ci creda o no, non sono proprio rimasto con le mani in tasca in questi mesi. Ma credo sia meglio spiegarvi tutto quanto dall’inizio. E direi che questo significa partire dal fatto che non sono stato in questo mondo.”
A quelle parole tutti quanti si zittirono.
“Come sarebbe a dire?” Chiese Momo.
“Un altro mondo? Davvero?!” Esclamò Ochacho.
“Beh, questo potrebbe spiegare perché ci sono quei mostri e-”
“Digimon.” Precisò Leomon, interrompendo Iida. “Il nome della nostra specie è Digimon. E sì, tutti noi veniamo dal Mondo Digitale.”
“Come hai fatto a finire in quel mondo?” Domandò Shoto. “Non abbiamo mai sentito parlare prima di Digimon, tantomeno di altri mondi. È stato il tuo Quirk a crearli?”
Midoriya scosse la testa. “No, il mio Quirk non centra nulla.”
Dicendo ciò lui e gli altri bambini mostrarono il loro Digivice.
“È stato grazie a quest’oggetto se siamo riusciti a viaggiare nel Mondo Digitale. Non sappiamo ancora come funziona esattamente, ma questi Digivice, oltre ad averci trasportato nel loro mondo, hanno permesso ai nostri Digimon di evolvere, come avete visto ieri.” Spiegò Koushiro. “Beh… e non solo lì. Dopotutto, tutti noi veniamo da una Terra parallela.”
A quelle parole il caos scoppiò immediatamente nella classe.
“Un’altra Terra?!”
“Una dimensione parallela allora?”
“Esistono davvero?”
Il chiacchierio continuò per un buon minuto prima che Katsuki decise di romperlo con una delle sue esplosioni.
“Che stai blaterando, Deku? Che assurdità vai sparando? Mondo Digitale? Dimensione parallela? Di’ la verità, sei scappato come la comparsa che sei per andare a cercare qualcuno che, impietosito dalla tua mancanza di Quirk, ti concedesse un qualche tipo di finto potere!”
Non appena terminò quella frase il biondo si ritrovò immediatamente avvolto dalle liane di Palmon.
“Queste ti sembrano finte?” Chiese lei, per poi sollevarlo, assicurandosi di non lasciargli le mani libere. “Non hai idea dei pericoli che abbiamo corso in questi mesi! E Izuku non si è mai tirato indietro, nemmeno quando non aveva un partner!”
“Ti assicuro che non è stato un Quirk a crearci. E se così fosse, dovrebbe essere un potere straordinariamente potente per creare ben due mondi paralleli.” Proseguì Leomon. “Ma da quel che ho visto, sei troppo testardo per ammettere che qualcosa non sia come pensi tu.”
Palmon sciolse le liane, lasciandolo cadere a terra.
“Bene, ora che hanno dimostrato la loro esistenza, lasciate che vi spieghi il perché della loro presenza.” Disse Aizawa. “Poi dopo avrete il tempo di presentarvi come volete. Midoriya, procedi.”
Izuku annuì, per poi tirare fuori il suo smartphone.
Pochi secondi dopo, sulla lavagna digitale alle sue spalle apparve la foto di Vamdemon.
“Questo è Vamdemon.” Iniziò il ragazzo dai capelli verdi. “Anche se sembra umano, è un Digimon. Uno di quelli malvagi. Lui e i suoi sgherri ci hanno dato la caccia negli ultimi mesi per impedirci di combatterlo. E sfortunatamente, è riuscito a giungere in questo mondo.”
“Come mai? Cosa sta cercando?” Domandò Sero.
“Me.” Rispose semplicemente Izuku. “O meglio, sta cercando la mia famiglia per costringermi ad arrendermi. È convinto che io sarò la chiave della sua distruzione, e dobbiamo continuare a farglielo credere.”
“Perché? Chi è il suo vero obiettivo?” Chiese Iida, intuendo dove stesse andando a parare il ragazzo.
“Io.” Disse Hikari, prima che qualcun altro parlasse. “In realtà sono io quella che dovrebbe fermarlo, anche se non ho un Digimon partner con me.”
Izuku annuì. “Non potevo fargli sapere che avevano puntato gli occhi sulla persona sbagliata, così sono stato al loro gioco. Ho fatto da esca per non fargli capire la verità.”
“È fondamentale che Vamdemon e il suo esercito non scoprano la verità finché non sarà troppo tardi per loro.” Aggiunse Leomon. “Ma nel frattempo, non se ne staranno di certo con le mani in tasca. Faranno del loro meglio per farci uscire allo scoperto.”
“Ed è per questo che in via del tutto straordinaria, oggi verrà emesso un avviso a livello nazionale.” Intervenne Aizawa. “Il divieto di uso dei Quirk verrà rimosso in caso di autodifesa. Ignoriamo le reali capacità di questi Digimon, ma non possiamo sottovalutarli. Non è detto che gli eroi facciano in tempo a intervenire. Questo ovviamente vale anche per voi studenti. Nel caso doveste incontrare qualche Digimon, siete autorizzati ad usare i vostri Quirk per allontanarvi. Ma prima-”
Aizawa non riuscì a terminare la frase che l’intera struttura fu percossa da un forte tremore.
“C-Che cosa succede?!” Gridò spaventato Mineta, guardandosi intorno, ottenendo come risposta un ruggito che sovrastò ogni altro rumore.
“Siamo già sotto attacco?” Fece il professore, voltandosi verso la finestra.
“Ci pensiamo noi!” Intervenne Yamato. “Se è un Digimon, è compito nostro occuparcene!”
Senza aspettare una risposta, i Bambini Prescelti corsero fuori coi loro Digimon.
Izuku fece per andare con loro, solo per fermarsi un attimo.
“Potete venire anche voi, se volete… ma se si tratta di Digimon di Vamdemon, sappiate che non avranno alcuna pietà. Per loro gli umani sono esseri deboli, insignificanti. E l'unico modo per fermarli… è annientarli. I Digimon non sono come gli altri esseri viventi. Forse avete visto quel Digimon che è uscito dal varco prima di noi, che si è dissolto nel nulla. Quello per i Digimon corrisponde alla morte. Non date per scontato di averli fermati finché non spariranno in quel modo. Leomon, andiamo!”
Senza aggiungere altro i due corsero fuori, non curandosi di nient’altro.
“Hai intenzione di provarlo?” Domandò il Digimon leone.
Izuku restò in silenzio, guardandosi la mano, per poi chiuderla a pugno.
 
 
“Non capisco proprio perché dobbiamo stare in giro attorno alla UA!” Esclamò l’eroina professionista Mount Lady, sbadigliando. “Dopotutto, quasi tutti i cattivi che hanno attaccato ieri sono stati catturati, no?”
“Immagino tu non abbia letto bene tutto il rapporto, non è vero?” La riprese Shinrin Kamui. “A quanto pare dobbiamo aspettarci un attacco da parte di certi mostri che si fanno chiamare Digimon.”
“Mostri? Stai scherzando, vero? La gente con Quirk strani non viene più definitiva così da un sacco di anni.”
“No, a quanto pare si tratta di mostri veri e propri, non di umani con un aspetto diverso e-”
L’eroe s’interruppe di colpo, alzando il braccio e facendo uscire dal terreno una trave di legno, che intercettò un dardo bianco.
“Chi va là?!” Urlò, guardandosi intorno.
Una risata risuonò nell’aria, poco prima che da sopra di loro scendesse in vista PicoDevimon.
“Allora gli umani di questo mondo sono davvero in possesso di poteri simili ai nostri… il grande Vamdemon sarà lieto di averne un’ulteriore conferma!” Esclamò sorridendo.
“E tu chi sei?” Domandò l’eroina.
“PicoDevimon, sottoposto del grande Vamdemon. E voi siete le nostre prime vittime!”
“Sembra che tu ci stia sottovalutando.”
“Oh, no, direi proprio di no… Semplicemente non abbiamo di certo timore di miseri umani. Mammon, attaccali!”
Non appena ebbe pronunciato il nome, il terreno iniziò a tremare, mentre il rumore di passi giganti cominciò a risuonare nell’aria.
Pochi secondi dopo, come apparso dal nulla, un Digimon simile a un mammut con la testa ricoperta da un elmo di ferro che prendeva anche la proboscide, cominciò a caricare verso i due eroi.
Mount Lady reagì immediatamente, ingigantendosi e riuscendo ad afferrare con le braccia la proboscide del Digimon, che ruggì prima di colpire con la testa l’eroina, facendola cadere a terra e provocando involontariamente una piccola scossa tellurica.
“Tu non dovresti essere estinto da qualche millennio?!” Esclamò Kamui, creando subito decine di travi giganti che avvolsero Mammon, solo per vederlo liberarsi come se nulla fosse.
“Quel tipo è forte…” Disse Mount Lady, rialzandosi.
“Dev’essere uno di quei Digimon di cui parlava il rapporto. Dobbiamo chiedere subito aiuto!”
Ma prima che uno dei due eroi potesse effettivamente fare qualcosa, una sfera di fuoco colpì in pieno il loro avversario, facendolo ruggire per il dolore.
I due professionisti si voltarono verso la fonte, vedendo che il cancello della UA era stato abbassato, e dall’altra parte c’era Taichi con Greymon al suo fianco.
“Un dinosauro?” Fece sorprese Kamui, solo per poi vedere sopra di lui Birdramon affiancata da Kabuterimon lanciare i loro attacchi, centrando il bersaglio, che arretrò, solo per venire colpito dagli aghi di Togemon.
“Che cosa… Cosa sta succedendo?” Domandò ad alta voce Mount Lady, solo per venire superata da Garurumon che ruggì una fiammata azzurra, mentre Ikkakumon lanciava il suo arpione esplosivo.
Mammon ruggì, per poi abbassare la testa e lasciare che le sue zanne partissero come dei missili, rigenerandosi quasi all’istante.
Birdramon si abbassò di quota, per poi illuminarsi e lasciare il posto a Garudamon, che respinse facilmente l’attacco, che esplose in aria.
“Maledetti mocciosi…” Fece PicoDevimon, facendo per allontanarsi, solo per vedersi apparire di fronte una trave di legno.
“Beh, non so chi siano quei mostri, ma visto che stanno attaccando il tuo alleato, non credo siano dalla vostra parte.” Fece Kamui. “E tu verrai con noi!”
“Spiacente, ho altri programmi!” Rispose il Digimon, scagliando altri dardi, i quali stavolta vennero deviati dalla spada di Leomon.
“Sai, dovresti imparare a non considerarti superiore agli altri.” Disse lui, abbassando la spada.
“Leomon? Ma se tu sei qui allora anche-”
“Ho saputo che mi stavate cercando.” Fece Izuku, uscendo allo scoperto e fermandosi al fianco del suo partner.
“Midoriya Izuku! Finalmente decidi di mostrarti!” Esclamò sorridendo PicoDevimon. “Il mio Maestro è ansioso di parlare con te.”
“Spiacente, ma temo di dover declinare l’invito. Temo di non avere molto da discutere con lui.”
“Peccato. Ma vedi, non era una richiesta. Mammon! Attacca subito Midoriya!” Urlò.
Il Digimon mammut si voltò verso di loro, per poi ruggire e caricare subito nella loro direzione.
Leomon alzò la spada, pronto a ricevere l’attacco, solo per vedere Izuku camminare davanti a lui.
“Lascia che ci pensi io.” Disse, chiudendo le mani a pugno, mentre lungo tutta la sua pelle cominciavano ad apparire delle linee rosse, seguite da dei piccoli fulmini.
Leomon lo guardò, per poi annuire.
“Ma sarò pronto a intervenire.” Fece il Digimon, rinfoderando la spada.
“Izuku, che stai facendo?!” Urlò Taichi, mentre correva verso di loro. “Scappa!”
Il ragazzo dai capelli verdi non rispose, ma portò indietro il braccio.
“Sono stufo di scappare e di starmene in disparte. D’ora in poi…”
Mammon ruggì nuovamente, pronto a colpire il suo bersaglio.
Fu con sua immensa incredulità che sentì un fortissimo dolore a una zampa, per poi ritrovarsi a volare in alto, spinto da una forza a lui sconosciuta.
Tutti gli altri invece guardarono increduli Izuku, il cui braccio destro ora penzolava inerme al suo fianco, mentre il suo volto mostrava pura determinazione.
“D’ora in poi parteciperò anch’io alle battaglie!” Urlò. “Garudamon, ora!”
La gigantesca aquila antropomorfa si riprese dalla sua sorpresa, per poi annuire e scagliare il suo attacco contro il Mammon ancora a mezz’aria.
Il Digimon mammut non riuscì nemmeno a ruggire un’ultima volta prima di venire investito dall’onda di fuoco, disintegrandosi in dati al suo interno e scomparendo così nell’aria.

   
 
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