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Autore: Sleepesleep    11/06/2022    1 recensioni
Alexander Lightwood è un coglione, un vero idiota, in tutti i suoi 25 anni si è sempre vantato di essere quello ragionevole in famiglia, il tipico bravo ragazzo un po’ nerd che preferisce le biblioteche polverose ai pub. Lui è sempre stato così, noioso...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Maryce porse i documenti professionale << Signor Bane dovrebbe firmare anche questi >>. Magnus posò lo sguardo gelido su di lei e disse con tono distaccato << Sono gli ultimi? >>. La donna annuì e riprese << Dopo queste formalità, il terreno sarà suo >>. Lui fece un mezzo sorriso di circostanza mentre lei aggiunse << Costruirà un altro locale? >>. Bane alzò un sopracciglio infastidito << Non saprei, deciderò cosa farne in seguito >>. La donna annuì composta, nonostante la differenza di età, quel giovane la metteva sulle spine. << Al momento sto preparando per l'apertura di un locale, solo l'arredamento ancora non mi aggrada >> aggiunse schietto Magnus. << Se posso le consiglio le HerondaleForniture, ho preso da loro la tappezzeria dell'ufficio >> spiego lei facendo ruotare gli occhi sulle pareti della stanza elegante. Lui socchiuse gli occhi felini, non amava quella forma di adorazione diretta alla manipolazione ma era a corto di idee, forse per una volta poteva anche evitare di essere acido e mantenersi educato << Mi sembra un buon consiglio, vedrò di organizzare un appuntamento per vedere il loro catalogo >>. Maryce si rilassò e osservo i tratti orientali incerta, c'era una qualche nota di gentilezza sottostante quella mattina nel comportamento dell'uomo, il che non era certo tipica del Bane, negli anni le persone che aveva lavorato per lui avevano usato molti epiteti ma gentile o pacato non erano tra questi. << Inoltre vorrei un nuovo appuntamento con voi, devo acquistare una casa in centro, ma sono sorti dei problemi >> asseri lui riporgendogli i fogli. Maryce si illuminò e asseri cercando di mantenersi formale << Ma certamente, il civile è il mio pane quotidiano >>. Magnus la fisso placido << La prossima settimana ha un posto per me? >>. Lei raccolse l'agenda e nervosa fisso il calendario << Venerdì? >>. Lui fece un segno di assenso con la mano, felino si rialzo e saluto << A presto allora, Avvocato >>.....

Alec diede un leggero colpetto alla fotocopiatrice esasperato, una voce gentile chiese << Si è rotta ancora? >>. Lui annuì alzando le spalle. Lydia sbuffo al suo fianco asserendo << Dannazione, ma il tecnico non era venuto la settimana scorsa? >>. Lui rispose spiegando << Si, ma ogni volta si rompe un pezzo diverso >>. Lydia incrociò le braccia al petto facendo risaltare la scollatura << Dovresti chiedere a tua madre di sostituirla >>. Alexander gli lanciò un’occhiata eloquente, lo aveva già fatto almeno tre volte solo quella settimana ma Maryce rimandava sempre. << Vado nella cartoleria all’angolo, vuoi che faccia anche le tue fotocopie? >> chiese lui raccogliendo i fogli nella cartelletta. Lei glielo porse sorridendo entusiasta << Sei un tesoro, Alec >>. Il ragazzo rispose al sorriso gelido prima di prendere anche la sua cartelletta e chiese << Mia madre ha finito il meeting con quel grosso cliente? >>. Lei scosse la testa ammettendo << La sto aspettando anche io, devo farle firmare qualche documento. >> e aggiunse pacata << Sei cuoi appena la vedo gli riferisco che la cercavi >>. Alec le regalo un sorriso di ringraziamento prima di uscire dallo studio. Bizzarra la vita non trovate? Se Alec si fosse fermato a parlare qualche altro minuto con Lydia o se la fotocopiatrice non si fosse rotta giusto quella mattina, la nostra storia si sarebbe conclusa molto prima con il loro incontro. Alexander però lasciò lo studio giusto qualche minuto prima che Magnus uscisse elegante dall’ufficio, la loro prima occasione mancata ma non l’ultima….

Alec si massaggio gli occhi arrossati, riposo lo sguardo sulle carte disperse ordinato sul tavolo della cucina. Non aveva ancora finito le ultime revisioni per sua madre, aveva il terrore che quel cumulo di fogli potesse inghiottirlo o ucciderlo. Qualcuno era mai morto soffocato da una pila di carte? Un nervoso Jace apparve distraendolo << Il nodo >>. Alec inclinò la testa mentre il biondo spiegava << Deve essere perfetto, Alec, devo incontrare un cliente importante, Imogene ha detto che è un aristocratico o qualcosa di simile >>. Il moro fece un sorriso sornione, era la prima volta che lo vede così teso, sua nonna era l'unica donna a tenere in riga Jace. Diede un leggero schiaffo alla mano dell'amico << Faccio io, tu sei impedito >>. Il biondo annuì piano asserendo << Non credo di essere pronto, nonna, vuole che mi occupi io della vendita ma se poi mando tutto a puttane? Non voglio essere la ragione della rovina dell'azienda di famiglia, sai quanto è importante quel luogo per Imogene, morirà di crepacuore se dovesse fallire >>. Il moro gli strinse il nodo quasi rischiando di farlo soffocare << Secondo me sei il più adatto, infondo sei lo stesso stronzo che quando fu beccato a vendere Marijuana riuscì a convincere la preside che era un progetto scolastico atto a mostrare come si sviluppano gli imperi della droga adattati al piccolo ecosistema della scuola >>. Jace ribatte ridacchiando << Intanto la Preside fu così compiaciuta che mi premio per il mio pensiero controcorrente e mi alzò la media totale >>. Alec gli fece l’occhiolino << Non dovresti essere tu quello terrorizzato ma il caro cliente >>. Il biondo annuì arrogante…

 

Magnus sbadiglio annoiato mentre con una mano accarezzava placido il gatto sul suo grembo. << Secondo te sto invecchiando? >> chiese al felino che faceva le fusa beato. << Ultimamente mi sembra di essermi ammorbidito, di essere quasi gentile. L’età deve avermi reso incline a stupidi sentimentalismi >> continuò incerto rivolgendosi sempre al suo interlocutore assente. Un miagolio sembrò obbiettare a quelle parole. << Hai ragione, forse l’età non c’entra nulla. Forse sto solo cercando disperatamente di vedere quei colori che mi ha promesso fiorellino >>. Gli occhi socchiusi rievocarono l’immagine del suo angelo caduto, le iridi azzurre bruciavano vive risucchiando la logica comune mentre le labbra rose socchiuse sussurravano parole proibite. Era tutta colpa di quel ragazzo, Raphael aveva ragione Alec gli aveva fottuto la testa, lui e le sue dannate parole. ‘Per me il grigio rappresenta l’umanità, un colore che nessuno considera nella tavolozza; eppure, eccolo che senza richiesta appare nella tela fastidioso. Non importa di quale colore ti nutrirai, allo specchio la tua figura sarà sempre grigia, insoddisfacente. L’uomo è grigio’. 

 

   
 
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