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Autore: Lis4_88    11/06/2022    1 recensioni
"Ti amo così tanto che mi fa male" pensava Matt mentre stringeva le loro vecchie fotografie piangendo.
"Ti amo così tanto che mi faccio male" pensava Mihael reggendo quel dannato paio di forbici.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near | Coppie: Matt/Mello
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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«Lo(v)(s)ers»

•Whatever happened to the young, young lovers?•
 

La prima volta fu durante un'ora di matematica del secondo anno di liceo.
Matt stava seguendo come meglio poteva, anche se equazioni e calcoli in generale non erano mai stati il suo forte.
Lawliet seduto alla sua destra e Nate dietro di lui, che erano occupati a una lotta a chi scaglia più palline di carta all'altro. Il rosso guardava fuori dalla finestra il parcheggio sottostante, dove andavano e venivano macchine di professori pronti a iniziare la giornata lavorativa. Era settembre, l'anno era appena iniziato e si sentiva il cambiamento nell'aria.
Mentre la professoressa stava spiegando come trovare una determinata x, la porta si spalancò senza troppe cerimonie, facendo entrare un ragazzo dai capelli biondi. Mail provò quello che viene comunemente chiamato "colpo di fulmine".
Quel fisico magro ma ben impostato, i capelli splendenti come il sole che quel giorno erano legati in un codino e i vestiti attillati che lo facevano sembrare un modello. E quegli occhi, com'erano belli: azzurri come il mare, in cui ci saresti sprofondato dentro. E Matt lo fece, venne ipnotizzato da quel ragazzo che aveva appena varcato la soglia della sua aula.
Quest'ultimo si stava guardando intorno parecchio disorientato, sotto lo sguardo confuso della professoressa e di tutta la classe.
Nel mentre sondava lo spazio intorno a lui, i suoi occhi si posarono su quelli verdi del ramato, e anche per lui fu colpo di fulmine. Era come se in quel momento una saetta invisibile li avesse uniti, facendoli andare in cortocircuito. 
«Ti serve qualcosa?» chiese l'insegnante rompendo il silenzio.
«Credo...credo di aver sbagliato aula» rispose il ragazzo ancora fermo a guardare quegli smeraldi che lo stavano penetrando.
«Mi dici il tuo nome e la tua classe?»
«Mihael Keehl, sono in seconda F»
Finalmente (anzi, purtroppo) il biondo si voltò per guardare la professoressa, spezzando quel contatto visivo che sembrava sarebbe durato per sempre.
La professoressa lesse rapidamente un foglio estratto da una cartella e a un certo punto indicò una cosa scritta sul pezzo di carta.
«Sei nell'aula 15, al secondo piano»
«La ringrazio» disse Mihael, e prima di andarsene diede un'ultima occhiata al ragazzo dagli occhi verdi.
«Sono innamorato» fu la prima cosa che disse Jeevas quando la docente uscì dall'aula.
«Ti prego dimmi che non stai parlando di Mihael Keehl, quello ha più sospensioni che capelli» aveva detto Nate.
Nessuno dei suoi amici aveva mai capito come mai Near fosse sempre a conoscenza di ogni difetto o scoop che riguardava qualsiasi studente. Sembrava avere occhi e orecchie ovunque.
«Bhe devo ammettere che se non stessi con Light me lo farei anch'io» disse L mentre apriva il suo solito succo alla pesca comprato alle macchinette.
Se Matt aveva ascoltato poco la prima ora di matematica, in quelle successive era proprio su un altro pianeta. Un pianeta dai capelli biondi e gli occhi azzurri.
E fu così che a fine lezioni, invece di dirigersi verso la porta per uscire dall'edificio, Mail Jeevas fece i gradini due a due per raggiungere il secondo piano.
Arrivò giusto in tempo sulla soglia dell'aula 15 per vedere Mihael che aveva appena finito di impacchettare le cose nel suo zaino per andarsene.
«Ciao» disse semplicemente il ramato con un'enorme sorriso.
«Ciao» aveva risposto Keehl, con quello che per i suoi standard era un sorriso.
«Facciamo la strada insieme?»
«Certo»
E dopo poche settimane non era più "il ragazzo dagli occhi azzurri che aveva sbagliato aula" o "il ragazzo dagli occhi verde smeraldo", ma erano Mihael e Mail. Matt e Mello.
La coppia di fidanzati che era sulla bocca di tutta la scuola. Gli studenti erano sorpresi dal fatto che una testa calda come Mihael avesse trovato l'amore, soprattutto in un pezzo di pane qual era il rosso.
Matt presentò il suo fidanzato al suo gruppo di amici, che lo accolse con la giusta calorosità con cui si accoglie una persona rinomata per tirare cazzotti a chi gli dava fastidio.
Anche Mello presentò i suoi amici, anzi, il suo amico a Mail. Teru non é uno di quelli che fa proprio una bella impressione a prima vista, e in realtà neanche conoscendolo risulta proprio simpatico. Ma Matt se lo fece andare a genio per non creare disguidi col suo ragazzo e stessa cosa fece Mikami. Convivevano in armonia per il bene comune.
La loro storia sembrava idilliaca: passeggiate mano nella mano, giri in skate, ore passate in camera ad ascoltare la musica, truccarsi a vicenda, studiare assieme, giocare ai videogame e scambiarsi effusioni amorose. Piercing e tatuaggi fatti insieme, pianti fatti insieme e soprattutto tantissime risate. Tutti a vederli avrebbero detto: «Sono fatti proprio l'uno per l'altro» ed era vero. Il carattere burbero, permaloso e aggressivo di Mihael si incastrava alla perfezione con quello solare, gentile e generoso di Mail. Erano i due pezzi che completavano un puzzle meraviglioso.
Dopo quasi due anni di relazione sembrava andare tutto a gonfie vele, e sarebbe stato così se non fosse esistita Misa Amane.

***

Era la fine del quarto anno di liceo, e gli studenti avevano già buttato i libri in un cassetto e iniziato a balzare ore di scuola. L'estate era dietro l'angolo e tutti volevano solo divertirsi e dimenticarsi dello studio per tre mesi.
I nostri due protagonisti, quella mattina erano a casa di Matt, distesi nel suo letto. Il sole mattutino brillava e illuminava la stanza con una luce radiosa, accompagnata dal suono del ventilatore posizionato in un angolo che sparava aria gelida.
I fidanzati erano entrambi a petto nudo, con il sotto coperto solo da dei pantaloncini di tuta. Le loro magliette erano buttate per terra insieme a due paia di converse di tre colori diversi, e c'era anche uno zaino mezzo aperto con dentro dei libri, un asciugamano e una boccetta di profumo.
Mihael era accoccolato sul fianco di Matt, cingendogli la vita scoperta e appoggiando la testa sulla sua spalla. Teneva gli occhi chiusi per la troppa luce, che gli dipingevano un'espressione rilassata sul viso, accompagnata da un piccolo sorriso a cui solo Mail aveva il piacere di assistere.
Il rosso contornava la spalla di Mello col suo braccio mentre con l'altro teneva ben in alto una rivista per teenager riguardante skate, moto e altre cose che gli interessavano particolarmente.
La coppia aveva spesso momenti del genere, e secondo entrambi erano i più belli in assoluto. Erano solo loro, racchiusi nel loro amore manifestato con pace e serenità.
«Misa organizza una festa stasera, per la fine dell'anno» aveva detto a un certo punto Mihael «Ci andiamo?»
«Mels sai che non posso» fu la risposta del fidanzato «Devo studiare per i recuperi»
Il biondo mugugnò e si accoccolò ancora di più al busto di Matt.
«Ma studi sempre in questi giorni. Quasi non usciamo più...»
Il rosso lasciò la rivista sul letto e abbracciò il corpo mingherlino di Mello, stringendolo forte a sé.
«Lo so amore, ma rischio di essere rimandato. Finiti gli esami sarò tutto per te»
Il biondo stavolta grugnì e scostò con poca delicatezza le braccia del ramato, liberandosi dall'abbraccio.
«Certo certo»
Si mise a sedere sul bordo del letto e si infilò i calzini bianchi lasciati per terra.
«Che ti prende adesso? Mels non posso venir-»
«Sì, sì venir rimandato ho capito. Speravo solo di poter passare più tempo possibile col mio fidanzato prima di partire»
Si alzò di scatto facendo fallire un tentativo di Matt nell'afferragli il polso e ripescò da terra la maglietta marrone con disegnate delle palme nere sopra.
«Mels sebbene io studio ci vediamo comunque! Certo, non spesso quanto prima ma abbi pietà di me. Credi che non voglia vederti prima che tu te ne vada via per tre mesi?»
Adesso anche Mail si era messo a sedere sul letto e parlava alla schiena del suo ragazzo, che stava rimettendo a posto le cose nello zaino.
«Devo andare» disse solamente afferrando le converse e caricandosi la borsa in spalla.
«Vuoi davvero litigare i giorni prima di partire?!» fu l'ultima cosa che esclamò Matt prima che gli venne sbattuta la porta in faccia.
«È proprio una gran testa di cazzo» aveva detto Jeevas poche ore dopo, mentre cercava in tutti i modi di restare concentrato sullo studio.
L lo ascoltava in silenzio dal letto, mentre rovistava tra i DVD del rosso, cercando qualche film di suo gradimento.
«Insomma cosa vuole? Che mi faccia bocciare per stare con lui? Lo so che va tre mesi in Germania ma-»
«Matt»
Lawliet si mise a sedere sul letto e fissò l'amico con quei suoi occhi profondi.
«Lo sai che Mihael è strano, non manifesta l'amore come le persone normali. È un suo modo per dimostrarti che vuole stare con te il più possibile, ma so anche che non vuole tu venga bocciato»
Mail lo guardò qualche secondo e poi annuí, tornando sul suo libro di testo.
«Vedrai che finiti gli esami sarà felicissimo per te e passerete queste ultime settimane insieme»
L non poté vederlo in quanto l'amico era di spalle, ma Matt sorrise a quell'affermazione che gli mise un po' il cuore in pace.
I due fidanzati non si sentirono per tutto il giorno, perché Mail sapeva che quando il suo ragazzo si incazzava aveva bisogno di sbollire la rabbia standosene distante.
Quella sera, forse perché voleva andarci, o forse per ripicca, Mihael raggiunse la villetta in periferia in cui la festa di Misa era già entrata nel vivo. La ragazza biondo platino era forse una delle più popolari del liceo, rinominata per la sua bellezza e in modo un po' meno positivo, per la facilità con cui andava coi ragazzi.
Ovviamente Mello aveva chiesto a Teru di andare con lui, che domandò in cambio tutte le videocassette con i documentari sui serial killer che aveva suo padre. Era chiaro a tutte le persone presenti alla festa che Mihael era stato in qualche modo costretto a venire, perché parliamoci chiaro: odiava le feste e odiava sentirsi inferiore, quindi voleva in qualche modo dimostrare a Matt che poteva divertirsi anche senza di lui. Una delle più grandi menzogne mai esistite.
Infatti per tutta la serata quando il biondo incrociava qualcuno di sua conoscenza questi sgranava gli occhi ed esclamava: «Mello, non pensavo venissi! C'è anche Matt?»
La casa era stracolma di persone che ballavano a ritmo della musica sparata dalle casse, tutte quante con un bicchiere in mano.
Mihael e Teru si fecero strada tra la folla e raggiunsero un angolo vicino ai tavoli dove la massa si era smaltita, dato che nessuno voleva rischiare di rovesciare la ciotola con il famigerato punch all'arancia.
«Ho bisogno di bere» aveva detto Mello sovrastato dalla musica, prendendo il mestolo e versandosi una dose abbondante nel bicchiere.
«Problemi con la dolce metà?» chiese Mikami prendendo anche lui una bella dose della bevanda alcolica. Lo sapevano in pochi, ma Teru proprio non reggeva l'alcool.
«È una gran testa di cazzo»
Mihael buttò giù il liquido all'arancia tutto in un sorso e se ne versò subito un altro bicchiere.
«Non voglio passare le ultime settimane che starò qui senza di lui. Non lo rivedrò per tre mesi»
E anche il secondo bicchiere era andato. E ce ne fu un terzo, un quarto, un quinto e via dicendo fino ad arrivare alle due cifre.
A differenza del suo amico, il biondo reggeva gli alcolici, ma anche il suo corpo aveva una linea che non si poteva oltrepassare. E il punch l'aveva appena superata.
«Mihael ma che piacere averti qui!» squittì Misa sbucando dal nulla, appoggiando una mano sulla spalla della persona interpellata.
«Oggi sei senza il tuo ragazzo? Non dirmi che non state più insieme!» il tono di Misa si poteva riassumere semplicemente con: falso, irritante. A quella bionda non sarebbe fregato un cazzo se i due ragazzi si fossero mollati, anzi, non vedeva l'ora di poter saltare tra le gambe del biondo.
«Non sono dell'umore Misa» disse proprio quest'ultimo scostandole la mano e provando ad allontanarsi, senza riuscirci perché la testa gli girava e sentiva i suoni ovattati. Barcollò per pochi centimetri e poi si prese il cranio fra le mani.
«Mihael é tutto ok? Vuoi sdraiarti?»
Le mani della ragazza erano di nuovo sulle sua spalle e iniziarono a guidarlo verso il piano di sopra. Dopo poco Mello si sentì gettare su un materasso e poté riconoscere le sembianze di una camera da letto. La musica era più lontana ma tutto il frastuono adesso si trovava nella sua testa.
«Misa...dove-»
«Shhh, non parlare»
Mihael riconobbe il peso di qualcuno seduto sul suo stomaco, e un viso tondo e sorridente comparve nella sua visuale.
«Ti sentirai meglio fra poco»
E senza neanche accorgersene, aveva due labbra posate sulle sue. Sapevano di fragola, non di tabacco come quelle del rosso.
E proprio in quel momento, il suo amato rosso aveva appena spalancato la porta della casa iniziando a chiedere ai presenti «Mihael è qui?»
Gli fu indicato di salire al piano di sopra e così Matt fece. Gli fu detto che forse era nella camera dell'ultima porta a destra, e così Mail andò ad aprirla. Non gli fu detto che l'avrebbe trovato accasciato sul letto, mentre si baciava con Misa distesa sopra di lui. Non lo avvertirono neanche che quella visione gli avrebbe spezzato il cuore, per usare un diminutivo, che gli avrebbe fatto mancare l'aria nei polmoni e che l'avrebbe fatto scappare fuori l'abitazione.
«Matt, Matt fermati ti prego!» strillava Mihael barcollando mentre lo inseguiva nel cortile.
«Matt per favore ascoltami!»
«VAFFANCULO MIHAEL»
Il rosso camminava a grandi falcate, mentre quasi non riusciva a parlare per via delle troppe lacrime e dei troppi singhiozzi.
«Matt...Matt!»
Il biondo allungò un braccio ma il potere dell'alcool glie lo fece pesare come un gesto troppo impegnativo, e così si ritrovò per terra.
«Amore...amore fermati...»
Anche le guance del biondo erano solcate di lacrime, mentre sentiva l'erba umida sotto di lui e ancora la musica che proveniva dall'edificio didietro.
Non stava capendo assolutamente nulla, il suo cervello corroso dal punch non riusciva ad assimilare così tante informazioni. Sapeva però che aveva frantumato il cuore del suo rosso, e che se questo fosse uscito dal cortile, l'avrebbe perso per sempre.
«Mail fermati ti prego!»
Un'ultimo urlo disperato cercando di rialzarsi, quando stava vedendo la figura del suo fidanzato vorticare mentre lo fissava con gli occhi distrutti dal dolore.
«Mihael guardati» disse disgustato «Sei ubriaco fradicio»
«Matt...per favore, fammi spiegare»
Il biondo si rialzò lentamente pulendosi la faccia dalle lacrime e dal terriccio.
Tutto girava, tutto urlava dolore e disperazione e sentiva che oltre ad aver appena tradito il suo fidanzato stava anche per vomitargli addosso.
Matt tirò su col naso, rivolgendogli un'ultima e struggente occhiata piena di rammarico.
«Divertiti in Germania. Quando torni, non mi venire a cercare»
E detto quello se ne andò correndo, piangendo e urlando in mezzo alle strade deserte, mentre il suo...ex fidanzato piangeva e urlava accasciato sul prato.
Dopodiché Teru corse in soccorso di Mello e Matt corse in aiuto a casa di Lawliet. Nei giorni successivi Mihael andò ogni giorno fuori casa del rosso, e questo ogni giorno gli sbatté la porta in faccia.
Il biondo riempí lo zerbino e la cassetta postale di lettere e messaggi, in cui supplicava di perdonarlo, e il rosso li gettò nel fuoco.
Mihael partí per la Germania con il cuore in pezzi, scrivendo una sola e unica lettera a Nate, per evitare che venisse bruciata, in cui disse di avvisare l'amore della sua vita che non sarebbe più tornato.

 

   
 
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