Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: crazy lion    12/06/2022    2 recensioni
Anna trova uno strano cofanetto per terra. Cosa conterrà?
Disclaimer: i personaggi non sono miei ma di coloro che li hanno ideati.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Diana, Marilla Cuthbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA SCOPERTA
 
Anna aveva dodici anni. Era estate, il sole era caldo ma, fortunatamente, il vento lasciava respirare gli abitanti di Avonlea. La ragazzina finì i compiti per casa che svolgeva ogni giorno con zelo e disse a Matthew e a Marilla che sarebbe uscita.
“Torna per l'ora di cena!” le disse la donna.
“Sì, promesso.”
Anna si chiuse la porta della casa alle spalle, e mentre camminava per le strade, deserte a quell'ora del pomeriggio, trovò qualcosa che spinse con il piede. Pensò fosse unna bottiglia di vetro rotta che qualcuno aveva lasciato lì, ma quando si piegò scoprì che si trattava di un cofanetto. Lo raccolse. Vicino a esso c'era anche una piccola chiave d'argento. La prese in mano e, vinta dalla curiosità, si disse:
“Devo aprirlo.”
Poteva appartenere a qualcuno, pensò poi, e sarebbe stato sgradevole e di cattivo gusto aprire qualcosa che era di qualcun altro. Anche il cofanetto era d'argento, lavorato con motivi floreali. Non aveva voglia di andare dai vicini a chiedere di chi fosse, così si decise, infilò la chiave nella piccola serratura e lo aprì. Il coperchio si staccò con sorprendente facilità, e dentro la ragazza trovò un bastoncino lungo quanto le sue mani messe insieme. O meglio, quello che sembrava un bastoncino.
“Che cos'è?” disse ad alta voce.
Lo scosse e questo si illuminò, poi la avvolse un fumo nero- Anna gridò, ma nessuno la sentì.
Ora si trovava nel bosco. Quel bastoncino doveva essere una bacchetta magica. La rimise nel cofanetto con foga e lo chiuse a chiave. Fu tentata di lasciarlo per terra, ma qualcosa le disse che doveva portarlo a casa. Così, se lo infilò nella tasca della tunica.
Marilla e Matthew non si accorsero del cofanetto, che la bambina mise nel cassetto del suo comodino. Il giorno dopo ne parlò con Diana,
“Mi fai vedere?” chiese l'amica.
Aveva i capelli neri e ricci che le si erano allungati e Anna non sapeva come facesse a tenerli sciolti con quel caldo. Lei, al contrario, aveva raccolto i suoi con un nastro. Andò a prendere il cofanetto e tornò fuori. Le due furono trasportate nel bosco.
“E adesso?” chiese Diana. Lo shock sul suo viso era evidente. “Io ho sempre sentito dire che la magia non esiste, e quelle che mi raccontavi tu erano solo storie, Anna. Bellissime ma pur sempre storie. Però adesso… adesso non so a cosa credere.”
“Nemmeno io” disse Anna, guardando la bacchetta nella sua mano.
Emanava calore, adesso.
“Liberami!”
Qualcuno dentro la bacchetta stava gridando.
Le due amiche fecero un salto all'indietro. Chi poteva essere?  Anna agitò la bacchetta e una minuscola fata uscì.
“Grazie” disse. Era piccola come un dito mignolo. “La strega del Lago Lucente mi aveva imprigionata qui non so perché, e non riuscivo più a uscire. Ma grazie a te potrò unirmi alle tue sorelle. Tu hai un grande dono.”
“Un dono? Quale?”
“Tocca con la bacchetta un fiore.”
La fatina sparì.
“Era reale?” chiese Diana, con gli occhi sbarrati come Anna.
“Credo di sì.”
Toccò un fiore con la bacchetta.
“Ciao, tu sei Anna, giusto?” disse  la margherita.
“Sì. Tu chi sei?”
“Io sono la fata della margherita. Mi chiamo Margaret. Originale, eh?”
Le due ragazzine risero.
“Sei nata qui dentro?” chiese Diana.
“Sì, sono qui da tanto, tantissimo tempo.. Ma ogni tanto esco e gioco con le mie sorelle, anche di altri fiori-”
Non servì più che Anna usasse la bacchetta. Quando si avvicinava a un albero o a un fiore, questi le parlava. Gli alberi raccontarono a lei e a Diana della loro vita millenaria, mentre nei fiori c'erano sempre le fate. A un certo punto queste uscirono dai fiori e cominciarono a svolazzare attorno alle ragazzine. Erano minuscole, come quella che avevano visto. Avevano corpicini e alucce rosa, verdi, gialle, azzurre, di tutti i colori. Le ragazzine risero quando le fate volarono contro i loro visi.
“Fate il solletico!” esclamarono.
Giocarono con loro a rincorrerle e le fate si facevano prendere in mano, a volte. Anna e Diana lo facevano sempre con delicatezza, in modo da non fare loro male. Giocarono tutto il pomeriggio e si divertirono come matte. Ora sapevano che era tutto reale.
“Promettiamo di custodire questo segreto” disse Anna.
Le due si strinsero la mano.
“Prometto di non rivelare a nessuno del cofanetto e della bacchetta” dissero insieme.
Lasciarono il bosco per tornare a casa. Ma ci sarebbero tornate presto, ne erano sicure. Era troppo bello giocare con le fate. Anna tornò al Tetto Verde felice: sapeva che la fantasia non era più tale.
   
 
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