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Autore: JAPAN_LOVER    14/06/2022    0 recensioni
Oggi Gregor Startseva è il giovane allenatore della nazionale italiana di pallavolo maschile e femminile.
Due anni dopo la conquista del bronzo ai mondiali in Giappone, sembra aver costruito una vita felice insieme a Lucia, il capitano della sua formazione femminile.
Gli allenamenti e la vita di coppia sembrano procedere al meglio, finché non affiorano problemi rimasti con il tempo irrisolti.
Tornano tutti i personaggi presenti nell'omonimo prequel - Paolo, Cristina, Giulia, Mirko, Camilla e Rossella - per dar vita a una secondo capitolo pronto a emozionare e affrontare un altro tema spinoso nel mondo dello sport: la violazione del diritto alla maternità per le atlete professioniste.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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DUE ANNI DOPO….
 

LUCIA
 
Con le sue grandi dita, Gregor esercita una piccola pressione sul tappo e apre la bottiglia di champagne, provocando un lieve sibilo.
“Congratulazioni, dottoressa!!” tutti i miei amici battono le mani e sollevano i calici, che lui si cura di riempire uno volta per volta.
Ad maiora…” mi sussurra, passandomi infine un bicchiere e unendosi al brindisi.
Gregor si risiede accanto a me, indossa una camicia bianca di lino e dei pantaloni scuri. Qualche volta percepisco in lui ancora un po’ di disagio nel partecipare alle serate con la squadra, dopotutto si sente un po’ il nostro supervisore anche fuori dal campo, ma stasera si è lasciando andare come tutti noi e sembra divertirsi molto.
La serata di festeggiamenti procede in completa allegria, tra chiacchiere e risate. Sui tre tavolini, uniti al nostro centro, campeggiano ancora gli avanzi dell’apericena e le bottiglie del vino scelto da Gregor che scende a fiumi.
“Cin-cin!”
“Augurissimi, Luci”
“Grazie, ragazzi!” sorrido di felicità.
Solo una settimana fa ci siamo riuniti qui per festeggiare la nostra vittoria con il club contro il Trento, al termine di una durissima stagione di Campionato, mentre stasera festeggiamo con le compagne di squadra del club e della nazionale un mio traguardo personale, la laurea.
Stamattina, alla seduta in dipartimento, ho voluto al mio fianco solo pochi intimi, ma stasera mi sono concessa di festeggiare questo grande traguardo insieme a tutti i miei amici rimasti a Milano.
Un po’ mi é dispiaciuto che Gregor non sia riuscito ad arrivare in tempo alla discussione, la riunione con la Federazione si è protratta per tutta mattinata, ma capisco perfettamente l’urgenza dei suoi impegni. Ci ha raggiunti in facoltà solo dopo la proclamazione e il successivo brindisi, tenutosi nel chiostro insieme ad alcuni compagni di corso, con un mazzo di rose e un’espressione talmente avvilita che la cosa più naturale del mondo è stata abbracciarlo e rassicurarlo.
Da quando la Federazione lo ha promosso, rendendolo parte del Comitato della Federazione nazionale Ital-Volley, oltre due mesi fa, i suoi impegni si sono moltiplicati e il suo tempo libero ulteriormente ridotto. Per tutta la giornata non ha smesso di scusarsi, ma si è fatto perdonare dedicandomi tutta la giornata e portandomi a pranzo nel mio ristorante preferito.
 Con un colpetto di tosse, Paolo richiama l’attenzione di tutti per poi sollevare il bicchiere a mezz’aria.  
“Con questo bicchiere di margarita,
brindisi faccio alla mia laureata preferita”
“Ma è champagne” scoppia a ridere Camilla, decisamente brilla.
“Ma fa rima!” protesta lui, fintamente offeso.
Anche Giulia si lascia coinvolgere nel gioco e si morde le labbra concentratissima.
“Ragazzi, forse ce l’ho” ridacchia divertita.
“Alloro e champagne ai limiti dell’eccesso,
brindisi facciamo al tuo grande successo!”
“Carina…carina…te lo concedo!” commenta Paolo facendo spallucce, mentre noi altri applaudiamo e fischiamo in segno di approvazione.
“Brava, amore!” le sussurra dolcemente Mirko, passandole un braccio intorno alle spalle e stampandole un bacio a fior di labbra.
Ebbene sì, Giulia e Mirko, il mio ex, fanno coppia fissa ormai da più di un anno. Devo ammettere che appena ho saputo che si frequentavano mi è quasi venuto un colpo, ma vedendoli insieme devo dire che mi sono sembrati fin da subito una coppia molto affiatata.
Lui è decisamente maturato e ha messo la testa apposto, mentre lei al suo fianco sembra felicissima come non mai, insieme poi sono bellissimi.
“Anch’io…anch’io ne ho uno… “sussulta Cami lasciandosi scappare un singhiozzo,
“In questa serata di festeggiamenti e allegria,
brindiamo con gioia alla laurea di Lucia”
Scoppiamo a tutti a ridere, come al solito Camilla si lascia sempre prendere la mano.
“Sì, ma adesso mangiamo la torta, altrimenti qui ci ubriachiamo e basta e nessuno prova il mio dolce!” brontola Cris chiamando il cameriere e chiedendogli di portare la torta che ci hanno permesso di conservare in frigo.
Ormai siamo di casa, qui trascorriamo qui la maggior parte dei nostri week-end e festeggiamo ogni evento.
Il cameriere porta una grandissima torta rossa e tutto il necessario per tagliarla e fare le fette. La decorazione a tema è davvero bellissima, con su scritto Congratulazioni dottoressa, e con al contro un quadrifoglio e una coccinella in pasta di zucchero.
“È bellissima Cris, grazie!” esclamo, felicissima.
Cristina si gongola soddisfatta, strizzandomi l’occhio.
“Dentro è fatta con crema chantilly e fragola!”
Guardo questa meraviglia e mi alzo con il proposito di cominciare a tagliarla e dividerla in fette, quando Paolo mi ammonisce come se stessi commettendo un affronto.
“Alt! E le foto?”
Con fare risoluto tira fuori il cellulare dalla tasca e mi ruba un primo scatto, tutto soddisfatto.
“Non è necessario…” replico con un sorriso tirato.
“Come sarebbe non è necessario? – replica lui – le foto ricordo sono d’obbligo, soprattutto in questi momenti, dai Greg comincia tu…”
Mi stringo nelle spalle, mentre Gregor si alza e mi passa una mano dietro la schiena. I nostri occhi si incrociano per un attimo, prima di volgere il nostro sguardo verso l’obiettivo.
“Bellissima…sorridete…adesso una con un bel bacio…bravissimi”
Greg alza gli occhi al cielo con un sorriso sentato, non ama farsi foto e soprattutto odia ogni tipo di social network.
“Basta!!” ridacchio io, un po’ innervosita.
“Niente social…” si raccomanda Gregor all’indirizzo dell’amico, mentre si risiede e torna al suo champagne.
“Sei il solito A-social!” sbotta l’altro.
“Adesso la foto con la migliore amica” si propone Cris, raggiungendomi con un entusiasmo portato all’ennesima potenza dall’alcool.
Mi stringo forte a Cris per qualche scatto, finché poi non ci circondano tutte le nostre compagne.
“Cheeeese!” ridacchia, Camilla.
So già che alla fine della serata qualcuno di noi dovrà caricarsela in macchina per portarla a casa sana e salta.
Finalmente riusciamo ad assaggiare la torta buonissima di Cris, il suo pensiero personale per la mia laurea. Con grande sorpresa, anche le mie amiche mi hanno fatto un regalo graditissimo, con la complicità di Gregor che ha dato loro un suggerimento hanno scelto un orologio che se avessi dovuto acquistare da sola mi sarebbe costato un capitale. Non so davvero come ringraziarle per regalo, per l’affetto, per la presenza costante e per tutto ciò che in questi anni stiamo condividendo insieme.
A fine serata, mi ritrovo ad aspettare Gregor nel parcheggio davanti alla sua macchina, con la sua giacca sulle spalle. Siamo alla fine di maggio e di sera qui a Milano circola ancora un po’ di arietta fresca.
Con il pollice scorro distrattamente le foto della serata, che Paolo mi ha passato in chat, e sorrido davanti ai tanti bellissimi sorrisi che stasera mi hanno circondato.
“Accompagniamo noi l’ubriacona!” mi avverte Paolo, che porta sulle spalle una Camilla decisamente andata.
Cris mi si avvicina e mi abbraccia ancora una volta, e io non posso che ringraziare di averla sempre al mio fianco.
“Grazie infinite della serata, vi voglio bene!” mormoro piena di gratitudine.
“E di cosa? – ridacchia – è stato divertente e tu sei stata bravissima”
Gregor arriva portando con sé la busta dei regali e la mia borsa, si era fermato alla cassa a pagare il conto per me.
“Eccomi, ci sono” ci avvisa, fermandosi prima davanti alla macchina di Paolo per controllare come stia Camilla.
“Ormai è stesa completamente! – ride Paolo – ma ha ancora un paio di giorni per riprendersi prima che comincino gli allenamenti, concediamogliela questa”
Gregor non proferisce parola, alza gli occhi al cielo e fa il giro per tornare alla sua macchina.
Mentre ripone tutta la roba nel bagagliaio, io e Cris ci scambiamo un’occhiata divertita: Gregor è sempre il solito morigerato.
Abbiamo ancora qualche giorno prima che inizino gli allenamenti in vista dalla Nation League di questa estate, una competizione a livello continentale, anche se molto meno prestigiosa del Campionato Europeo, previsto invece per il prossimo autunno. Possiamo concederci qualche svago e un bicchiere in più. Dopotutto usciamo da un Campionato di Serie A che ci ha messe davvero a durissima prova.
“Buonanotte, ragazzi!” Greg saluta i nostri amici, mentre anche noi ci mettiamo in macchina.
“Notte, ci vediamo domani” ricambiano loro.
Prima che parta, mi stringo nella giacca e do un bacio sulla guancia al mio uomo, che mi ricambia con un sorriso e restituendomene uno sulle labbra.
Anche se inflessibile, testardo, stacanovista fino all’inverosimile, lo amo.
 
 
 
 
GREGOR
 
Apro la porta di casa e non vedo l’ora di andare a letto.
Le ultime settimane sono state estenuanti, con la nazionale maschile siamo rientrati da Belgrado solo due giorni fa e ancora non è finita perché fra pochi ricominciano gli allenamenti con formazione femminile. Tra meno di un mese partiremo per Budapest per disputare la stessa competizione, la Nation League, una competizione decisamente meno prestigiosa degli Europei che ci aspettano nel prossimo autunno, ma comunque importante ai fini della qualificazione alle Olimpiadi si terranno tra due anni.
Vado direttamente in camera da letto, non vedo l’ora di addormentarmi, ma prima desidero assolutamente dare a Lucia il mio regalo.
Stamattina ho dovuto prendere parte alla riunione con il Comitato, nella sede della Federazione, e non solo ho dimenticato a casa il suo regalo, ma mi sono perso anche la discussione. Mi sono sentito terribilmente in colpa per essermi perso un evento così importante della sua vita. So quanto impegno e quanta dedizione ha messo dentro ogni esame e nella preparazione della tesi.
Avrei voluto esserci oggi alla coronazione di questo traguardo, ma i miei impegni con il Comitato mi hanno trattenuto, e lei è stata un tesoro ad essere comprensiva oltre ogni mia aspettativa.
“Luci, puoi venire qui un momento?” la chiamo, mentre recupero da un cassettone, la confezione regalo con un biglietto scritto di mio pugno.
“Arrivo tra un attimo!” la sua voce giunge dalla cucina, dove è rimasta a lavare le tazze che stamattina dalla fretta abbiamo lasciato nel lavandino.
Vedendola arrivare, mi emoziono un po’, so per certo che il contenuto del pacchetto le piacerà.
“È per te…” le sussurro, consegnandole la confezione e godendomi la sua espressione sorpresa mentre apre il regalo.
“Ma è la nuova Nikon reflex con motore AF interno! Amore, grazie” esclama con stupore, un attimo prima di circondarmi con le sue braccia.
La stringo forte a mia volta e mi avvento sul suo collo, cominciandola a baciare in modo poco casto. Siamo stati lontani per ben tre settimane, mi manca da morire.
“No…no…” mugola, divincolandosi tra le mie braccia che sentono tanto il bisogno di lei.
“Che c’è?” protesto debolmente.
“Anche io ho qualcosa per te” sussurra, scostandosi e portandosi verso il suo comodino, dall’altra parte del letto.
“Per me?”
Lucia tira fuori una busta da lettere di grandi dimensioni, che mi consegna eccitata.
“È per la tua promozione – mi spiega, morendosi le labbra impaziente, mentre mi consegna la busta – è stato un anno duro per entrambi, volevo solo farti sapere che ti ammiro tanto quello che stai costruendo e per la dedizione che metti in ogni cosa che fai”
Trovo all’interno un bigliettino scritto da lei e due biglietti per la finale dei mondiali di Basket che quest’anno si terrà a Torino, sa che seguo ancora con passione questo sport, in cui ho militato fino a 17 anni nella juniores, prima di passare al volley.
 
 
AL MIGLIOR COACH E AL MIGLIOR COMPAGNO CHE CI SIA AL MONDO…
TI AMO…
LUCIA

 
Mi avvento sulle sue labbra strappandole un bacio pieno di passione.
“Grazie, amore mio…” le sussurro, mentre non posso ignorare il desiderio crescere sempre di più.
Sollevo Lucia tra le mie braccia e, senza staccarmi un solo attimo dalle sue labbra, la trascino nel nostro letto.
 Sono stanco, tanto, ma stanotte desidero solo fare l’amore. Le tiro giù la zip e in un attimo le sfilo il vestito. Accarezzo il suo corpo rovente e lo tempesto di infiniti baci, finché non lo sento pronto ad accogliermi.
I suoi lunghissimi capelli biondi sono sparsi sui cuscini, i suoi occhi castani e languidi mi guardano pieni di desiderio. Finalmente mi libero anche io dei vestiti e mi spingo impazienze dentro di lei.
   
 
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