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Autore: ilenia23    07/09/2009    3 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un bel capitolo pronto per voi!!! Oh, vi siete sprecati con le recensioni,eh?? Siete cattivissimi. Dovete recensireeeee....cmq  passiamo al commento del capitolo. Ebbene, questo è ufficialmente uno dei capitoli che preferisco. Viene fuori la vera natura dei protagonisti della storia (ancora di più che nel capitolo precedente)  sia i pregi ma anche i mastodontici difetti. E per favore non uccidetemi per come finisce il capitolo perchè è così che deve andare tra quei due. Se vi aspettavate rose e fiori, sviolinate e frasi super romantiche che vi fanno sciogliere avete sbagliato storia e questo vale sia per ora che per il futuro. Detto questo, buona lettura.. Ah, quasi mi ero scordata....
Anticipazione prossimo capitolo: piccolo ma indispensabile.Si tornerà al "presente"esattamente da dove avevo lasciato due capitoli fa. Se non mi verrà in testa di buttare tutto all'aria e sconvolgere la storia, verrà lanciata una bomba che scoppierà solo nel 14 capitolo, già pronto e impacchettato per voi ma che devo trattenermi dal pubblicare. Troppi regali fanno male, poi mi venite su viziati!!!
Adesso ho ufficialmente finito i miei deliri....
Spero vi piaccia e commentateeeee

Hogwarts - 1975

Sirius Black

“Fermati..Cosa ti ho appena detto poco fa?”strillò Aryana, interrompendo per l’ ennesima volta la mia corsa. Quasi, quasi cominciavo a pentirmi di aver accettato quell’ invito ma ci ripensai subito, guardandola a due passi dalla riva del lago. Coperta dal suo solito mantello bianco neve, i capelli stranamente sciolti, il suo inconfondibile profumo che mi mandava fuori di testa e gli occhi verdi leggermente più scuri della norma per via del cielo coperto.
“Cosa ho sbagliato adesso?”sbuffai mentre la raggiungevo.
“Non controllavi la respirazione, non oscillavi le braccia, non tenevi il ritmo..ti devo elencare gli altri o ci arrivi da solo?”.
“Non posso contare i passi e nel frattempo contare i respiri e oscillare le braccia, è assurdo!”.
“Io ti ho detto che devi contare i passi? Cosa Merlino dici? Lo vedi che non mi ascolti?”mi urlò contro, esasperata.
“Allora, te lo ripeterò solo un’ altra volta quindi vedi di aprire le orecchie: il ritmo e la respirazione devono essere coordinati, questo non significa che devi contare ogni passo che fai..le oscillazioni delle braccia vanno in armonia con il passo gamba e ti devono venire naturali..se solo ti sforzassi..”.
“Io mi sto sforzando ma tu continui ad urlarmi contro..”.
“ È l’unico modo per farmi ascoltare da te! Credi che sia un gioco? Questa è una cosa seria quindi o lo fai bene o me ne vado. Non posso perdere il mio tempo con uno zuccone come te. Se pensavi che potessi fare come a scuola, in cui non fai un emerito niente, ti sbagliavi. Voglio vederti sudare e raggiungere un obiettivo una volta tanto nella tua vita. Non ti sei stancato di fare l’ idiota scanzonato, il vagabondo senza meta, che se ne frega di tutto e pensa di poter stare sopra il mondo? Io lo so perché lo fai, pensi che non rispettando le regole, vivendo in un mondo tutto tuo, non concludendo niente di quello che ci si aspetterebbe da te viste le tue potenzialità, andrai anche contro la tua famiglia, vincerai tu. Ma non ti accorgi che è tutto il contrario? Gliela darai vinta. Loro pensano che tu sia un fallito, un nullafacente, una delusione su tutta la linea e tu che fai? Anziché dimostrargli quanto vali anche senza il loro sostegno, avvalli le loro tesi, ti comporti come un perfetto idiota, come un bambino capriccioso. Quando sarai cresciuto, fammi un fischio”sputò tutto d’un fiato, si voltò e incominciò a correre via, verso il castello.

La odiavo perché diceva la verità e la verità faceva male. L’amavo perché era dannatamente sexy quando urlava.
Stava un po’ giocando, un po’ no, esattamente come me. Era il suo modo per darmi una svegliata e ci stava riuscendo. Presi a rincorrerla ma sapevo che se non avessi seguito le sue regole non sarei mai riuscito a batterla. Perciò prefissai chiaramente il mio obiettivo: dovevo riprenderla e sapevo di doverci mettere tutta la mia volontà, così poco usata in tutti quegli anni. Ma quello non era un problema, io volevo Aryana come non avevo mai voluto nessuno, proprio perché era una cosa irraggiungibile e mai come in quel momento fu vero. Correva a mille all’ ora e non rallentava mai anzi aumentava ancora. Dal canto mio, mi sembrava di non aver mai corso fino a quel momento. Aryana aveva ragione, prima muovevo le gambe e basta. Adesso invece, sentivo la terra pulsare sotto di me, al ritmo del mio cuore e d’un tratto tutte le regole non pesarono più..mi venivano naturali..sentivo il vento in faccia e mi sentivo libero..come non mai. Libero di essere quello che ero, senza condizionamenti, senza regole imposte da altri..
In quel momento capii una cosa fondamentale: libero non è chi vive senza regole, ma chi vive seguendo le proprie. Quell’insegnamento, come tanti altri che seguirono, me lo aveva dato Aryana che, sentendo il mio spontaneo urlo di esultanza,si arrestò di colpo. Mi fermai per un pelo ad un centimetro dal suo viso. Sorrideva spudoratamente.
“Era esattamente questo che intendevo per correre”esclamò con quella smorfia vittoriosa, e irritante, stampata in viso.
“Lo sapevo che l’ avevi fatto apposta, non ti credere”esclamai, offeso.
“Confermo e sottolineo tutto quello che ho detto poco prima, Sirius. Quelle cose le ho dette perché le penso sul serio. Non nego che, magari, ho enfatizzato i concetti per spronarti ma il succo rimane lo stesso”.
“È sleale”sussurrai sempre più vicino, provocatorio.
“I miei metodi non saranno molto didattici e ortodossi ma sono efficaci..”.
“Ne sai quante il diavolo..”.
“Ha parlato il bambino indifeso e ingenuo..”.
“Sta sicura che userò prima o poi uno dei miei colpi bassi contro di te..”.
“Non vedo l’ora..”rispose sarcastica ma io la presi in parola e feci quello che volevo fare fin da subito..la baciai.
Sul momento rimase scioccata mentre affondavo le mie mani tra i suoi capelli..era perfetta per me..combaciavamo come due pezzi di un puzzle e quel suo profumo…
Stavo scivolando in una specie di trance, un delirio mistico dal quale sarebbe stato difficile riprendermi. Passato lo stupore iniziale, incominciò a divincolarsi forsennatamente ma io la tenevo troppo forte. Sapevo che stavo esagerando, che non dovevo farlo, ma la passione che mi spingeva verso di lei era troppa. Fortunatamente rinsavì e la lasciai andare a malincuore.
Era boccheggiante e stravolta, non sapeva cosa dire. Cercai di scrutare dentro i suoi occhi ma percepivo che quella barriera che avevo abbattuto con difficoltà nell’ultimo periodo si stava di nuovo erigendo alla velocità della luce. Ancora una volta, il mio egoismo aveva rovinato tutto. Possibile che il mio dannatissimo sangue contaminava tutto quello con cui veniva a contatto? Era la maledizione dei Black, sempre più bravi a distruggere che a creare.   
“Sei..un..idiota..”sibilò, guardando per terra.
“Aryana..”.
“No, stai zitto. È per questo che mi hai portato qui, vero? La tua stupida sfida di conquistarmi, come un altro dei tuoi trofei, vero? Non te ne frega niente di correre come si deve o avere una passione..tu sei esattamente l’ idiota di sempre..quello a cui non frega niente di nessuno, che passa il suo tempo facendo lo sbruffone perché non ha nient’ altro da far vedere”.
“No, non è così. Tu non sei un trofeo, non ti ho portato qui per niente, io voglio davvero farti vedere chi sono..”.
“Tranquillo, ci sei riuscito benissimo..”.
“Silente ma perché devi farne sempre una questione d’orgoglio?Perché devi nasconderti dietro questa maschera di perfezione? Nessuno è perfetto,tu non sei perfetta…hai mille difetti esattamente come me…solo che io non ho paura ad ammetterlo. Lasciati andare…”.
“Ok, adesso io me ne vado. È chiaro che la cosa non può funzionare tra di noi”:
“Brava, scappa. Ci sei abituata,no?”.
“Ma senti da che pulpito…tu invece sei abituato ad impegnarti,no?”.
“è proprio questa la differenza…io per te potrei cambiare…mi stai facendo perdere la testa…non lo capisci?”.
“Smettila di giocare..”urlò esasperata.
“Non sto giocando..”.
“Sei assurdo…”.
“Già, sconvolgente, vero? Non puoi capirmi,non puoi schematizzarmi, non puoi studiarmi e lo sai perché? Perché io non ragiono per schemi…non faccio quello che si deve fare, faccio quello che sento… Sono esattamente come te…agisco d’istinto…Tu pensi di essere un tipo razionale e pragmatico ma stai fingendo..Vuoi il bravo ragazzo ma ti annoi, vuoi tenerti alla larga da quelli come me ma non puoi fare a meno di guardarmi e di provocarmi. Quando ti infuri con me…sei splendida…sei tu…e riesco a vedere le tue debolezze che sono anche le tue forze nei tuoi occhi e mi fanno impazzire. Ora, la domanda che mi logora è perché?Perché ti nascondi dietro questo muro di ostilità? Perché tieni le persone a distanza? Perché non vuoi che ti tocchino il cuore? Quale segreto stai nascondendo?”.
Arretrò di due passi ma le afferrai il braccio. No, questa volta non l’ avrei lasciata andare. Dovevo lottare per le cose che volevo, lei era quello che volevo, il mio obiettivo. In fondo era quello che tentava di insegnarmi,no?
“Dove stai andando adesso? Non puoi scappare per sempre…”.
“Da te, si…”.

Aryana Silente

Fece forza sul mio polso per non farmi andare via.
“E se io non te lo lasciassi fare?”.
Quegli occhi grigi mi stavano divorando. Perché non si limitava a vedere il mio aspetto e la mia freddezza? Perché aveva quest’ossessione incomprensibile per quello che c’era nel mio cuore e soprattutto come faceva ad aver capito tutto di me?
“Black…lasciami andare…”.
“Dimostrami che non sei perfetta…fai qualcosa che mostri la vera te…”.
“Cosa stai blaterando?”.
“Voglio vedere la vera Aryana…niente più orgoglio,non pensare agli altri..non pensare a niente…rilassati..”.
“Black cosa vuoi che faccia? Devi lasciarmi andare…”.
Venne sempre più vicino..no, non poteva farlo di nuovo..eppure non si arrestava, adesso era ben oltre il limite, quasi mi sfiorava le labbra ma si fermò. Rimase proprio lì a fissarmi.
Aveva ragione, non lo capivo, era un’ incognita su tutta la linea ma..mi mandava fuori di testa.

Sirius Black

Aspettavo, aspettavo che fosse lei a fare il passo successivo. Stavolta non l’avrei fatto con prepotenza e con impetuosità, come al mio solito, ma l’ avrei aspettata, avrei rispettato i suoi tempi. Ero sicuro che l’avrebbe fatto, nonostante i secondi passassero veloci, io aspettavo paziente per la prima volta nella mia vita.
E lo fece, dopo non so quanto ma non m’importava. Si sporse timida e mi stampò un delicatissimo bacio a fior di labbra. A me bastò come imput per baciarla ancora, ancora e ancora.
 Mai provato una cosa così.
Era inutile cercare di spiegarla o descriverla. Eravamo noi e basta. Insieme. Perfetti..ed io ero felice.
Quando fui quasi sazio, perché non si può mai essere completamente saturi di Aryana, mi staccai, lentamente e la osservai,rapito.
Non c’era nessuno sulla faccia della terra che esistesse come esisteva per me Aryana.
Non appena si accorse del mio sguardo, scappò via e questa volta la lasciai andare perché amare significa anche aspettare, in silenzio.

                                                                                   *************************

Aryana Silente

Niente sonno. Solo pensieri che vorticavano frenetici dentro la testa. Quella..cosa..che c’era tra me e Sirius non andava, non funzionava. Era contro tutte le mie regole. Black era troppo..Black.
“Aryana..la vuoi fare finita o no?”esclamò Lily, spalancando le tende del mio letto.
“Lily, scusa, non riesco a dormire”.
“Lo avevo notato..Che c’è che non và? Di solito dormi come un sasso, niente ti turba, niente ti scuote..cos’ è che ha stravolto la glaciale Aryana?”.
“Stai parlando come Potter”sibilai guardandola con gli occhi ridotti a due fessure.
“Ok, scusa, ho esagerato ma lo sai che stavo scherzando..so come sei fatta davvero”.
“ È colpa di Black”.
“Cos’ ha fatto stavolta?”sospirò Lily, più divertita che scocciata, a dire la verità.
“Lui…mi ha baciata”le sussurrai, temendo che le nostre compagne di stanza potessero sentire.
“Lui..cosa? Quando?Dove? Perché non me lo hai detto all’ istante? Raccontami tutto fin nei minimi particolari..”.
E così io e Lily parlammo tutta la notte, non arrivando a nessuna conclusione. Il problema era e continuava a rimanere uno solo: Sirius Black.
Quando scendemmo a colazione la mia testa ronzava, mancava solo che uscisse del fumo, tanto era in attività. Non appena entrammo in Sala Grande, purtroppo, James Potter prese a sbracciarsi per attirare l’ attenzione della sua adorata Lily e lei non poté far altro che rispondere al richiamo. Li odiavo quando prendevano a tubare l’uno nelle orecchie dell’altro, scambiandosi sorrisini ebeti ed era proprio quello che fecero.
Riempii la mia tazza di cereali, trascurando il fatto che di fronte a me c’ era Sirius che mi fissava. Trangugiai tutto velocemente, ben attenta a non alzare mai lo sguardo dalla tazza e rispondendo a monosillabi alle domande cordiali di Remus. Gettai un’ occhiata fugace a Lily e a James e capì che, almeno per quella mattina, non ci sarebbe stato modo di scollarli.  
“Io ho dimenticato una cosa in dormitorio..ci vediamo a lezione” esclamai mentre mi tormentavo una ciocca di capelli.  Mi alzai e mi diressi filata verso l’ingresso. All’improvviso una mano afferrò il mio braccio e mi costrinse a voltarmi: Sirius.
“Ehi,Sirius..lasciami il braccio”.
“Scusa, pensavo che stessi scappando da me e non sapevo come fermarti”.
“Ma come ti viene in mente?”dissi con un tono non troppo convincente.
“Non sono stupido, ho capito che mi stai evitando”.
“Sirius, ascolta, adesso io devo andare..ne riparliamo un’altra volta”.
“Vuoi davvero fare finta che tra di noi non sia successo nulla?”.
“No, assolutamente. Non fingerò affatto, infatti fra di noi non è successo nulla”.
“Vuoi che ti rinfreschi la memoria?”disse,avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Indietreggiai,guardandomi intorno.
“Ma sei pazzo?C’è la gente che guarda..”.
“A parte che non ci sta guardando nessuno e poi non capisco cosa ci sia di strano in due persone che si baciano..è la cosa più naturale del mondo”.
“Ok,Black..sarò più chiara: ieri è stato un gioco, un nulla. Tra di noi non c’è niente e non ci sarà mai niente,capito?”.
“Mi prendi in giro? Lo sai che sono io ciò che vuoi davvero..”.
“Chi voglio io non sono affari tuoi. Stai lontano da me”.
“Io non ti capisco proprio…ti ostini sempre a fare la scelta sbagliata” esclamò scrollando la testa.
C’era delusione nei suoi occhi.
Non poteva capire che lo facevo anche per lui. Non sapeva in che guaio si stava cacciando. In effetti neanche io lo sapevo con sicurezza. Eppure sentivo che dovevo difendermi,proteggermi da qualcosa. Il mio potere empatico mi diceva che dovevo essere diffidente e chiusa. Mi ero esposta fin troppo da quando ero arrivata ad Hogwarts. Era arrivato il momento di tornare alle vecchie abitudini con le quali mi ero sempre tenuta lontano dai guai.
“Mi dispiace, Black. Ti sei fatto troppi film”.
“Sai che c’è? Mi hai proprio seccato. Addio”disse in tono duro e risentito. Mi sfiorò la spalla mentre mi superava e riuscì a sentire il suo profumo:intenso e selvatico,fatto apposta per lui.

Sirius Black

Ero sempre più infuriato con quella ragazza. Prima mi provocava, mi lanciava per aria, dopo ancora mi rifiutava, poi mi baciava e adesso mi evitava..fantastico. Non capivo come mai non mi passasse la qualsiasi cosa provassi nei suoi confronti: più si comportava incomprensibilmente ,più mi sentivo attratto da lei.
Era di un altro pianeta, forse non apparteneva neppure alla razza umana o forse ero io che ero impazzito…
Una cosa era certa: mi ero perdutamente innamorato.
Innamorato in quel modo che non si torna più indietro.
 Innamorato nel modo che ti svegli e il primo pensiero non sei più te stesso ma lei.
Innamorato che il cuore manca i battiti.
Innamorato che fa male.
Innamorato che ti scordi come ti chiami.
Innamorato che diventi cieco, folle e anche un po’ stupido.
Innamorato che non puoi farne a meno.
James diceva che quando sei innamorato vedi tutto in una luce migliore. “Il mondo sembra sorriderti”diceva.
Baggianate.
Mai stato più scontroso, suscettibile e intrattabile. Vedi tutto sfocato e l’unica cosa che ti appare chiara è quella che non potrai mai avere. È umiliante. È così dannatamente umiliante che vorrei spaccare tutto così come lei ha fatto con il mio ego.  Ha messo a soqquadro tutto il mio mondo. Senza permesso. E poi ha avuto anche la faccia tosta di alzare i tacchi e andare via. Il minimo che potesse fare era rimanere. Già perché era questa l’unica cosa che mi fosse mai importata: che lei restasse. E invece…
“James e Lily sono perfetti insieme”. “James e Lily da quando sono insieme,sono radiosi”. “Lily ha gli occhi a cuoricino”.
Al diavolo.
Cazzate. Tutte cazzate.
Rabbia.
Confusione.
Adrenalina.
Io e Aryana eravamo lontani dalla perfezione insieme, ma facevamo scintille.
Io e Aryana non eravamo radiosi.
Eravamo più incupiti che mai.
Io e Aryana non avevamo gli occhi a cuoricino ma vi assicuro che fulminavano.
Io e Aryana non eravamo James e Lily.
Non avevamo quello che avevano loro e forse mai l’avremmo avuto.
Ma io sfido chiunque a dire che il nostro non fosse amore.
“L’amore dovrebbe far star bene due persone altrimenti non è amore ma ossessione”.
Fidatevi di me:era amore. Ma non stavamo bene. No, eravamo malati. Eravamo in dipendenza.
Era vero amore,però.
Perché l’amore non è coniglietti rosa, arcobaleni e sole che splende.
No,il nostro amore era un temporale, un nubifragio,una dannazione, un’ossessione morbosa, una maledizione Senza Perdono.
Altro che radiosità, felicità e perfezione.
Fidatevi di me: l’amore è Arsenico. E uccide.
  
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