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Autore: Its a beautiful day    21/06/2022    0 recensioni
Partire significa ricominciare. La partenza di Jess ha comportato per Sarah un nuovo inizio. Sarah ha intrapreso un viaggio diverso da quello che si sarebbe mai aspettata per sé stessa, ma il Destino riserva continuamente nuove sorprese.
Quando il Destino entra in gioco, tutto può cambiare.
Persone che un tempo non erano altro che piccole comparse nella vita di Sarah, di un tratto assumono un ruolo totalmente diverso, lasciando in Lei un segno indelebile.
Questo ha riservato il Destino per Sarah: un ritorno al passato per permetterle di ricostruire sé stessa, per tornare ad essere felice.
Quel posto lontano chiamato Felicità - Parte II è la conclusione di un lungo viaggio fatto di sofferenze e nuovi inizi.
È la fine di un lungo viaggio fatto di consapevolezze e di duro lavoro per sconfiggere i propri demoni.
Perché forse è proprio quando tutti i piani sembrano distrutti che la tua vita sta cominciando davvero.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Pov. Regan

Siamo sdraiate sul grosso letto di quella che sarà camera sua stanotte.

Lei è completamente nuda, esausta ed appagata.

Sì, ci eravamo dette niente sesso fino all'ufficializzazione delle cose - o meglio, lei aveva imposto questo assurdo vincolo - eppure stasera..

Era tutto così perfetto: la cena, la vista, lei era così bella.

A mia discolpa, non ho fatto nulla per sedurla. È stata lei a saltarmi addosso.

Ho provato a respingerla, volevo rispettare le sue scelte, ma lei era così disinibita.

Mi ha baciata con passione, cercando disperatamente il mio corpo.

Così ho ceduto, ed è stato così bello poterla sfiorare di nuovo.

Mi mancava sentire il suo sapore nella mia bocca.

"Posso farti una domanda?" ha gli occhi chiusi, l'espressione rilassata dipinta sul volto

"Nemmeno dopo essere venuta riesci a star zitta" rido "Cosa vuoi sapere?"

"Fottiti Regan" ride anche lei "Mi chiedevo semplicemente cosa ti abbia spinto a portarmi in hotel la sera della festa a Yaris"

La sua domanda mi spiazza, perché a dire il vero nemmeno io ho una risposta.

Non so cosa mi sia passato per la testa quella sera, era una cosa che non avevo mai fatto, eppure in cuor mio sapevo che fosse la cosa giusta da fare.

Dentro di me sentivo che avrei dovuto farlo.

"Io.. Non lo so" scuoto la testa "Sai quando dentro di te senti che devi fare quella cosa ma non sai il perché? Ecco mi sono sentita esattamente così. Sentivo che avrei dovuto portarti via, ma non sapevo perché. Con il senno di poi ho capito" sorrido

"E sentiamo, perché?" si volta a guardarmi, mordendosi il labbro

"Perché eri destinata ad essere mia. Tu eri destinata a farmi capire che oltre a tutto quello che ritenevo importante, c'è molto di più" la guardo negli occhi.

Lei rimane senza parole.

Mi guarda intensamente, i suoi occhi si spostano veloci dai miei alle mie labbra.

Mi avvicino cautamente a lei, per capire le sue intenzioni.

Lei mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

E in un attimo ci ritroviamo nuovamente io e lei nella nostra bolla.

La sua pelle a contatto con la mia bocca, le mie mani che sfiorano i suoi punti più sensibili.

È così bello.

Pensare che per anni io abbia rinunciato a tutto questo mi fa rabbia.

Ma se poi penso che sì, ho rinunciato a tutto, ma poi ho trovato lei, tutto cambia aspetto.

Lascio che lei riversi il suo piacere nella mia bocca ancora, assaggiando il suo sapore.

Mi lecco le labbra, soddisfatta

"Sei disgustosa" ride, chiudendo le gambe

"Fino a pochi secondi fa non dicevi così, anzi. Com'è che dicevi? Oh sì, ti prego continua?" la prendo teneramente in giro

"Vaffanculo Regan" mi tira uno schiaffo sul braccio, poi si alza per raggiungere il bagno.

Si chiude la porta alle spalle, così io raggiungo la mia camera da letto per recuperare un cambio pulito.

Ormai è tarda notte, la cena è durata più del previsto e quello che c'è stato dopo ci ha fatto perdere completamente la cognizione del tempo.

Raggiungo il bagno per dedicarmi ad una rapida doccia.

Spero che mi permetta di dormire con lei questa notte.

Desidero farlo da tempo, ma non ne abbiamo mai avuto l'occasione, visto la sua assurda volontà di fare le cose con calma.

Come se non avessi passato le settimane precedenti a sfiorare il suo corpo ancora ed ancora.

Sorrido.

Ed ora, sapendo che è qui a casa mia, a pochi passi da camera mia non riesco a pensare di dormire anche solo un minuto lontano da lei.

Mi vesto velocemente, per poi tornare in camera sua.

Lei non c'è, nemmeno in bagno.

Raggiungo il corridoio, chiamandola per nome

"Sarah?" alzo un po' il tono di voce.

Tutte le camere intorno a me sono buie e vuote.

"Sarah?" mi sporgo in camera mia, ma non è nemmeno qui.

Noto una luce accesa in fondo al corridoio, viene dal mio studio.

Oh no, non può essere lì dentro.

Mi incammino velocemente verso la stanza, una strana sensazione di agita lo stomaco.

"Sarah, cosa ci fai qui?" la guardo.

Non appena entro la trovo ferma davanti alla mia scrivania, gli occhi pieni di lacrime.

Oh no.

Mi avvicino cautamente a lei, pregando che non sia quello che penso, ma quando mi avvicino i miei peggiori sospetti si materializzano vividi davanti a me.

Il suo dossier è aperto sulla mia scrivania, le foto dei suoi attimi privati distribuite sulla superficie in legno.

Cazzo.

Non capisco come abbia fatto ad entrare, avevo appositamente chiuso la porta a chiave.

Nessuno entra nel mio studio, tanto meno lei doveva farlo.

"Sarah.." avanzo lentamente verso di lei

"Cos'è questa roba Regan?" sussurra, scorrendo i frammenti della sua vita

"Sarah ti posso spiegare" alzo le mani

"Che cazzo è questo Regan?!" esclama, questa volta sembra incazzata "Tu.. Tu hai indagato su di me. Tu conosci ogni singolo segreto della mia vita. Joy, Dwight, Jessica.. Perfino Jace" scuote la testa

"Sarah ti prego ascoltami" balbetto, per la prima volta in difficoltà

"Portami al campus Regan" sussurra, la voce rotta dal pianto

"Cosa?" chiedo sconvolta

"Ho bisogno di andare via da qui. Voglio che mi riporti al campus" ringhia

"Sarah parliamone ti prego"

"Se non vuoi che chiami la polizia, riportami al campus" scandisce secca le ultime parole

"Okay, d'accordo. Ti riporto al campus" annuisco.

Lei mi passa accanto, il dossier lasciato aperto sulla scrivania.

Di quello me ne occuperò dopo.

Le corro dietro, cercando di capire cosa le passi per la testa.

Ha solo gli occhi lucidi, ma non piange.

Ritira in silenzio le sue cose, lasciando il lungo abito nero sul letto

"L'abito lo puoi tenere" le dico

"Tieniti tutta la tua merda Regan, non voglio nulla da te" sputa, e sento il mio cuore spezzarsi.

Dio, che casino ho combinato. Come dovrei comportarmi ora?

Lei è così arrabbiata con me e non vuole nemmeno ascoltarmi.

Vuole solo tornare al campus, ma perché?

"Perché non mi rimani e ne parliamo domani mattina.. a mente lucida?" mi avvicino a lei

"Di cosa dobbiamo parlare esattamente Regan? Del mio tentato suicidio o di quante volte io e Jace facevamo sesso? Ah no, sai già tutto" ride sarcastica "C'è qualcosa che ancora non ti è chiaro della mia vita? Non credo, visto che quel fottuto diario degli orrori è abbastanza accurato e preciso" butta i suoi vestiti dentro lo zaino

"Non voglio parlare del tuo passato Sarah"

"Certo che non vuoi parlarne Regan, perché non c'è nulla che tu non sappia già. Anche volendo farlo, tu sia già ogni fottuta cosa" ringhia "Sono pronta" si avvia verso le scale

"Sì d'accordo" la seguo, in silenzio.

Per la prima volta in vita mia sono completamente nel panico.

Come diavolo devo comportarmi ora? Come si chiede scusa? Soprattutto per una cosa del genere.

Sono così confusa, la mia testa gira e fatico a respirare.

Lei è così incazzata con me ed io sento che non posso perderla.

Fatico a respirare al solo pensiero di non averla più qui vicino a me

"Andiamo in moto, ti va?" la guardo

"Regan sono le due del mattino, fa un cazzo di freddo lì fuori. Non andrò in moto con te. Prendi una delle tue fottute auto ed andiamocene" ringhia

"Sì, hai ragione" annuisco.

Prendo il primo mazzo di chiavi che mi capita sotto mano e poi saliamo in auto.

Fatico a ragionare, non riesco a respirare.

So di averla ferita e questo mi uccide.

Non si meritava in alcun modo di soffrire.

Mi sento una merda. Avrei dovuto dirle del fascicolo, avrei dovuto dirle quello che avevo fatto.

Ma quel dossier non è stato fatto in cattiva fede, no. L'ho fatto unicamente perché avevo bisogno di sapere chi fosse quella ragazzina in mezzo alla pista che sentivo di dover salvare.

Nulla di più.

Non mi immaginavo di certo avesse un passato così impegnativo, tanto meno immaginavo potesse diventare tanto importante per me

"Puoi accelerare?" ringhia, infastidita dal mio lento procedere.

Non voglio lasciarla al campus, non voglio che lei mi odi.

Avrei voluto passare la notte insieme, nello stesso letto, ed invece..

Lei fugge da me, io cerco disperatamente di non lasciarla andare.

Quando arriviamo al campus non mi lascia nemmeno il tempo di parcheggiare. Apre la portiera prima che io possa fermarmi, poi mi concede qualche secondo per fermare l'auto prima di scendere.

Raggiunge velocemente i dormitori.

Lascio l'auto in mezzo alla strada, tanto a quest'ora non passerà nessuno.

E poi non è che mi importi.

Possono farne ciò che vogliono dell'auto, non mi interessa.

L'unica cosa fondamentale ora è risolvere la situazione con Sarah, anche se temo sarà più difficile di quanto pensi.

 

 

Pov. Sarah

Stava andando tutto così bene, era tutto così perfetto.

Dovevo aspettarmelo, perché la mia vita è proprio questo.

Un attimo prima tutto va alla grande, l'attimo dopo, una tempesta spazza via tutta la mia felicità.

Ed infatti eccola lì, la tempesta.

Un diario degli orrori, dove è stata raccontata la mia storia per filo e per segno.

Sì, Anharra è una piccola città, ma non immaginavo così piccola.

Non riesco ancora a capacitarmi di come siano riusciti a scoprire tutte quelle cose sul mio conto, ma non mi interessa.

La delusione che ho provato è stata inquantificabile.

Il dolore si è insinuato fino alle ossa.

Tutta la mia vita era esposta li, come se fosse uno stupido giornaletto con tanto di foto e commenti.

Mi sono sentita tradita come non mai, ogni parte di me è stata violata.

E ciò che mi fa più rabbia è che lei non sembra capire la gravità della cosa.

Vedo il dispiacere sul suo viso ma sono talmente schifata e delusa che non vedo oltre il muro di rabbia che mi sono costruita.

Quando Regan mi chiese delle cicatrici decisi io cosa raccontare, perché doveva essere una mia scelta.

Così facendo, con quel fottuto dossier è stata lei a decidere cosa sapere della mia vita.

Mi ha tolto una cosa per me fondamentale, il libero arbitrio su cosa raccontare di me.

Ed è stato terribile.

Non riesco a dire una parola mentre viaggiamo in silenzio. Vorrei solo piangere, ma non voglio farlo davanti a lei.

Quando arriviamo al campus non le do nemmeno il tempo di fermarsi, apro subito la portiera.

Mi catapulto verso la mia stanza, lontana da lei e dalla sua presenza che sta diventando.. ingombrante.

Quando entro Beth è sola. Dev'essere tornata da poco, indossa ancora i vestiti della serata

"Sarah, che succede?" mi guarda preoccupata.

Io semplicemente scoppio a piangere contro la sua spalla.

Lei mi abbraccia forte, lascia che sfoghi contro di lei.

Regan comincia a bussare alla porta

"Sarah apri la porta!" esclama

"Che ti ha fatto?" Beth mi prende il volto tra le mani, sul viso un'espressione furente

"Sarah cazzo!" Regan continua a sbattere i pugni sulla porta

"Cristo, falla entrare prima che ci arrestino" sbuffo, asciugandomi le lacrime

"Sarah io.. Oh, ciao Beth" Regan cambia espressione davanti alla vista della sorella

"Che cosa le hai fatto Regan?" ringhia

"Non sono affari che ti riguardano" sputa Regan spingendo Beth per raggiungermi

"Non ti avvicinare" sputo "Vattene Regan"

"Non puoi chiedermi questo" i suoi occhi sono lucidi.

Mi piange il cuore nel vederla così ma sono così arrabbiata al momento

"Va' via Regan, lasciale del tempo" sospira Beth.

Regan si scambia degli sguardi con Beth, poi cede

"Dormici sopra piccola, domani ne riparleremo" mi guarda distrutta.

Mi volto dall'altra parte, per evitare di cedere davanti al suo pentimento.

Beth si chiude la porta alle spalle

"Vieni qui" mi abbraccia

"Ha un fottuto dossier Beth, un fottuto dossier con tutta la mia cazzo di vita raccontata per filo e segno. C'erano articoli su ogni persona che ne ha fatto parte: Joy, Dwight e perfino Jessica. Sapeva tutto di me. Ogni.. orrore, ogni cosa con Jess"

"Mi dispiace tanto Sarah" sospira abbracciandomi

"Come ha potuto fare una cosa del genere?" singhiozzo contro Beth.

Mi aiuta a sedermi sul letto, tenendomi sempre stretta a sé.

Mi sento così umiliata.

Tutti i miei segreti più intimi sono stati messi alla gogna, come se fossero un giornaletto da quattro soldi.

È terribile quello che ha fatto, davvero un colpo basso.

Non credevo Regan capace di arrivare a tanto. Sapevo fosse una maniaca del controllo, ma non immagino certo fino a quale punto.

Mi sento così tradita da una persona a cui tenevo, la prima persona di cui mi importa davvero dopo Jess.

Fa male il doppio.

Perché deve essere sempre tutto così complicato? Perché Vita non mi concedi di essere felice?

 

   
 
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