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Autore: holls    21/06/2022    2 recensioni
Cinque giorni a Brighton, tra pranzo della Vigilia e novità inaspettate... Cosa potrà mai andare storto? Alan conosce già la risposta, ed è per questo che la direttiva è solo una: basso profilo!
Dal primo capitolo: "Lo cerca in cucina, nelle camere, in bagno - non c’è. Eppure, pensa, non è possibile che la casa se lo sia inghiottito. (...) Prova ad annusare l’aria, in cerca di quell’odore di Marlboro che però sembra come svanito."
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Nathalan'
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Tre quarti

 

Alan scende le scale e torna in cucina, dove trova sua madre e suo padre e un orologio che ormai segna le dieci di sera. Lei finisce di asciugare un bicchiere da vino e lo passa al marito, che lo rimette a posto nella credenza aperta. I passi di Alan si fanno più vicini, e i suoi genitori si voltano, prima l’uno e poi l’altro.

«È crollato?», chiede sua madre e Alan annuisce.

«Sì, poveretto, chissà da quanto è sveglio.»

Per un attimo, Alan ripensa a quella giornata ai limiti dell’incredibile e sbatte le palpebre per assicurarsi ancora una volta che non sia solo un sogno.

«Ho visto che Ginny lo ha importunato tutto il pomeriggio», ridacchia suo padre, e a ruota seguono anche lui e sua madre.

Si lascia scuotere da quella risata per qualche secondo, poi ripensa al momento in cui ha spalancato la porta del cortile e lo ha visto confabulare con Ginny. Il suo ricordo si sofferma sulle guance arrossate e infreddolite di lui e su quegli occhi che lo hanno solo sfiorato, poi passa al cd che la ragazza teneva in mano. Come in un lampo, si accorge che non ha un regalo di Natale per Nathan, che invece a lui un regalo lo ha fatto eccome. Il ricordo vira di nuovo verso il cd tra le dita di Ginny, e una smorfia soddisfatta si apre sul viso di Alan.

«Gli hai dato la camera degli ospiti?», chiede sua madre.

«No», risponde lui, con la testa ancora sul regalo. «Dorme con me.»

Sua madre esita un secondo nell’asciugare l’ennesimo bicchiere, ma Alan non se ne accorge; e quando l’attenzione di lui torna sui movimenti dei suoi genitori, la catena di montaggio che va dal lavello alla credenza ha già ripreso a funzionare.

«Anzi», aggiunge, e il volto addormentato di Nathan gli sfreccia per un attimo nella mente, «meglio che vada a dormire, prima che si prenda i tre quarti del letto.»

Ancora una volta il meccanismo tra i suoi si inceppa, e ancora una volta Alan è troppo preso da quel sogno a occhi aperti per farci caso. Saluta i genitori e augura loro la buonanotte, poi comincia a salire le scale, appoggiato al corrimano.

È scalino dopo scalino che ripensa a ciò che ha appena detto, a come quei tre quarti di letto rivelino una consuetudine che in qualche modo ha già avuto modo di conoscere. Si sente arrossire, ma è ovvio, pensa, che essere una coppia significhi anche quello.

Posa la mano sulla maniglia della porta che dà sulla camera e la spinge piano, e a poco a poco si fa strada un bagliore che rischiara la stanza; e ad Alan basta un attimo per sentire un sorriso che si apre sul suo volto, mentre si siede sul bordo di quel letto di cui è pronto a occupare solo un misero quarto.

   
 
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