«Terzo Capitolo»
«Special Dream»
Riuscivo ancora a sentire il respiro accelerare , ogni qual
volta incontravo il suo sguardo , il calore traditore invadermi le
guance
quando mi regalava uno dei suoi sorrisi .
Ma dall’ultima volta che il mio corpo ricevette una
piacevole scarica elettrica, trascorsero poco più di tre
settimane .
Erica ormai preferiva chiamarmi ‘ghiacciolo
innamorato’ ,e
categoricamente rispondevo semplicemente sbuffando .
Ma quanto c’era di vero nelle sue parole ?
Londra stava attraversando la stagione più rigida degli
ultimi trent’anni .
Può il clima gelare l’anima ?
Perché anche dentro me , sembrava inverno .
Ero a conoscenza che tutto ciò era insano e masochista . Non
si può perdere la testa per una persona irraggiungibile , o
per qualcuno che
non riuscirà mai ad essere presente . Ma soprattutto , per
qualcuno che ti vede
come una qualunque.
Non ho mai preteso nulla dalle persone, forse perché in
realtà non sono mai stata interessata a ricevere nulla. E la
cosa che mi faceva
male, era che la cosa che desideravo di più, era avere un
qualsiasi contatto
con lui, fino a riuscire a ricevere un po di quel sentimento che da
giorni
bruciava la mia anima fino a farmi piangere.
Ero sciocca, terribilmente e schifosamente sciocca.
Dopo chissà quanto tempo, anni forse, ero innamorata.
Avevo smesso da tempo di chiedermi perché il mio cuore
avesse deciso di vibrare per lui, al cuor non si comanda, e quel
briciolo di
ragione va a farsi benedire la maggior parte delle volte.
Ma, evidentemente, era così solo per me.
L’alba arrivò troppo in fretta, e Morfeo anche
quella notte
mi lasciò in balia della realtà.
Con un ultimo sospiro, andai a prepararmi una tazza di
caffè.
Sarah aveva dato il mio numero a William, che a sua volta
l’avrebbe
dato a Ben.
Non ricevetti mai una chiamata da un numero sconosciuto.
Ed era inutile sperarci.
Quel giorno mi sarei fatta una promessa: avrei voltato
pagina e affrontato il resto delle mie giornate come avevo sempre fatto
.
Guardai il mio riflesso nella grande vetrata che affacciava
il salotto del mio appartamento su Londra.
La pelle del mio viso senza un filo di trucco era color
avorio, con qualche lentiggine sulle guance .
I miei occhi avevano uno strano colorito quella mattina.
Erano spenti.
Bevvi in un sorso il caffè, e senza voglia, andai a farmi
una lunga doccia calda.
Faceva
freddo in
Francia,quella mattina.
Un
freddo strano , vuoto.
La finestra della camera mostrava una Parigi ancora addormentata, ed
immersa
nei propri sogni innocenti.
Avevo
smesso da tempo di sentirmi innocente.
Guardai
il corpo nudo di Victoire, semi coperto dalle
lenzuola blu notte del letto.
Dormiva
anche lei, senza pensieri e le labbra carnose
schiuse accennavano un sorriso.
Era
bella Victoire, come solo le modelle francesi sanno
esserlo .
I
suoi lunghi capelli color rame le scendevano in morbidi
boccoli fino alla fine della sua schiena dritta. Gambe lunghe e occhi
grigi, e
una passione che bramava solo il mio nome.
Le
dicevo sempre addio, ogni qual volta ritornavo a Londra.
Ma
non esisteva una notte francese senza di lei.
Era
un anno che questa storia andava avanti, e quando venivo
a cercarla, nonostante non mi facessi sentire, le sue labbra non mi
rifiutarono mai.
Sfogavo
lo stress, e lei le sue voglie. William diceva che
mi ammirava, ma che prima o poi avrei dovuto smettere . Facevo sempre
finta di
non sentirlo, poiché credevo che fosse troppo stolto in quei
momenti per capire
quanto fossero salutari le notti con Victoire.
Ma
la notte passata, non fu come le altre.
Il
mio cervello era disconnesso dal corpo. La mia mente
vagava altrove , mentre le mie mani esploravano le sue curve.
Finii
per immaginare che fossi con un'altra, e non con lei.
Quella
notte, desideravo essere con Emma.
Desideravo
sentire il suo profumo dolce sulla mia pelle,
poter accarezzare i suoi capelli e le sue labbra. Avrei voluto fare
l’amore, e
non quel che facevo con Victoire.
Quello
era tutt’altro che amore, era una sporca convenienza.
Emma
invece, era puro desiderio.
Guardai
il cellulare,e l’orologio m’informo che erano
appena
le sei.
Mi
coricai di nuovo, senza alcuna intenzione di dormire.
Victoire,
con un sospiro, posò la sua mano sul mio petto, ed
avvicinò il suo viso ad esso.
Mi
sentivo nauseato. Non da lei , o dalla situazione, ma da
me stesso.
«Come
mai sei
sveglio?»
Spostai il mio sguardo
sul suo viso.
Aveva ancora gli
occhi chiusi , ma le labbra erano incurvate in un sorriso soddisfatto.
«Non ho sonno»
«Eri strano stanotte»
disse, mettendosi a sedere sul letto, e facendo scivolare il lenzuolo
dal suo
corpo.
Nemmeno la guardai.
«Non ho più voglia»
risposi , duro.
«Dovresti essere più
docile e calmo, forse è per questo»
«No Victoire, non ho
più voglia di te» sbottai, guardandola negli occhi.
La sua espressione
divenne sconvolta , come se avesse appena udito una bestemmia.
Ma durò poco, perché il
sorriso compiaciuto ricomparve sul suo volto.
«Dici sempre così»sbuffò.
«Questa volta sono
serio. E’ ora di finire questa messa in scena»
Mi alzai di scatto
,recuperando i miei vestiti e pronto ad uscire il prima possibile da
quella
stanza.
«Se pensi che dopo
mesi tu possa andare via così, Benjamin ti sbagli di
grosso»
Non le risposi,e
continuai ad abbottonare la camicia.
«Sei solo un
bastardo. Non si trattano così le donne! Mi hai usata, come
se fossi una
sguattera qualunque»
Mi voltai di scatto,fulminandola.
«Eppure anche questa
notte mi hai sussurrato di volermi così come sono. E non ti
ho mai vista
interdetta. Addio Victoire, è stato un piacere»
E con la giacca sotto
braccio, mi diressi fuori dal suo Hotel.
Digitai il numero di
William.
«Si?»
«Scusami
se ti ho
svegliato Will, ma volevo dirti che ho deciso di smettere con
Victoire»
«E come mai?»
biascicò, tentando di nascondere uno
sbadiglio.
«Perché a Londra ho
lasciato buona parte di me»
Ridacchiò.
«Non avevo dubbi Ben caro. Ci vediamo
lì»
Sorrisi
alla cornetta
muta.
Mi
avvicinai alla
macchina del mio taxista.
«Dove
la porto signor
Barnes? »
«All’aereoporto»
Era
la cosa giusta.
Sono commossa *-*
Non immaginavo che questa storia potesse piacere così tanto.
Non finirò mai di ringraziarvi.
Ed eccovi qui il Terzo Capitolo. E' breve,ma s'inizieranno a capire un po di cosette.
Chi è Victoire, soprattutto.
E credo che adesso sarà fin troppo odiata la povera francesina xD
Passiamo ai vostri amati commenti;
carlottina: Cara, condividiamo entrambe l'odio per le francesi,haha. Eva Green, quant'è divina quella donna? Mi hanno rimpita di
gioia i tuoi complimenti. La cosa che spero di più, quando scrivo, è che i personaggi arrivino a voi. Che non siano solo parole.
Ovviamente, è anche merito vostro se la voglia di scrivere rimane.
thanks <3
Ramona37: Grazie infinite :D
ranyare:E fu così che Hamtaro trovò Bijou xD Perchè di sorci fuori di testa, nella capoccia li ho anche io .
William lo adoro anche io, e lo immagino proprio così. Come quelle persone che hanno un viso di porcellana,
ma che appena aprono bocca fanno impallidire persino il diavolo xD
Ti ringrazio per i complimenti, e stai tranquilla, ti sopporterò con tanto amore ;)
Baci da Bijou xD
SlytherinAngel: Essì , anche io avevo sentito qualcosa del genere su William e Anna. Ma non dureranno molto nemmeno nella mia storia,
questo ve lo concedo x''D. Per quanto riguarda i personaggi ,pian piano conoscerete anche la vita di Emma prima di andare via da Bristol .
Vi anticipo che proviene da una vecchia e benestante famiglia inglese, e che non è tutto oro quel che luccica . Capirete ;)
Grazie per i complimenti =*
giu020: Spero di non deludervi mai :) E se dovesse succedere, fatemelo notare. Accetto le critiche come i complimenti :)
_screps_: Ed eccolo qui :D Grazie mille.
Yuna Shinoda: Titty cara *-* Beh,credo che adesso siano entrambi coscenti su cosa fa battere i loro cuori :) thank you so much<3.
Niki_CuLLen_: Niki :) grazie mille per i complimenti. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.
Grazie infinite anche a tutti coloro che l'hanno aggiunta ai Preferiti e alle Seguite, e a chi legge soltanto.
Alla prossima :D
xxoo
Julia