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Autore: darkroxas92    26/06/2022    3 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13
Rivelazione dal passato


Izuku, Leomon e Hikari fissarono con gli occhi spalancati Vamdemon.
“C-Cosa…” Mormorò l’erede di All Might. “Ma… Ma il Medaglione…”
“Oh, ti riferisci a quello che Wizardmon pensa di avermi preso senza che me ne accorgessi?” Domandò il Digimon, parlando in sincrono con Katsuki, mentre Tailmon spalancava gli occhi. “Ho imparato da te la sottile arte dell’inganno e del sacrificio. Vedi, Izuku… io ero in possesso di due Simboli: quello della Luce, appartenente alla bambina che hai tentato così disperatamente di nascondere… e quello della Determinazione. Il tuo vero Simbolo.”
“Il mio vero Simbolo?” Ripeté Midoriya.
Vamdemon sorrise, per poi schioccare le dita.
Bakugo sbatté le palpebre, per poi spalancare gli occhi, che tornarono pieni di emozioni.
“Che cosa…” Mormorò, solo per venire preso a calci dal Digimon, che lo fece volare ai piedi di Izuku.
“Non mi serve più. Volevo solo soddisfare un mio desiderio usando quel moccioso per averti esattamente dove desideravo.”
“Kacchan!” Esclamò il verde, abbassandosi subito per assicurarsi che il suo amico stesse bene.
“M-Maledetto… Perché mi hai usato in quel modo?!” Urlò Bakugo, voltandosi verso il Digimon.
“Una vecchia vendetta.” Rispose lui.
“Perché? Kacchan non è mai stato nel Mondo Digitale! Non ha mai avuto a che fare con te!”
“Vero. Fino a oggi non avevo mai visto di persona Katsuki Bakugo. Ma ho sentito parlare di lui per molto, molto tempo. Effettivamente, era uno dei tuoi argomenti preferiti.”
Izuku spalancò gli occhi.
“Che stai dicendo?” Domandò Leomon. “Non hai mai parlato con Izuku prima d’ora!”
Vamdemon fece sparire il sorriso.
“Non parlarmi, miserabile sostituto.” Disse gelido.
“Sostituto?” Ripeté Tailmon, mentre sia lei che il suo avversario interrompevano gli attacchi per osservare la scena.
“Che vai blaterando?” Fece Bakugo. “Per quanto odio ammetterlo, Deku non avrebbe mai parlato con un tipo come te di me!”
“Inoltre non ti ho mai incontrato di persona prima d’ora!” Aggiunse il diretto interessato.
Vamdemon lo fisso, per poi aprire la bocca.
‘Non importa cosa succederà, noi due saremo amici per sempre!’. Questa frase ti è famigliare, Izuku?”
Midoriya sbatté le palpebre, non riuscendo a capire di cosa stesse parlando il cattivo.
Vamdemon sospirò. “Come immaginavo. Alla fine non era così importante per te, vero? Hai dimenticato tutto.”
“Che cosa ho dimenticato? Non ho mai sofferto di amnesia!”
Il Digimon vampiro a quelle parole si infuriò.
“Allora sei ancora più spregevole! Ho impiegato anni per trovarti! E quando finalmente ci sono riuscito… tu non ti ricordavi nemmeno di me!”
A quelle parole tutti spalancarono gli occhi.
“Di… Di cosa stai parlando?”
Vamdemon chiuse le mani a pugno.
“Izuku Midoriya… Questo non è affatto il nostro primo incontro. Ben lungi da questo.”
“Maestro Vamdemon… Che sta dicendo?” Domandò Tailmon, solo per prendersi una frustata di fuoco evocata all’istante dal Digimon, che la fece volare ai piedi di una terrorizzata Hikari.
“Silenzio tu! Non ti ho permesso di parlare! Se penso a chi sei…”
Izuku spalancò gli occhi. “Lo sai?”
Vamdemon tornò a rivolgere la sua attenzione al ragazzo. “Certo che lo so! Dove pensi che abbia trovato il Medaglione con il Simbolo della Luce? Era attorno al Digitama di Tailmon. Ho capito subito che era la partner di uno dei Bambini Prescelti!”
Il Digimon gatto spalancò gli occhi, dimenticandosi del dolore che stava provando.
“C-Che cosa?” Mormorò, mentre nella sua mente riviveva le ore di tortura a cui era stata sottoposta dal suo Maestro, al punto che le erano rimaste delle cicatrici tanto profonde da superare i cambiamenti dell’evoluzione.
“Volevo far provare anche agli altri Digimon la stessa disperazione a cui tu mi hai sottoposto, Izuku!” Continuò Vamdemon. “Disperazione e dolore infiniti!”
“Sicuro di star parlando di Deku?” Domandò Katsuki, rialzandosi. “Non penso che sia in grado di ferire nessuno in quel modo. Non è nella sua natura.”
“Tu non hai idea di cosa può fare il tuo vecchio amico. Certo, non che un verme come te possa capirlo.”
Vamdemon portò le mani in avanti, cominciando a caricare il suo attacco. “Ma non importa! Nessuno di voi uscirà vivo da qui! Nigh-”
Ma il Digimon fermò il suo attacco quando un pallone di spugna, chiaramente usurato dal tempo, ribalzò in mezzo a lui e Izuku.
“Un… pallone?” Fece Todoroki, per poi voltare la testa verso la direzione da cui aveva visto volare l’oggetto.
Lì, respirando a fatica per la corsa fatta e l’uso del suo Quirk, Inko Midoriya stava fissando seria il Digimon.
“M-Mamma?” Esclamò incredulo Izuku. “Che cosa ci fai qui? È pericoloso per te!”
Ma la donna non disse nulla, limitandosi a camminare verso di loro, fermandosi di fronte al figlio e girandosi poi verso il Digimon.
Vamdemon non proseguì il suo attacco, limitandosi a guardarla in silenzio.
“Allora avevo ragione. Quando Izuku ha detto che un Digimon gli stava dando la caccia, avevo il presentimento che potessi essere tu.”
Il ragazzo dai capelli verdi spalancò gli occhi, come fece anche Leomon.
“Mamma? Che stai dicendo? Tu… Tu conosci Vamdemon?”
Il Digimon vampiro ghignò.
“Sei ingrassata… 'Ma.” Disse infine. “Vedo che usi ancora il senso di colpa per tentare di metterci al nostro posto.”
Mentre parlava si abbassò, prendendo con una mano il pallone.
“Quando ho visto Taichi con Koromon sono rimasta sorpresa. Dopotutto, erano più di dieci anni che i Digimon avevano lasciato la nostra famiglia. Ma mai avrei immaginato che tu, tra tutti, avresti minacciato Izuku.”
Vamdemon restò in silenzio.
“Che cosa ti è successo? Sei sempre stato dispettoso, ma non cattivo. Eppure hai fatto cose a cui non riesco a credere.”
“Mamma, di cosa stai parlando? Come fai a conoscere Vamdemon?” Chiese ancora Izuku.
Inko non osò guardare il figlio.
“Mi dispiace, Izuku, mi spiace tanto…”
“Su, perché non gli rinfreschi la memoria? Sembra dopotutto che tu ricordi perfettamente tutto quanto.” Disse Vamdemon, schiacciando il pallone tra le dita, facendolo implodere e lasciando così che i pezzi cadessero inermi a terra. “Almeno so che a qualcuno importava di me.”
“Izuku non ha nessuna colpa!” Gridò la donna. “Lui non ricorda nulla di te. Soffre di amnesia selettiva.”
“Amnesia selettiva?” Ripeté Leomon, per poi spalancare gli occhi. “No… Non state dicendo quello che penso, vero?”
“Io… Io ho perso la memoria?” Balbettò Izuku. “Come sarebbe a dire? Mi ricordo tutto, mamma! Tutti gli anni passati a cercare di diventare un eroe, nonostante nessuno credesse in me! Con tutti che mi prendevano in giro! La scuola, gli eroi… ricordo tutto!”
“Sbagliato Izuku.” Lo interruppe Vamdemon, portandosi una mano sul petto. “Ti sei semplicemente dimenticato della cosa più importante. Dell’unica cosa che avevi promesso di non dimenticarti mai. Anzi, non cosa, ma chi… e lo trovo imperdonabile!”
“Basta Ipchan!” Esclamò Inko. “Non puoi attaccare Izuku per questo!”
“Non posso? Dici che non posso? Tu invece hai il coraggio di difenderlo?!” Urlò Vamdemon. “Allora dimmi, 'Ma. Dov’è il vecchio Digivice di Izuku?”
Katsuki si voltò di colpo verso il suo ex amico, che stava osservando lo scambio senza riuscire a credere alle proprie orecchie.
Inko restò in silenzio, limitandosi a portare una mano nella sua borsa.
E subito dopo tirò fuori quello che sembrava un vecchio e grande orologio digitale da polso, con un’antenna che usciva da esso e tre tasti blu, mentre intorno allo schermo c’erano le stesse scritte dei Digivice.
“Quando ho capito che Izuku non ricordava nulla di te, l’ho preso e nascosto. Ho pensato che fosse meglio così. Ma non ho mai osato disfarmene.”
“C-Cosa? Ma… Ma il mio Digivice è questo!” Fece Izuku, guardando l’oggetto digitale che lo aveva aiutato tante volte. “Come può essere? Perché dici che quello è il mio vecchio Digivice?!” Urlò a sua madre, che distolse nuovamente lo sguardo.
“Lascia che risponda io al suo posto.” Fece Vamdemon. “Perché Leomon non è il tuo primo Digimon partner. No Izuku. Io ero il tuo migliore amico! Io sono cresciuto al tuo fianco! Io ti ho consolato quando quella misera scusa di essere umano che chiami Kacchan ha cominciato a colpirti usando il suo Quirk! Io ho viaggiato con te durante il tuo primo viaggio nel Mondo Digitale! Io ero il tuo Digimon partner!”
Il giovane Midoriya spalancò gli occhi, per poi fissare il Digimon malvagio, come stavano facendo tutti gli altri.
Leomon non sapeva cosa dire. Sapeva che a differenza degli altri Digimon, che avevano ammesso di sentire un legame con i loro partner umani fin dalla loro nascita, lui non aveva dovuto subire tale destino. Eppure faticava a credere a quanto stava sentendo.
“Anche se quello che stai dicendo è vero, che cos’è successo? Se Izuku è il tuo partner, perché vuoi attaccarlo?!” Urlò il Digimon leone. “Perché hai seminato il terrore nel Mondo Digitale?! Izuku non ti avrebbe mai insegnato nulla del genere!”
Il Digimon vampiro lo fissò truce.
“Hai ragione. Infatti io e lui, durante il nostro viaggio nel Mondo Digitale, abbiamo affrontato diversi Digimon malvagi. Eravamo entrambi convinti di poter diventare eroi. E poi… lui mi ha abbandonato! È scomparso nel nulla, senza lasciare nessuna traccia! Ho passato anni a cercarlo, convinto che fosse ancora in giro e che stesse facendo lo stesso. Quando infine riuscii a trovare un modo per tornare in questo mondo, tornai subito a casa nostra. Ma lì vidi Izuku vivere normalmente, continuando a blaterare di diventare un eroe anche senza un Quirk. Lo osservai per giorni, e non una sola volta fece il mio nome! Ero stato totalmente dimenticato!”
“Io… Dev’esserci una spiegazione!” Mormorò Izuku. “Io-”
“Tu mi hai semplicemente mentito!” Urlò Vamdemon. “E ho intenzione di fartela pagare. Mi assicurerò che il tuo sogno non diventi mai realtà. E per farlo… distruggerò il tuo mondo! Tutti gli eroi, tutti i cattivi, tutti gli innocenti… Io e il mio esercito li faremo sparire per sempre!”
“Non pensarci nemmeno!” Urlò Todoroki, correndo contro di lui affiancato da Fumikage, mentre anche Katsuki si rialzava e si lanciava contro di lui.
Ma tutti e tre vennero scagliati via da un’onda scura, che li fece rovinare brutalmente a terra.
“Non mettetevi in mezzo! Non avete il potere sufficiente per affrontarmi! Nessun misero umano può riuscirci.”
Izuku chiuse le mani a pugno, per poi lasciare che l’energia di One For All cominciasse ad attraversa il suo corpo.
“Non ho idea di cosa sia successo. Ma so che non posso lasciarti fare del male a nessuno! Se è vero che mi conosci così bene come dici, allora dovresti saperlo bene!”
Vamdemon sorrise. “È quello su cui conto. Voglio che tu soffra, che tu capisca di essere impotente! E ora che hai un Quirk, la vendetta sarà ancora più deliziosa!”
Izuku scomparve all’improvviso, riapparendo di fronte al Digimon, con il pugno pronto a colpire.
“Non se ti fermo qui e ora! Smash-”
Ma un urlo lo fece fermare e voltare subito in direzione di sua madre.
Lì, con una falce puntata contro la gola della donna, un Phantomon osservava la scena.
“Stavi per dire, Izuku?” Chiese il Digimon vampiro, che poi colpire con un pugno allo stomaco il ragazzo, che sentì immediatamente l’aria venire meno, prima di venire balzato contro un muro.
“Izuku!” Urlarono assieme Leomon, Inko e Hikari.
“Visto che tanto volevi salvare il Digimon dell’ottavo Bambino Prescelto, vi lascerò Tailmon e il Medaglione della Luce.” Fece Vamdemon, avanzando verso il suo sottoposto con la falce. “Tuttavia, ho intenzione di prendermi il premio di consolazione. Dopotutto, io e Inko abbiamo diverse cose di cui parlare, prima che decida di mettere la parola fine.”
“N-No… L-Lasciala andare…” Mormorò Izuku, cercando di rialzarsi, solo per scivolare a terra privo di sensi.
“Non ti lascerò farle del male!” Urlò Leomon, decidendosi infine ad attaccare il Digimon malvagio, solo per venire colpito da un’onda di pipistrelli, che lo fecero volare via.
“Patetico. Ma non potevo aspettarmi altro da un sostituto.”
“Izuku…” Pianse Inko, lasciando cadere a terra il Digivice, mentre Vamdemon si avvicinava.
“Tailmon, ho un ultimo colpito per te.” Disse lui, fermandosi di fronte alla donna.
“Credi ancora che ti ascolterò dopo tutto questo?” Replicò il felino digitale.
“Non preoccuparti, è qualcosa di semplice. Riferisci a Izuku che lo aspetto nel posto dove il suo sogno si è infranto per la prima volta. Lì metteremo la parola fine una volta per tutte alla nostra partnership.”
Detto ciò una bolla d’energia avvolse Inko, facendola volare via, seguita dai due Digimon.

~~~~~~~~~~~


“Non capisco Maestro.” Fece Tomura Shigaraki, guardando un televisore dove si potevano vedere solo delle scariche elettriche. “Perché non ci permette di andare a dare la caccia a quei Digimon? Ci torneranno sicuramente utili per la nostra causa!”
“Sono contento della tua linea di pensiero, Tomura.” Rispose una voce proveniente dall’apparecchio. “Ma non devi preoccuparti. Ho già preso le mie assicurazioni per ottenere l’aiuto di quei cosiddetti Mostri Digitali. Lascia che questo Vamdemon agisca come vuole. Ci sta solo facendo un favore minando l’autorità degli eroi. Ma dubito vincerà. Non ha le giuste motivazioni.”
“Motivazioni? Non capisco che cosa può avere a che fare con il nostro obiettivo!”
“Le motivazioni sono tutto. Ma penso che per te sia ancora presto per capirlo.” Rispose nuovamente la voce. “Per il momento, resta solo ad aspettare. La perdita del nostro Nomu è solo un piccolo ostacolo. Presto avremo decisamente di meglio.”
 
Una figura seduta su una poltrona con una maschera di metallo che gli copriva interamente il volto osservò lo schermo con Tomura spegnersi.
Non visibile a nessuno sorrise, portandosi un pugno sotto il mento.
“Il Mondo Digitale, eh? Proprio come mi è stato detto. E proprio come vogliono i miei piani.”
Su un altro schermo apparve la foto di Izuku presa dal file della sua vecchia scuola.
“Izuku Midoriya, il primo essere umano conosciuto per essere tornato vivo da quel mondo… Cosa farai stavolta?”

   
 
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