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Autore: Nina Ninetta    30/06/2022    0 recensioni
Raccolta di flashfic e/o one shot dedicata al mondo di Final Fantasy. La challenge prevede di scrivere una storia per ogni mese dell'anno, e io ho pensato di dedicarla ai titoli di Final Fantasy a cui ho giocato, seguendo l'ordine cronologico di uscita.
[Storia Partecipante alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti cari lettori!
Continua la Challenge indetta da BellaLuna sul forum "Ferisce più la penna" e - miracolosamente - sono riuscita a scrivere anche una mini oneshot (di 600 parole e poco più) sul tema di giugno, ossia la Soulmate. AU!
Ammetto che non conoscevo questo universo fatto di anime gemelle, ma mi ha colpito molto. Infatti, penso che scriverò ancora qualcosa in merito...
Per la challenge di giugno avrei voluto dar vita a qualcosa di più lungo e originale, ma gli impegni e il caldo mi hanno lasciato davvero poco tempo per farlo, inoltre portare a termine la sfida con tutti i capitoli di Final Fantasy è davvero una cosa a cui tento.
Per giugno, quindi, ci troviamo nel mondo di Ivalice (Final Fantasy XII) e le due anime gemelle altri non potevano essere se non Fran e Balthier.
Buona lettura,
Nina^^

 

 

 
L’Anima Gemella

Soulmate ῀
 


 
Fran sapeva che lasciando il suo villaggio avrebbe per sempre detto addio anche al farne parte. Le viera non avrebbero mai più accettato chi, come lei, si era mischiata agli uomini e ai loro modi rozzi di vivere, mangiando il loro cibo e respirando la loro aria impura. Si sarebbe contaminata, il suo spirito non sarebbe mai più tornato puro, e nel villaggio di Eruyt, dove le figlie della natura vivevano in stretta armonia con essa, non sarebbe più stata accettata.
Ma c’era un particolare che le altre sorelle ignoravano e al quale lei invece aveva voluto dare ascolto: la Soulmate. L’anima gemella, alla quale ogni essere vivente era destinato anche le viera.
 
Nel mondo di Ivalice la legge della Soulmate era una regola divina, non si poteva evitare, pur fingendo che non esistesse: quando il tuo Soulmate moriva, morivi anche tu, condividendo con esso ogni singolo dolore. Ecco che allora Fran aveva visto sorelle spegnersi all’improvviso davanti ai suoi occhi, senza un’apparente motivo; altre portarsi le mani sull’addome, piegate in due dal dolore e guardarsi le dita, aspettandosi quasi di trovarle sporche di sangue a causa di una profonda ferita.
Lei non voleva finire così: vivere un’intera vita, spesso secolare, all’oscuro di chi fosse la sua Anima Gemella, la sua Soulmate.
 
Per questo motivo, cinquant’anni prima, aveva lasciato il villaggio di Eruyt, salutando gli alberi millenari a cui era affezionata e le consorelle, senza voltarsi indietro, senza rimpianti. Solo Jote e Myrn l’avevano scortata fino all’uscita della Foresta di Golmore, per chiederle come pensasse di individuare la sua soulmate fra tante anime.
«Lo capirò quando la vedrò» aveva risposto Fran e aveva avuto ragione.
 
Balthier, la sua Anima Gemella, lo aveva incontrato anni dopo, ma c’era riuscita. Lui, aviopirata della Strahl, era sopravvissuto a un atterraggio di fortuna nel Deserto a est di Dalmasca. Fran lo aveva aiutato a uscire dai rottami, quando una vampata improvvisa aveva avvolto il braccio di lui. Balthier si era sbrigato a togliersi il pezzo superiore della divisa da aviopirata, borbottando nel suo modo di fare mai volgare, trovando poi lei a fissarlo con gli occhi spalancati, impauriti, mentre si tamponava sul proprio braccio il punto esatto in cui lui si era scottato. Si erano guardati per un po’, imbarazzati, poi non si erano mai più separati.
 
Insieme, avevano intrapreso viaggi eccezionali, sorvolando tutta Ivalice. A bordo della Strahl, vivendo di pirateria e rubando i tesori più importanti. Non avevano mai affrontato l’argomento Soulmate, solo una notte, mentre erano sdraiati sull’astronave e contavano le stelle in cielo, alle porte di Rabanastre, lui aveva fatto una considerazione importante:
«Se tu sei la mia Soulmate e sei una viera, io potrei vivere per interi secoli…»
«Oppure sarò io a morire, quando giungerà per te la vecchiaia.»
Balthier le aveva accarezzato una guancia, pensando che fosse bellissima e che non meritava la fortuna di averla accanto, in qualità di compagna di vita.
«Mi dispiace Fran, sei stata sfortunata.»
«Io non la penso così» gli aveva risposto, poi si era sollevata sui gomiti per lasciargli un lungo e delicato bacio sulle labbra.
 
Il giorno seguente avrebbero dovuto intrufolarsi nel Palazzo Reale di Rabanastre, per rubarne il tesoro, ignari che nulla sarebbe stato più come prima: stavano per intraprendere la loro avventura più grande e ancora non lo sapevano. Ma sarebbero stati insieme per l’eternità e questo era ciò che importava davvero.
Fran, sentì una forte felicità pervaderle l’intero corpo, ma non riuscì a spiegarsi se fosse un’emozione che le stava trasmettendo Balthier o se provenisse da lei. Ormai, era sempre più difficile distinguere le sensazioni e capire da chi dei due nascessero. Non se ne curò, da chiunque provenisse la avvertiva anche l’altro, la condividevano.
 
Essere anime gemelle significava proprio questo: condividere tutto, gioie e dolori. E morire, perché sopravvivere al proprio Soulmate sarebbe stato un vuoto troppo grande da colmare, una ferita troppo profonda da rimarginare.
 
 
Fine
 
 
  
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