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Autore: Meramadia94    03/07/2022    0 recensioni
[Walker 2021]
Natalie, sorella di Cordell e Liam, accompagna Geri ed Emily nella missione umanitaria al confine. Quella stessa notte, viene ritrovata in fin di vita. Trasportata in ospedale, viene operata, ed entra in coma.
Questo stato durerà per quasi un anno. Al risveglio non avrà alcuna memoria delle dinamiche che hanno condotto al suo tentato omicidio. Sarà dunque compito di Cordell, la sua nuova collega Micky Ramirez, Liam e tutti i loro amici, scoprire cosa sia successo quella notte.
Versione alternativa della serie tv con Jared Padalecki, in cui il personaggio di Emily vive.
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12 Aprile 2020, due giorni dopo la confessione di Carlos Mendoza.

In casa  Walker, nessuno parlava da quasi due giorni. Non erano passate che 48 ore da quando Natalie era entrata in coma, forse in una lunga agonia che avrebbe preceduto la sua morte, ed un altro dolore li aveva colpiti. 
Natalie era stata quasi uccisa perchè aveva detto di no. Ad una bestia, un rifiuto umano, che aveva provato a violentarla... perchè lui aveva deciso, che l'offerta di un panino ed un bicchiere d'acqua, significava '' Mi piaci, facciamolo''.
Si era costituito alla polizia proprio quella mattina. 
- Ha confessato.- fece Larry - Dice che Natalie lo ha visto mentre vagava senza meta, si è avvicinata... gli ha dato dell'acqua, e gli ha anche indicato dove lei, Geri ed Emmy avevano messo le provviste... lui ha pensato che fosse il suo modo per dire, '' prendimi, sono tua''.... Natalie si è opposta. Ha detto di aver avuto paura che lo denunciasse alla polizia di frontiera... e che era troppo spaventato ed arrabbiato per realizzare che non l'avrebbe mai denunciato, perchè avrebbe significato denunciare anche se stessa Emily e Geri per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.- 
Il sapere che cosa le era accaduto, chi era stato e perchè però non li aveva aiutati a stare meglio.  
Già era impossibile accettare l'idea che la loro piccola Naty avrebbe potuto non esserci più, ma l'idea che a strapparla al loro affetto fosse stato quello stesso buon cuore che tutti le raccomandavano di non perdere mai... lo rendeva impossibile.
- Larry... è.... è certo...?- fece Cordell. 
- Si, non ci sono dubbi. C'erano le impronte di Mendoza sulla pistola che ha sparato, l'esame balistico ha confermato che l'arma del delitto era quella, ed è risultato positivo alla prova del guanto di paraffina... per il procuratore McLawson ci sono abbastanza prove da farlo marcire in galera per il resto della vita.- fece Larry.
- E sarà meglio per voi, che sia così.- fece Bonham guardando i fucili che in quel momento sembravano urlare a gran voce '' Usaci, Usaci'' - o ci penserò io, a far in modo che non faccia più male a nessuno.-
- Bonham...-
- Non dirmi cosa devo fare o cosa devo pensare. Ti ricordo che mia figlia, è stata quasi uccisa mentre cercava di aiutare , da una di quelle persone.- fece Bonham con le lacrime agli occhi, mentre abbracciava la moglie. 
Emily in quel momento abbassò lo sguardo e lasciò la stanza scappando quasi in lacrime. 
- E' colpa mia.- borbottò Emily tra le lacrime, seduta sulla panca, mentre osservava il tramonto. Lei ed il marito erano in silenzio da almeno venti minuti, quando la donna finalmente si decise a condividere i suoi pensieri. 
- Tesoro, no, questo non dirlo nemmeno per scherzo...- 
- Sono stata io ad insistere perchè venisse con me.- fece Emily - le avevo detto di rimanere sul percorso che hai tracciato tu, di non sgarrare, e di tenersi lontana dalla strada, che non le sarebbe accaduto nulla...- ricordava ancora lo sguardo di Natalie quando era passata al ranch per far controllare la macchina, lasciare Stella ed Augie e prendere lei. 
Natalie aveva quell'espressione di fresca innocenza, di bambina che aveva vissuto ancora poco che sembrava felice e allo stesso tempo devastata di poter costruire una strada solo sua, e di gratitudine per l'occasione che le aveva appena offerto.... se solo avesse saputo cosa sarebbe successo, non avrebbe mai nemmeno osato pensare di portare Nat con sè. 
- Emily, di tutto quello che poteva succedere in quel posto dimenticato da Dio, quella era l'ultima cosa che potevamo prevedere...- fece il ranger prendendo la moglie sottobraccio. Cercava di consolarla, di essere forte... ma dentro stava impazzendo per il dolore ed il senso di colpa. 
Non era stata colpa di Emily, se in quel momento la sua sorellina stava morendo attaccata ad un macchinario. La colpa era stata loro. Di tutti loro. 
La loro colpa era stata quella di voler tenere Natalie sotto una campana di vetro, per proteggerla da qualunque pericolo potesse palesarsi, quando invece avrebbero dovuto ricordarle che la sua vita era un miracolo. Perchè non sarebbe nemmeno dovuta nascere, ed invece era viva. Che Dio doveva avere uno straordinario progetto per lei, visto che aveva deciso di salvarla.  Che non doveva sprecarne nemmeno un secondo. Invece avevano permesso alla paura di perderla di dominarli. Non le avevano quasi fatto fare niente se non sotto la supervisione di qualcuno.
Ed ora il loro più grande rimpianto era che Natalie se ne andasse dopo una vita che non aveva vissuto. 
Che loro stessi le avevano impedito di vivere. 
I suoi genitori avevano fatto un fioretto: se Nat fosse uscita indenne da quella prova, pure se avesse deciso di scalare il K2, non avrebbero sollevato obiezioni. Se vivere nell'apprensione, era il prezzo da pagare per concederle una seconda chance di vivere, sarebbero stati ben lieti di pagare quel conto. 
Cordell in quei due giorni aveva continuato a chiedersi, cosa era successo al confine di così grave da spingere Natalie a chiamare prima Liam? All'inizio aveva pensato che i problemi avuti avessero a che fare con la polizia di frontiera, che forse l'avevano scoperta mentre riforniva le postazioni dell'acqua, e che la sorella avesse pensato di chiamare Liam in quanto avvocato... ma la confessione di Mendoza aveva fatto crollare quell'ipotesi in meno di due secondi.
Alla fine era giunto alla conclusione che Natalie si fosse rivolta a Liam, perchè fin da piccola era abituata a rivolgersi a lui in caso di bisogno. 
...
...
...
Due mesi dopo il ferimento di Natalie 

Bret non aveva problemi ad ammetterlo. Il Texas non lo faceva impazzire di gioia. Non che avesse qualcosa in particolare, contro il luogo natale dell'amore della sua vita, ma era cresciuto nella frenesia della Grande Mela, una città che non dormiva mai, faceva una grande fatica ad abituarsi a quel nuovo ambiente. Ad un posto dove si parlava di bestiame, semine, cavalli... 
Però amava Liam incondizionatamente. Non voleva immaginare una vita senza di lui, ora che sapeva com'era la vita assieme. 
Per questo aveva deciso, quasi senza consultare il fidanzato, di prendere una casa in città, a venti minuti dal Ranch, in modo da poter seguire quel casino ed allo stesso tempo avere una parvenza di normalità. 
- Amore, ti va il cinese per cena?- fece Bret chiudendo il laptop su cui stava lavorando. 
Non ottenne risposta. 
- Amore?- fece lo scrittore. Sospirò.
 Sapeva dove trovare Liam. In quella stanza della loro casa che era diventato lo studio personale di Liam. Quando non era in tribunale per qualche causa, al ranch per aiutare i genitori o a dare il cambio ad Emily nell'assistere Nat, si rinchiudeva in quella stanza. Ed infatti, l'avvocato era lì. 
A rileggere per l'ennesima volta la confessione di Carlos Mendoza, la lista delle prove, alla ricerca di non si sapeva bene cosa.
- Almeno accendi la luce.- fece Bret accendendo la luce più grande - ti rovinerai gli occhi.- 
- Ah sei tu... scusami, stavo...- 
- Lo so, Liam, lo so.- fece Bret - quel che non capisco è perchè continui a torturarti in questo modo.- 
Dalla sera in cui Liam aveva sentito la voce di sua sorella che gli chiedeva aiuto, un attimo prima di essere ingoiata, forse per sempre dal buio della notte, l'avvocato non aveva fatto altro che lavorare come un matto a quel caso. Poco importava che vi fosse un reo confesso, condannato per tentata violenza e tentato omicidio, oltre che per essere in America senza Green Card. Quella confessione aveva qualcosa che non gli quadrava. 
Se davvero Natalie si era sentita in pericolo, perchè invece di chiamare lui, a km di distanza, non aveva chiamato Emily, Geri o semplicemente provato a rifugiarsi nell'auto? 
E perchè Carlos Mendoza, se davvero il suo scopo era impedirle di denunciarlo, le aveva sparato due volte? 
- C'erano due ferite d'arma da fuoco, Bret.- fece Liam - ed una pallottola è stata sparata mentre Nat era già a terra. Se davvero Mendoza ha agito in preda al panico, per paura di una denuncia, perchè sparare due volte? Una sola ferita avrebbe potuto causarle la morte per dissanguamento.- nel dir così tirò fuori la copia del referto del pronto soccorso - E guarda... la seconda pallottola era vicina al cuore, poco sotto la spalla destra, quindi è stata sparata frontalmente. Quando Naty era già a terra.-
- Liam...- 
- E quindi i casi sono solo due. O Mendoza non era solo o sta proteggendo qualcuno.- fece Liam - Natalie è una psicologa, ha aiutato tante persone a fare un po' di ordine nella loro vita, ed aveva un'occhio di riguardo per le donne maltrattate, chi ci dice che un marito o un fidanzato violento non gliel'abbia giurata, anche senza che lei ne fosse al corrente?- 
- Liam. E' un ipotesi che non sta in piedi.- fece Bret - E lo sai.- 
- Qualcuno le ha sparato mentre era a terra, come se fosse una cosa personale, un'esecuzione...- 
- E come avrebbe fatto, secondo te, una persona con un conto in sospeso con Natalie a sapere dove trovarla proprio quella notte?- fece Bret. Non ce la vedeva Nat a scrivere sui social che sarebbe andata al confine a rifornire le postazioni nel deserto, sapendo benissimo che stava infrangendo la legge. E di certo non ne aveva parlato con nessuno, eccetto con i suoi - Liam, sul serio. Non dirò so come ti senti, perchè non posso saperlo... ma capisco che sia stato terribile ascoltare quella telefonata... ma la verità è che Nat, è stata gentile con la persona sbagliata.
E so che è difficile da accettare.- 
- No.- fece Liam con i luccicon - è IMPOSSIBILE da accettare.- 
- E quale risposta potrebbe darti pace, Liam?- fece Bret - sul serio. C'è una versione della storia che riusciresti ad accettare più facilmente, nella peggiore delle ipotesi?- 
Liam rimase in silenzio, mentre Bret lo stringeva a sè. 
- Amore, so che stai soffrendo... ma tormentarti in questo modo, non cambierà quel che è successo.-
- E quindi che dovrei fare...?- fece l'avvocato.
- Essere presente quando si sveglierà. Perchè si sveglierà.- 
...
...
...
La famiglia Walker attendeva con ansia il risveglio della piccola di casa.
Da quella tragica notte erano passate molte settimane, che a poco a poco divennero mesi, e quei mesi alla fine divennero un anno. Ma le condizioni di Natalie, continuavano a non migliorare. Era ancora immersa nel buio dell'oscurità, prigioniera di un sonno profondo. 
Dopo il primo mese di coma, Abby e Bonham avevano chiesto ed ottenuto di poter trasferire la figlia a casa. Non volevano che Natalie, al suo risveglio, vedesse una stranza fredda, bianca, piena di macchine e di estranei. 
Il loro amico Stan Morrison aveva procurato loro un'infermiera e fatto in modo che l'ospedale passasse loro i macchinari necessari a monitorare la situazione, e si erano alternati per prendersi cura della ragazza. 
Emily non si dava pace per l'accaduto. Non riusciva in alcun modo a togliersi dalla testa che fosse colpa sua. Nessuno l'aveva accusata, puntato il dito e fatto insinuazioni sul fatto che avesse di buon grado accettato che Nataline, andasse in giro da sola, al confine, con il rischio di incappare in qualche pericolo... in fondo, nonostante tutti la trattassero come se fosse '' la bambina miracolata'', erano consci che era adulta, e che fosse conscia dei rischi che si assumeva decidendo di imbarcarsi in quell'impresa. Eppure, nonostante le rassicurazioni di tutti, non riusciva a darsi pace.
Quella sera, Walker ed i suoi figli cenavano assieme nella casa che il ranger e sua moglie avevano comprato quando avevano deciso di sposarsi e costruire una loro famiglia. Il posto di Emily era vuoto, occupata al ranch a vegliare sulla cognatina.
- Vorrei incentrare il progetto '' Cos'è per me il Texas'' su zia Natalie.- fece August - Pensavo di fare un montaggio con i filmini di te, zio Liam e zia Nat da piccoli... così quando si sveglia, lo guardiamo tutti insieme.- 
Cordell annuì sorridendo, pensando per un momento al giorno in cui Nat si era messa in testa il premio che il padre aveva vinto al suo primo rodeo, ed aveva spaventato a morte Liam, che l'aveva scambiata per un cucciolo di Minotauro. 
- Si, è una bella idea.-
- Domani dopo la scuola ci accompagni al ranch allora?- fece Augie speranzoso - Volevo iniziare a cercare un po' di materiale.- 
Cordell pensò che quella fosse l'occasione giusta per parlare ai figli di ciò che lui ed Emily avevano deciso.
- A proposito di questo, ragazzi... io e vostra madre abbiamo preso una decisione.- fece Cordell - una decisione che riguarda anche voi... sono mesi che io, voi, vostra madre non riusciamo più a condividere qualche momento insieme.- 
Stella ed August annuirono. La loro madre era quella che sembrava aver preso peggio di tutti il coma di Natalie, incapace di perdonarsi per aver convinto la cognata a seguirla nella missione umanitaria che l'aveva quasi uccisa. Era l'unico modo che aveva trovato per avere un po' di pace. 
- Per cui ragazzi, io e la mamma abbiamo deciso di trasferirci tutti insieme nella fattoria del ranch. Mawline ed il nonno l'hanno sistemata perchè diventi una casa...- 
- Ci trasferiamo?- fece Stella. 
Cordell annuì - Si. E quindi temo che dovremo anche farvi cambiare scuola... ragazzi, so che è dura ma dobbiamo sforzarci di rimanere tutti insieme...- 
I due ragazzi si guardarono prima di annuire. Ormai sentivano troppo la mancanza della loro madre, che riuscivano a vedere solo la mattina per un rapido saluto prima di andare a scuola, e l'idea di poter tornare ad essere una famiglia, specie in quel momento, era loro di grande conforto.
Prima che potessero dire o fare qualcunque cosa però suonò il cellulare di Cordell.
- Emmy dimmi...- fece Cordell dopo aver trovato il coraggio di accettare la chiamata. Sgranò gli occhi - Come? Quando..... si, i ragazzi sono qui... si, glielo dico io, arriviamo subito...- 
I due ragazzi si guardarono terrorizzati, al pensiero che fosse arrivata quella notizia che tutti loro tanto temevano.
'' E' morta. La zia Natalie è morta, e papà non ha il coraggio di dircelo!''- fu il pensiero comune dei due ragazzini.
Cordell li guardò con gli occhi gonfi di lacrime, che scalpitavano per poter uscire. 
- Ragazzi... dobbiamo andare subito in ospedale...- fece Cordell per poi accennare un sorriso - Zia Nat è sveglia.-
  
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