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Autore: elenabastet    10/07/2022    3 recensioni
Questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Marie Antoinette, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LACRIME NELLA PIOGGIA

 

Rating: lutto, ricordi, morti di personaggi, rimpianti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.

 

4 - NIENTE

Forse aveva ragione sua moglie, quando storceva il naso vedendolo partire per la caccia e poi tornare: ultimamente era diventato tutto un disastro, non prendeva più niente, ma era una tradizione della sua gloriosa famiglia andare a caccia di animali, non era questione di crudeltà o altro. L’altro tipo di caccia, quella alle donne, non gli interessava, gli bastava la sua bella e esuberante consorte, non avrebbe saputo che farsene di marchese, baronesse e contesse belle e disponibili, e nemmeno di cameriere e ragazze del popolo, non era come suo nonno o come il suo celeberrimo bisavolo.

Non lo trovava giusto, verso sua moglie, verso la Francia e verso le donne in generale. Sapeva che sua moglie non l’avrebbe mai amato come lui la amava, ma erano ormai buoni amici e li univano due figli, oltre al dolore di averne persi altre due, quella piccina durata un soffio e l’altro, che sognava di cavalcare sulle nuvole e forse ora era lì, ma che se ne era andato troppo presto.

Sapeva benissimo chi amava sua moglie e non solo in modo platonico, ma non ci poteva fare niente, solo vegliare che non si mettesse nei guai. Una volta non era solo in questo, una volta c’era lei, quella creatura uscita da una leggenda, bellissima, bionda, coraggiosa, leale, l’unica a cui avesse trovato la forza di confidare i suoi veri sentimenti per la bella moglie. Un vero angelo custode, un’amazzone votata alla lealtà più assoluta, sapeva cosa aveva fatto, quella volta al ballo, per tutti loro e gliene era grato.

Ecco, lei era molto più abile a caccia di lui, e non solo, non aveva mai provato per questa amazzone guerriera, che sembrava uscita dagli antichi poemi epici, desideri strani, ma aveva invidiato l’uomo a cui lei avrebbe concesso il suo cuore e non solo. E forse aveva anche individuato chi poteva essere, aveva una sua ombra, definita il suo attendente, ma era ben altra cosa il loro legame, era qualcosa di mistico e magico, che l’aveva colpito e l’aveva fatto sognare da ragazzino. Ecco, avrebbe voluto avere quel rapporto con sua moglie, perché l’amazzone e l’attendente sembravano davvero due sposi uniti da un sentimento profondo per l’eternità, come si legge nelle fiabe, nei miti e nelle leggende.

Comunque, la meravigliosa guerriera aveva scelto di allontanarsi dalla corte, dove aveva mostrato ancora di più il suo senso di lealtà e generosità: l’aveva sollevata con grande piacere e stima da quella brutta accusa di tradimento, e non solo perché gliel’aveva chiesto sua moglie. C’erano cose che non si potevano dimenticare, come quello che lei aveva fatto per il loro sfortunato bambino e in fondo aveva fatto quello fuori dall’Assemblea per evitare una carneficina inutile.

Chissà perché in quella sera di luglio gli veniva in mente proprio lei.

Arrivò in camera sua, era stanco, voleva andare a dormire, non aveva nemmeno voglia di leggere qualche buon libro di Storia inglese, la sua grande passione, ma dopo poco qualcuno bussò alla sua porta.

“Vostra Maestà, sono il duca di Liancourt. Devo darvi una notizia”.

“Certo, entrate pure”.

“Il popolo in armi ha avuto la meglio sugli eserciti che presidiavano Parigi e ha assaltato e espugnato la Bastiglia”.

Luigi Augusto, al secolo Luigi XVI, restò interdetto.

“Ma allora è una rivolta?”

“No, sire, è una rivoluzione”.

“E i Soldati della Guardia cosa hanno fatto”

“Purtroppo, il reggimento della caserma di Rue Chaussée d’Antin è passato dalla parte del popolo, sotto il comando di Oscar François de Jarjayes, che ha disertato rinunciando al nome e al titolo”.

No, Oscar non poteva aver fatto quello… o forse sì, lei si sentiva sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi, e questa volta non erano loro, e senz’altro c’entrava lui, la sua ombra, il suo attendente, André Grandier, ecco come si chiamava.

“Dovrò prendere dei provvedimenti, ma voglio prima avere ben chiara la situazione, siamo legatissimi alla famiglia Jarjayes e ad Oscar...”

“Vostra Maestà, purtroppo non è finita qui. La comandante Oscar François de Jarjayes è stata gravemente ferita durante l’assedio della Bastiglia, pare insieme al suo sottoposto e marito André Grandier. Sono morti, mi spiace molto”.

“Sua Maestà la Regina lo sa?”

“No, si trova al Trianon...”

“Benissimo, domani mattina glielo dirò io stesso. Non voglio che lo sappia da nessun altro, sono stato chiaro?”.

Luigi Augusto passò la notte in bianco, sapendo cosa lo avrebbe aspettato, il più gravoso dei compiti. E pensò ad Oscar, alla meravigliosa Oscar, che sua moglie adorava e anche lui, alla Oscar che aveva dato gioia e conforto al suo bambino morente, ad Oscar, che sembrava ad una creatura delle leggende, ad un’amazzone mitica. Alla fine allora aveva sposato André e sarebbe rimasta con lui per sempre, e quella era l’unica cosa che gli dava conforto.

E gli eroi muoiono giovani sempre, perché sono cari agli dei, questo l’aveva letto in tante storie e succedeva anche nella vita.

Luigi XVI capì che ora era più solo, erano più soli, lui e sua moglie: con Oscar se ne era andata l’unica che poteva salvarli. Ebbe uno strano presagio di qualcosa di terribile che sarebbe successo, qualcosa che senza quella guerriera uscita da una leggenda per passare un tempo così breve in questo mondo non era più evitabile.

Si affacciò alla finestra, pioveva, e sentì che insieme alla pioggia sulle guance scorrevano anche le sue lacrime, portando via speranza e gioia. E quello era solo l’inizio, lo sapeva bene.

 

 

  
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