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Autore: elenabastet    11/07/2022    3 recensioni
Questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Marie Antoinette, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LACRIME NELLA PIOGGIA

 

Rating: lutto, ricordi, morti di personaggi, rimpianti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.

 

5 – L’AMICA PERDUTA

Andare all’Hameau era sempre fonte di soddisfazione e pace per lei, soprattutto quando era con i suoi figli, gli unici due che le erano rimasti. Poi, era appena nato un adorabile vitellino, e questo era stato un momento davvero unico e toccante, aveva visto gli occhi dei due bambini luccicare per l’emozione, erano stati anche bravi, nessuna domanda imbarazzante, non era ancora il momento si sapere certe cose per loro.

Però si sentiva triste da quando lei era venuta a trovarla in quello strano tramonto struggente, perché aveva sentito che quello era un addio definitivo. La sua migliore amica, l’unica che con la sua presenza la confortava da quando era arrivata in Francia, di cui non aveva mai capito le motivazioni che l’avevano spinta a lasciare il servizio alle sue dipendenze, ma che aveva rispettato come scelta, si era allontanata nel fuoco di una fine giornata torrida, come portata via da un vento, e lei aveva sentito una morsa al cuore.

Era stato un suo dovere sollevarla da quell’accusa infamante, sapeva quanto avesse a cuore valori come giustizia e lealtà, dai tempi in cui l’aveva sospesa per quel famoso duello, di cui conosceva benissimo le motivazioni, ed era anzi ben felice che il duca di Germaine fosse poi sparito da corte. Ma nello stesso tempo bisognava fare qualcosa per fermare quei folli dell’Assemblea nazionale, ne andava del prestigio dei Borboni, già pesantemente attaccato dallo scandalo della collana orchestrato da quell’ignobile Jeanne de La Motte.

Non capiva come mai la buona e leale madamigella Oscar non capisse le sue motivazioni, e quando, quella sera, mentre quel vento caldo e inquietante muoveva i capelli ad entrambe, aveva visto nei suoi occhi quelle calde lacrime mentre la supplicava di fermare i soldati a Parigi, qualcosa in lei si era spezzato.

No, non poteva essere un addio, loro erano amiche da una vita, si sarebbero riviste e avrebbero superato i loro dissapori. Sarebbe tornata a corte, avrebbe giocato con i suoi figli, avrebbero parlato.

Quella mattina, poi, Maria Antonietta, regina di Francia, aveva saputo da suo marito Luigi XVI che i Soldati della Guardia capitanati da madamigella Oscar dovevano unirsi agli altri reggimenti incaricati di sedare la rivolta a Parigi. Un ordine non partito dal sovrano stesso, che si era molto arrabbiato per essere stato scavalcato, ma dal generale Bouillé.

“Vi prego, fermate Oscar, mandate un messo, non può rischiare così la sua vita e quella dei suoi uomini!”

Luigi aveva obbedito alla moglie, e non solo per amor suo, ma anche perché non amava essere prevaricato. Aveva fatto partire un messo, e poi era stato visto convocare il generale Bouillé scuro in volto, e pare che il fiero e tronfio militare avesse ricevuto una serie di rimproveri dal suo re di solito tanto mite e riservato di quelli che non si scordano.

Maria Antonietta si era poi occupata dei suoi figli e dell’andamento delle cose all’Hameau, pregando che tutto fosse a posto. Da Parigi tutto taceva e nessuno le aveva più detto niente.

Ma una strana inquietudine la attraversava, e per la prima volta aveva pensato che lei in fondo conosceva poco quell’amica così leale e silenziosa, che aveva ascoltato i suoi sfoghi, conosciuto anche i suoi segreti più intimi, fatto giocare i suoi figli e l’aveva servita sempre con dedizione. Non sapeva perché se ne era andata dalla Guardia reale, qualcuno le aveva raccontato una storia circa una bellissima contessa misteriosa stranamente somigliante ad Oscar, che era apparsa ad un ballo a corte danzando con il conte di Fersen, ma poi era sparita ad un tratto come Cenerentola, la protagonista della fiaba preferita da sua figlia Maria Teresa, quando scocca la mezzanotte.

Maria Antonietta aveva sempre visto il rapporto stretto che c’era tra Oscar e la sua ombra André, un rapporto che le ricordava uno dei pochi libri che aveva amato leggere nella sua vita, Paul e Virginie di Henri Bernardin de Saint Pierre. Ricordava ancora come aveva interceduto con Luigi XV per salvare André da morte certa, ufficialmente lui era il suo attendente, ma in realtà si capiva che c’era ben altro.

La regina di Francia sapeva bene che legami anche torbidi univano le nobildonne ai loro servi, per non parlare di quelli presenti tra nobili e serve, Laclos con Le relazioni pericolose non aveva inventato e raccontato niente di nuovo. E poi c’erano anche le storie sordide, come quelle di cui era stata accusata anche lei da Jeanne de La Motte e dai libelli nati sulla sua onda, tra donne e tra uomini.

Ma Oscar non era tipo da quelle cose, lei era bella, pura, coraggiosa, e il suo amore per André, perché era amore, era al di sopra delle chiacchiere. Maria Antonietta ricordava bene André che le stava sempre dietro, come un angelo custode, ricordava gli sguardi non certo edificanti di certe dame verso quel bel ragazzo, che sembrava una statua di un dio greco diventata viva, ma ricordava anche come lui guardava Oscar, e sapeva che si era arruolato nei Soldati della Guardia.

“Una volta vi chiederò di André, madamigella Oscar”, disse tra sé Maria Antonietta, “perché ci rivedremo presto, dobbiamo rivederci”.

Passarono due giorni senza notizie su cosa stava succedendo a Parigi, nessuno parlava alla regina, e lei da un lato fu grata per questo, dall’altro avrebbe voluto saperne di più.

Faceva caldo quel mattino, e lei si era alzata presto, sperando di avere presto notizie. Forse era davvero il caso di tornare a Versailles da suo marito.

“Maman, andiamo a vedere di nuovo il vitellino?”, disse suo figlio.

“Certo, Charles, e se va bene entro domani al più tardi dovrebbero nascere anche i paperotti. Poi tra qualche giorno ci saranno anche i piccoli cigni nel lago”.

“Così li disegnerò”, disse Maria Teresa. Certo, tutto doveva andare avanti come sempre, e Oscar sarebbe venuta a trovarli.

Un rumore di cavalli la fece sobbalzare. Non era un buon segno, e dire che di solito amava le visite.

“Papà, papà”, disse Louis Charles correndo incontro a suo padre, “lo sapete che è nato il vitellino e che devono nascere i paperotti?”

“Ma che bella notizia”, disse il re di Francia a suo figlio e poi guardò sua moglie.

“Devo parlarvi, madame. Noi due soli”.

Maria Antonietta pensò per un attimo che volesse biasimarla per qualche spesa folle, anche se sapeva che ultimamente quel discorso lì non aveva più senso. Ma il volto di suo marito era addolorato, non arrabbiato, e capì che era successo qualcosa di triste. E il pensiero di Oscar, in lacrime in ginocchio davanti a lei mentre la implorava di fermare i soldati, le attraversò di colpo la mente.

“Madame, vi devo comunicare che purtroppo il nostro messo non è riuscito ad allontanare i Soldati della Guardia di madamigella Oscar dagli scontri di Parigi”.

“Oh, no”.

“Madamigella Oscar e i suoi soldati hanno deciso di unirsi al popolo contro le forze mandate a presidiare la città”.

Maria Antonietta si sentì venire meno. No, non poteva essere, Oscar le aveva detto di fermare i soldati, di fare in modo che non puntassero le armi contro donne e bambini, ma non si era fermata a quello, aveva agito, perché non poteva rinunciare a proteggere gli innocenti e gli inermi.

“Non la punirete, vero? Non possiamo dimenticare tutto quello che ha fatto per noi”.

“No, madame. Purtroppo, ieri mattina, gli insorti hanno dato l’assalto alla Bastiglia, dopo che la fortezza aveva puntato le sue armi sulla città di Parigi, e madamigella Oscar ha guidato il fuoco dei cannoni. Ma una raffica di spari l’ha colpita...”

“No, ma è grave? L’hanno curata? E i suoi uomini, sono mica finiti in carcere per insubordinazione? E André?”

Luigi Augusto restò scuro e addolorato in volto, sapeva che sarebbe stata dura, ma non fino a questo punto.

“Gli uomini di madamigella Oscar non saranno puniti, il marchese di Lafayette ha già intercesso per loro e la situazione diventerebbe insostenibile con gli insorti. I sopravvissuti, perché ci sono stati diversi caduti, non subiranno nessuna condanna e nessuna persecuzione”.

Maria Antonietta si rilassò visibilmente.

“E quindi anche Oscar...”

“Purtroppo madamigella Oscar è deceduta in seguito alle ferite, così come il suo sposo, André Grandier”.

No, non poteva essere, non poteva essere, Oscar non poteva essere morta, insieme ad André…

Maria Antonietta guardò il volto addolorato di suo marito e capì che era tutto vero. Di colpo, qualcosa nella sua anima si spezzò, qualcosa di antico, qualcosa di buono e di sereno che l’aveva accompagnata per tutti quegli anni. La sua amica le era sempre parsa come una creatura giunta da un regno di fiaba per vegliare su di lei, e ora capiva che senza Oscar non c’era più protezione.

Se ne era andata via con il suo André, verso un mondo migliore. Invece, per lei era rimasto l’inferno, e capì che senza più Oscar le cose si sarebbero messe per il peggio, e in un attimo si pentì di non averla ascoltata di più, di non averla convinta a rimanere al suo fianco, di non averle, quell’ultima sera che era venuta da lei, dato appoggio e soddisfazione alle sue richieste.

Maria Antonietta corse verso la finestra del Trianon, un violento temporale si stava scatenando sul palazzo e la tenuta, ringraziò che i suoi figli erano al sicuro, ma per quanto? Appoggiò la fronte al vetro, bagnato di gocce grosse e lasciò che anche le sue lacrime scorressero. Non sarebbe durato tanto, ci sarebbero stati i paperotti e i cignetti da vedere, e anche il vitellino, ma Oscar era andata via, via per sempre, e lei era ormai era sola, come non si era mai sentita.

Il suo cavaliere senza macchia e senza paura, la sua amazzone, la sua meravigliosa amica guerriera era via. E di colpo il mondo le sembrò vuoto e pieno di dolore.

 

  
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