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Autore: Scrittrice Vagabonda    13/07/2022    0 recensioni
Entrambi abbassarono lo sguardo increduli della complicità finché il ragazzo non chiuse il manuale e scrisse un biglietto per poi avviarsi verso l'uscita non prima di farlo scivolare davanti agli occhi della ragazza
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Che figura di merda pensò Veronica mentre si accingeva a fare qualsiasi cosa pur di non guardare lo sconosciuto. Era talmente imbarazzata che si mise perfino a leggere le scritte di giornale sul tavolo pur di passare inosservata e sembrare una professoressa a modo. Talmente era assorta nella lettura che non si rese conto del biglietto scivolato dalle mani del ragazzo. Stava finendo il tavolo quando la sua mano toccò il biglietto. Lo prese, lo rigirò per due volte e poi incuriosita lo aprì.

 

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta,

ch’ogne lingua deven tremando muta,

e li occhi no l’ardiscon di guardare.

 

Sorrise e notò che in fondo c'era il suo numero di telefono seguito dal suo nome: Caio. Sorrise di nuovo lusingata, posò il biglietto dentro alla borsa e andò a pagare. Il barista gli sorrise come suo solito e poi la lasciò con «Abbiamo fatto colpo oggi eh». Veronica lo guardò come a non capire cosa volesse dire così si mise a fare un semplice sorriso per accomiatarsi dall'argomento ma il barista non la pensò allo stesso modo «É tutto il pomeriggio che quel ragazzo é sui libri e non ha nemmeno alzato la testa per un grazie a parte quando sei arrivata tu. Credimi lo hai stregato bellezza.» La ragazza risorrise imbarazzata e fece un cenno di saluto al barista che la salutò aggiungendo  «Viene ogni giorno qui a studiare, dice che la gente seppur si fa i cavoli suoi gli mette compagnia. Se ti interessa m'informo sui suoi turni visto che fa il controllore degli autobus» finí come se da un momento all'altro si aspettasse che Veronica gli desse il compito di accertarsi ma non pervenne nulla dalla ragazza solo un semplice sorriso e un imbarazzo mortale. Veronica uscì dal bar ripromettendosi che non avrebbe più messo piede li dentro per poi rimangiarsi la promessa visto che é il bar preferito dalle sue amiche e anche il suo. Inspirò profondamente l'aria della città e con passo svelto si avviò verso casa. Mancano nove giorni e dieci notti prima dell'esame pensò Caio mentre si accingeva a mettere l'acqua sul fuoco. Nell'attesa si mise a ripensare alla giornata avuta e la mente andò subito alla sconosciuta del caffè Frozy. Guardò la tavola apparecchiata frettolosamente e pensò a come sarebbe bello invitarla a casa per una cena romantica. Avrebbe cercato di preparare dei piatti semplici per non restare digiuni, visto che non era un grande chef, accompagnati da un buon vino e delle candele profumate ad allietare l'atmosfera. Il gorgogliare dell'acqua lo riportò alla realtà e dopo cena si rimise sui libri per poi addormentarvisi sopra dalla stanchezza. La sveglia suonò puntuale come sempre alle sei e Caio si rese conto che i suoi propositi erano tutti andati in fumo e che restavano poche manciate di giorni per studiare come si deve. Con questa frustrazione si mise la divisa da lavoro e iniziò il turno convinto che oggi sarebbe stata una giornata piena di multe e niente indugi. Veronica riguardò l'ora e sbuffando pensò ai tanti motivi dei ritardi dei mezzi pubblici. Proprio oggi pensò mentre guardava la strada sperando che da un momento all'altro l'autobus comparisse. Proprio oggi che ho uno scrutinio finale e io devo coordinare tutto pensò mentre avvertiva i colleghi tramite Whatsapp. Dopo venti minuti l'autobus comparve e anche la gioia di Veronica di fece viva. Si sedette e si calmó. Giunta alla sua fermata si diresse verso l'uscita ma l'autista sotto ordine dei controllori non aprì le porte. Proprio ora devono controllare questi ? Pensò Veronica mentre si girava verso gli addetti con fare corrucciato e indolente. Caio passò tutti gli ospiti del bus finché si fermò davanti a lei, pietrificato. Dopo qualche attimo di esitazione prese coraggio e le chiese io biglietto. Veronica le disse che aveva l'abbonamento così glielo mostrò.

«Mi spiace signorina ma le è scaduto.»

Veronica sgranò gli occhi un po' per la vergogna di aver riconosciuto il ragazzo del bar e un po' perché non poteva essersi dimenticata di ricaricare l'abbonamento.

«Non può essere! Il mio abbonamento è valido per un anno»

Caio la guardò sorridendo della sua ingenuità e spontaneità convincendosi che quella ragazza doveva portarla a casa sua a cena.

«Mi spiace devo farle la multa, mi dia i suoi documenti»

Veronica sbuffò, tutte a me pensò mentre estraeva la carta d'identità per consegnargliela.

Caio si appuntò nome, cognome e indirizzo e poi con fare euforico lasciò andare la ragazza la quale con tono sarcastico e infastidito senza andò dicendogli che lo avrebbe denunciato per Stalking se lo avesse rivisto di nuovo. Caio sorrise perché non solo sapeva il nome della ragazza sconosciuta e il suo indirizzo ma non poteva essere denunciato perché in fondo stava facendo il suo lavoro. Sorrise a Veronica e la seguì con lo sguardo fino all'entrata della scuola.

   
 
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