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Autore: elenabastet    15/07/2022    3 recensioni
Questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Marie Antoinette, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LACRIME NELLA PIOGGIA

 

Rating: lutto, ricordi, morti di personaggi, rimpianti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: questa serie di one shot, sotto il titolo collettivo di Lacrime nella pioggia (omaggio nominale ad un celebre film che quest’anno compie anche lui quarant’anni, Blade Runner), nascono per celebrare i giorni di luglio dell’universo di Oscar, attraverso una serie di missing moments, cioè le reazioni di vari personaggi alla notizia delle morti dei due eterni innamorati. Poi, tornerò a scrivere storie birichine, e anche storie più lunghe dove si salvano, promesso.

 

9 – SOLE DI LUGLIO

Il sole non calava mai a quelle latitudini in luglio e quell’anno gli era più pesante che di solito, sarà che per tanto tempo era vissuto altrove, dove le ore di luce e di tenebra erano divise in maniera più equilibrata. In Italia, in Germania, nelle colonie americane ora diventate indipendenti, il luglio era diverso.

Anche in Francia era diverso luglio, anche se torrido, ora più che mai.

Doveva starsene per un po’ a casa sua, anche per sistemare gli affari del padre morto l’anno precedente, e per evitare altri problemi alla corte francese. Ma ogni giorno si aggiornava sui giornali e con i messaggeri, ogni giorno leggeva le notizie che arrivavano, e tutto stava degenerando.

Scontri, saccheggi e questa Assemblea nazionale che tirava su la testa e osava dare ordini ai sovrani, per fortuna che vari reggimenti di soldati stavano andando a soffocare la rivolta, non osava pensare come stava lei, la sua amata, l’unica donna a cui sarebbe stato legato per tutta la vita.

Per fortuna, la sua amata aveva un angelo custode, Oscar, la meravigliosa madamigella Oscar, il suo migliore amico di sempre e per sempre. Rimpiangeva a volte di essersi comportato così con lei, Oscar si era innamorata di lui come una ragazzina e quella meravigliosa dama in abito da sera era ancora nei suoi occhi, era ancora tra le sue braccia.

Forse avrebbe dovuto parlarle di nuovo, la loro amicizia non poteva finire così, e ripensandoci, sposare la figlia di una nobile famiglia francese di antico lignaggio legata alla famiglia reale, avrebbe potuto essere una soluzione per tutti, per lui, che avrebbe messo a tacere le malelingue, per Sua Maestà la Regina, che avrebbe potuto contare sulla lealtà di loro due uniti e per Oscar, che avrebbe realizzato il suo sogno d’amore.

Ma forse era troppo tardi: era rimasto stupito quando aveva saputo che Oscar François de Jarjayes aveva lasciato l’incarico di Colonnello della Guardia reale per finire a comandare i Soldati della Guardia, che strano colpo di testa, chissà cosa era maturato in lei. Poi c’era stata la sera di quei disordini a Saint Antoine, quando con il suo reggimento era andato in soccorso di Oscar e André, e quell’urlo Il mio André gli aveva aperto gli occhi. Oscar era stata infatuata di lui, ma la presenza di quell’attendente, ma no, era molto di più per lei, una sorta di fratello spirituale, di anima gemella, di parte di lei, gli aveva sempre dato l’idea di un rapporto particolare tra di loro.

In fondo, non ci sarebbe stato nulla di strano, le relazioni tra ceti diversi avvenivano, soprattutto quando si conviveva sotto lo stesso tetto, sposarsi era un altro affare, ma dove spesso l’amore c’entrava poco. Eppure, il rapporto tra Oscar e André, così uniti fin da bambini, era qualcosa di talmente intimo e totale da essere oltre qualsiasi regola e qualsiasi convenzione. Come marito, chiunque si sarebbe sentito di troppo di fronte ad un simile legame.

Ma le avrebbe parlato non appena fosse tornato in Francia.

Il conte Hans Axel von Fersen sentì la porta che sbatteva: il suo factotum, Olag Nielsen, doveva essere rientrato e dalle voci capì che non era solo, c’era anche sua sorella Sophie.

Dai volti scuri, capì che era successo qualcosa di grave.

“Axel, ci sono pessime notizie dalla Francia, il popolo ha assaltato la Bastiglia e sopraffatto i reggimenti che erano a Parigi e il re ha dovuto accettare una serie di richieste da parte dell’Assemblea nazionale. La situazione è davvero esplosiva”.

“Devo partire al più presto. Ma intanto devo scrivere una lettera, devo avvisare Oscar de Jarjayes, lei saprà consigliarmi, devo anche farle una proposta...”

Olag e Sophie lo guardarono addolorati.

“Cosa c’è?”

“C’è sui giornali”, continuò Sophie, “e poi è arrivata una lettera dal padre di Oscar… Mi spiace, ma madamigella Oscar si è schierata dalla parte dei rivoltosi, pare per amore di quello che era diventato suo marito, il luogotenente André Grandier...”

Allora la sua proposta non avrebbe più avuto senso, Oscar si era sposata, e per amore, del resto gliel’aveva detto tanto tempo prima come la pensava su questo argomento, Come potete pensare di sposarvi con qualcuno che non amate? Però la notizia della sua adesione alla causa rivoluzionaria gli era nuova, come era possibile? Forse quell’André l’aveva influenzata? E dire che era così misurato e signore, sembrava anche lui un nobile, e invece sotto sotto era un sovversivo.

“Madamigella Oscar è caduta durante l’assedio alla Bastiglia il 14 luglio scorso, pare poco dopo la morte del suo sposo André. Già la celebrano come un’eroina, una sorta di amazzone di questa rivoluzione, una novella Giovanna d’Arco. Axel, mi spiace, so che ti era cara..”

Hans Axel von Fersen guardò sia Oleg che Sophie, scuri in volto. Lui era addolorato perché con Oscar era come se ne fosse andata la sua parte migliore, ma anche furioso, perché aveva perso un’alleata, e per scelta di lei. Perché aveva tradito, perché aveva disertato, perché si era schierata contro la regina?

Fuori si stava rannuvolando, e il sole eterno di quell’estate svedese fu presto spezzato da tuoni, fulmini e pioggia. Hans Axel von Fersen uscì sulla terrazza e lasciò che l’acqua lo bagnasse.

Oscar era passata dalla parte del popolo… chissà perché, lei era così cristallina, decisa, coraggiosa, pronta a morire per i suoi ideali, chissà cosa aveva trovato in quei rivoltosi senza regole. Già, ed era morta, era morta con l’uomo amato, per non essere mai più divisa da lui.

Di colpo, Hans Axel von Fersen si sentì vacillare dal dolore: quanto avrebbe avuto il coraggio di Oscar, quanto avrebbe voluto che lei fosse ancora lì, quanto avrebbe voluto avere qualcuno da amare e che lo amasse apertamente, come si erano amati, e lo era certo, Oscar e André.

Il suo migliore amico, il suo migliore amico per sempre, se ne era andato via. La pioggia inondò le sue guance, mescolandosi alle sue lacrime, e qualcosa gli disse che ormai era tutto perduto, che niente sarebbe stato come prima, e che, senza Oscar, nessuno si sarebbe più potuto salvare.

Da bambino aveva sentito parlare del Valhalla, il paradiso degli antichi vichinghi in cui andavano gli eroi, ecco dove erano adesso Oscar e André, perché se c’erano due che meritavano quel posto, comunque fossero andate le cose, erano loro.

Già, ma c’era ancora bisogno di lei qui, non nel Valhalla: e Hans Axel von Fersen urlò nel tuono il nome di Oscar, sperando che lei lo sentisse e lo aiutasse, come nelle antiche leggende, da lassù, tornando in questo mondo. Chiamò il suo migliore amico, la più bella dama che aveva mai visto, la guerriera coraggiosa, la donna disperata che voleva salvare il suo amore. Chiamò tutto quello che sarebbe potuto essere e non era mai stato. Ma lei non gli rispose, e forse in un lampo la intravide tra le nuvole, per sempre con il suo André.

 

  
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