Titolo: Paura
Autore: slanif
Prompt: 46
Personaggio/Coppia: Dolores Umbridge
Contesto: 2° Guerra Magica / Libri 5-7
Rating: Verde
Parole: 436
 
 
Piccola di statura e col viso rotondo, Dolore Umbridge non aveva mai fatto particolare paura a nessuno.
Da adolescente era stata maltrattata spesso dai compagni di Scuola e col tempo aveva capito che il fatto che fosse così minuta fisicamente non aveva niente a che fare con la grandezza del suo spirito, che era enorme e forte, sempre più ricco di rabbia e invidia man mano che andava avanti con gli anni. Perciò, si era impegnata a fondo per dimostrare a tutti il suo valore, scalando i ranghi del Ministero e giungendo infine a essere il braccio destro di Cornelius Caramel, niente di meno che il Ministro della Magia. Con la sua influenza e la sua capacità calcolatoria di analizzare i sentimenti degli altri e trarne vantaggio, Dolores era stata capace di far sì che l’uomo si fidasse di lei a tal punto da mandarla a Hogwarts, dove aveva fatto in modo di comandare sopra tutto e tutti, spingendo addirittura Albus Dumbledore ad andarsene.
Certo, non era riuscita a incastrare Potter, ma... Una cosa alla volta.
Mentre rigirava lentamente il thé nella sua tazzina di porcellana e i gatti miagolavano nelle loro cornici, Dolores sentì la bocca contrarsi per il nervosismo.
Quel maledetto ragazzino non aveva paura di lei.
Certo, non era uno sciocco, per quanto le facesse fatica ammetterlo. Potter aveva capito che era meglio non farla arrabbiare, e macchinava metodi sempre nuovi per cercare di metterla nel sacco, ma... Quella non era paura, e questo non andava bene.
Dolores aveva lavorato tutta una vita per far sì che nonostante i suoi vestiti rosa e i suoi modi garbati, il sorriso sempre presente, le persone avessero comunque il terrore di lei. E poi arrivava un quindicenne incurante delle regole, sempre lì a raccontare fandonie su Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, che non abbassava mai lo sguardo quando la guardava, a ribaltare tutte le sue convinzioni.
Bevendo un sorso della sua bevanda, Dolores fissò con sguardo perso l’Ufficio di fronte a sé.
Nonostante i suoi sforzi non era ancora riuscita a far capire a Potter chi comandava, ma ben presto la sua arroganza sarebbe stata placata, perché era quello che voleva ed era quello che avrebbe ottenuto.
In fondo, aveva impiegato anni per far sì che le persone che la consideravano innocua a Scuola e che l’avevano tormentata, avessero paura di lei (soprattutto quando erano giunte di fronte a lei, a processo, finendo per suo volere ad Azkaban o con grosse punizioni da scontare e il buon nome rovinato), perciò cos’era un giorno in più nella sua scalata per il successo?
Potter sarebbe caduto molto presto.
Doveva solo essere paziente.