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Autore: Xandalphon    22/07/2022    1 recensioni
Hogwarts è il faro dell'istruzione magica, la massima istituzione educativa della Gran Bretagna, ma... Per chi non ce la fa? Qual è il destino dei 'bocciati' nel mondo magico?
Come prendere quegli stramaledetti G.U.F.O e M.A.G.O se fai schifo a studiare?
Niente paura, le scuole di recupero anni esistono anche qua!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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File Entry n°13

 

Estate. TORRIDA estate. Non credo che mai in Inghilterra si siano raggiunte temperature così alte. Ai babbani piace credere che la magia problemi come questo li sappia risolvere senza battere ciglio. Peccato che la realtà sia un tantinello più complessa. Primo, perché creare un incantesimo che lanci una specie di scudo termico, tale da creare una sorta di mini-condizionatore portatile, è maledettamente complicato. Secondo, perché la società magica è pignolamente conservatrice.

 

'Susan, che ne dici di comprare un aggeggio per l'aria condizionata?'

'NO. E' una babbanata. Noi maghi non facciamo queste cose. Sopportiamo stoicamente il caldo, non siamo dei deboli!'

Ettipareva.

Beh, sapete che c'è? Io SONO debole e ho caldo. E vorrei stare su una spiaggia di qualche paese tropicale, ma alla Misfitz l'estate è un periodo lavorativo come un altro.

Ma se è una scuola!

Vero, lo è. Ma secondo voi, quando iniziano le iscrizioni della gente sbattuta via da Hogwarts? Bingo. A luglio.

Morale della favola, sono qui a vagliare le domande di iscrizione e lavorare sulle preassegnazioni alle nostre allegre case.

 

Dopo aver smazzato un gruppetto di bulletti equamente suddivisi tra grifondoro e serpeverde, ecco che mi salta all'occhio lei. Ariadne Dove. Maga purosangue, a quanto pare. Uno schianto di figliola bionda sui diciassette anni. Materiale da modella, cantante pop, showgirl o quelle robe lì, a giudicare dalla foto. Insomma, il misogino che è in me inizia a storcere involontariamente il naso, preso da qualche ingiustificato ma inesorabile pregiudizio.

Sospiro, sorso di caffè della macchinetta della scuola (che oggettivamente fa schifo, ma crea una inspiegabile dipendenza, anche se non ha nulla di magico dentro).

Forza Paul, prova a leggere seriamente il suo file, prima di dare giudizi affrettati.

La prima cosa anomala che salta all'occhio è che si iscrive alla Misfitz senza essere stata cacciata da Hogwarts. Non è il primo caso, ma certo avviene una volta su... troppe.

In allegato ci sono i risultati del GUFO.

E, OOP, E, E, OOP. Quello più basso è una A in pozioni.

Istintivamente nella mia mente sorge la profonda e solenne domanda, che riporto nel linguaggio aulico che si conviene: Ma cosa minchia ci viene a fare questa qua da noi?

No, qualcosa non torna. Ci deve essere per forza una spiegazione. O un errore. Sì, sicuramente un errore.

Casa di appartenenza, Serpeverde. Il che rende tutto ancor più misterioso, visto che le serpi tendono sì a bullizzare un po' troppo chi sottperforma, ma gente col curriculum di questa Ariadne dovrebbe essere adorata. No, adorata è un eufemismo, i suoi compagni di casa tenderebbero a baciare la terra su cui si posano i suoi leggiadri piedi!

Lo sguardo improvvisamente cade su un particolare, apparentemente irrilevante, che non avevo notato prima. La firma in calce all'iscrizione.

E' della ragazza stessa.

CAZZO.

CAZZISSIMO.

 

Una purosangue serpeverde con voti eccellenti che si autocompila il modulo di iscrizione alla nostra scuoletta per reietti? Vuol dire una cosa e una cosa sola... L'ha fatto alle spalle dei genitori. Sicuro come la terra gira intorno al sole.

Altrettanto sicuro è che se approviamo la sua richiesta di iscrizione ci arriverà una shitstorm di dimensioni epocali dalla famiglia.

No, bella bionda, mi spiace, ma di casini con parenti psicopatici ne ho già fin troppi...

Faccio per prendere il timbro rosso con la X quando dal suo dossier scivola agilmente un foglio, scritto a mano. La grafia leggera e ondulata è chiaramente la stessa della firma.

 

Richiesta di ammissione al Miss Fitzroy Cornwall's Institute

 

Prego cortesemente la gentile direzione di codesto istituto di accettare la mia candidatura come alunna, per le seguenti ragioni, che qui descrivo:

La mia giornata inizia sempre allo stesso orario. Mi lavo, mi vesto, vado allo specchio e inizio a truccarmi. Il rito si svolge sempre con la stessa precisa regolarità. Mascara, Rossetto, un velo di fondotinta. Perfetta. Nessuna occhiaia, nessuna minima ruga, nessuna increspatura. La mia maschera non deve dare alcun segno di... Di niente? Ecco, niente è la parola giusta. Non deve esserci alcun... QUALCOSA che faccia pensare a stranezze.

Arrivo a Hogwarts. Ragazza modello, studentessa modello, figlia modello. Devo interpretare molti ruoli in quel posto. Il che credo faccia di me ormai una discreta attrice.

Eppure non voglio essere un'attrice. Voglio togliermi la maschera, voglio strappare via il cerone.

Vedete, a Tassorosso c'è una mia carissima amica di quando ero piccola. Come ci divertivamo a cinque anni, a correre nei prati e giocare sulla riva del laghetto di Whitsboro! Quando lei mi rivolge lo sguardo mi sorride. E io? Io giro la faccia dall'altra parte, gelida. DEVO farlo, mi chiedono di farlo! Il mio io grida, ma non riesco a ribellarmi. Mostro una smorfia di fastidio sprezzante.

Una volta, due volte, dieci volte. E lei? Continua a sorridermi, imperterrita.

Perdonate, mi sto dilungando. Il punto è che non ce la faccio più. Mi sento giudicata da quel sorriso, mi fa impazzire.

Vi prego, cortesi insegnanti di codesto istituto, aiutatemi a gettare la maschera. Aiutatemi a essere libera. Aiutatemi a ricominciare senza cerone addosso. So che i miei genitori potrebbero porre un problema e francamente non so se avrei il coraggio di dir loro che non voglio essere più una figlia 'come si conviene a una signorina di stimata famiglia' in faccia. Però tante persone più grandi di me mi hanno detto che da voi riuscite davvero ad aiutarla, gente cresciuta storta come me.

Vi prego, non rifiutatemi.

In fede, Ariadne Dove

 

Altro sorso di caffè, altro lungo, lungo, luuuungo sospiro, più simile a uno sbuffo.

'Che fottuto casino', mormoro a mezza voce.

ODIO il mio masochismo.

'Susan! dammi il timbro dell'approvato, per piacere...'

  
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