Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Xandalphon    25/07/2022    0 recensioni
Dopo molti tentennamenti, ho deciso di rieditare e revisionare 'A new Generation' e ripubblicarla da capo.
Per chi si approcciasse ora alla storia, si tratta di una 'what if?' che prende il largo dalla trama del manga dal capitolo 689.
In questa versione della storia, un Naruto ancor giovane si metterà nei panni del sensei per addestrare tre scanzonate ragazzine... Cambiando completamente il mondo ninja (Niente Boruto e Sarada. E più avanti si scoprirà anche perché)
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

15)Team 4

NewGen2

Finalmente, dopo tanta attesa, ecco che era giunto il fatidico momento: la prima missione fuori dalle mura del villaggio. Niente di che, a dire il vero, si trattava delle scorta armata ad un gruppo mercanti verso una fiera nel paese dell'erba, ma era pur sempre un inizio. Tuttavia, Naruto non vedeva l'ombra né delle sue allieve, né di Shikamaru.

Evidentemente, a livello di pigrizia c'è parecchia affinità tra il team 7 ed il maestro del team 4...

'Eppure mi aspettavo che almeno Hana-chan fosse presente'.

Ahahahah! La stai traviando, biondino. Un altro paio di mesi e la bambolina perfettina del clan Hyuuga finirà a mangiare ramen da Hichiraku e concludere i suoi pasti con un megarutto.

'E'... Inquietante da immaginare, Kurama, lasciamelo dire'.

Senza altro da fare nell'attesa, si avvicinò con fare esitante agli allievi di Shika, giusto per un breve giro di presentazioni.

E ora cerchiamo di capire quanto Tsunade sia stata sadica con l'intelligentone...

'Pronto a scommettere che a lui ha dato un team normale. O perlomeno, più equilibrato del mio'.

Come per convalidare il suo presentimento, si avvicinò con passo esitante al trio.

La prima a farsi avanti fu una ragazza dai lunghissimi capelli rossi, piuttosto alta per la sua età.

'Ma questa come va in giro vestita?' Si chiese tra sé Naruto. La giovane, infatti, fareva si fosse abbigliata con il preciso scopo di mettersi in mostra. O meglio, con il preciso scopo di mettere in mostra ciò che ancora la natura non le aveva fornito.

Non stupirti, caro il mio biondo verginello casto e puro. La zoccolite è una malattia più diffusa di quanto tu non creda, specialmente a quell'età...

'Mah, più che zoccolite, mi sembra disperato bisogno di attenzione...'

Mpf. Parole diverse, identico concetto.

Ignorando il muto dialogo tra i due, la giovane si riavviò con la mano destra delle ciocche ribelli, con fare da attrice consumata, poi eseguì un breve inchino e disse, con un sorriso di circostanza: “Asami Yamashiro. Piacere di fare la sua conoscenza, Naruto sensei.”

Non meno cordiale fu il secondo ragazzo. Era più basso di Asami; capelli castano chiaro un po' in disordine, con una maglietta di colore giallo chiaro ed una tuta completamente nera, slacciata. Sguardo tranquillo e gentile, anche lui chinò la testa e, sorridendo amichevolmente, si presentò “Shin Gekko. E' un piacere anche per me, Naruto sensei.”

Bimba moinosa, ma è ancora rimediabile. Certo, il tuo amico coi capelli a frutto tropicale dovrà avere moooolta pazienza. Piuttosto, il pischellino mi sembra più normale. Timidino, ma normale.

L'altra ragazza, invece, poco distante, non si degnò nemmeno di avvicinarsi. Vista di spalle, non sembrava una brutta ragazza. Capelli piuttosto corti, di un colore molto simile a quelli di Kakashi, portava il coprifronte a mo' di collare. Portava a tracolla un involucro molto lungo e stretto. Sembrava la custodia di un'arma, anche se non si riusciva a capire di che tipo fosse. La voce, come il comportamento e la postura con le braccia incrociate, tradivano una certa gelidità. Senza neanche voltarsi, disse, con una voce del tutto priva di inflessioni emotive: “Ran Katou. La nipote di Shizune, Naruto sensei”.

Tattadà. E ora abbiamo anche una mini Sasuke Uchiha, con la sindrome del 'sono incazzosa perché il mondo è pieno di coglioni e io sono superiore' (e in più con le sue cose). Poteva mai mancare al campionario? Ma certo che no.

'Disfattista di una volpe. Certo che però così mi fai rivalutare il team sette. Facciamo schifo, ma con stile'.

Nel frattempo, ecco che erano arrivato anche il team 7: Sembrava quasi che si fossero aspettate, ma poi, per non darlo troppo a vedere, avessero modificato il passo per giungere al punto di ritrovo leggermente distanziate.

Fanno progressi, tutto sommato.

'Sicuro, Kurama? A me sembra che abbiano ancora molta, molta, MOLTA strada davanti a loro'.

Ehi, biondo, vuoi veramente fare la parte del bue che dice cornuto all'asino? Devo ricordarti il fantastico e adorabile livello di collaborazione raggiunto da te, mister tenebroso e lady chewing gum alla vostra prima uscita seria? Non saranno grandi amiche, ma su, si sopportano. Ed esame a parte, non hanno ancora cercato di scannarsi tra loro, dopo quasi un mese di convivenza forzata. Viste le premesse non è male come risultato.

La prima, ad arrivare, come sempre, era Hanabi, che appena vide Ran si fece sfuggire un'occhiata tra il torvo ed il divertito, prima di rivolgersi a Naruto, dicendo: “Sensei, io e lei poi dovremmo discutere”. Il suo sguardo tradiva una certa emozione, per quanto non fosse proprio da lei.

'Cosa diavolo sarà successo?' Si disse il giovane.

Un paio di idee le avrei, ma aspetta che sia lei a parlartene, che altrimenti i tuoi pochi neuroni potrebbero morire inutilmente per lo sforzo di arrivarci.

Seconda, arrivò correndo Haruna, urlando “Scusi il ritardo, Naruto senseeeiii! Anko ba-chan avrebbe dovuto svegliarmi prima di andare in missione stamattina presto, ma a quanto pare non se ne è ricordata...”

A mo' di spiegazione, Hanabi si sentì in dovere di dire: “Per la precisione: L'idiota era addormentata fino a cinque minuti fa. Non riuscivamo a svegliarla nemmeno prendendola a mazzate.”

“Eddai, Hana-chan, ora sono sveglia, no?”

“Mio padre ti avrebbe già spellato viva. Ed esposto la pelle come bandiera e monito, giusto per gradire.”, replicò la Hyuuga, più ironica che veramente seccata.

“Uff. Che pignoli, voi Hyuuga..”

“Non sai quanto...” fece di rimando nuovamente Hanabi, con uno sbuffo depresso, probabilmente mentre visualizzava nella sua mente qualche stucchevole cerimonia del clan.

Ultima, ma anche quello era piuttosto prevedibile, veniva Ako. Andatura compassata, senbon in bocca, sguardo annoiato e braccia dietro la nuca. Ultima? No, non proprio, si corresse Naruto. Ancora più indietro si poteva vedere la sagoma di Shikamaru trascinarsi lentamente verso di loro con le mani in tasca.

Ed ecco il capo della spedizione che arriva, siano ringraziati gli dei. Ora FINALMENTE possiamo partire.

'Hai ragio- Ehi. Il capo della spedizione?'

Vorrai mica farmi credere che credevi fossi tu, vero?

'Quanto sei odioso.'

QUANTO sei montato.

Appena il leader del team 4 si fece vivo, i mercanti, seduti sul loro carro poco distante, esalarono un sospiro di sollievo, seguito da commenti infastiditi. A quanto pare anche loro, come Kurama, erano ansiosi di partire e quel ritardo non aveva certo fatto loro piacere.

In confronto al comportamento quasi esemplare delle allieve di Shika, la presentazione delle sue all'altro maestro fu un modello di scortesia, per quanto fosse più ironia non voluta, che vera malacreanza.

Alzando la mano a mo' di saluto, Ako fece un passo avanti e disse:

“Ako Shiranui. Sto con il biondo .”

Non molto meglio, Hanabi.

“Idem, Shikamaru sensei. Hanabi Hyuuga, comunque. Sono la sorella di Hinata.”

'E questo sarebbe un saluto cortese e gentile del clan più cortese e attento ai manierismi del nostro villaggio?'

Io te l'ho detto che la stai traviando! I fatti mi danno ragione o sbaglio?

E la terza, ahimè, non fu da meno. Con aria strafottente e braccia conserte dichiarò: “Haruna Mitarashi. La nipote di Anko”.

“Haruna...”

“Sì, sensei?”

“Almeno un tentativo di fingere di non essere qui per sbaglio e di essere vagamente educata no eh?”

“Ma io SONO stata educata! Credo. Forse. Sì, insomma, più o meno.” Replicò piccata Haruna. Come per giungere in suo soccorso, Ako intervenne:

“Tranquillo, sensei, non è che ci sia bisogno di fare gli splendidi, oggi. Da parte vostra lei e Shikamaru-sensei siete amici, suppongo; da parte nostra, ci conosciamo già tutti qua dentro dall'accademia. Con quale sanità mentale abbiano abbinato insieme la ragazza di ghiaccio, mister depresso e la rossa scema non lo so, però.”

Shikamaru guardò stranito il trio, poi vide che Naruto, alla vista di quella pantomima, si era letteralmente spalmato la mano destra sulla faccia dalla disperazione, e gli scappò un sorriso.

“Le allieve perfette per te, Naruto-kun, non c'è che dire”, aggiunse Shikamaru.

 

“Già”, commentò sconsolato Naruto. Anche se doveva ammettere che il discorso di Ako-chan aveva senso.

E se lo dice persino messer scazzo...

I due maestri, poi, avvicinatisi al carro, si spesero in umili scuse ai loro clienti. Dopodiché, finalmente, poterono iniziare la marcia.

“Shika, perché non mi hai detto che anche tu avevi deciso di allenare dei genin? Cavolo, siamo amici, magari ci potevamo confrontare su questo, no?”

“E' per questo che ho evitato volentieri la cosa... Mah, scherzi a parte, veramente lo volevo fare da un po'. Solo che Tsunade ha insistito diverse volte, dicendo le ero necessario per la pianificazione dei meeting con gli altri Kage e capi-villaggio e per interpretare eventuali piani ostili o, quantomeno, poco amichevoli nei confronti della foglia. Dopo aver visto che non cedevo, alla fine si è arresa lei.”

“Capisco. Non prenderlo come un'offesa, ma... Sai, non ti facevo granché insegnante, Shika-kun. Non nego che con gli shogi tu sia un tipo paziente, eh... Ma di solito con gli esseri umani ho sempre avuto la lieve impressione che tu non lo sia altrettanto, a dire la verità.”

“Nah. Nessuna offesa. Del resto non è che tu sia il primo a dirmi una cosa del genere. Anche Temari e mia madre la pensavano così. Non per fare il moralista a tutti i costi o buttarmi in ragionamenti particolarmente profondi, però... Asuma-sensei mi ha sempre detto quanto il bene principale da salvaguardare in un villaggio fossero le nuove generazioni. E così, eccomi qui.”

“Credo che mio padre pensasse esattamente la stessa cosa. Altrimenti non si sarebbe fidato di suo figlio appena nato tanto da impiantargli la volpe dalle nove code...”

Oppure era semplicemente un idiota avventato peggiore del figlio. Sai, la genetica è importante, per certe cose.

Shika non rispose, ma accennò un sorriso. A dire il vero non aveva mai capito molto Naruto, gli era sempre sembrato... beh, Naruto. Anche quando era diventato una specie di semidio, continuava a pensare che i suoi ragionamenti di pace, fratellanza, amicizia fossero troppo ingenui e semplicistici. Riconosceva, però, per quanto folle o illogico potesse essere, il fatto che tentasse davvero di cambiare il mondo, invece di lamentarsi del fatto che dovesse essere cambiato. E onestamente, prima o poi, la gente veniva ammaliata da quel suo modo di fare, da quel cercare sempre e comunque di tirare fuori il meglio dalle persone. Capiva intuitivamente e istantaneamente molte cose che a lui erano parse illogiche per molto tempo. E dal saluto ricevuto dal team 7, aveva compreso quanto quelle tre avessero già iniziato, in una certa qual strana maniera a legare con lui, come prima o poi succedeva a tutti quelli che lo conoscevano.

'Il cane prima o poi assomiglia al padrone, dopo tutto', si sorprese a pensare.

Se pensava ai suoi, invece... Ran si esprimeva ancora difficilmente con parole di più di due sillabe, e non aveva ancora capito molto di lei. Shin era un ragazzo straordinario, ma la sua totale assenza di qualsivoglia moto di ribellione, unita alla sua gentilezza ed al suo disfattismo, a volte rendevano la discussione con lui veramente esasperante. Che si incazzasse e mandasse al diavolo qualcuno ogni tanto, per tutti i kami!

Ma la peggiore di tutte era di gran lunga Asami. Amava fare la femme fatale, la donna cresciuta e vissuta, come se avesse fatto solo lei chissà che grandi esperienze di natura romantico-sentimentale. A volte pareva persino ci provasse con lui, giusto per dimostrare al mondo il suo... 'fascino magnetico'? Non potevano essere tutti dei teneri batuffoli asessuati senza risveglio ormonale fino ai... PER SEMPRE? No, eh? Che seccatura le donne, ed ancor peggio le adolescenti insicure bisognose di approvazione! Sì. Ci sarebbe voluta molta pazienza, con quei tre. Decisamente.

***

Due settimane prima

“Ok, ragazzi, sono il vostro nuovo sensei, Shikamaru Nara. A questo punto dovrei dirvi che prima di essere ufficialmente il vostro maestro, dovrete affrontare una prova particolare, per capire se siete veramente adatti ad essere dei ninja e blah, blah, blah... Ma siccome mi sembra una cosa piuttosto stupida e trovo che ci sia di meglio da fare per passare il tempo, facciamo pure che vi dichiaro tutti idonei. Direi poi che conoscersi stando impalati come degli idioti sia una gran perdita di tempo. Facciamo che ci troviamo stasera alle otto davanti al ristorante di okonomiyaki. Per stavolta, dato che è la prima, pagherò io per tutti, quindi non portatevi soldi, tranquilli... Ok, ci si vede.”

Detto questo, Shika fece un cenno di saluto e si allontanò con le mani in tasca, lasciando il suo nuovo trio di genin nel più completo stupore.

Il giudizio di Ran fu, al solito, sprezzante e lapidario. Con una smorfia di disgusto, disse: “Patetico.”

Asami, invece, con un mezzo sorriso replicò: “E perché? Per me è figo! Chissà se ha la fidanzata.”

Shin a quel punto sospirò. Non era la prima volta che sentiva una frase del genere, ma non riusciva mai ad abituarcisi...”Scusa Asa-chan, ma non andavi dietro a quello str... Ahem, a Genji, fino ad un minuto fa?”

Al che, la rossa, fece una risatina e con fare da donna vissuta gli fece: “Non essere stupido Shin kun! Gli uomini maturi sono molto meglio dei ragazzini. Loro sì che sanno come si tratta una donna!”

Il suo pensiero immediato, che non tramutò, per uno strano senso di pietà fu: Certo, baka, perché tu ormai 'sei una donna' eh? Ah, ma che stupido, sai sempre tutto di queste cose, vero?

E in effetti, se Shin avesse saputo che tipo era Shikamaru sensei, la sua perplessità alle parole dell'amica non solo non sarebbe diminuita, ma sarebbe aumentata a dismisura. Ad Asami si limitò a rispondere con un semplice: “Mah... Staremo a vedere stasera.”

Quando Shin si avvicinò al locale represse a malapena un gemito di frustrazione. Lui, infatti, non aveva nemmeno minimamente pensato a cambiarsi. Era arrivato con la solita felpa, i soliti pantaloni, le solite scarpe. E invece, le sue due compagne avevano avuto un'idea diversa.

Meh... Asami è in kimono. E io sono vestito come il re degli sfigati...

La rossa gli venne incontro ed esclamò, sorridente: “Buonasera, Shin kun! Allora, che ne dici?”

In modo molto piatto, Shin le rispose: “Pronta per fare colpo, suppongo.”

Asami, mentre Ran guardava il siparietto con un certo disgusto, finse di mettersi il broncio di fronte alla reazione non eccessivamente calda dell'amico e gli chiese: “Non sembri molto entusiasta! Che c'è? Ho forse qualcosa che non va?”

“Niente, niente, sta pure tranquilla...” Come farò a essere così coglione da essere perso dietro a questa lo sanno solo i kami. Aaargh. Asami, ti odio. Sei un dannatissimo schianto.

Nel frattempo, arrivò finalmente Shikamaru sensei. A Shin parve che quando il loro maestro si accorse di come erano abbigliate le sue due allieve avesse tirato fuori un ghigno sadico. Ma durò solo un istante. Forse era solo la sua immaginazione a giocare brutti scherzi.

In realtà Shika aveva davvero represso un sorriso pieno di malignità. Causato da un semplice e fugace pensiero: Voglio proprio vedere come ve la caverete DOPO, conciate in quel modo.

Davanti al piatto di okonomiyaki, il loro maestro, in realtà, non sembrava avesse particolare interesse a conversare. Più che altro, sembrava concentrato a gustarsi la cena.

Prima che potesse farlo Asami con esiti disastrosi, fu Shin a rompere il ghiaccio.

“Sensei?”

“Sì?”

“Possibile che non sia minimamente interessato a conoscerci e tutto il resto?”

“Certo.”

“E com'è che non ci chiede niente di noi, come i nostri nomi, da dove veniamo, e tutto questo genere di cose?”

“Beh, sono interessato a conoscervi, ma non è detto che sia parlando che si può conoscere una persona. Trovo molto più interessante scoprire quello che le vostre parole non mi diranno mai. Il vostro modo di agire, di ragionare, di affrontare novità ed imprevisti... Se poi ti preoccupi che non sappia i vostri nomi, stai pur tranquillo che li so già, Shin Gekko.”

Il discorso attirò l'attenzione di Ran.

La nipote di Shizune si era fatta l'idea che avessero un maestro patetico ed indolente. Certo, per fama lo conoscevano tutti come “il grande stratega della foglia”, ma, a prima vista non pareva ci fosse molto che potesse insegnare a loro, un individuo del genere. Quelle parole, però, sebbene non lo volesse ammettere nemmeno a se stessa, avevano destato la sua curiosità. Non sarà mica stato che per tutto quel tempo... Non avesse fatto altro che studiarli?!?

Non era andata molto lontana dal vero. Shikamaru, da buon giocatore di Shogi, stava osservando i pezzi sulla scacchiera e come si sarebbero mossi.

Shin era come il generale d'argento. Era un pezzo forte, ma che si muoveva solo di una casella per volta. Era calmo, posato, intelligente. Poteva muoversi in diversi modi. Ma era anche il pezzo che si disponeva più di ogni altro a difesa del re, non allontanandosi mai molto da lui. Un pezzo fin troppo disposto al sacrificio. A trent'anni avrebbe potuto forse essere una virtù, ma a quattordici era solo un limite, anzi... Uno spreco.

Asami era la lancia. Sempre avanti per raggiungere l'obiettivo. Retrocedere, mai. E forse era proprio questo sia il suo pregio, sia il suo problema. La lancia può muoversi un una sola direzione, di fronte a sé. Non si guarda intorno. Coraggio e determinazione, ma, forse, poca attenzione a chi sta sempre al suo fianco. Impara a vedere ragazzina, non aver fretta di diventare un ingranaggio di un sistema che nemmeno capisci!

Ran, infine. La più difficile da definire. Lei, probabilmente, avrebbe detto di sé che era una lancia, o, peggio, un pedone: un movimento sicuro e ben definito davanti a sé, a portata del so sguardo. Ma Shika sentiva che c'era qualcosa in lei... Qualcosa che forse neanche lei sapeva di possedere. Sì, era un cavallo. Movimento strano, che può sorprendere tutti e raggiungere, quando usa bene la testa, traguardi che non sono alla portata di nessun altro pezzo. Già, la testa... Doveva solo, col tempo, decidere di smettere di considerarsi una lancia. Osa, non lasciarti incatenare. Per strano che potesse parergli, visto un carattere apparentemente agli antipodi, Ran gli faceva pensare a Naruto.

Tra altri disperati tentativi di Shin di fare un minimo di conversazione e, allo stesso tempo, di impedire che Asami si rendesse ridicola, Ran che guardava sospettosa Shikamaru e la stessa Asami che non perdeva occasione per dare mostra di sé nell'improbabile tentativo di adescare il proprio maestro, la cena, (finalmente?) terminò. E Shika li lasciò di sasso con questa frase: “Che dire ragazzi, mi ha fatto piacere cenare con voi. Ah, già... Ho dimenticato di portare con me i soldi. Ci pensate voi, vero? Ok, a domattina alle sei puntuali, altrimenti vi squalifico come miei allievi.”

Non fecero nemmeno in tempo a replicare che era già sparito.

Si guardarono con fare tra l'interrogativo ed il disperato. Come avrebbero pagato tutto quel ben di Dio ?!?

Risultato: nemmeno una decina di minuti dopo si trovarono nelle cucine a lavare i piatti.

Dopo altri venti minuti avevano battuto il record del ristorante di piatti rotti e rovesciati. Il fatto che Asami e Ran continuassero a litigare tra di loro e che Shin masticasse amaro, infastidito dall'attitudine della sua amica dai capelli rossi di comandare senza fare nulla, certo non aiutava.

A quel punto, un individuo particolarmente grasso che pareva, evidentemente, il padrone del locale, li minacciò di morte. Poi si addolcì e li minacciò “solo” di stare lì anche tutto il giorno successivo per rimediare ai casini che stavano combinando. Cosa, che peraltro, per loro era anche peggio della morte, se dovevano prendere alla lettera le parole di Shikamaru: altrimenti vi squalifico come allievi.

Finalmente, ed era ormai mezzanotte passata, cominciarono a collaborare. Asami, come al solito, si morse le unghie dopo aver finalmente realizzato (con l'aiuto di un paio di frecciatine da parte di Ran che avrebbero sciolto il diamante, dalla loro acidità) il modo in cui stava trattando il suo migliore amico. Finalmente si decise a togliersi la maschera da ragazza cresciuta e viziata e si mise al servizio degli altri due. Anche Ran imparò la triste verità di non essere per nulla portata per i lavori manuali e, digerendo un rospo grande come una casa, si piegò a chiedere una mano agli altri due.

Epilogo? Per le quattro e mezza la cucina era tirata a lucido come uno specchio. Il grassone gli fece un sorriso largo come una casa e li lasciò andare.

Alle sei si trovarono al campo di allenamento con occhi cerchiati di nero pece e istinti omicidi nei confronti di Shikamaru. Che stranamente, sembrava molto più assonnato del solito.

Che quando li vide arrivare disse, con un sorrisetto perfido: “Vi ricordate quando vi ho detto che non vi avrei fatto alcun test? Mentivo. Quello che avete affrontato ieri notte era il MIO test. Già, vi ho spiato. Ci avete messo un po' ma alla fine l'avete capita. Quel che conta per un ninja è il lavoro di squadra, mettersi al servizio dei propri compagni. Con maniere un po' 'insolite', diciamo, ma ci siete arrivati. Complimenti team 4, avete superato la prova. Siete a tutti gli effetti dei genin... E ora andate, dannazione, che ho sonno e voglio dormire.”


 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Xandalphon