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Autore: Lartisteconfuse    26/07/2022    1 recensioni
è il terzo anno di liceo e Katsuki si rende conto di amare Izuku. Questa rivelazione lo spaventa, perchè amare Izuku significa dimenticare Kariage, il suo primo amore.
Questa è la storia di come Katsuki e Kariage hanno avuto una relazione e del perchè Katsuki si ritrova a piangerci alla fine del liceo.
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Dkbk (past Karibaku)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Katsuki, dove vai?" Mitsuki si fermò davanti alla camera del figlio, mentre si stava infilando una maglietta. 
"Da Kariage." 
"Oh, di nuovo?" 
"Problemi?"
"No, no. Mi fa piacere che hai un amico." 
Katsuki si imbronciò. "Io ho molti amici!" 
"Non me ne hai mai parlato." 
"Perché non sono fatti tuoi! Ora va via che devo cambiarmi i pantaloni!" 
Ormai tra Katsuki e Kariage si era sviluppato un rapporto di amicizia molto diverso da quello che condividevano con Nagai o con gli altri del gruppo di scuola. 
Katsuki si lasciava andare al vizio del fumo solo con Kariage quindi andava a casa sua solo quando sapeva che non ci sarebbe stato qualcun altro, mentre nelle altre occasioni ci si vedeva nei soliti posti a fare le solite cose. 
E così, quel venerdì pomeriggio, Katsuki si avviò verso casa di Kariage dopo il suo solito allenamento. 
"Torno dopo cena!" annunciò prima di uscire e chiudersi la porta di casa alle spalle. 
 
***

"Ei." Kariage aprì la porta con un sorriso. Katsuki fece finta di non essere affatto toccato e lo oltrepassò. 
"Ho una notizia meravigliosa" dichiarò Kariage, chiudendo la porta. 
Katsuki sospirò. "Sentiamo." 
"Mio fratello oggi non torna." Kariage stava ancora sorridendo. 
"Davvero? Possiamo stare fuori dalla tua camera quindi?" domandò Katsuki con un tono divertito. 
Kariage annuì. "Eee possiamo bere!"
Andò di corsa a prendere due bottiglie poggiate sul tavolo. Katsuki lo osservò. "Sono liquori?" 
"Sì, ma ho anche delle birre, se vuoi."
Katsuki rimase in silenzio, pensando. 
"Io non ho mai bevuto" confessò. 
"Ah. Se non ti va, non dobbiamo bere per forza" disse per poi poggiare le bottiglie. 
"No, va bene. Non mi interessa."
Kariage sorrise. "Prendo i bicchieri." 
 
***

Katsuki stava ridendo come mai Kariage lo aveva visto fare. 
A quanto pareva era bastato davvero poco del primo liquore aperto per avere Katsuki già brillo e Kariage ne era incantato. 
Katsuki aveva le guance rosse per l'alcool, gli occhi umidi e rideva mentre fumava. 
Forse era l'alcool che aveva in corpo, ma Kariage si rese conto che forse si era innamorato di Katsuki. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso e i suoi occhi indugiavano sempre di più su quelle labbra tirate in un sorriso, così diverso da quei ghigni cattivi che era solito regalare agli altri.
Kariage si immaginò come quelle labbra, in quel momento, sapessero di sigaretta e alcool, un po' come le sue del resto, però sicuramente avrebbero avuto anche un sapore che era caratteristico di Katsuki e basta e Kariage moriva dalla voglia di assaggiarle. 
Senza rendersene conto si era sporto in avanti per avvicinare il suo volto a quello di Katsuki. 
Questo ovviamente non passò inosservato a Katsuki che smise di ridere di colpo. 
Si fissarono negli occhi a lungo, i cuori di entrambi avevano iniziato a battere più forte. 
"Hai mai baciato, Kat?" domandò Kariage in un sussurro. 
Katsuki pensó a quando a cinque anni si era scambiato un paio di baci innocenti con Deku. 
Scosse la testa, leggermente. 
Kariage annuì. "Mhmh ok. Posso?" domandò. 
Katsuki annuì, senza osare dire una sola parola per l'agitazione. 
Kariage si sporse ancora di più e le labbra dei ragazzi entrarono in contatto.
Fu breve, delicato, Katsuki non si rese nemmeno conto che fosse già finito. Teneva gli occhi socchiusi e quando Kariage aprì i suoi rimase incantato dal notare quanto le ciglia dell'altro fossero lunghe e bionde. Non se ne era mai accorto. 
Katsuki si sporse leggermente in avanti e protese le labbra verso di lui, Kariage sorrise e lo baciò di nuovo. 
Questa volta si girarono anche con il corpo e si fecero ancora più vicini. Kariage abbracciò Katsuki e lo trascinò sulle sue gambe. Katsuki si aggrappò a lui e socchiuse le labbra per far uscire un sospiro. 
Kariage ne approfittò per provare a infilare la lingua dentro la bocca dell'altro. 
Katsuki sobbalzò per la sorpresa e si allontanò. 
"Scusa" disse Kariage, "dovevo avvertirti." 
Il volto di Katsuki sembrava ancora più rosso di prima, tra alcool, calore e imbarazzo. 
Scosse la testa. "N-no, mi hai… mi hai solo preso alla sprovvista." 
Kariage gli accarezzó una guancia, spostando anche qualche ciocca bionda ai lati del volto. 
Mai avrebbe immaginato di vedere Katsuki così vulnerabile e la causa era lui. 
"Sei bellissimo" sussurrò. 
Katsuki spalancò gli occhi e si lasciò sfuggire un verso di sorpresa per poi nascondere il volto dietro le proprie mani. Era completamente imbarazzato. 
Kariage ridacchiò e gli afferrò i polsi per scoprire il volto. "Che fai?" 
"Zitto" rispose Katsuki a denti stretti. "È imbarazzante." 
"Che cosa? Che ti ho detto che sei bellissimo?" 
Katsuki cercò di liberarsi dalla posizione in cui erano ma Kariage lo bloccò con un braccio dietro la schiena e lo fece avvicinare ancora di più a sé. Mentre con l'altra mano tentó di scoprire il volto di Katsuki, ma non riuscendoci optò per attaccare dal basso, nel piccolo spazio scoperto che gli permetteva un facile accesso alle labbra. 
Lasciò un rapido bacio sulla bocca di Katsuki e lui dichiarò la resa. 
Un miracolo. 
"Ti va di spostarci sul letto?" domandò. 
Gli occhi di Katsuki apparvero tra le braccia ancora alzate, ma che vennero portate giù. "Letto?" 
"Per stare più comodi, nient'altro!" 
Katsuki lo guardò, mentre soppesava la richiesta. "Ok" disse alla fine. 
Raggiunta la camera di Kariage si buttarono entrambi sul letto e Kariage non perse tempo per riassaporare le labbra dell'altro.
Piano piano anche Katsuki decise di prendere un po' il controllo e rispondere, all'inizio fu impacciato e cauto ma notando come Kariage sembrasse apprezzare i suoi tentativi, si fece più coraggio. 
Andarono avanti per un po', ritrovandosi distesi uno accanto all'altro nel letto sfatto che Kariage non aveva voluto rifare quella mattina. 
Dai baci profondi erano passati a pigri contatti di labbra e carezze lievi sulle braccia e sul volto. 
Katsuki stava iniziando ad accusare l'alcool bevuto, gli occhi faticavano a rimanere aperti e le carezze di Kariage lo stavano portando dritto dritto verso l'incoscienza. 
Notando che Katsuki alla fine aveva chiuso gli occhi definitivamente Kariage sorrise e gli baciò la fronte per poi stringersi ancora di più all'altro e chiudere gli occhi. 

***

Una musica assordante fece svegliare di colpo i due ragazzi. 
"Che cazzo succede?" urlò Kariage. 
Katsuki bofonchiò qualcosa, ma poi il suo cervello sembrò collegare e si alzò dal letto, scavalcò Kariage e raggiunse il suo cellulare. "Cazzo." 
Quella era la suoneria di sua madre. 
Katsuki guardò l'ora sul telefono: 22:04.
Sarebbe dovuto essere a casa per le nove. 
"Sono morto" dichiarò, prima di rispondere. Non fece in tempo a dire "pronto", che subito arrivarono le urla di sua madre. 
"Katsuki dove cazzo sei? Ti ho scritto più volte, chiamato e non rispondevi." 
"Sto da Kariage, mi sono addormentato."
"Manda la posizione a tuo padre, sta uscendo per venirti a prendere." 
Katsuki spalancò gli occhi. "Cosa? Perché? Posso tornare da solo." 
"Non mi sembra proprio e poi è tardi, non voglio che giri da solo per strada." 
"Mamma, ho quindici anni non dieci." 
"Non mi frega un cazzo Katsuki, ora manda la cazzo di posizione a tuo padre e continuiamo a casa."
Katsuki ruotò gli occhi. 
"Non ti azzardare a ruotare gli occhi!"
"Oh sta zitta strega!" 
Katsuki chiuse la chiamata. "Odio quando mi tratta come un bambino." 
Kariage sorrise. Era ancora seduto sul letto e osservava Katsuki. Era successo veramente? Aveva davvero potuto baciare Katsuki e tenerlo tra le sue breccia?
"Ha ragione tua madre" commentò. "Non è una bella zona." 
Katsuki poggiò il telefono sulla scrivania dopo aver inviato la posizione al padre. "Lo so, ma tra me e mio padre quello capace di difendersi sono io." 
Kariage sbuffò una risata. "Non lo metto in dubbio." Si avvicinò a Katsuki e si morse il labbro mentre soppesava se poteva abbracciarlo. 
Sembrava che quella bolla che si erano creati fosse scoppiata con la telefonata della signora Bakugou e che ora Katsuki non gli avrebbe permesso di toccarlo. 
Si domandò cosa gli stesse passando per la testa, forse si stava pentendo, non lo stava nemmeno guardando in faccia, Katsuki era rimasto girato e gli stava dando le spalle. 
Mentre Kariage era immerso nei suoi dubbi, Katsuki si appoggiò addosso a lui con un sospiro. 
Kariage spalancò gli occhi e le braccia andarono subito a stringersi intorno al petto dell'altro per tenerlo. 
"Dici che ne dobbiamo parlare?" domandò Katsuki. "Non ora, ovviamente, papà sarà qui tra poco, ma…" 
Sotto le mani incrociate sul petto di Katsuki, Kariage poteva sentire come il cuore dell'altro battesse più forte. 
Si sporse per lanciargli un'occhiata in volto. Era rosso. Sorrise e avvertì le proprie guance scaldarsi. 
"Credo di sì." 
Katsuki si girò dalla sua parte e le loro labbra si sfiorarono per la vicinanza. Katsuki si sporse leggermente di più e aumentò il contatto. Kariage portò una mano sulla sua guancia e approfondì il bacio. 
Il cellulare di Katsuki squillò di nuovo, interrompendo i due. Katsuki sbuffò. "È mio padre, starà qui sotto." 
"Ti accompagno alla porta." 
Katsuki salutò Kariage con un altro bacio, più rapido, anche se avrebbe voluto farlo durare di più. 
Scese velocemente le scale del palazzo e una volta uscito corse verso la macchina del padre. 
Quando prese posto dopo aver salutato velocemente si sentì gli occhi di Masaru addosso e il silenzio che riempiva l’abitacolo non sembrava molto sereno. 
“N-non partiamo?”
“Hai bevuto?”
“Cos-” Katsuki si voltò verso il padre che gli lesse subito negli occhi la colpa. Katsuki era un libro aperto. 
Sospirò. “Dovrei dirti qualcosa, ma non so nemmeno io cosa dire, sai già che non va bene, ma lo hai fatto lo stesso.”
Katsuki si sentì sprofondare, suo padre era bravissimo a farlo sentire in colpa mentre allo stesso tempo gli affibbiava una sorta di maturità. Inoltre non gridava e per come era abituato alle urla Katsuki, i rimproveri pacati di suo padre avevano molto più effetto su di lui che le urla infuriate di sua madre. 
Si morse il labbro inferiore con nervosismo e facendolo ricordò di come pochi minuti prima quelle labbra avevano baciato quelle di Kariage. Si sentì arrossire e voltò la testa verso il finestrino. 
Ma cosa gli prendeva, si stava comportando come un bambinetto, che si imbarazzava a pensare alla persona che gli piaceva. 
Oddio, gli piaceva Kariage? Era davvero così stupido da non averlo realizzato fino a quel momento?
Si trattenne dal gemere disperato per non attirare ulteriormente l’attenzione di Masaru. 
“Non rispondi?” 
I suoi pensieri su Kariage e i baci e le carezze vennero interrotti da quella domanda. 
“Che devo dire?” sbottò, ma la voce gli uscì più acuta. Si schiarì la voce, imbarazzato. “Volevamo bere e abbiamo bevuto, non abbiamo ucciso nessuno.”
“Katsuki non puoi bere.”
“Dio!”
"Promettimi che è stato solo per oggi e non lo dirò alla mamma.”
“Pensi che la minaccia della mamma mi spaventi?”
Masaru lo guardò severo. “Katsuki, il rapporto che abbiamo con te è basato sulla fiducia. Oggi non hai fatto niente perché stavi dentro casa del tuo amico, ma poi?” Masaru si voltò a guardare fuori. Erano ancora fermi davanti al portone del palazzo. Katsuki sapeva cosa stavano vedendo gli occhi di suo padre: quella zona non era come quella in cui vivevano.
“Vorrei solo che non facessi idiozie.”
“Non le faccio.”
Masaru sospirò di nuovo. Non era bravo con i rimproveri, per quelli Mitsuki era bravissima, anche se Katsuki aveva imparato a non farsi toccare minimamente da quello che gli veniva detto e anzi, rispondeva a tono. 
“Non lo dirò a mamma” disse alla fine.
“Davvero?”
“Sì, ma se ti becco di nuovo lo farò.”
   
 
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