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Autore: Katty Fantasy    31/07/2022    1 recensioni
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, con la vittoria di Yuma Tsukumo e Astral, la pace torna a Heartland City, ma dura poco: gli abitanti del Mondo Bariano, arrivano sulla Terra alla ricerca dei Numeri, e sconfiggere entrambi. In città, giunge una ragazza legata alla famiglia Tenjo, Natsumi Nishikawa Tenjo, cugina diretta di Kite il quale è molto legata, ritorna a riempire il vuoto accumulato negli anni addietro; farà amicizia con Yuma e i suoi amici, legandosi più sentimentalmente con Rei Shadow.
I due ragazzi, legati stranamente dal destino, cominceranno a vivere strani sogni provenienti da un lontano passato, probabilmente legato a una leggenda che sua madre le raccontava dall'infanzia.
Natsumi verrà coinvolta nella lotta contro gli imperatori bariani e salvare il Mondo Astrale dalla distruzione.
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La storia sarà presente su Wattpad
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Asutoraru /Astral, Bekuta/Vector, Nuovo personaggio, Yuma/Yuma
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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I fratelli Tenjo entrarono nel salotto dalla pianta circolare, con le vetrate su cui spiccava il panorama della grande città, alla torre. Stesso pessimo gusto di arredamento e decoro dall'ex-sindaco, dovettero tenersi quei mobili finché le cose non si sarebbero sistemate. I divani erano semicircolari, il quale era seduto loro padre mentre prendeva una tazza di caffè offerto da Orbital. Si era concesso una pausa per parlare con i ragazzi, aveva sempre rimandato, ora non poteva continuare anche se in un momento critico con i bariani. A Kite sembrò quasi un secolo che non facevano una riunione familiare, ancora doveva metabolizzare a quella parola famiglia, lo aveva rimosso quasi del tutto dalla mente per tutto il periodo della malattia di Hart, adesso sembrava spaesato per quel nuovo inizio. Il bambino si stava avvicinando pian piano al padre, era un lato positivo. 

«Ciao, papà.» lo salutò, sorridendo, correndo dal padre come una molla e sedersi accanto a lui. 

«Hart, non ti ho visto per tutta la giornata. Ti è successo qualcosa?» chiese, con un tono preoccupato. 

Il bambino non era mai stato capace di mentire, semplicemente gli diede la foto incorniciata il quale lo aveva tenuto con sé per tutto il tragitto. Il dottor Faker lo afferrò, osservando meglio, un velo di nostalgia lo intravide nei suoi occhi scuri. Poche volte vedeva quelle foto, poche volte pensava alla scomparsa di suo fratello e della cognata, poche volte pensava di rivedere l'unica nipote di famiglia. 

«Oh, ricordo questa foto. Avevi solo un due o tre anni, non stavi per un attimo fermo.» disse Faker, ridacchiando. «Ti ci è voluto tua cugina a tenerti fermo per un po', per poco Orbital non perdeva la pazienza per scattarla. Eri un tipetto iperattivo a quei tempi.» 

Il robot avrebbe voluto replicare, era vero che aveva servito per anni alla famiglia Tenjo ma la pazienza non l'aveva così infinita. Richiuse la bocca metallica, incrociando lo sguardo freddo di Kite, rimasto in piedi con le braccia incrociate; sapeva che il ragazzo non amava tanto allungare il brodo in questioni davvero urgenti, decise stavolta di stare in disparte. 

«Che cosa volevi riferirci, papà?» sottolineò impaziente il biondo. 

Faker guardò il ragazzo con una strana serietà sul volto che lo mostrava di raro, posò la foto accanto alla tazza fumante. 

«Ragazzi, volevo parlarvi di una cosa molto seria. Volevo tantissimo parlarne con voi, un giorno all'altro, ma l'ho sempre rimandato. Quello che è successo nel Carnevale Mondiale di Duelli è stato un gesto davvero imperdonabile, ho fatto del male a tanta gente solo perché aveva questo essere dentro di me e ho fatto un patto... vi sto dando una grande mano contro i bariani, quindi è pur sempre il minimo che possa fare. Ma ciò nonostante tutto, sono sopraggiunti altri problemi che non avrei immaginato per quanto possano essere così gravi, ma come prima cosa andiamo per gradi per spiegarlo meglio. Alcuni giorni fa, ho ricevuto un messaggio molto urgente a nome mio, Orbital 7 me lo recepì immediatamente, pensavo che sia Byron, magari di aver trovato qualcosa in più sui bariani... invece non è stato così. Proveniva dallo stesso stato, sì, ma da un'altra parte. Da ciò che ho recepito diceva che lì c'è una persona che cerco in tutti i modi di contattare, anche quando avvenne la malattia di tuo fratello. Scoprì il perché non sono riuscito a trovarla, i vostri nonni materni sono morti senza che seppi nulla, neanche un telegramma o qualcosa.» spiegò l'uomo con una smorfia di dispiacere. 

I due fratelli rimasero sconcertati, non li conoscevano appieno, però li avevano visti in un album di fotografie del matrimonio dei loro zii. 

«Ora, con questo, ho la certezza assoluta che si trova ancora lì, in Inghilterra. So che si trova in questo istituto femminile, la più prestigiosa, la Royal Academy, gestita dalla direttrice Adelaide Edwards. Quello che ho saputo da questa persona, beh... sembra che abbia descritto alla perfezione molte cose che non puoi immaginare.» aggiunse Faker, prendendo il tablet per consegnarlo al figlio maggiore. «Leggi con i tuoi stessi occhi e capirai.»

Lui lo afferrò e cominciò a leggere il documento. In quel momento, sbarrò gli occhi dallo stupore, non poteva credere ai suoi occhi di trovare quel nome...

 

«Finirai per farti male, Umi!»

«Può darsi, ma per farmi male dovrei cadere... ma io sono la più grande acrobata del mondo!» 

La bambina scoppiò in una fragorosa risata, mentre continuava a imperterrita a saltare da un sasso all'altro, sul letto del fiume. 

«Sì, certo.» farfugliò il bambino di tredici anni, intrecciando le braccia sul petto e roteando gli occhi di un azzurro metallico. «Sono già sicuro che cadrai come una pera cotta.» 

Kite era quasi all'esasperazione di convincerla, si era inventato di tutto e di più per farla ritornare indietro invece di inoltrarsi di più nel boschetto di fronte alla piccola casetta per le vacanze, in montagna. Ma la cuginetta era testarda come non mai, era una bambina vivace e iperattiva, questo perché aveva preso troppo lo spirito avventuroso della madre. Natsumi era uguale alla madre, due gocce d'acqua. Al contrario di lui, era quello abbastanza riflessivo, fin troppo preoccupato per le conseguenze che potrebbe generare qualunque azione, era il più grande nella famiglia oltretutto. Eppure, nonostante il diverso grado di parentela si consideravano come fratello e sorella. Il Dottor Faker l'accoglieva di buon grado la bambina quando suo fratello e sua mogie erano in viaggio per luoghi troppo pericolosi per una bambina di sette anni; Kite ne era contento di poter avere compagnia e di giocare con lei. 

«Papà ci starà aspettando!» 

«Sono un altro poco, dai!» pregò Natsumi, afferrando un sasso rotondo e gettarlo nell'acqua. «Voglio provare a farle rimbalzarle come fai tu. Come si fa?» 

Immerse la mano nell'acqua fresca, facendole pizzicare la pelle accaldata, afferrando un altro sasso rotondo. Il sole splendeva alto nel cielo, e l'aria calda e ferma. Era un'altra estate uguale alle altre. La bambina fecce un ultimo salto, voleva trovare una posizione adatta per lanciare, e quasi finì per cadere nell'acqua quando la suola delle scarpe scivolò su una macchia di muschio. 

Il ragazzino corse verso la bambina dalla chioma corvina, dapprima spalancò gli occhi con preoccupazione. Ogni tipo di pensiero che le sia successo qualcosa gli fece spazio nella mente: sarà fatta male alla testa? Si sarà rotta una gamba o un braccio? Se davvero fosse stato così su entrambe le situazioni sarebbe stato nei guai seri. Poi si fece spazio una risata che poco riusciva a celare il suo nervosismo. Natsumi non si era fatta praticamente nulla, si trovava solo inzuppata e con un leggero dolore al fondoschiena. 

«Visto, sciocchina? Sei caduta come una pera cotta.» 

«Ma non sono caduta!» rise la bambina, rialzandosi e non scivolando nuovamente. «Facciamo la gara a chi arriva?» e corse come un razzo fuori dal fiume e correre come lepre tra la vegetazione, seguita a ruota da Kite.

 

 

Quello era uno dei ricordi più belli che gli stava a cuore, Kite li conservava in quel piccolo angolo della sua mente, in realtà non lo aveva dimenticato. Natsumi era il nome di sua cugina. Gli venne in mente suo zio, Hiroshi Tenjo, una volta il famoso e leggendario campione internazionale di duelli ed era stato lui a insegnargli le basi principali dei duelli – prima di conoscere Chris – e di sua zia, Emiko Nishikawa, la più giovane archeologa proveniente dalla vecchia Neo Domino. Solo allora capì del perché lo aveva chiamato così urgentemente. Mal mano chele parole le scorrevano sotto i suoi occhi la sua espressione diventava più sconvolta, più continuava a leggere, più il battito cardiaco aumentava sempre di più. Era successo davvero? Sua cugina aveva dovuto subire quelle cose? 

«Ma chi lo ha...?» domandò, ritornando a guardare suo padre. 

Suo padre scosse la testa. «Non lo so, sinceramente. Ho chiesto a Orbital7 di rintracciare il mittente che lo ha spedito, sfortunatamente non ci è riuscito. Chiunque sia, deve aver avuto la comprensione di rintracciarmi e di spiegarmi tutto quello che sta succedendo in Inghilterra. Il lato positivo è che ho inviato un mio vecchio amico, conosce bene la situazione, adesso è in viaggio per riportarla qui ed è un ottimo avvocato. Kite, tu conosci Misaki Yoshida?» 

Il ragazzo lo aveva sentito quel nome, anzi ricordava la sua piccola bizzaria: ogni volta che stava giù di morale o stava male, gli dava un pezzetto di cioccolato. Un gesto infantile, ma pur un modo per rallegrare un bambino. «Sì... aspetta, mi stai dicendo che...» 

Faker fece una lunga pausa, dopo aver bevuto un sorso ormai tiepido di caffè. «Sto portando qui Natsumi.»

Il ragazzo sembrò di esser diventato all'improvviso sordo o aveva capito male. La stava portando a Heartland City? In mezzo ai pericoli? Il timore che venisse posseduta da una carta bariana, o rapita da uno di loro o addirittura ferita non lo tranquillizzava affatto. 

«Aspetta un momento!» disse bruscamente. «Ma sei impazzito o cosa!? Vuoi portarla nonostante le apparizioni dei bariani? Hai mai pensato alle conseguenze che cadrebbero se le succedesse qualcosa? Mandarla qui la metteresti ancora in pericolo!» 

Faker sospirò, aspettandosi della sua reazione. «Lo so che questa idea non ti piace, Kite, ma pensaci bene. Noi siamo gli unici pareti più stretti, mandarla ancora più lontano non sarebbe una buona idea, anzi potrebbe peggiorare. Ci sono altri parenti in America o in Italia, il vero problema è che non li conosce appieno; sono tutti cugini di terzo o quarto grado, tutti impegnati con i propri lavori, questo significherebbe che sarebbe più abbandonata a sé stessa. L'unica opzione è di portarla qui, con noi, soprattutto ho una promessa da mantenere a mio fratello... voglio solo avere un vostro appoggio e fiducia in me, nulla di più.» poi mise una mano sulla spalla minuta del bambino. «Voglio mette al primo posto la famiglia, farla rimanere unita. Spiegherò io stesso tutta la situazione successa in questi anni con calma. Ti chiedo solo di tentare, Kite.» 

Il ragazzo lo squadrò attentamente, comprese che suo padre stava facendo sul serio. Guardò suo fratello, molto probabilmente stava pensando la stessa cosa. Gli volevano dare una possibilità? Loro volevano bene la loro cugina, dopotutto i loro zii erano scomparsi nel nulla e non potevano perdere un altro famigliare. Il bambino era desideroso di rivederla, e Kite aveva desiderato di riabbracciarla. 

«Quindi, mi stai dicendo che sta arrivando oggi?» domandò lui. 

L'uomo annuì. 

Kite lanciò un sopirò profondo. «Va bene, hai vinto tu. Farò in modo che Natsumi non sia in pericolo.» concluse infine. 

Il viso di Faker si rilassò, rimasto teso come una corda di violino, per paura che suo figlio avrebbe cambiato rifiutato di malo modo, però non era successo. Per la prima volta, Kite ricevette un grazie da parte di suo padre, rimanendo stupito. Gli occhi di Hart brillarono dall'emozione, da poco a lì avrebbe rivisto sua cugina. 






 

Angolo Autrice


Ed eccoci qui con la seconda parte dell'episodio uno. Sì, anche qui è come nella vecchia fanfiction con una leggera modifica. Spero che la terza e ultima parte sia di vostro gradimento. Ho dovuto modificare molto nella parte precedente, ma stavolta sto riaggiustando le parte grazie ai consigli di qualcuno che ci tiene tanto la storia. Fra poco uscirà l'ultima parte che ho riaggiustato, manca poco persino di finire il secondo episodio. 
A fra poco!!!!

   
 
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