Favole (brandelli di)
La primavera a Hawkins spunta di nascosto.
È fatta di aghi di pino sparsi a terra a coprire i boccioli e i ciuffi di erba tenera.
La primavera a Hawkins sa di un'estate stagliata contro l'orizzonte come una promessa, e Chrissy alle promesse ci si aggrappa come può: goffamente, ignorando il sangue sotto le unghie, tendendo i muscoli fino a quando non si sente pronta a cedere.
Andrà meglio.
È solo una fase.
Devi resistere solo fino all'estate, poi sarà tutto diverso.
Ha perso il conto di quante volte si è promessa che tutto sarebbe cambiato assieme al chiudersi di una stagione, ma diciassette anni sono troppo pochi per vomitare anche la speranza.
È in primavera che Chrissy sogna il suo lieto fine: lo fa tremando, lo fa mentre il mondo si sgretola assieme all'immagine che ogni giorno lo specchio le rimanda.
Lo fa fissando l'orologio appeso al collo di Miss Kelley – forse se lo fissa abbastanza intensamente le lancette cominceranno a correre e correre e correre e sarà estate e non ci sarà la scuola e ci sarà un diploma e il dolore sarà solo un ago di pino conficcato al centro di ricordi a cui non pensare mai.
L'estate profumerà di terra friabile e della resina che rende appiccicoso il respiro nel bosco dietro la scuola.
Chrissy si stringe nella felpa che sembra volerla inghiottire, si aggrappa alla risata che Eddie Munson le regala e cerca di rubare ricordi al futuro: ci saranno pomeriggi di sole, ci saranno i loro piedi scalzi nella radura, sarà estate e ci saranno noci nelle loro mani e scoiattoli ad assaggiarle.
Non le importa nemmeno che i suoi sogni dai contorni sfocati abbiano la consistenza immatura di una favola per bambini, le importa solo che quei sogni resistano al freddo della prossima notte.
Di notte, la primavera ha lo stesso breve ansimare dell'inverno.
Nel buio, Chrissy ai suoi sogni ci si è aggrappata così tanto da non sapersi più svegliare.
Sotto le unghie, il sangue, e un grido a graffiarle la gola mentre la sua mente ha pareti sempre più strette.
L'estate è un sogno.
(Chrissy
respira
inverno)
Note:
Questa storia è stata scritta per l'iniziativa #AcordediAcquaviola organizzata sul gruppo facebook "L'Angolo di Madama Rosmerta", ispirata da questo prompt gentilmente suggerito da Severa Crouch:
Un’estate fa
la storia di noi due
era un po’ come una favola
ma l’estate va
e porta via con sé
anche il meglio delle favole
(Un’estate fa, Mina)
Ora, la storia avrebbe dovuto essere una Eddie/Chrissy, ma evidentemente qualcosa è andato storto (e giuro che prima o poi riuscirò a dare spazio a Eddie, perché se lo merita). Ed è anche andato storto più di qualcosa nel rispetto del prompt, perché diciamolo, se fossimo in un concorso mi darei 2/10 per lo sviluppo del prompt.
La verità è che ultimamente mi sento un po' in crisi con la scrittura, quindi ho vissuto questa flash come una sfida: mi sono data trenta minuti di tempo (con tanto di sveglia) e mi sono imposta di concludere qualcosa entro questi trenta minuti. Una follia, per me che ultimamente devo pensare e ripensare e limare e correggere e cancellare e rifare qualsiasi cosa.
Quindi so che il risultato non sarà dei più curati, ma spero di essere almeno riuscita a ritrovare un po' di spontaneità che mi sembra di aver perso, quando scrivo.