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Autore: Mimi18    08/09/2009    14 recensioni
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a tutta la Sala Grande ed aveva osservato con il naso arricciato per il disgusto il rovinato cappello parlante, che la McGranitt le aveva poggiato sbrigativa sul capo.
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto, arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le porgevano.
(Draco e Astoria)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Astoria Greengrass

 

14. Hogsmeade

 

Astoria fissò con un sopracciglio arcuato l’invitante vetrina di Mielandia, sfiorandosi distrattamente il ventre piatto.

Mai nella sua vita aveva trasgredito alle regole di Miranda Greengrass, rigida nell’educazione delle sue figlie, adorate o meno.

La donna aveva sempre sostenuto che una figura esile facesse la sua bella figura fasciata in un aderente abito da sera e che le curve di grasso non avrebbero mai attratto un buon partito.

Ma Astoria – a cui altri partiti non interessavano granché – in quel momento pensava solamente alle mani di Draco che sfioravano le ossa del suo bacino, la sera prima.

Quando si era presentata con le mani che giocherellavano tra di loro per il nervosismo e gli occhi intimoriti per un rifiuto, Draco l’aveva accolta tra le sue braccia, non fermandosi al pensiero che un gesto così sdolcinato fosse più adatto a Potter e non a lui.

Ripensò a quando le sue mani, grandi e bianche, le sfiorarono il collo, fino a scendere giù, sempre più in basso, sempre più piacere.

Si rese conto di essere senza fiato e fu costretta ad appoggiarsi ad un paletto colorato di rosso e bianco per riprendersi.

Gli sguardi divertiti degli studenti non le fecero alcun graffio, troppo scossa da quel ricordo così vivo per badare ad altro.

In quel giorno nuvoloso di metà ottobre si era ritrovata senza ragazzo e senza migliore amica, sola per il villaggio Hogsmeade, popolato da studenti della scuola e gente eccitata per la festa di Halloween, prossima all’avvenire.

Draco le aveva garbatamente detto con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni fin troppo larghi che, quel giorno, non ci sarebbe stato, troppo preso da cose che Astoria aveva fatto finta di non comprendere; sarebbe stato pressoché inutile mettersi a litigare, visto che lui stesso sosteneva che quello fosse una cosa di vitale importanza.

Arricciò le labbra in segno di stizza, ripensando alla seconda bidonata.

Tracey, le mani congiunte di fronte a sé, gli occhioni color cioccolato strizzati e il viso più rosso del solito, le aveva praticamente detto in cinque sillabe o meno che ci sarebbe andata con qualcun altro.

Astoria aveva inarcato le sopracciglia, più curiosa che scocciata, ma niente era uscito dalla bocca di quella che avrebbe dovuto essere la sua migliore amica. E anche l’unica, a voler essere pignoli.

Daphne era ovviamente impegnata in scambi di effusioni con Blaise, indi per cui non era nemmeno da calcolare.

Se si escludevano Pansy Parkinson e Millicent Bullstrode in infermeria dopo una “casuale” litigata con due Tentacule Velenose, tutta la Casa di Serpeverde, quel pomeriggio, si stava divertendo.

Eccetto lei ovviamente.

Le sembrava quasi di essere tornata a un anno prima, quando si recava ad Hogsmeade con un’espressione sofferente e le guance troppo pallide per piacere a qualcuno, nonostante il bel vestito ed i capelli perfettamente in ordine, proprio come mamma avrebbe voluto.

Ora, riflessa nel vetro della vetrina, però, vedeva solamente una ragazza dai mossi capelli biondo grano, leggermente scarmigliati a causa del leggero venticello che smuoveva il villaggio. Un paio di jeans scoloriti ed un cappotto nero abbottonato fin sotto il mento, Astoria sarebbe stata da prendere per le orecchie secondo Miranda.

Ma osservandosi le guance rosse e le labbra piene e distese in un sorriso, la bionda non si sentì fuori posto.

Anche se Daphne se n’era uscita dal dormitorio perfetta e profumata.

Anche se Pansy indossava sempre un vestito elegante e all’ultima moda.

Anche se Tracey aveva i lunghi capelli ricci e morbidi in ordine in qualsiasi momento.

Perché Draco guardava lei nei corridoi della scuola e non Daphne, Pansy e Tracey.

Guardava le sue ginocchia troppo magre sbatacchiare, i suoi capelli disordinati ricadere mollemente sulle spalle e le guance colorate a causa del caldo. O dell’emozione che provava quando se lo trovava di fronte.

Astoria si strinse le mani al petto, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì, decisa ad abbassare la maniglia che l’avrebbe introdotta nel mondo di dolciumi tanto temuto dalla signora Greengrass, per poco non urlò.

Un paio di occhi verde smeraldo la fissavano con curiosità e le viscere le si attorcigliarono in una morsa piacevole.

«Indecisa se cedere alla tentazione o meno?», domandò con un sorriso amichevole Harry Potter, alternando lo sguardo da lei a Ronald Weasley, stretto in un cappotto a scacchi alle sue spalle.

Astoria annuì, leggermente scossa da quell’inaspettato incontro.

«Sai», disse il moro, aprendo la porta e lasciandola passare, ridendo della sua espressione dubbiosa. «Qualcuno una volta disse che l’unico modo per liberarsi da una tentazione...»

«...è cedervi», chiosò una voce alle loro spalle, una nota di divertito stupore che Ria colse all’istante.

Le fu naturale ricambiare il sorriso di Hermione Granger, che teneva stretta tra le sue mani una borsa da cui fuoriuscivano una quantità industriale di piume d’oca e pergamene.

Si sentì un pesce fuor d’acqua quando – finalmente – varcò la soglia del negozio più acclamato di tutta Hogsmeade.

Con l’acquolina in bocca fissò Michael Corner, ragazzo del sesto anno di Corvonero, addentare un lecca lecca alla fragola.

Si leccò nervosamente le labbra, sotto lo sguardo smeraldino e divertito di Harry.

«Questa è la prima volta che viene a Mielandia?», le porse un sacchetto trasparente, prendendone uno anche per sé.

Ron e Hermione alle loro spalle li imitarono, iniziando poi a discutere su quali caramelle fossero più buone.

«Sì», chiosò con voce stridula, allungando le mani verso delle caramelle a forma di spirale dall’aria particolarmente appetitosa.

Harry spalancò gli occhi con stupore, prima di passarsi una mano tra gli spettinati capelli neri.

«Oh, pensavo di essere l’unico, al mio terzo anno, a non aver mai visto questo posto», ridacchiò di quella confessione, facendo sciogliere almeno in modo parziale l’agitazione della Serpeverde.

Astoria lanciò un’occhiata curiosa attorno, notando gli sguardi incuriositi di altri studenti; certo, ragionò, la ragazza di Draco Malfoy e il suo acerrimo rivale, Harry Potter, erano una coppia pressoché assurda.

Senza contare che erano fermi da almeno cinque minuti di fronte alle Cioccorane.

«Malfoy non è con te», berciò con fare fintamente disinteressato il ragazzo sopravvissuto, abbassando lo sguardo sulle Gelatine Tutti i Gusti+uno.

Lei annuì con altrettanto disinteresse, pescando una caramella a forma di Burrobirra. Ne infilò un paio nel sacchetto, per poi buttarsi al reparto del cioccolato.

Harry la seguì silenzioso, imitando le sue mosse.

«Hai», il ragazzo deglutì rumorosamente, chinandosi verso di lei. Astoria sentì le guance in fiamme quando il respiro caldo di Harry sfiorò le sue labbra. «Hai scoperto nulla riguardo a quella cosa?»

Non si domandò nemmeno a cosa il ragazzo di stesse riferendo, allontanandosi da lui come fulminata da quella vicinanza.

Il giovane fece lo stesso, turbato.

«N-no», balbettò cercando di non guardarlo negli occhi, sicura che sarebbe sicuramente bastato a farla cedere.

Tuttavia, non le andava di tradire Draco, seppur Harry iniziasse a piacerle. E parecchio, anche.

«Oh», la delusione era leggibile sul volto di Harry, che però riuscì comunque a sorridere.

Fu distogliendo lo sguardo che Astoria notò una chioma di capelli castani e ricci passare di fronte a le negozio.

Inarcò un sopracciglio biondo, correndo poi alla casa per pagare.

«Hai visto qualcosa?», le chiese Harry agitato, pagando la sua parte.

«Nulla. Potter, devo andare mi dispiace...», affannata e rossa per l’imbarazzo, Astoria scappò fuori dal negozio e a causa del vociare non udì le parole del Grifondoro, urlate al vento.

«Puoi chiamarmi Harry»

 

Chiunque vedendola in quello stato avrebbe riso.

Forse addirittura lei stessa riusciva a trovare qualcosa di comico in quell’assurda situazione.

La gita si era trasformata in una sorta di pedinamento, perché quando la tua migliore (e unica) amica ti bidona perché deve vedersi con qualcun altro la cosa puzza.

E se poi il qualcun altro si rivela niente di meno che Terry Steeval, Corvonero e Mezzosangue, la cosa fa addirittura acqua da tutta le parti.

Se poi si contano i sorrisi, le guance arrossate e la mano dell’uno stretta in quella dell’altra la situazione si complica. E tanto, anche.

«Merda»

Astoria, quel pomeriggio di un nuvolo pomeriggio di metà ottobre disse la sua prima parolaccia. Se si escludono cavolo e sciocco, ovviamente.

Nascosta dietro una panchina in legno così umida da lasciarle una macchia sui blu jeans, osservava la scena rapita.

«Oh, merda», sussurrò agitata ed eccitata al tempo stesso, notando le labbra dei due incollate.

Tracey e Corner si baciavano!

Oh, certo, anche lei faceva lo stesso con Draco e metà popolazione di Hogwarts pomiciava sotto i suoi occhi, ma...

...non Tracey.

Tracey, la perfida ma educata studentessa, cima in tutte le materie e prossima a diventare Prefetto, Caposcuola e Medimaga.

Tracey, che aveva sempre amato Theodore Nott dal suo primo anno, prendendosi poi una sbandata per Zabini a metà del terzo.

Tracey, quella Tracey che solamente due giorni prima durante un pigiama party a porte chiuse aveva dichiarato solennemente di non essere interessata a nessuno!

«Brutta bugiarda»

Astoria pensò che parlare da sola fosse sintomo di pazzia, ma scacciò quel pensiero con una mano, mentre un gruppo di Tassorosso passava dietro di lei, osservandola con curiosità.

I suoi occhi verdi li fulminarono, facendoli poi scappare tra sussurri e urletti concitati.

Aver ereditato lo sguardo gelido dei Greengrass era sicuramente un vantaggio, ma essere l’ufficiale ragazza di Draco Malfoy le conferiva ancora più potere.

Leggermente esaltata, tornò a fissare la coppia di fronte a sé.

Ritrovandosi a darsi della scema subito dopo.

Perché Tracey guardava verso di lei.

Perché Tracey l’aveva vista.

«Merda, merda, merda»

Decisamente.

 

 

«E così ti hanno vista»

Con un cenno di assenso del capo e le gote arrossate per l’imbarazzo Astoria annuì, facendo così sollevare le labbra di Draco in un sorriso divertito e derisorio al tempo stesso.

Sapeva che lui non si sarebbe trattenuto dal prenderla in giro: su quel piano, il loro rapporto non era cambiato granché. Astoria rimaneva sempre la goffa ragazzina di un tempo e lui il re delle Serpi.

Un due magnifico, insomma.

«Tracey si è messa a ridere e ti ha presentato Corner»

Un nuovo cenno del capo e Draco continuò, una nota di perplessità nella voce strascicata.

Allungò una mano, fino a cingere la vita di Astoria per poterla attirare a sé con facilità.

«C’è una cosa che non ho capito», disse fissando il vuoto della parte di fronte a loro, poggiando il mento sulla spalla destra della ragazza.

La bionda lo guardò di sottecchi, incuriosita da quella pausa.

«In tutto questo che diavolo centrano lo sfregiato e le caramelle?»

 

 

Delucidazioni – e scleri molto poco seri:

Questo capitolo vi ha fatto sorridere? Vi ha divertite? Bene, scordatevi questa sensazione d’ora in avanti, perché – FINALMENTE – sto per scrivere i capitoli del sesto anno che più aspettavo.

Per poi passare alla pura fantasia del settimo. <3

Questa raccolta rappresenta un vero problema per me. Non riesco a smettere di scrivere, pensare che ci sarà una fine mi fa venire mal di pancia.

La prolungherò all’infinito! XD

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo (13! *_*) e mi scuso con loro. Purtroppo non ho tempo di rispondere, devo fuggire a prendere un’amica.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Ci aggiorniamo il quindici!

Con affetto,

Cà.

 

   
 
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