Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: __Dreamer97    05/08/2022    2 recensioni
(FANFICTION INTERATTIVA, ISCRIZIONI CHIUSE)
“Vi sono storie riguardo un gruppo di maghi e streghe provenienti da ogni epoca. Il loro potere: saper viaggiare nel tempo.”
I Guardiani sono un gruppo di persone provenienti da ogni epoca e capaci di viaggiare nel tempo, in modo da poter recuperare antichi artefatti del mondo magico e di proteggere la linea del tempo. Tuttavia, si viene a sapere dell’esistenza di quattro talismani, appartenuti un tempo ai Quattro Fondatori. Questi amuleti donano a chi li usa dei poteri immensi, che però possono essere controllati solamente da un discendente diretto. Durante la missione di recupero di uno dei quattro talismani, la squadra Pollux viene completamente eliminata dall’Ordine di Merlino, una congrega con il solo scopo di appropriarsi delle quattro pietre. Cosa sono in realtà queste pietre? E cos'hanno a che fare con Lucifer Novak, Guardiano che momentaneamente non ricorda nulla della propria vita?
Il conto alla rovescia è cominciato. Chi si unirà a loro?
Genere: Angst, Dark, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Rise of the Guarians - The Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1

 hhh

 

 

 

 

 

 

1° marzo, Sala Principale, Piano Terra, Dipartimento Olympus, Ordine dei Guardiani

 

 

JJJSeth, SSGeorgiana, DDDDDaniel

            Guardandosi attentamente intorno per osservare tutto quello che lo circondava, Seth capì che, a dieci minuti alle undici, orario in cui era stato convocato insieme ad altri, mancava ancora una persona all’appello. Beh, due se si doveva contare anche la persona che aveva deciso di riunire alcuni Guardiani a quell’ora tarda della notte. Cercando di trattenere uno sbuffo, tirò fuori dalla tasca della sua giacca di pelle un orologio da taschino, - che decisamente stonava con il suo abbigliamento ma che utilizzava in quanto regalo di una persona molto importante. Non appena vide la lancetta dei minuti sportarsi lentamente verso il minuto cinquantuno, non riuscì a trattenere un piccolo sospiro irritato.

-Qualcosa non va? – sentì provenire dalla sua sinistra e Seth si girò seccato per rispondere, salvo poi trattenersi dal tirare un insulto vedendo i grandi occhi castano-verde di Georgiana che lo fissavano preoccupati. Scosse la testa e le rivolse un leggero sorriso, che solo a pochi riservava.

- Nulla di cui preoccuparsi, tranquilla. – le rispose, ma il ragazzo alla sua destra non era dello stesso avviso.

- Se fosse vero non controlleresti continuamente l’orologio in attesa dell’arrivo di Abel. – replicò Daniel che, seduto al tavolo in quanto ancora debole dal precedente scontro, sorrideva sornione all’addestratore, scatenando una lieve risata a Georgiana.

- Questa riunione è stata indetta con la massima urgenza e quell’idiota non si è ancora presentato. Ormai mancano cinque minuti, non dà sicuramente una buona impressione non presentandosi. – sbuffò fuori Seth, ma questo causò altre risate da parte di Georgiana e Daniel.

- Tra l’altro, come fate a sapere che a mancare è proprio Bell? Avete parlato con Lucifer? – domandò poi la bionda, scrutando interessata i due ragazzi. Entrambi fecero spallucce.

- Io ero stato avvertito in precedenza. - rispose semplicemente Daniel, sistemandosi con attenzione la fascia sul suo polso destro.

- Nella lettera che mi è arrivata c’erano scritti tutti i vostri nomi, ma non so ancora perché siamo stati contattati. – spiegò invece Seth, ma questo sembrò bastare come risposta a Georgiana.

A tre minuti dall’inizio della riunione, la porta si aprì, rivelando la figura slanciata di Abel Ivan Jansen; indossava una canotta dei Black Sabbath, infilata dentro ad un paio di jeans attillati grigio scuro e un paio di anfibi neri. Appoggiata al braccio sinistro, si trovava la sua giacca di pelle nera. Il ragazzo aveva tra le labbra una sigaretta quasi finita, che prese tra le mani smaltate di nero quando vide gli occhi di tutti puntati su di lui.

-Scusate il ritardo. – disse solamente, mentre le sue labbra si tiravano su a formare un piccolo ghigno. A quella vista, Seth si irritò leggermente.

- Sei in ritardo. – affermò e il suo tono ebbe la capacità di immergere la stanza in un completo stato di tensione. Tuttavia, Abel non si lasciò intimidire.

- È il minimo per avermi disturbato durante il mio giorno libero. E ora, se permetti, mi accomoderò in una di queste belle sedie accanto a queste belle signorine. – ribatté il moro, facendo l’occhiolino ad una ragazza bionda lì presente, che scosse la testa divertita dal suo comportamento.

- Beh, direi che ora puoi smetterla di preoccuparti, no? – sussurrò Daniel nell’orecchio dell’ex-Serpeverde. A quel punto, Seth gli rifilò un’altra occhiataccia.

- Sei fortunato di essere ferito, altrimenti ti avrei già tirato uno schiaffo. – nonostante le sue minacce, il pozionista e Georgiana cominciarono a ridere e lui sospirò: sarebbe stata una lunga riunione.

 

 

 

 

 

Sala Riunioni, Ordine di Merlino

 

 

FFFKarma, GGGCallisto, DDJuliet

            Picchiettando continuamente con le dita sul lungo tavolo di mogano, Karma attendeva ansiosamente che qualcosa accadesse nella stanza, o che il Maestro si presentasse per spiegare loro cosa dovevano fare. Già, “dovevano”, perché in quella stanza, seduti al suo stesso tavolo, stavano altre sette persone, nella sua stessa situazione. Li conosceva tutti abbastanza bene, alcuni meglio di altri, e poteva capire il perché fossero stati chiamati a quella riunione. Tuttavia, non riusciva a comprendere la presenza della ragazza alla sua destra: seduta nervosamente, come se si aspettasse di punto in bianco un cartello con su scritto “non fai parte di questa missione, sparisci”, puntava lo sguardo, semi coperto dal bucket hat1 verde bottiglia che indossava, verso il basso, per non incrociare lo sguardo degli altri.

-Karma, che bello vederti qui! – esclamò una voce frizzantina e il ragazzo non dovette nemmeno girarsi per capire che Callisto Orphelin, sua grande amica, si stava sedendo proprio di fianco a lui.

- Ciao Lis, anche per me è un piacere vederti qui. Ma, se vuoi sapere, sei in ritardo di due minuti. – a quella constatazione, la ragazza dai capelli verdi osservò il grande orologio presente nella sala, ma poi scosse le spalle, sedendosi tranquillamente accanto all’amico.

- Mi ero fermata a guardare le colonne fuori. Sai che hanno uno stile architettonico interessantissimo? Hai messo il profumo che ti ho regalato, sento l’ambra e i fiori di tiaré fino a qui! Oh, Juls, non ti avevo vista! – nel vedere l’altra ragazza lì presente, Callisto si sporse, quasi addosso a Karma, per salutare con un cenno Juliet che, dopo averla notata, le sorrise timidamente.

- Ciao, Tata. – disse semplicemente, per poi ritornare con lo sguardo basso non appena i suoi occhi si incrociarono con quelli del ragazzo. Roteò gli occhi al cielo, chiedendosi ancora come facesse una come Juls, che fino a quel momento era stata un’apprendista, ad essere lì presente insieme a loro. Non era un segreto che i due non si sopportassero ma entrambi evitavano di parlarsi e si ignoravano a vicenda. Un dolore al braccio lo riscosse dai suoi pensieri e Karma si voltò velocemente verso Callisto, che lo guardava sorniona.

- Mi hai tirato un pizzicotto! – bisbigliò lui massaggiandosi la parte lesa.

- E tu non guardare malinamente Juls! – replicò lei, difendendo la sua amica: agli occhi di tutti costituivano un duo davvero strano, ma lei non se ne curava. Karma inarcò un sopracciglio.

- Quella parola non esiste. – le fece notare, ma lei fece un piccolo cenno con la mano sinistra.

- L’ho inventata io, così evito di dire “malamente” e “malignamente”. Ho inventato una nuova parola! – esclamò alla fine Callisto e Karma scosse la testa divertito. Poi, tornò pensieroso, ricominciando a guardarsi intorno: in che cosa si stavano cacciando?

 

 

***

 

 

dddAbel, DDDEloise, dddAmber

            -Sei stato davvero uno stronzo, prima con Seth. Potevi anche rispondergli in un altro modo. – prendendo un respiro profondo, per evitare di perdere la testa a neanche dieci minuti dal suo arrivo, Abel si voltò verso Eloise, che o guardava con aria accigliata. Sorrise.

- Ele, come ho già detto prima, evitano di chiamarmi il mio giorno libero. Sono tornato stamattina da una missione in trincea, in mezzo al fango e allo schifo. E oggi ero riuscito a fare conquiste! – si lamentò il moro, agitando la mano destra, smaltata di nero.

- Io sono tornata un’ora fa da una missione, ma non sto qui a piangere come una bambina. – a quelle parole, Abel emise un verso offeso e si voltò verso la nuova interlocutrice.

- Mia cara Frosty, oggi più gelida della Tramontana2, dico bene? - sbottò lui e la ragazza si trattenne dallo scagliargli contro un qualche tipo di maledizione. D’altronde, non aveva voglia di finire nei guai per colpa di Jansen e della sua boccaccia. Perciò, lo ignorò, decidendo di rivolgersi all’altra ragazza.

- Le lettere provenivano da Lucifer, tu ne sai qualcosa? – le domandò, cercando di non ascoltare le lamentele del ragazzo per essere stato ignorato. Eloise non fu affatto sorpresa della domanda: era risaputo da tutti che la bionda considerasse il Capitano della Squadra Apollo come un fratello maggiore visto che, quando era appena arrivata, uno dei primi ad aiutarla era stato proprio il ragazzo. Tuttavia, nessuno si era aspettato che anche Lucifer trassasse la nuova arrivata come una sorella minore, sorprendendo il resto dei Guardiani, abituati a trattare con la sua versione più solitaria.

- Purtroppo, non so nulla a riguardo, ha tenuto all’oscuro anche a me. Di solito mi dice tutto quello che gli passa per la testa, ma questa volta niente… - ammise Eloise ed Amber le sorrise lievemente, grata lo stesso per la risposta.

- Uffa, ed io che vorrei essere in camera a guardare Footloose! – si lamentò Abel ad un certo punto ed entrambe le ragazze sgranarono gli occhi a quella rivelazione.

- Footloose? – domandò sbigottita Amber.

- Quello con Kevin Bacon? – continuò Eloise e, di fronte agli sguardi confusi delle due, Abel scoppiò a ridere.

- Certo che intendo quello! Ma hai presente che figo che è lì dentro? Altro che musica rock, dovrebbe suonare qualcos’altro! – fece ancora lui e a quel punto fu il turno delle due ragazze si ridere. Come avevano fatto a diventare amiche di un tipo strano come Abel, rimaneva per loro ancora un mistero.

 

 

***

 

 

xxxAvery, DDEve, ddddAloysius

            -Che cosa scrivete, mia dolce signora? – la domanda la fece sobbalzare vistosamente ed Eve chiuse di scatto il quaderno su cui stava scrivendo, per poi voltarsi verso Aloysius.

- Niente di importante… - mormorò lei, mentre sentiva le guance tingersi di rosso. Di fronte a quella reazione, il ragazzo sorrise divertito. Da quando l’aveva conosciuta, si divertiva continuamente a lanciarle battutine per testare la sua pudicizia, e ogni volta si divertiva nel vederla così imbarazzata.

- Collega, non è proprio il modo giusto di approcciarsi ad un essere femminile. – e ovviamente, a rovinare come sempre il suo piccolo divertimento, c’era lui, l’essere dalla parlantina inascoltabile e colui che Aloysius cercava sempre di evitare per ascoltarlo: Avery Kai Vaughan.

- Grazie Avery, ma so ancora difendermi da sola. – disse Eve. Non con cattiveria, perché sapeva che Avery non riusciva a trattenersi dal rispondere alla gente. Lui le mostrò un sorriso imbarazzato, rendendosi conto del suo piccolo errore. Successivamente, si voltò di nuovo verso Aloysius.

- Collega, i tuoi modi sono alquanto da bruto, ti consiglio di trovare un altro metodo. – continuò, sistemandosi poi sulla sedia in modo che il suo impermeabile color sabbia non si rovinasse. Sotto di esso, indossava un maglione nero di cashmere a maniche lunghe, segni che ormai lo contraddistinguevano, in quanto mai si faceva vedere senza un qualche maglione o con le maniche corte.

- Come sta Caramel? Ha già cercato di ucciderti nel sonno? – domandò invece lo storico, cercando di cambiare argomento: sapeva che se Avery avesse iniziato a parlare di qualcosa, nessuno avrebbe potuto fermarlo. Almeno, ascoltava qualcosa che gli interessava.

- Oh, è adorabile. Certo, ancora fa fatica ad esprimersi, ma pian piano si aprirà. Lo sa che quando l’ho conosciuta… - a quel punto Aloysius smise di ascoltare, perché quella storia l’aveva già sentita altre sette volte e non era disposto a farlo per l’ottava. Ad un certo punto, vide con la coda dell’occhio Eris, che si stava sedendo accanto a Vincent. Ovviamente, la ragazza sapeva qualcosa, a giudicare dal suo sguardo, e Aloysius era intenzionato a scoprirlo.

 

 

***

 

 

XXXLucifer, CCCCMary, SSSJonathan

Lucifer osservava attentamente ogni Guardiano presente all’interno della Sala Principale. Provenienti da Squadre differenti, alcuni di loro erano considerati i migliori tra i Guardiani mentre gli altri rientravano comunque nella cerchia di quelli più abili. Vide Abel, Eloise ed Amber discutere animatamente riguardo a qualcosa che non aveva capito, probabilmente di musica o serie tv; la vista della bionda gli provocò un leggero brivido alla schiena, in quanto mai avrebbe voluto portarla in quella situazione; dall’altra parte del tavolo, Mary e Jonathan parlavano tra di loro sottovoce, probabilmente chiedendosi come mai fossero stati convocati a quell’ora tarda; Daniel aveva rubato l’ultimo muffin al cioccolato dal vassoio con grande disappunto di Georgiana, che ora cercava di riprenderselo mentre il ragazzo le faceva la linguaccia. Seth si avvicinò a due e diede uno scappellotto al ragazzo, per poi rubargli il dolce, darlo a Georgiana e rifilare un altro scappellotto all’ex-Tassorosso.

A quel punto, Lucifer diede un altro rapido sguardo all’orologio ma, vedendo che Steven non accennava a presentarsi, decise di alzarsi dal suo posto per andare a disturbare la sua vittima preferita.

-Stai ancora a rompergli le palle, Seth? - domandò l’ex-Corvonero al suo migliore amico, che discuteva ancora con Daniel, mentre Georgiana si godeva serafica il suo dolcetto.

-Troppi zuccheri possono fargli male e lui lo sa bene, ma se ne frega. - rispose Seth, allontanando ancora il vassoio di biscotti che Daniel cercava di prendere.

-Un biscotto non può uccidermi e tu sei ingiusto! - replicò il moro. Seth si voltò verso di lui, con uno sguardo che non ammetteva repliche e a quel punto, per evitare le ramanzine di Mama Seth, il corvino fece il giro del tavolo, decidendo di rivolgersi a due delle tre matricole presenti al tavolo.

- Cosa bisbigliate di così interessante? – domandò, facendo sobbalzare i due.

- Stavamo cercando di capire come mai tu abbia deciso di fare una riunione a quest’ora della notte, invece di aspettare domani mattina. – confessò Mary, mentre si sistemava leggermente la treccia che teneva legati i suoi lunghi capelli rossi, e dalla quale spuntava una ciocca color blu elettrico.

- Hai intenzione di dirci qualcosa oppure ci lascerai all’oscuro di tutto? – provò a domandare Jonathan, ma Lucifer ridacchiò leggermente.

- Mi dispiace, ma per il momento da me non otterrete nulla, dovrete aspettare. – disse il più grande e i due si lamentarono. Mary cercò qualcosa da dire, ma non riuscì a tramutare i suoi pensieri in parole in quanto Steven era appena entrato nella Sala seguito da Amelia. Alla vista dei due Capitani, i Guardiani si affrettarono per sedersi.

-Scusatemi per il ritardo, ma prima di venire qui dovevo recuperare alcuni fascicoli. Piuttosto, voi ci siete tutti? - domandò il Capitano della Castor sedendosi a capo-tavola. Ricevuto un cenno dai presenti, cominciò a parlare.

-Eviterò di fare mille giri di parole e andrò dritto al punto. Come tutti voi saprete, la Squadra Pollux è stata eliminata durante l’ultima missione fatta eccezione per un membro, che ora si trova qui con noi, - Steven si fermò un attimo in quanto l’attenzione generale si era spostata su Daniel che abbassò lo sguardo mentre i suoi capelli passavano dal castano al rosso, - e il Consiglio ha deciso di “cambiare i piani”. Ovviamente, il Capitano Novak ne è già al corrente, insieme al Capitano McKinnon. – Lucifer e Amelia annuirono per confermare le parole dell’uomo, che quindi andò avanti con il suo discorso.

-La decisione dei vari Capitani, insieme a quella del Signor Lightwood, è stata quella di prendere alcuni membri delle varie Squadre e formare una nuova Squadra Pollux. - A quella frase, un leggero mormorio si alzò nella Sala, finché una voce non sovrastò tutte le altre.

-Deve essere qualcosa di importante per averci chiamati adesso. - parlò Amber e Amelia si voltò verso di lei.

-Cosa intende dire, Guardiano Montgomery? -

-Dico che deve essere una situazione delicata: l’ultima riunione dei Capitani è avvenuta non più di cinque giorni fa e in così poco tempo avete deciso di creare una squadra praticamente dal nulla. Inoltre, della Pollux è rimasto solo il Guardiano Kirkland, che poteva benissimo essere spostato in un’altra Squadra, invece di muovere membri provenienti dalle altre. Quindi, se avete optato per la seconda scelta, deve trattarsi di qualcosa di molto importante e altamente rischioso. - Finito il suo monologo, Steven strabuzzò gli occhi, per poi voltarsi verso Lucifer, che osservava fiero la ragazza. L’uomo stette in silenzio per qualche minuto, ma poi riprese parola.

-Devo darle ragione, Guardiano Montgomery. La situazione che si è venuta a creare è altamente rischiosa e non potevamo aspettare. Abbiamo deciso di chiamare voi perché siete considerati alcuni tra i migliori Guardiani che l’Ordine appartiene. Inoltre, abbiamo deciso di fare così in quanto tra voi si trovano elementi che sono strettamente legati al caso. - Finito di parlare, Steven si alzò e diede la parola alla figlia, che si fece avanti.

-Guardiano Kirkland, Guardiano Carriedo e Guardiano Jansen. Alzatevi, per favore. - ordinò la bionda e i nominati fecero quanto richiesto.

-Sappiamo che, quando siete entrati nell’Ordine vi è stata richiesta la massima segretezza sulle vostre origini, ma voi ci servite più di tutti. - continuò Amelia, alimentando la curiosità degli altri.

-Cosa vuol dire “la massima segretezza”? - domandò Mary, ormai sempre più interessata. Questa volta, a prendere parola fu Lucifer.

-Daniel e Georgiana discendono da Tosca Tassorosso, mentre Abel da Godric Grifondoro. Loro sono tra i pochi discendenti rimasti in vita. - Non appena finì di parlare, nella Sala scese il silenzio. Poi, dopo qualche minuto, fu il caos.

-Sei serio? Non me l’hai mai detto! - esclamò Eloise in direzione di Abel, seccato dal fatto che il suo amico non glielo avesse mai rivelato e Mary e Jonathan iniziarono a bombardare di domande a Georgiana e Daniel. Di fronte al casino, Amelia cercò invano di riportare la pace.

-Fate silenzio! Cosa siete, bambini di cinque anni?! Comportatevi da adulti! - Al richiamo di Seth il silenzio tornò a regnare, mentre i Guardiani si ricomponevano, spaventati da un altro possibile richiamo da parte dell’Addestratore. Il silenzio tornò a regnare per qualche minuto, finché Lucifer non riuscì più a trattenersi: -Sì Seth, sai che non riesco a resisterti quando mi urli contro. -

Inutile dire che suddetta frase e il pugno che il corvino ricevette come risposta riportarono al caos totale.

 

 

 

***

 

 

SSVincent, DDEris  

Con il quaderno appoggiato sulle sue ginocchia, in modo da non farlo vedere in giro, e la matita nella mano destra, Vincent scarabocchiava allegramente la situazione in cui si trovava. Stava disegnando il lungo tavolo al quale era seduto, e gli altri sette Merliniani che, come lui, erano stati convocati a quell’ora tarda della sera. Tutti insieme, tesi come le corde di un liuto3, aspettavano in religioso silenzio l’arrivo del Maestro, colui che aveva indetto la riunione. Dopo aver lanciato un’altra occhiata allo spilungone con gli occhiali e alla ragazza gotica che gli stava accanto, Vincent tornò a concentrarsi sul suo scarabocchio.

-Quella lì sarei io? I miei capelli sono più belli nella realtà. – constatò Eris seduta accanto a lui, mentre si passava una mano tra i capelli come a confermare le sue parole. Sorridendo leggermente, e facendo spuntare le sue fossette, e si voltò per incontrare gli occhi zaffiro della sua amica. Ormai non ricordava più come avessero stretto quel legame, ma poco importava, erano legatissimi.

- Mia cara e dolce Musa ispiratrice, è ovvio che sei più bella nella realtà, ma le mie capacità nel disegno non riescono ad eguagliare tale meraviglia – rispose lui facendo l’occhiolino. Il tono pomposo e ironico che utilizzò fece nascere un piccolissimo sorriso, quasi invisibile, sulle labbra della corvina, che però si sbrigò a coprire. Vincent non ebbe il tempo di rinfacciarglielo, perché il Maestro si presentò nella sala e tutti i presenti si alzarono alla svelta, inchinando leggermente la testa per portare rispetto.

- Benvenuti, miei cari, vedo che siete tutti presenti. Dovreste essere fieri per essere qui oggi. La missione che sto per affidarvi è molto importante e voi siete stati scelti in quanto ritenuti degni di svolgere questo compito. – non appena il Maestro disse queste parole, Eris vide con la coda dell’occhio alcuni sorridere leggermente, mentre altri sembravano più confusi. Pensò che fosse normale. A quel punto, il Maestro ricominciò a parlare.

- Per questa missione, ho scelto come responsabili il Signor Vaughan e la Signorina Winchester, fiducioso nelle loro capacità. – Avery sorrise leggermente a quella lode, felice di essere stato scelto come Capitano della squadra.

- Oltre a questo, per questa missione è necessaria la presenza di persone come il Signor Vaughan, la Signorina White e il Signor Miller, in quanto alcuni dei discendenti ancora in vita di Salazar Serpeverde e Cosetta Corvonero. – disse il Maestro e quella dichiarazione fece scattare qualche piccola discussione tra i presenti. Tuttavia, il richiamo del loro Maestro li fermò.

-Miei cari, so che questa notizia ha portato scompiglio nel vostro animo, ma vi prego di mantenere la calma. Ci sono cose più importanti di cui discutere. – L’uomo riuscì a riportare il silenzio nella Sala e, una volta ottenuta l’attenzione dei membri, riprese a parlare.

-Come stavo dicendo, questo fatto è di vitale importanza per lo scopo della missione. Vedete, nascoste nella linea temporale, vi sono delle cose molto preziose. - continuò il Maestro, per poi alzare una mano e puntarla davanti a lui. Improvvisamente, al centro del tavolo apparvero delle immagini che, dopo qualche secondo, divennero più nitide: una pietra blu, una rossa, una gialla e una verde.

-Qualcuno sa dirmi che cosa sono? - chiese il Maestro ai suoi sottoposti, ma nessuno seppe rispondere.

-Io direi uno smeraldo, uno zaffiro, un topazio e un rubino, ma se non fossero importanti non ce li farebbe vedere. - parlò Callisto serenamente, venendo guardata male da tutti. L’unico che le evitò un’occhiataccia fu Karma, perché sapeva che quello fosse semplicemente il carattere della ragazza. Dopo qualche attimo di attesa, il Maestro decise di parlare una volta per tutte.

- La Signorina Orphelin ha ragione, ma non è questo il motivo per il quale ve le sto mostrando. Queste quattro gemme rappresentano i Cristalli Elementali. - A quella rivelazione, i presenti ebbero reazioni diverse.

-Non può essere, sono scomparsi da tempo! - esclamò Eve, scioccata dalla notizia appena ricevuta. Aloysius e Vincent, che sembravano quelli meno interessati, furono subito coinvolti nella discussione, curiosi di scoprire di più. L’unica che sembrava perplessa era Juliet.

-Scusatemi4 Maestro, ma potreste esattamente spiegare l’importanza di tali gemme? -

-Certamente, Signorina White: i Cristalli Elementali sono pietre che, un tempo, appartenevano ai Quattro Fondatori, ovvero i quattro maghi più potenti che la storia del Mondo Magico ricorda5. In esse, i quattro decisero di riporvi alcuni dei loro poteri, in quanto esse sarebbero dovute passare di generazione in generazione. Sfortunatamente, le quattro pietre, dopo la morte dei loro ultimi possessori, sono svanite nel nulla, in quanto sembra abbiano anch’esse la capacità di trasportarsi nella linea temporale. Non ve n’è più stata traccia fino all’altro giorno quando, nel 1932, una di quelle pietre ha cominciato a reclamare un nuovo possessore. Il “segnale” è stato captato da un giovane alchimista, membro dell’Ordine dei Guardiani, - e qui fece una piccola pausa, osservando i volti disgustati dei suoi sottoposti, - che per caso si è scoperto essere uno dei discendenti di Tosca Tassorosso. L’Ordine di Merlino ha cercato di ottenere il possesso della pietra, ma il ragazzo è riuscito a tornare dai suoi colleghi con il Cristallo. E, in questo esatto momento, entrate in gioco voi. - Non appena il Maestro finì di parlare, tutti i presenti si guardarono tra loro in silenzio. Passato qualche secondo, Aloysius decise di dare voce al pensiero che affliggeva almeno la metà dei membri dell’Ordine: -Che poteri hanno queste gemme? -

 

 

***

 

 

-La gemma che noi siamo riusciti ad ottenere è Cristallo di Tosca Tassorosso, che detiene il Controllo della Natura. - ricominciò a spiegare Steven. L’uomo, dopo l’ultimo quarto d’ora passato a ristabilire l’ordine – con grande divertimento per Lucifer e una quasi crisi isterica da parte di Steven e Seth -, si era tolto la giacca, avendo già capito che la riunione sarebbe durata un paio d’ore.

-Daniel, fai vedere a tutti il bracciale. - Nel sentirsi nominare, l’Alchimista si alzò di scatto, per poi togliersi il bracciale dal polso e mostrarlo al resto del gruppo: si trattava di un braccialetto dall’aria semplice, con il laccio in argento, se non fosse stato per la piccola pietra gialla incastonata al suo centro, che donava al gioiello un’aria elegante.

-Mi è stato donato dalla sua proprietaria non appena capite le mie origini. Mi ha confidato che solo i Discendenti possono utilizzarne i poteri, in quanto potrebbero rivoltarsi contro chi cerca di utilizzarli contro il loro scopo, portando chiunque cerchi di utilizzarli contro la loro volontà alla pazzia. In molti hanno cercato di utilizzarli e, ovviamente, hanno fallito tutti. - spiegò Daniel, osservando il bracciale che ora si trovava tra le mani di Georgiana, che lo osservava meravigliata.

-È strabiliante…- mormorò la bionda, incantata da tutta quella situazione. Poco lontano dal ragazzo, Abel osservava con attenzione il bracciale.

-Che strano destino. Dobbiamo provare tanti timori e dubbi per una cosa così piccola. Un oggettino…6 -

-Un oggettino che però è capace di grandi cose. Io non lo sottovaluterei così tanto. - replicò Eloise, che già non stava più nella pelle per quella faccenda. Dopo aver osservato ancora un po’ il bracciale, Georgiana fece per ripassarlo a Daniel ma il ragazzo scosse la testa. Di fronte allo sguardo interrogativo della bionda, sorrise.

-È meglio che lo tenga tu. Conoscendomi, sarei capace di perderlo o romperlo pur stando fermo. Inoltre, penso che stia molto meglio a te. - disse Daniel e Georgiana lo guardò sorpresa. Riportò lo sguardo sul bracciale e, alla fine, rivolse all’Alchimista un enorme sorriso. Steven si avvicinò ai due, riuscendo ad ottenere la loro attenzione.

-Non dovrai mai toglierlo, Georgiana. Da questo momento, tu ne sei la Custode. - Quella frase, insieme al tono utilizzato dal Capitano, aumentò la determinazione negli occhi della ragazza.

-Qual è la storia di questa gemma? Come ha fatto a trovarsi nel 1932 e perché ha attivato il suo potere solo in quel momento? - domandò Amber, riportando l’interesse generale sulla pietra.

-Quando mi sono presentato a quella signora, mi ha raccontato che quella pietra le era giunta da parte di un uomo che aveva incontrato qualche mese prima. Il signore le rivelò di essere uno dei discendenti di Tosca Tassorosso e di aver ricevuto il cristallo da suo padre. Le confidò inoltre di non sapere niente riguardo alle altre gemme. Dopo aver ottenuto il cristallo, la signora decise di nascondere la pietra in un bracciale, in modo che fosse meno visibile. Secondo lei, io mi trovavo in un momento della linea temporale abbastanza vicino da essere percepito dal cristallo. - Dopo la spiegazione di Daniel, Steven fece apparire con la magia l’immagine di uno zaffiro.

-Questo, ragazzi, è il Cristallo Elementale di Corvonero. -

 

 

***

 

 

            -È bellissima…- commentò Eris, osservando meravigliata lo zaffiro che si trovava al centro del tavolo.

-Il Cristallo Elementale di Cosetta Corvonero ha come potere principale quello di controllare le varie Creature, sia Magiche che non. L’ultima volta è stato avvistato nel 1757 e apparteneva a Robert Chase7, Purosangue scozzese discendente da Corvonero. Il ragazzo è morto a ventisette anni per colpa di una brutta malattia e la gemma è scomparsa nel nulla, probabilmente cambiando anno o secolo. - fece il Maestro. Cogliendo l’attimo di silenzio del suo superiore, Aloysius decise di porre la sua domanda.

-Se queste gemme hanno la capacità di potersi spostare nel tempo, come riusciremo a trovarle? Se non sbaglio, voi avete detto che bisogna essere abbastanza “vicini” per poterle captare. - Nel sentire quelle parole, il Maestro annuì.

-Questa è una domanda legittima, Signor Miller. Vedete, è per questo motivo che servono i diretti discendenti dei Quattro Fondatori. Voi tutti avete la capacità di viaggiare nel tempo con il corpo e con la mente, ma avete anche il potere di farlo solo con la mente. - gli rispose l’uomo e quella frase ebbe il potere di scatenare diverse reazioni nel gruppo.

-Viaggeremo solo con la mente? Com’è possibile? - domandò Karma cinico: una cosa del genere non era mai stata proposta prima d’allora e il ragazzo doveva ammettere di esserne alquanto intrigato.

-Non sarà rischioso? Insomma, raramente qualcuno è riuscito a dividere mente e corpo per un tempo alquanto lungo. - replicò Juliet, decidendo di elaborare la notizia nel modo più razionale possibile. Di fronte a tutte quelle domande, il Maestro alzò una mano, ottenendo subito il silenzio.

-Ogni cosa al suo tempo. Ora vi mostro il Cristallo Elementale di Serpeverde, ovvero il Cristallo della Mente. - Al centro del tavolo, sostituendo l’immagine dello zaffiro, apparve un bellissimo smeraldo, di un verde molto intenso.

-La pietra riesce ad ottenere il controllo delle menti altrui, sia di persone che di animali. Venne avvistato a New York nei primi anni ’20, durante una mostra privata di gioielli. La mostra apparteneva alla Signora Moore, un’anziana donna consanguinea di Salazar Serpeverde. Morì quella stessa notte, si pensa ad un furto finito male. Ovviamente, del gioiello non vi era traccia. -

-Straordinario… Questi gioielli hanno vita propria! - sussurrò Vincent con gli occhi che luccicavano per l’emozione, in mente già una grande storia da raccontare. Tuttavia, la gomitata che ricevette da parte di Eris sfumò i suoi pensieri.

-Che c’è? - domandò piccato.

-Io non sarei così felice…- mormorò la corvina, ricevendo uno sguardo curioso dall’amico.

-Cosa intendi dire? -

-Intendo dire che, se è vero che queste gemme possiedono il potere di tele-trasportarsi ovunque vogliano, allora saranno molto difficili da rintracciare. -

 

 

***

 

 

            -E per finire, questo è il Cristallo del Tempo, appartenente una volta a Godric Grifondoro. - Al centro della tavola, apparve, in tutta la sua fierezza, un maestoso rubino, che riuscì a suscitare lo stupore della maggior parte dei presenti.

-Ne deduco dal nome che sia diverso rispetto agli altri, giusto? - chiese Mary e Amelia annuì.

-Il Cristallo di Godric Grifondoro ha il potere di cambiare la linea temporale a suo piacimento e, di conseguenza, di comandare gli altri tre Cristalli. -

-Può cambiare il tempo? Com’è possibile? - domandò Jonathan.

-Non lo sappiamo, ma nelle varie testimonianze che abbiamo trovato si dice che comandi tutto ciò che riguarda le dimensioni di Spazio e Tempo. Se finisse nelle mani sbagliate, non solo non potremmo contare sull’aiuto delle altre gemme, ma decreterà la fine del Mondo Magico, se non di tutta l’esistenza. Verremmo buttati in un periodo di puro terrore peggiore di quello che venne creato dal Signore Oscuro. - Nel sentire quel nome pronunciato da Steven, i Guardiani rabbrividirono: alcuni tra i presenti avevano provato sulla pelle quel senso di paura e concordarono con il Capitano.

-Cosa dovremmo fare a questo punto? Come ci muoviamo? - fece Seth, che ancora non aveva compreso il suo ruolo in tutta quella faccenda. Iniziò ad intuire qualcosa solamente quando vide Lucifer rivolgergli un sorriso imbarazzato per poi abbassare lo sguardo, cosa che fece allarmare l’Addestratore. Dopo qualche attimo di silenzio, Steven decise di rivelare gli esiti del Concilio15.

-Nella Riunione di ieri pomeriggio, è stato deciso che voi andrete a comporre la nuova Squadra Pollux a partire da questo preciso istante. Lascerete le vostre spille di Squadra qui a me e troverete quelle nuove nelle vostre camere. Inoltre, risponderete agli ordini del Capitano Lucifer Novak e del suo nuovo Vice-Capitano, il Signor. Burton. -

Nella stanza non volò una mosca e, prendendo quel silenzio come un consenso, Steven sciolse la riunione. Come usciti dalla trance in cui si erano ritrovati, i Guardiani si affrettarono a lasciare le loro spille sul tavolo. Lucifer cercò di raggiungere Seth, ma quest’ultimo uscì dalla stanza senza nemmeno guardarlo. Notando il suo sguardo allibito, Eloise gli si avvicinò.

-Non ci credo, e poi dice a me di essere melodrammatico! - esclamò l’ex-Corvonero, causando una risata nella bionda.

-È contento di essere il tuo Vice, ha solo voglia di punirti per non averglielo detto subito. - gli confidò lei. Il ragazzo sorrise e portò lo sguardo su di lei.

- Tu non lo conosci come lo conosco io. O, almeno, come ricordo di conoscerlo. È un rompi palle capace di rinfacciarti una cosa per tutta la vita! – sbottò ancora lui ed Eloise alzò gli occhi al cielo, spingendolo poi leggermente verso la porta.

-Forza, ti conviene andare a parlargli: aspetta solo questo. - A quelle parole, Lucifer sospirò affranto, dirigendosi poi verso l’uscita.

-Sei incaricata del mio Testamento! - le urlò, scatenandole un’altra grossa risata.

 

 

***

 

 

            Una volta che il Maestro se ne fu andato, i Merliniani cominciarono a parlare tra di loro. Ovviamente, alcuni non erano contenti di alcune scelte attuate dal loro capo.

-Trovare tutte quelle gemme prima che lo facciano i Guardiani è una cosa impossibile. Hanno già una gemma e noi siamo a corto di un discendente di Grifondoro. – disse Aloysius, ma Karma scosse la testa.

- Dalle informazioni che ci ha dato il Maestro, anche loro sono a corto di discendenti di Corvonero e di Serpeverde, almeno su una pietra siamo in vantaggio. Dobbiamo solamente capire come fare a trovarle prima di loro. –

- Ci deve essere un modo o un incantesimo per poterle trovare, non possiamo lasciare che spariscano per non farsi più trovare. – fece ancora Eve, lisciandosi le pieghe della gonna di pizzo nera.

- E non possiamo nemmeno evocarle, quindi servirà qualcosa di più potente. – aggiunse Vincent, già con la piuma in mano per scrivere ogni spunto che gi veniva per le sue nuove storie.

- Mente alveare. – all’improvviso, tutti si voltarono verso Avery, guardandolo come se fosse impazzito.

- Cosa vorrebbe dire? – domandò Juliet e l’uomo sorrise.

- Semplice. Le pietre sono collegate tra di loro e con i loro discendenti. Ergo, funzionano come una mente alveare: le pietre possono sentirsi a vicenda e sentire i loro possessori e stessa cosa fanno i discendenti. Se io, White e Miller trovassimo il modo di entrare consapevolmente in questa mente alveare, allora le troveremmo di sicuro all’interno della linea temporale. – spiegò il Capo e gli altri si guardarono tra loro, come ad aspettare conferme. Vedendo che però nessuno ribatteva, Avery si alzò dalla sua sedia.

- Perfetto! A questo punto, ci conviene iniziare a cercare, altrimenti quelli ci batteranno sul tempo. Forza, non dobbiamo sprecare nemmeno un secondo! – a quelle parole, tutti si alzarono dal tavolo e si congedarono, avendo finalmente deciso cosa fare: avrebbero trovato quelle gemme e lo avrebbero fatto prima dei Guardiani.

 

 

 

 

 

Dormitorio Chronus, Dipartimento Ida

 

 

            -Per tutti i grandi maghi esistiti fino ad ora, apri questa porta o la butterò giù io a calci! - da almeno dieci minuti, il silenzio del dormitorio dei Capitani era interrotto dal continuo bussare di Lucifer alla stanza del suo migliore amico. Dopo la Riunione, il corvino si era subito diretto verso la stanza di Seth ma, di fronte al silenzio totale, aveva cominciato ad innervosirsi.

-Seth, per tutte le sottane di Morgana, apri! - il moro diede un ultimo colpo alla porta e, quando ormai stava per gettare la spugna, la porta si aprì, facendo comparire un largo sorriso sul volto di Lucifer. Aprì la porta ed entrò, venendo investito in pieno dall’odore di cannella e gelsomino, due fragranze che sapeva piacere tanto a Seth. Si osservò intorno, ammirando con un piccolo sorriso tutto il lavoro dell’altro ragazzo: la stanza era stata ingrandita e modificata, con il soffitto alto da farla sembrare la stanza di un palazzo indiano. Divisa in tre zone principali, la stanza era separata in due da un’imponente scala con il corrimano in marmo che, passando sotto all’arco indiano che faceva da porta, portava alla zona notte, dove un grande letto era circondato da ogni tipo di cuscino. Al di sotto del soppalco, la stanza si divideva in due zone: a sinistra vi era la palestra dotata di sacco da box, alcuni attrezzi e un tappeto di yoga. Al centro, una vasca da bagno, circondata anch’essa da cuscini e da alcune panche. Sulla parte opposta, invece, si trovava la “zona ristoro”, dove si trovavano un tavolino e due poltrone. Proprio in questa zona della stanza, si trovava il suo proprietario che, in quel momento, era impegnato a versare del tè in due tazzine azzurre, che si trovavano accanto ad un vassoietto pieno di biscotti. Sul bracciolo destro della poltrona di Seth stava invece Cleopatra, la piccola siamese dagli occhi blu, che grazie ad un incantesimo non cresceva mai. Nel notare il nuovo arrivato, la gatta si alzò e si diresse verso di Lucifer, iniziando a strusciarsi contro la sua gamba e a fare le fusa. Il ragazzo si abbassò e iniziò ad accarezzarla, per poi voltarsi divertito verso il suo migliore amico.

-Ehi, la piccola Cleo mi ama! Se fossi in te starei attento, altrimenti c’è il rischio che si trasferisca da me! - a quelle parole, Seth si voltò verso di lui, guardandolo torvo: Cleopatra era come la sua migliore amica, la portava sempre con sé e chi osava anche solo sfiorarla andava incontro a morte certa. Ovviamente, Lucifer non contava. Il ragazzo andò a sedersi nell’altra poltrona, per poi sorridere all’altro.

-Non l’hai portata alla riunione, come mai? - domandò e Seth alzò le spalle.

-Avrei voluto ma avevo timore che si spaventasse per via dell’eccessivo rumore che avrebbero fatto gli altri, così ho deciso di tenerla qui in camera. - rispose l’ex-Serpeverde, allungandogli poi una tazzina e il vassoio dei biscotti.

-Che carino, mi hai preparato pure i biscotti. - disse Lucifer, prendendo uno dei dolcetti e portandoselo alla bocca, mentre Seth sorrideva leggermente.

-Avevo intuito che saresti venuto a rompermi le scatole, quindi ho voluto fare qualcosa. Allora, suppongo che tu mi debba delle spiegazioni. - disse il moro portando lo sguardo sull’amico. Quest’ultimo sospirò, sapendo già che prima o poi avrebbe ricevuto quella domanda. Tuttavia, si sentì sollevato dal fatto che il suo amico non fosse arrabbiato.

-Mi dispiace molto, avrei voluto essere io a dirtelo ma sapevo che se ci avessi provato non mi avresti dato retta. - iniziò a spiegare ma venne fermato da un’occhiataccia di Seth.

-Davvero? E chissà come mai. - disse quello sarcastico, facendo roteare gli occhi a Lucifer.

-Senti, all’inizio io non volevo coinvolgerti, ho proposto altre mille persone, ma Steven e Amelia mi hanno fatto riflettere. La tua presenza è fondamentale. - replicò l’ex-Corvonero e questa volta fu il turno di Seth di alzare gli occhi al cielo.

- Sentiamo, perché sarei fondamentale? - domandò osservandolo. L’addestratore osservò l’amico agitarsi leggermente e questo lo confuse, incuriosendolo ancora di più.

- Ecco, è una missione importante e pericolosa sotto tutti i punti di vista e… ho bisogno di te. – ammise finalmente Lucifer, prendendo completamente in contropiede Seth.

- Perché avresti bisogno di me? Da quello che vedo, sei capace di gestire una squadra tutto da solo. – ribatté, ma il corvino scosse la testa.

- Non è per quello. Nel biglietto lasciato a Daniel, Elisabeth ha espressamente detto di “cercare nel mio passato”, ma io non ricordo nulla… - provò a spiegare e Seth riuscì finalmente a capire dove volesse arrivare.

- Lucifer, ci siamo separati dopo il settimo anno e abbiamo preso strade diverse. Quello che sapevo te l’ho già detto. Anche se volessi aiutarti, non saprei come fare. – l’addestratore vide le spalle dell’altro abbassarsi, come se avessero acquisito un peso enorme.

- Lo so, ma… sei comunque la persona che più di tutti mi conosce qui dentro e di te mi fido. Se per caso dovesse capitarmi di ricordare qualcosa in missione, vorrei che tu fossi con me. Per favore. – a quelle parole, Seth si irrigidì, perché mai, in sette anni che aveva vissuto con lui, aveva visto Lucifer così inquieto. Tuttavia, c’era anche da dire che erano stati separati per tanto tempo e si erano incontrati nuovamente solo quattro anni prima. Il Lucifer che aveva davanti non era più il diciassettenne che aveva lasciato a King’s Cross alla fine del loro settimo anno. Fu questo il motivo a dargli la spinta finale per la sua decisione.

- D’accordo. Ti seguirò in questa missione. Tuttavia, avrei una richiesta. – non appena aveva sentito la sua risposta, Lucifer aveva leggermente sorriso, incuriosendosi subito dopo, - E sarebbe? –

- Ovviamente sarò il tuo Vice-Capitano, ma starò per lo più dietro le quinte. Non voglio che accada qualcosa… non come l’ultima volta. – questa volta fu Lucifer a sgranare leggermente gli occhi, ma subito annuì.

- Non ti devi preoccupare di nulla, davvero. Avrei però da chiederti un’altra piccola cosina… -

- Per i quattro fondatori, cosa ancora? –

- Sai, essendo addestratore, ha visto alcuni di loro durante gli allenamenti… e vorrei che li tenessi d’occhio. Mary è già da un anno che opera sul campo, ma non ha mai partecipato ad una missione così importante, mentre Jonathan e Georgiana sono letteralmente i più piccoli e appena usciti dal tuo addestramento. Sono in gamba, ma avranno bisogno di qualcuno che li tenga sotto controllo e… a quanto pare, ti rispettano molto. Anzi, sembrano quasi degli anatroccoli che seguono la loro mamma. – a quell’ultima frase Lucifer ridacchiò e Seth alzò gli occhi al cielo, ormai abituato a quella “similitudine”.

- Va bene, te li terrò d’occhio. Ma sappi che non voglio ritrovarmi a salvare quei ragazzi dai guai, se la dovranno cavare da soli. Se devo essere presente, non voglio fare loro da babysitter. - Sentendo la richiesta dell’amico, l’ex-Corvonero sorrise, annuendo lievemente con la testa.

-D’accordo, condizione accettata. - rispose, prendendo un altro biscotto dal vassoio imitato poi dall’amico. Rimasero in silenzio per un po’, quando Lucifer riprese parola.

-Dimmi una cosa. - disse serio e Seth lo guardò: - Cosa? -

-Essere nominato Vice ha gonfiato il tuo ego. -

-Non è vero. -

-Sì, invece, ti vedo abbastanza soddisfatto. -

-Finiscila. -

-Ammettilo che ti piace, con il fascino che hai puoi portarti a lett…-

-Lucifer! -

 

 

 

 

 

 

 

 

1.Bucket Hat: il cosiddetto “cappello alla pescatora”. Non so, ho pensato potesse piacere alla nostra Juls, in caso contrario Fe sei libera di correggermi;

2. Tramontana: un vento molto gelido e la nostra Amber si fa chiamare Frosty; quindi, non ho altro da aggiungere;

3. Liuto: venendo dal XVII secolo, ho pensato che per Vincent fosse più immediato come strumento;

4. Scusatemi Maestro: al Maestro si dà del Voi;

5. I quattro maghi più potenti: sì lo so, dovrebbe essere Silente ma per me sono loro, una piccola libertà artistica;

6. Un oggettino: questa è una citazione di Boromir tratta dal primo film de Il Signore degli Anelli;

7. Robert Chase: mio personaggio preferito in Dr. House, ho voluto dargli omaggio così.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ma ciao bella gente! Suonate le trombe perché non ci credo nemmeno io! Finalmente abbiamo un primo capitolo! So che non è lungo come la prima versione, ma avendo molti problemi in questo periodo non sono riuscita a fare di più e non volevo farvi aspettare. Inoltre, se alcuni pezzi vi sembrano familiari è perché li ho presi direttamente dalla prima versione, modificandoli leggermente. Come avrete notato, c’è un personaggio che non compare nel capitolo, ovvero Marcel: questo perché l’autrice è scomparsa nel nulla e voi sapete che su questo non scherzo.

Comunque, i giochi sono iniziati, chi sarà il primo a trovare la gemma?

Per oggi non ho domande per voi, ma vorrei cominciare con i capitoli dedicati! Per chi non lo sapesse, i capitoli dedicati riguardano un personaggio: alternati con i paragrafi della narrazione attuale, ci saranno quelli riguardanti il passato del personaggio, in modo da presentarlo per bene senza doverci impiegare anni (se volete capire meglio, guardate The Umbrella Academy, l’altra mia interattiva). Visto che, per adesso, i Guardiani sono la maggioranza per uno, cominceremo da loro (ovviamente non metterò i miei due bimbi):

 

Seth

Abel

Amber

Eloise

Mary

Jonathan

Georgiana

 

 

 

Per oggi e tutto, al prossimo capitolo! Bacioni,
__Dreamer97

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: __Dreamer97