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Autore: Jeyrocca    06/08/2022    0 recensioni
"...Lui la guardava con la coda dell'occhio e percepiva il suo sguardo di sfida ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella. Anche mentre gli aveva rivolto quelle parole di odio nel suo ufficio [...] Ogni fibra del suo corpo reagiva a qualunque cosa facesse quella giovane donna, ogni cellula del suo corpo era pazza di lei anche dopo 10 anni." e se Ichigo si fosse resa conto di aver sbagliato tutto? I capitoli saranno aggiornati maggiormente durante i fine settimana, ma non è detto, è la mia prima esperienza di scrittura quindi ditemi cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1. Il compleanno di Ryou

 

Era passato del tempo dall’ultima comparsa degli alieni. Ryou non riusciva a crederci, finalmente aveva vendicato la morte dei suoi genitori. Ora le sue giornate sembravano piatte, avrebbe sicuramente ripreso gli studi di genetica molecolare, Keichiiro non gli avrebbe mai permesso di buttare il suo tempo e la sua genialità. Di tanto in tanto scendeva giù in laboratorio quasi a voler trovare un nuovo nemico.

Magari se ci fosse bisogno cambierebbe idea, sarebbe costretta a rimanere qui con noi, con me.”

L’estate era passata troppo velocemente, alcune delle ragazze, tra cui Ichigo si erano diplomate e durante i festeggiamenti lei e Masaya avevano annunciato che a inizio settembre sarebbero andati a vivere insieme a Londra per studiare, avevano programmato tutto: Masaya si era iscritto ad un Corso di Studi in Ingegneria per l'Ambiente ed il Territorio e Ichigo per seguirlo aveva scelto un indirizzo che le andava comodo e che fosse presente a Londra per stare con lui.

Ah, patetico.” Cominciò a pensare Ryou, smettendo anche di ascoltare il resto del loro “programmino da sposini”.

Quando arrivò il giorno della partenza Ryou non andò neanche a salutare. Mandò un messaggio ad entrambi con scritto “buona fortuna”. Doveva dimenticarla.

Keiichiro nonostante i suoi studi scientifici aveva ritrovato una forte passione e non volle lasciare la pasticceria, all’inizio era solo una copertura ma ora era davvero il suo lavoro e lo rendeva felice.

Ryou decise di rimanere con lui al Cafè, gli sarebbe venuto anche comodo per le lezioni dato che l’università era a mezz’ora di macchina.

I giorni procedevano tutti uguali. Come al solito Ryou non passava inosservato durante le lezioni.

I professori lo lodavano perché era veramente un genio, già all’ultimo anno di studi a soli 21 anni, le ragazze anche se più grandi, gli facevano il filo anche in maniera troppo spudorata. Lui le trovava tutte noiose e fatte con lo stampino.

Quasi a metà settembre Ichigo mandò sulla chat di gruppo una foto della loro casa che finalmente era tutta sistemata. A Ryou venne la nausea.

«Keiichiro, io esco a bere qualcosa»

«Ok, io finisco di fare gli impasti per domani»

Ryou scelse di parcheggiare vicino al centro, era sabato sera ed era pieno di ragazzi universitari per le strade. Decise di entrare in un bar che aveva sentito nominare dai suoi colleghi. Fece per ordinare al bancone quando si sentì chiamare.

«Shirogane! Sei tu?!»

Si voltò e vide una sua collega che seguiva lo stesso corso. Era una di quelle che gli faceva palesemente il filo.

«Ciao Sara.»

«Ma che strana sorpresa, ti faccio compagnia, anzi salvami» si avvicinò a lui avvinghiandosi al suo braccio e continuò sussurrando. «ogni tanto ho voglia di divertirmi, così stasera dovevo incontrare un tizio per un appuntamento al buio, ma non è come me lo aspettavo, è li che mi cerca, ti prego non voglio stare con lui stanotte» mentre diceva così spostò i suoi lunghi capelli biondi per coprirsi la visuale di quel povero ragazzo che aveva capito di aver ricevuto un falso invito.

«Fai come credi Sara» non la guardava neanche. «Scusi, vorrei vodka, liscia»

«Per me un martini, grazie» incalzò lei.

Per tutta la sera lei non fece che ammiccare e provocarlo.

«Quindi perché non ci divertiamo per stasera? Siamo adulti ormai. Sarò sincera, sei molto bello Ryou e il fatto che tu non dia conto a nessuno non fa altro che aumentare l’interesse nei tuoi confronti»

«Quindi dovrei smettere di frequentare le lezioni oppure rendermi un completo idiota per non esser più importunato?»

«Forse la prima. Rimani comunque bellissimo» e dicendo così lo baciò.

Ryou la scansò subito.

«Sara ma che fai? Hai bevuto troppo mi sa.»

«Suvvia, l’ho capito Shirogane, il tuo cuore è occupato al momento, ma questo non vuol dire che lo sia il tuo corpo.»

Che cosa aveva da perdere? Aveva davanti a sé una ragazza oggettivamente bellissima con nessuna intenzione di pressarlo. Era semplicemente incuriosita da lui e solo vogliosa di accontentare un proprio capriccio. Finì con un sorso la fine del terzo bicchiere di vodka di quella sera e si lasciò convincere.

Come immaginava il lunedì seguente Sara era stata appagata e non lo importunò più, era solo una notte di sesso che voleva, semplicemente vincere una sfida. Ryou pensò che dopotutto non poteva fargli male. In quei momenti tra l’alcool e gli ormoni riusciva a non pensare ad Ichigo.

Il fine settimana successivo accadde esattamente lo stesso. Questa volta la ragazza l’aveva conosciuta in un altro bar, un’altra noiosa ragazza in cerca di una serata di divertimento. Alle volte andava a casa loro, altre quando magari non vivevano da sole le portava al Cafè, anche se non riusciva a farle salire in camera, gli tornavano in mente tutte le volte in cui Ichigo per fargli una ramanzina compariva senza neanche bussare. Ricorda ancora quando una volta lo sorprese con addosso solo il telo da doccia. Era diventata tutta rossa in viso. Perciò decise di non far entrare nessuno nel suo letto, il salotto era abbastanza accogliente per una scappatella. Circa un mese dopo questa era diventata la sua routine. Keichiiro cominciava a sospettare qualcosa ma non ne aveva le prove e voleva evitare di prendere l’argomento di soppiatto. Quella settimana però dovette uscire di venerdì sera perché il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e le ragazze volevano festeggiare tutto il giorno. Quella sera decise di cenare da solo fuori, sul menù il piatto del giorno erano le lasagne.

il suo piatto preferito”

Alla fine di quel pensiero Ryou si guardò intorno e vide una giovane cameriera che lo fissava palesemente, era tutto ciò di cui aveva bisogno, non le ricordava per niente Ichigo, era molto alta e aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo.

Questa sera tocca a te”

Aspettò che finisse il turno alle 22.00 e poi lei tornò a casa con lui. Keichiiro storse il naso quando li vide entrare ma non disse nulla per rispetto della ragazza, disse solo che era più stanco del solito e andò subito in camera sua, gliene avrebbe dette quattro il giorno dopo.

Ryou da gentiluomo le offrì del vino, bottiglia che finì dopo 20 minuti giusto per trovare la forza di andarci a letto insieme e cominciare il suo rito di fuga di pensieri.

Ryou quel giorno era particolarmente stanco: solitamente le sue serate erano di sabato, quel giorno invece feriale, si era alzato presto per andare a lezione e aveva fatto molte commissioni, in poche parole, invece che accompagnare la ragazza a casa dopo essersi divertito, si addormentarono mezzi nudi sul pavimento del soggiorno.

Si svegliò di colpo la mattina seguente, erano le 9.32.

Buon compleanno a me”

Svegliò la ragazza che era molto imbarazzata, la riaccompagnò a casa, non ricordava neanche il suo nome. Si vedeva palesemente che lei voleva rivederlo o almeno chiedergli il numero, ma lui una volta accompagnata non scese neanche dall’auto. Disse solo: «Mi dispiace, non mi sarei dovuto addormentare non capita mai, buona giornata.»

A quel “non capita mai” la ragazza capì di essere una delle tante e che non lo avrebbe mai più rivisto.

Tornò al Cafè per le 10.30 e li ad aspettarlo c’era un infuriato Keiichiro.

«Ti sembra modo di comportasi questo Ryou? Da quanto tempo va avanti?»

«Non sono affari tuoi Keiichiro, che fai non mi fai gli auguri?» disse con aria di sufficienza e un mezzo sorriso provocante.

«Ryou non sto scherzando. E’ la tua ragazza?»

«Non scherzare veramente.»

«La rivedrai?»

«No. Ma seriamente, ho 21 anni penso di poter scegliere con chi e quando andare a letto con qualcuno»

«Ryou tu sei libero di fare quello che vuoi, ma io sono preoccupato, sei così da quando Ichigo è partita.»

«Non dire il suo nome, non la voglio neanche sentire nominare!»

Ryou, che si era accomodato a tavola per sorseggiare il caffè, dicendo questa frase batté un pugno sul tavolo.

«Devi sfogarti, hai represso troppo i tuoi sentimenti, ma non puoi continuare a stare con donne diverse giusto per dimenticarla, non si dimentica così una persona, così si affonda Ryou. Cosa pensi di fare? Di mettere incinta una ragazza di cui neanche ricordi il nome? Dovresti almeno dare rispetto ai sentimenti che provochi nelle persone e che provi per Ichigo.»

A quelle parole Ryou alzò ancora di più la voce e scattò in piedi.

«Io non le devo niente, anzi Ichigo era solo un peso! Sempre a combinare guai, con la testa fra le nuvole per colpa di quello smielato del suo ragazzo. Non la sopportavo più, non mi manca per niente, non manca a nessuno. E ti dirò, sono felice di non doverla vedere mai più! Quindi non fare l’ipocrita e ammettilo anche tu …» era la prima volta che Ryou piangeva dopo la morte dei suoi genitori. Si lasciò di nuovo cadere sulla sedia e continuò. «Vorrei davvero pensarle tutte queste cose, lo giuro. Ma non faccio altro che vederla ovunque. Questo Keiichiro è l’unico modo che conosco per non vederla, per non pensarla.»

«Ryou, passerà.»

«Fa così male.»

Clunk. Clunk.

Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo.

«Hai lasciato la porta aperta?»

«Non credo, sono sempre molto attento»

Andarono in sala ed effettivamente la porta di ingresso continuava a sbattere per via della corrente d’aria.

«Non l’avrai chiusa bene»

«Può essere» anche se ricordava di aver ben chiuso la porta.

Nel pomeriggio le ragazze arrivarono e cominciarono a montare decorazioni e bandire i tavoli per la merenda.

«Tanti auguri Ryou!!» dissero tutte in coro.

«Grazie ragazze, non dovevate, davvero»

«Certo che dovevamo, non fare i finti complimenti, devi dire che sei stato fortunato, oggi in Accademia non avevo lezioni» borbottò Minto che era già in procinto di bere il suo solito Tè.

«Allora come va l’università?» domandò Purin.

«Bene..sapete, mi dedico molto allo studio.»

«Io non lo trovo giusto, io sto cominciando ora le superiori e tu sei all’ultimo anno di università, come è possibile?»

«Purin, lo sappiamo, Ryou ha saltato 4 anni di superiori perché era un piccolo genio. Non devi confrontarti con lui, nessuna di noi può.» commentò con estrema calma ed imbarazzo Lettuce.

«Ragazze basta, mangiate la torta, io ne assaggerò solo un pezzetto.»

«Ci fosse stata qui Ichigo ti avrebbe guardato storto, ancora non capisce come facciano a non piacerti i dolci» commentò Minto con una risata.

Ryou sobbalzò.

«Ma Ichigo non è qui, quindi posso fare quello che voglio senza dover cominciare a darle spiegazioni di quello che faccio» commentò in maniera pungente.

«Senti un po’ Shirogane, l’hai sentita in queste settimane? Non commenti mai sul gruppo.» interruppe Zakuro. Non era un tipo loquace, era la più grande insieme a Keiichiro del gruppo, solitamente si limitava ad osservare e a non dire nulla a sproposito.

«Perché avrei dovuto? Non siamo mai stati amici, litigavamo sempre»

«Mmh…capisco»

«Ragazzi parliamo del diavolo! Ichigo ha scritto un messaggio sul gruppo. Aspettate che apro la notifica, sicuramente sarà per i tuoi auguri Ryou» urlò di gioia Purin.

 

-Ragazzi è stato un piacere condividere con voi questo anno pazzo ma non prendiamoci in giro, non c’è più niente che ci lega. Vivendo con Masaya ho capito che devo andare avanti. Vi prego non cercatemi mai più, se proverete a farlo vi ignorerò. Addio.-
-Ichigo si è rimossa dal gruppo-

 

Tutti avevano lo sguardo fisso sullo schermo del telefono, senza parole.

«Questo è davvero troppo. Ma che razza di messaggio è questo?» sbottò Ryou.

«Non può essere, non è di Ichigo questo messaggio, ora provo a chiamarla» commentò Minto.

«Ha staccato il telefono!»

« Io non capisco ci deve essere una spiegazione!» disse Lettuce.

Il pomeriggio che doveva essere festoso passò pieno di domande. Ichigo era veramente sparita dalla loro vita. Aveva bloccato tutti i loro numeri, i loro social.

Circa una settimana dopo Zakuro, mentre stava andando al Cafè, cambiò strada e passò davanti alla casa dei genitori di Ichigo.

Lei era li. Aveva un paio di valigie in mano e la madre la stringeva piangendo. Lei era strana, aveva lo sguardo nel vuoto e il viso sempre chino.

Ma che cosa è successo?”

Zakuro decise di scendere dalla macchina e palesarsi davanti ad Ichigo.

«Che cosa ci fai qui Zakuro?»

«Perché?»

«Non voglio più avere a che fare con tutti voi. Quindi lasciatemi in pace. Vi odio tutti.»

Era difficile lasciare senza parole Zakuro ma Ichigo ci riuscì, non sembrava proprio lei. Quella fu l’ultima volta che le Mew Mew sentirono parlare di Ichigo Momomiya. Zakuro non rivelò mai di quell’incontro alle altre né a Keiichiro né soprattutto a Ryou.

   
 
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