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Autore: Lily Margareth Evans    08/09/2009    1 recensioni
rieccomi qui con la mia seconda fanfiction, la prima è stata per me un successo. sperando di ritrovare il sostegno dei lettori ecco un'altra Draco/Hermione. Questa volta troveremo un'Hermione intenta a maturare e in cerca di risposte, un Malfoy che inizia a provare dei sentimenti. "Chi disprezza prima o poi compra sempre"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte non riuscìì a dormire.
Immagini di morte affollavano la mia mente, e tra tutti i volti che mi apparivano vidi il suo.
Il viso della Granger, tumefatto e ormai privo di espressione, gli occhi chiusi e le labbra viola.
Mi svegliai di soprassalto con il respiro affannato e gli occhi lucidi.

“Maledizione, maledizione…Devo cercare di stare calmo.
Ho fatto il mio dovere, io dovevo farlo…non posso morire, non voglio morire…ma il suo viso…dio cosa sto facendo?”

Mi diressi verso la finestra facendo attenzione a non svegliare Blaise, aprii piano le ante e respirai a pieni polmoni l’aria fredda della notte.

“Perché proprio ora? Non devo pensarci, tra qualche giorno sarà tutto finito”

Decisi di rimettermi a letto quando la mia attenzione fu attirata da un biglietto che faceva capolino vicino alla sveglia sul comodino.

“Da dove salta fuori?”

Lo presi tra le mani e mi accorsi che era uno di quegli stupidi biglietti della bacheca, probabilmente qualche fortunata fanciulla aveva strappato il mio.
Lo lessi lentamente e qualcosa dentro di me tremò.

<Cercare, per poi trovarti, e capire che ai tuoi occhi io sono importante>

Lo rilessi una seconda volta, sembrava così familiare, come se quella persona facesse parte di me.
Chiunque avesse scritto quel biglietto era alla ricerca di qualcosa, come me.
Volevo incontrarla, e non c’era razionalità in questo.
Solo una sensazione.
Afferrai la piuma che tenevo sulla scrivania e scrissi un messaggio sul retro del biglietto.

<Non so chi tu sia, ma hai trovato il mio biglietto. Vorrei accompagnarti al ballo. L’appuntamento è per sabato prossimo, ti attenderò ai piedi dello scalone centrale per le ore 22. A presto>

Vidi il biglietto nelle mie mani illuminarsi per qualche secondo di una luce fioca, segno che il messaggio era stato spedito, ma non ancora letto.
Mi stesi sul letto e cercai di riposare quelle poche ore che mi rimanevano.

 

 

Mi svegliai di buon ora aprendo piano gli occhi e mi stiracchiai un po’, scostando la coperta con le gambe.
Avevo fatto un sogno strano, ricordavo pochi dettagli, immagini sfocate e poi due occhi come il ghiaccio che mi guardavano mortificati.

“Devo passare davvero meno tempo sui libri, magari avrò meno incubi”

Guardai sul comodino e mi accorsi che il bigliettino che avevo preso dalla bacheca aveva iniziato a illuminarsi fiocamente, lo presi in mano e  lessi il messaggio scritto con una delle calligrafie più belle ed eleganti che avessi mai visto.
Mi sentivo emozionata, quasi conoscessi il mio fantomatico cavaliere; in realtà non riuscivo a trovare una giustificazione per quel batticuore improvviso.

“Forse dovrei rispondergli”

<Ti ringrazio per l’invito. Ci vediamo sabato sera. Un bacio>

Appena finii di scrivere la mia risposta il bigliettino si illuminò, segno che ormai avevamo formato la coppia per il ballo.
Rilessi quello che avevo appena scritto e mi diedi della cretina.

Ahhh stupida, stupida, ma come si può scrivere una cosa del genere? Oddio…Gli ho pure mandato un bacio! A un perfetto sconosciuto! Per quanto ne so potrebbe anche essere quel furetto di Malfoy!!! Oh dio, meglio di no, no no e poi no. Che pensiero stupido!”

 

 

La giornata stava trascorrendo lentamente, avevo circa un’oretta buca e decisi di trasformarmi e cercare la Granger nell’eventualità che ci fossero buone nuove.
Dopo qualche tentativo la rintracciai in un’aula vuota intenta a imitare goffamente qualche passo di danza.

-Ares! Ehi che fine avevi fatto?-

“Sono sempre stato nelle vicinanze Granger

-Miaw-

-Beh, è imbarazzante, ma ero qui a tentare di imparare qualche passo per il ballo-

“Si, notavo, e direi che sei veramente negata”

-Eddai non mi guardare con quel musino, so che non sono brava, ma siccome vado al ballo con un ragazzo non posso fare una brutta figura-

“Poveretto l’uomo che ti ci porterà”

-Miaw-

-Si lo so, è un miracolo che ci vado con qualcuno, credo che se non fosse stato per tutto questo meccanismo dei biglietti nessuno mi avrebbe invitata-

Granger, ma che dici?”

-E’ come ti ho spiegato l’altra volta. O sei un’oca senza cervello, e ami metterti in mostra, o se sei come me beh non c’è nessuno che ti vuole. Probabilmente quando il mio accompagnatore mi vedrà se ne andrà via e si risparmierà dei balli umilianti con la sottoscritta-

“Sei proprio una scema”

-Ehi Ares, dove stai andando?-

Vidi Ares sgattaiolare fuori dall’aula, ma non provai nemmeno a seguirlo, probabilmente aveva di meglio da fare che stare ad ascoltare le mie lamentele.
Cercai di concentrarmi nuovamente sui passi base di un lento, ma più provavo, più mi sentivo un vero disastro.
All’improvviso vidi sbucare dietro la porta un viso familiare, il viso di Malfoy, che mi scrutava con un ghigno; aveva quasi sicuramente assistito alla mia disastrosa performance.

“Ecco, brava Herm, che bella figura che hai fatto. Tra tutte le persone che potevano beccarti proprio lui…quando si dice la fortuna”

-Ehi Granger cosa fai? Ti alleni per la vendemmia?-

-Malferret non ho voglia di discutere, hai assistito allo spettacolino, ti sei divertito ora lasciami stare-

“Perché quando c’è lui mi sento così vulnerabile, oddio no, mi si stanno inumidendo gli occhi…ti prego non piangere davanti a lui”

-Ehi, Granger-

-Che vuoi?-

-Non c’è bisogno di farsi venire i lacrimoni così, non tutti sono capaci a ballare sai?-

-Non importa se gli altri non sono capaci, io sono completamente negata e farò una figuraccia!-

-Hai un accompagnatore per il ballo?-

-Anche se fosse non sarebbe un tuo problema e comunque so che la cosa ti stupisce, probabilmente pensi che una sporca mezzosangue come me non possa interessare a nessuno vero?-

-Sai Granger, fossi in te sarei meno aggressiva, magari le persone ti si avvicinerebbero di più se tu non fossi così ostile-

-Parli proprio tu re delle serpi! Non ti ho chiesto un consiglio, puoi anche andartene-

Mi voltai completamente rossa in viso, quel ragazzo sapeva farmi andare su tutte le furie.

-Ti riesce difficile ballare perché non hai un partner che ti guida-

-Come scusa?-

-Granger sei diventata sorda? Ho detto che i problemi che riscontri tu nel ballare sono dovuti al fatto che non hai qualcuno che ti guida, non hai un partner con cui provare-

-Oh..beh effettivamente…no non c’è nessuno con cui posso provare-

-Vieni qui Granger-

-Cosa?-

-Ho detto vieni qui, ballo sin da quando sono piccolo, magari con qualche miracolo divino riuscirò a insegnarti qualche passo-

-Ma io…-

-Vuoi imparare o no?-

“Al diavolo…ma è Malfoy

Draco che cavolo ti prende…quel vecchiaccio di Silente deve aver messo qualcosa nel succo di zucca di questa mattina”

-Metti la mano sulla mia spalla…ecco, e ora…su Granger sii un pochino più sciolta, sembri una statua-

-Sai com’è non capita tutti i giorni di doversi avvicinare così tanto a sua-maestà-re-delle-serpi-

-Ci serve un po’ di musica Granger-

Fece ondeggiare lievemente la bacchetta e subito si diffuse in tutta la stanza una melodia lieve.

…I could sleep forever these days because in my dreams I see you again…

-Lasciati guidare Granger, non guardare in basso, non succede nulla-

-Ho solo paura di inciampare Malferret-

-Beh se inciampi ti tengo io, smettila di non fidarti-

La osservavo mentre timidamente alzava lo sguardo per incontrare il mio.
Non avrei mai pensato un giorno di trovarmi in un’aula vuota con la mia acerrima nemica a ballare un lento.

-Allora…beh come vado?-

-Hai solo bisogno di scioglierti un po’, ora proviamo a spostarci per la stanza piano ok?-

-Ok-

“Che cavolo ci sto facendo praticamente abbracciata a Malfoy?”

-Ora ti faccio fare un giro, pronta?-

-Si-

Rimanemmo per minuti, o forse ore a dondolarci lentamente.

-Malferret...credo sia meglio andare…tra poco…insomma è tardi…io..-

-Beh Granger, spero che la lezione possa esserti stata utile…speriamo ne sia valsa la pena-

-…beh…allora ciao..e grazie…-

Lo fissai per un istante, eravamo ancora vicini, la mia mano nella sua..e i suoi occhi, sembravano volermi dire qualcosa.

Granger..non guardarmi così…io

I nostri visi erano sempre più vicini quando ad un tratto si sentii uno stridio.

-Niente paura Granger è la mia aquila-

Presi il messaggio legato alla sua zampa e senza dire niente corsi verso il mio dormitorio, lasciando la Granger in uno stato di stupore e confusione.

“Santo Salazar, fai che sia una buona notizia”

  
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