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Autore: Lady PepperMint    16/08/2022    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sophia fosse salita su quella carrozza? Se Gabriel non l'avesse rincorsa per dirle la verità sul legamento e sui suoi sentimenti?
Un finale alternativo al bellissimo romanzo di Virginia de Winter (l'ordine della penna, il 3° della serie), che approfondisce i sentimenti intensi e tormentati che legano Gabriel e Sophia.
Il loro amore dovrà affrontare la difficile prova della lontananza, delle insicurezze che rendono i giovani cuori innamorati fragili e spaventati.
Troverà lei la forza di affrontare i suoi errori e di ricomporre i pezzi del suo cuore per tornare alla vita che l'attende?
E lui avrà il coraggio di mettere finalmente da parte l'orgoglio per non perdere il suo amore?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriel Stuart, Justin Sinclair, Sophia Blackmore
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Sophia
 
 
«Principessa»
Justin le stava facendo un inchino, con un sorriso aperto e caloroso, gli occhi ancora pieni dell’eccitazione del viaggio.
«È andato bene il vostro viaggio?» chiese Sophia, un po’ per educazione, un po’ perché voleva sentirlo parlare. Era arrivato da poco, ma la sua energia positiva sembrava già aver ravvivato un po’ la casa.
«Sì, molto bene. Ho viaggiato di notte per la maggior parte del tempo, per incontrare meno persone possibili».
«È non avete avuto timore di perdervi?» chiese Sophia, sinceramente incuriosita. Lei non conosceva quei luoghi, ma, dai pochissimi ricordi che aveva del viaggio fin lì, le strade le erano parse tutte uguali, senza punti di riferimento significativi.
«Conosco questi posti come le mie tasche, Altieres non ha segreti per me. O almeno pensavo … Ho impiegato pochi giorni a raggiungere il confine, ma poi ho perso parecchie ore per trovare questo posto. Le indicazioni di Ashton Blackmore erano molto precise, ma ho comunque avuto difficoltà a scovare il vostro nascondiglio. Devo dire che lui e Bryce hanno fatto davvero un ottimo lavoro. A proposito, vi mandano i loro saluti e le loro raccomandazioni alla prudenza» disse Justin con un sorriso un po’ tirato. Sophia intuì che con ogni probabilità anche a lui erano state fatte “insistenti raccomandazioni alla prudenza” dai suoi tutori, accompagnate da qualche minaccia nemmeno troppo velata.
«Nessun altro mi manda i suoi saluti?» si ritrovò a chiedergli quasi senza accorgersene, con un po’ troppa urgenza nella voce.
«Nessuno sapeva che sarei partito e dove sarei andato, neppure Drayden. I vostri amici non scherzano sulla segretezza» disse Justin dolcemente, avendo intuito che lei sperava in una risposta diversa e non volendo deluderla del tutto.
«Sì, certo» Sophia nascose l’imbarazzo con un mezzo sorriso e subito cambiò argomento. «Vi accompagno nella vostra stanza, sarete stanco».
«In realtà per niente! È stato molto eccitante filarsela di notte dalla Capitale e viaggiare come un malvivente in fuga» le disse scoppiando a ridere. «Se non vi crea disturbo, vi va di mostrarmi un po’ il posto?».
«Certo», e questa volta Sophia sorrise con più convinzione, anche se sentiva la faccia strana e i muscoli fuori allenamento. Non sapeva bene come, ma Justin, con il suo atteggiamento da eterno bambino spensierato, sembrava avere la capacità di alleggerirla. Lo aspettò in salotto, per dargli il tempo di posare le sue cose, e poi lo accompagnò a visitare la casa, le piccole scuderie e la spiaggia, praticamente gli unici luoghi che avrebbero potuto frequentare.
«Mi dispiace, mi rendo conto che siete abituato a muovervi con maggiore libertà e soprattutto in posti molto più movimentati, frequentati da gente più interessante, alle risse e alle bevute in compagnia. So che non lo ammetterete mai ad alta voce, ma temo vi abbiano costretto a sacrificare la vostra estate venendo qui a farmi da balia, senza lasciarvi molta scelta… forse per voi questo periodo si rivelerà noiosissimo» disse Sophia alla fine del giro, pensando per la prima volta alle circostanze che il cugino aveva dovuto subire per aver acconsentito a sposarla e sentendosi un po’ in colpa. Non le era capitato molto di pensare agli altri in quei mesi di esilio, si accorse.
«Non preoccupatevi, i miei genitori non mi avrebbero comunque lasciato libero di stare nella Capitale per tutta l’estate con Drayden a fare… beh, quello che facciamo di solito» le disse sorridendo; «normalmente ci fanno rientrare a casa durante la pausa estiva, per controllare lo stato della nostra maturazione. E restano sempre piuttosto delusi» aggiunse, passandosi la mano sulla testa un po’ imbarazzato. «Quindi non dovete preoccuparvi principessa: avete salvato me dalla solita lavata di capo e i miei dall’ennesima delusione» la rassicurò, ancora. Sophia scelse di credergli e rise con lui. Sembrava sinceramente contento di essere lì, le sorrideva spesso e continuava a rassicurarla. Justin era sempre stato cortese con lei, ma non così ansioso di rassicurarla e metterla a suo agio. Lo guardò mentre lanciava dei sassi sulla superficie del mare cercando di farli rimbalzare, e si chiese per la prima volta cosa sapesse esattamente quel ragazzo…
   
 
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