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Autore: DvaKyan    19/08/2022    0 recensioni
Italia, 2300. Reina, rimasta orfana durante un’invasione di demoni, viene salvata da due ragazzi, Rory e Spike, che diverranno la sua nuova famiglia. All’età di 15 anni decide di seguirli e di iscriversi all’Istituto di addestramento per diventare più forte, in modo da poter combattere i demoni e vendicarsi della sua famiglia. Seguite le avventure di Reina in questo nuovo mondo che è ormai invaso da demoni quasi ogni giorno. In questa storia tra fantascienza e fantasy, non mancheranno poi storie d’amore e di amicizia.
Genere: Science-fiction, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli scivolarono le chiavi dalle mani, Spike ci guardava, era fermo e immobile alla porta. Se Azahal era già un gran problema, questo che stava per sorgere era ancora peggio. Non era così che doveva scoprirlo, pensai.
«Ti possiamo spiegare, Spike» Disse Rory, provando ad avvicinarsi a lui, ma quest’ultimo si scansò.
Spike esitò, poi si avvicinò a Rory e lo prese per il colletto della felpa.
«Rory, ti rendi conto di tutto ciò? È nostra sorella! E tu… e pure lei…» Lacrime amare scesero dagli occhi di Spike, bagnandone le guance. Aveva un’espressione così arrabbiata, così delusa, così sconcertata.
«Sorellastra. E comunque è successo e basta. Non è una cosa che abbiamo pianificato» Rory tentennò di spiegarsi, ma uscirono poche parole dalla sua bocca. Nel mentre, io rimasi immobile. Sentii le gambe pesanti come cemento, avevo voglia di buttarmi a terra.
«Non è una cosa che avete pianificato?» Disse, poi rivolse lo sguardo a me «E tu cos’hai da dire?»
Guardai Spike, poi Rory, per poi tornare con lo sguardo fisso su quello ferito di Spike.
«Io…» Presi fiato, in cerca di parole che potessero ferirlo il meno possibile. Non più di quanto lo era già, insomma. «Avrei voluto dirtelo, tanto. Anzi, volevamo dirtelo, ma non abbiamo mai trovato il momento giusto. Spike, io vi ho sempre amato. Il problema è che amo Rory in un altro modo, non nello stesso in cui amo te. Io amo te come un fratello, perché sei mio fratello. Sebbene lo sia anche Rory, io lo amo. Come tu ami Clarissa, come mamma ama papà» Presi un altro attimo di respiro, ma anche per asciugarmi le mille lacrime che scesero a non finire. Stavo per riprendere a parlare, ma intervenne Rory.
«Vale lo stesso per me. Ci dispiace, Spike. Sappiamo che ti abbiamo ferito, che ci stai guardando come due mostri»
«No, non vi sto guardando come due mostri. Sono solo… deluso. Ho bisogno di tempo, scusate» Disse infine Spike. Prima di uscire dalla porta, ricordò solo una cosa «Dobbiamo occuparci ancora di Azahal, comunque. Pensiamo a questo. Per questa cosa… Devo rifletterci sopra»
Uscì dalla porta, senza nemmeno guardarci quando disse l’ultima frase. Rory tentò di avvicinarsi, ma lo allontanai.
«No, Rory»
«Scusa. Lo so come ti senti, vale lo stesso per me» Mi guardò. Quanto amavo i suoi occhi, ma in quel momento faceva così male guardarlo.
«Già. Andiamo, adesso. Non voglio proprio parlarne» Dissi, prima di uscire dalla porta.
 
Arrivati alla sede del direttore, vidi Spike di fianco a Clarissa. Lui non guardò né me né Rory.
Mirko si avvicinò non appena ci vide, dopo aver finito di scorrere la homepage di un social.
«Dobbiamo aspettare, in direzione non c’è ancora nessuno » Disse, poi mi volse lo sguardo «Tutto bene? È successo qualcosa?» Guardò anche Rory, probabilmente in quel momento eravamo un libro aperto.
«Nulla, tranquillo» Dissi quando sul luogo arrivò qualcuno, sentii la voce alle mie spalle.
«Chi abbiamo qua? Williams uno, Williams due, Williams tre e altri due giovani studenti» Mi girai, riconoscendo il tono austero e allo stesso tempo scherzoso del direttore.
«Direttore, la stavamo aspettando» Intervenne Spike, avvicinandosi «Dobbiamo parlarle di una cosa importante»
Lo sguardo di entrambi si fece serio, quando il dirigente fece segno di seguirlo nel suo ufficio, aggiungendo: «Ne bastano tre di voi».
Clarissa intervenne dicendo di far andare solo noi tre fratelli. Così Spike, Rory ed io seguimmo il rettore, il quale ci accompagnò nella sua tana piena di librerie e libri, scaffali, gingilli vari e le due comode poltroncine di fronte alla sua scrivania perfettamente in ordine.
Con un modo talmente distante e freddo, Spike mi invitò a sedere al posto suo, mentre Rory si sedette di fianco a me. Mi rattristava quel suo fare distaccato.
Rory prese poi l’iniziativa di parlare per primo. Spiegò cosa il re dei demoni mi disse, spiegando poi gli “attacchi” che ho avuto, così li chiamò. Attacchi. Non sapendo come definirli. Spike aggiunse dello strano marchio segnato sulla mia nuca, invitandomi a girarmi su me stessa per farglielo vedere.
«Santissimi numi! Ciò che mi state raccontando è davvero preoccupante. Dovevate avvertire subito di questi attacchi accaduti a Reina, perché avete esitato? Avete idea del rischio che stavate e state correndo!?» Il tono della voce del direttore era serio, arrabbiato e preoccupato.
«Il suo rimprovero è del tutto giusto e legittimo, direttore! Tuttavia, io e Rory avevamo paura potesse succedere qualcosa a nostra sorella, se avessimo parlato. Volevamo prima indagare per conto nostro».
«Sappiamo che è stata una scelta avventata e irresponsabile» Spike guardò Rory «Ma è nostra sorella».
Guardai il dirigente, poi Rory e poi Spike.
«Cosa pensavate potessero farle? Trattarla come un esperimento o un mostro? Sapete che ci teniamo ai nostri studenti e lavoratori! Non avrei mai permesso una cosa del genere»
Il tono di Spike si fece ancora più deciso quando disse: «Lo sappiamo. Ci perdoni per questa nostra mancanza di responsabilità! Tuttavia, non siamo qua solo per questo» Il direttore guardò curioso mio fratello mentre quest’ultimo parlò della sua proposta di una missione speciale, così come la chiamò Rory.
Il dirigente si alzò e si voltò verso la libreria che si trovava dietro la sua poltrona da ufficio, mettendosi di spalle a noi.
«No, è troppo rischioso. Mandare dei militari professionisti nel mondo dei demoni è un conto, mandare voi è un altro. Rory è uno studente prodigio, lo ammetto. Ma è troppo giovane! Reina, Clarissa e Mirko sono ancora più giovani e inesperti. Anche mettendovi al fianco di una squadra di specialisti, è troppo rischioso» Disse poi. «Inoltre, non siamo ancora pronti per mandare un esercito oltre i portali! Nessuno rischierebbe la vita per una missione suicida».
«Io sì» Una voce risuonò nella stanza, che mi parve di riconoscerla. Ci girammo tutti sorpresi al sentire l’intervento di una voce esterna al nostro gruppo.
«Noi, volevi dire» Corresse la seconda voce.
«Ci scusi l’intromissione, la porta era aperta e avevamo un appuntamento con lei» Disse poi la prima voce «Abbiamo sentito tutto».
Mi alzai sorpresa.
«Alexander! Leon!»
«Williams, è bello vederti in forma» Disse Leon sorridendomi. Spike chiese spiegazioni a entrambi.
«Noi siamo i militari che hanno addestrato Reina. Noi conosciamo di cosa è capace, delle sue capacità»
«E se questa missione può aiutarla, noi siamo disposti a partire con voi. Possiamo radunare tutta la nostra squadra di specialisti»
Il direttore passò una mano sul viso, strofinandosi gli occhi.
«Stiamo parlando di mandare dei ragazzini in un mondo popolato da demoni. Anche se sarete al loro fianco, non è possibile»
Infine, intervenni io.
«Abbiamo altra scelta? Direttore, io conosco Azahal. Se escogitiamo un piano, potremo tornare tutti vivi»
Così il direttore fece un grosso sospiro. Poi un altro sospiro, il terzo e ancora un altro. Guardò Alexander, Leon, Rory e Spike. Erano tutti decisi e sicuri di ciò che vollero fare.
«E sia. Organizzeremo la spedizione nel mondo dei demoni. Ci sarà un gran lavoro da fare adesso, quindi starete sotto le mie regole e condizioni per ciò che andremo a preparare».
   
 
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