Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: susiguci    21/08/2022    2 recensioni
ll MERTHUR ll CIRCUS ll INIZIO SEC. XX ll CRACK PAIRING ll
Dal primo capitolo:
["Piacere, io sono Arthur!" si sporse allungando la mano verso il ragazzo.
"Merlin!" disse il più giovane, allungandosi a sua volta e stringendogli la mano con poca forza.
"Dai, non fare quella faccia. Non è poi così terribile qui! Almeno avrai qualcosa da mettere nello stomaco tutti i giorni!"]
Dal terzo capitolo:
[Il pubblico applaudiva e mentre il biondo aiutava Merlin a scendere, il ragazzo si fece prendere in braccio e gli schioccò un bacio sulla bocca. Il pubblico rideva e urlava. Arthur era rimasto a occhi e bocca spalancati...]
Dal quarto capitolo:
[Arthur si inginocchiò e si apprestò a slacciare la cintura dell'altro...
...Arthur chiuse gli occhi. Non sopportava di vedere quel che stava per fare...]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Gwen, I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Alined's secret










 











Merlin era ancora scosso per l'accesa discussione avuta con l’insopportabile Arthur, dopo lo spettacolo. 

Aveva lo stomaco chiuso dal nervoso ma si sentiva avvolto anche da sensazioni tristi, quindi non pensò neanche per un momento di andare a cena con gli altri, al ristorante.

 

Era consapevole di avere esagerato, di avere detto cattiverie gratuite e insensate ma certamente anche l’altro era andato giù con i piedi pesanti.


Arthur non era andato a tavola, quella sera. Non aveva fame, cosa più unica che rara, visto che aveva sempre avuto un appetito formidabile. 

Gli era capitato altre volte di perdere l'appetito, ma era accaduto quasi unicamente quando sapeva che Alined lo aspettava.

 

Comunque aveva bevuto qualche bicchiere di vino, poi si era messo a gironzolare nei pressi del circo, andando avanti e indietro per cercare di farsi passare la rabbia e l’angoscia che ancora lo turbavano.

 

Cominciò a piovere forte e il suo primo pensiero fu quello di salire sul suo carro, ma ci ripensò quando ebbe la chiara percezione che Merlin potesse essersi già coricato. Non era la prima volta che Merlin saltava la cena, quando qualcosa era andato storto.

 

Decise di salire sul carro di Gwen. Non avevano ancora parlato di questo, lui e la ragazza, ma sperava che lei non avesse niente in contrario, perché non aveva nessuna intenzione di dormire vicino a Merlin.

 

A costo di dormire sotto uno dei carri.

 

Gwen condivideva il suo carro con i suoi cani e le sue colombe, tenuti in gabbie separate, per cui non c'era molto spazio, ma non importava.

Arthur non si recò da Merlin neanche per prendere la sua coperta: l’avrebbe presa il giorno dopo, quando il carro fosse stato libero.







   

Merlin aveva passato una notte ancora peggio della precedente, se possibile. Quando riuscì ad aprire gli occhi del tutto vide il giaciglio vuoto di Arthur. Sicuramente era da lei!

 

Si chiese con fastidio perché la coppia non avesse pensato di andare da Gwen, anche la notte precedente a quella: si sarebbe risparmiato quel travaso di bile, che l’aveva tanto scombussolato.

 

Sapere non era lo stesso che vedere con i propri occhi.

 

Più tardi, a colazione, con un sorriso sul volto, Arthur aggiornò gli altri sulle ultime novità.

“Amici miei, non è ancora successo di esibirsi per tre giorni consecutivi nello stesso posto … fino ad oggi!”

 

Molti dei ragazzi esultarono.

 

"Continuando in questo modo, passeremo dall'essere un circo itinerante a un circo in pianta stabile!" continuò scherzando Arthur. 

“Il ristoratore mi ha riferito che tanti clienti avevano fatto richiesta di poter comprare dei biglietti e me ne ha chiesti altri.”

"Ma se neanche c'eri al ristorante!" disse George.

"É stato quando ho bevuto un paio di drink al bancone del bar. Ma prima di accettare ho dovuto chiedere il permesso ad Alined! A proposito mi sono confrontato con lui anche sul fatto che, a grande richiesta dei compratori, lo spettacolo fosse posticipato alle ore ventuno. E così sarà!"

“Allora ci sarà il pienone! Non mi sono mai esibito di sera …” disse Gwaine che sembrava non stare più nella pelle.

“Lo vedrai … é favoloso! Tutta un’altra cosa. Molto più … magico!” sorrise felice Gwen.

“É vero!” dissero all’unisono George e Percival, quasi commossi.

 

“É necessario che qualcuno faccia un paio di giri per il paese stamattina, ad annunciare il nuovo orario dello spettacolo” si inserì Arthur.

“Lo farò io!” intervenne Percival.

“Molto bene!" asserì Arthur "Non sarebbe male se potessi andare con lui, George, così attireresti l’attenzione, suonando il tuo tamburo, in modo da alternarti a Percival che leggerà il messaggio al megafono.”

“Per me va bene” rispose George “ma direi di non muoverci fino a mezzogiorno. Qui la gente è in vacanza: va a letto e si sveglia molto tardi. C’è caso che ci arrivi un secchio d'acqua, se cominciamo a fare rumore troppo presto!”

"Ottima osservazione! A quell'ora farà molto caldo, però…"

A quel punto, Lancelot si intromise: 

"Io avrei un'idea migliore! Prendiamo un carro, tutti e tre insieme, ci facciamo più belli che possiamo e mentre io guido i cavalli, voi ve ne state seduti all'ombra a fare quel che dovete fare. Daremo maggiormente nell'occhio con il carro e i cavalli addobbati a festa."

 

Appena comprese le intenzioni di Lancelot, Arthur subito disse: "D'accordo! Ne convengo: è senza dubbio l'idea migliore!"

 

Arthur si vergognò molto. Non aveva minimamente pensato che per George andare in giro con le stampelle per la città, sotto il sole di mezzogiorno, avrebbe potuto rivelarsi estremamente faticoso e forse anche pericoloso. 

Un uomo che non teneva a mente le caratteristiche e le difficoltà dei compagni, non avrebbe dovuto prendere in mano le redini del comando con tanta spavalderia.  

Anche perché si era proposto senza che nessuno glielo avesse chiesto, neppure Alined.

 

Era per questa sua mancanza di empatia in generale, che non aveva capito prima quanto Gwen fosse innamorata di lui. Non gli si sarebbe mai concessa, se non fosse stata più che sicura di provare per lui un sentimento davvero profondo.

 

Ed era per lo stesso motivo che Merlin si era allontanato da lui. Forse era colpa sua se il ragazzo voleva andare via.

 

Arthur chiuse gli occhi. La sensazione che provava si avvicinava molto a quella del dolore.

 

L'aveva portato fino all'esasperazione con il suo comportamento insolente, con le parole venefiche che aveva usato con lui durante la lite, fregandosene della sensibilitá del ragazzo, sensibilità della quale tra l'altro era a conoscenza fin dall'inizio.

 

Chissà se era anche quello il motivo per cui non era riuscito a dire di no alle attenzioni indesiderate di Alined. 

Avrebbe forse dovuto notare qualcosa di strano? Avrebbe dovuto cogliere qualcosa che Alined gli aveva tenuto nascosto?

 

Arthur si riscosse.

"Dimenticavo! Bisogna aggiornare l'orario sulle locandine appese per la città…"

 

Arthur guardò Merlin, ancora seduto al tavolo. Era strano che il ragazzo non si fosse proposto per qualcuno dei lavori da fare. In genere era sempre fra i primi a farsi avanti.

 

“Merlin” lo chiamò “potresti occupartene tu?”

“Mi dispiace, ma devo andare da Alined…”

“Ci penso io!” si propose Gwen.

“Grazie, e io ti darò una mano…” le mormorò Arthur suadente, circondandole la vita con un braccio.

“Davvero?” si illuminò Gwen.

 

Com’era facile farla felice! Arthur pensò che avrebbe dovuto impegnarsi per fare in modo di essere un po’ più galante con lei. In fondo ora poteva considerarla come la sua fidanzata. 

 

Merlin stava andando via. Quelle effusioni tra fidanzati anche se indubbiamente castigate, gli davano fastidio. 

 

“Perché non se ne tornano sul carro? No, devono fare vedere agli altri quanto sono felici, per ricordare a tutti noi la nostra infelicità!” 

 

Merlin rise di sé. Da quanto era diventato così insofferente?

 

E fu richiamato proprio da Arthur. 

“Aspetta Merlin!” disse con tono spiacente “Lo so che vorresti che Gwen prendesse il tuo posto nel numero dei pagliacci…”

“Che cosa?” strillò Gwen che non ne sapeva nulla.

 

Arthur continuò a parlare, ignorandola “Ma il tuo numero comprende tanti passaggi e molte difficoltà … non è possibile per Gwen … per nessuno, impararlo in un solo giorno.”

Gwen si rivolse a Merlin: “Ma perché, scusa!? Ieri sera mi avete fatto morire dal ridere. Più del solito! E non ho mai visto un pubblico così divertito e ben disposto nei nostri confronti! Nonostante il mezzo disastro generale, me compresa! Se non fosse stato per Lancelot…”

 

Il ragazzo chiamato in causa sorrise, ma Gwaine non era del tutto d'accordo. 

“Lance, ammetto che sei stato in gamba e ci hai aiutato in più di un’occasione…ma tutte quelle frasi maliziose … per un attimo ho pensato che tu fossi segretamente innamorato di me.”

“O di me!” si intromise Merlin a sorpresa. “Il delizioso Merlin! Nemmeno mia madre potrebbe essere più sdolcinata di così!”

“Ragazzi, mi spiace per voi ma io m’innamoro solo delle belle ragazze!” si schermì Lancelot.

“Noioso!” rispose Gwaine.

“Sei scontato!” fece eco Merlin.

I presenti scoppiarono in una bella risata generale, tranne Arthur che aspettò che il vociare finisse: “Merlin, ti prego di pensarci, anche se sei contrario...”

“Forse non ha gradito lo schiaffo sulle chiappe!” mormorò Gwaine a sproposito e si mise a ridere, insieme a George e a Percival.

 

Arthur rimase serio e guardò Merlin negli occhi: “Se ti prometto che non accadrà più, mi farai il favore di recitare insieme a me? Solo per questa sera, poi Gwen ti sostituirà…”

“Arthur!” lo interruppe Gwen spazientita.

“Allora troveremo un’altra soluzione… ma per stasera, ti prego, Merlin, fallo per noi!”

 

Gwaine aveva capito che c’era qualcosa sotto, qualcosa di più del trambusto per la pacca sul sedere di Merlin e ritenne di dover andare in aiuto di Arthur. In fondo si trattava solo di dire la verità.

“Scusami se ho riso, Merlin! Sono stato uno sciocco! Stasera abbiamo davvero bisogno di te. Ritengo che il successo che stiamo avendo in questi giorni sia dovuto principalmente al tuo numero con i pagliacci che nel finale si interseca con il numero degli acrobati; il che richiede grande capacità espressiva e comica, un buon livello di giocoleria e acrobazia e quella punta di romanticismo e di fantasia che qui hai solo tu e di cui il pubblico sembra avere così bisogno. Come Arthur, te lo chiedo anch’io: aiutaci!”

 

Merlin non se l’aspettava. Le parole di Gwaine l’avevano toccato.

“Prima di tutto, sento l’esigenza di confrontarmi con Alined, poi vi sarò sapere. Ma se decidessi di farlo, Arthur, ricorda che quello che ti ho detto ieri per me vale ancora!”

Arthur tacque. Non c’era niente che potesse dire, non davanti a tutti per lo meno.



 

Alined era ancora seduto sul suo letto e leggeva il giornale che Percival gli aveva portato poco prima.

“Vieni avanti, Merlin! Già che ci sei potresti versarmi dell’acqua, per piacere? Ieri non ho assistito alla vostra esibizione: non stavo affatto bene. Arthur mi ha detto che è andata benino e che stasera vi esibirete per la terza volta di fila…”

“In realtà non è andata tanto bene…”

“E vuoi che non lo sappia? Se Arthur dice 'benino' significa che é stata una mezza catastrofe!” rise sguaiatamente Alined provocandosi un forte attacco di tosse.”

“Alined … io vorrei lasciare il circo!”

 

Il vecchio stava bevendo e l’acqua gli andò di traverso, provocandogli un nuovo accesso di tosse, peggiore del primo.

“Merlin, dico … vuoi farmi morire di crepacuore?” disse il vecchio lasciandosi andare sul cuscino con una mano al petto.

“Scusate … mi dispiace … ma é la verità!”

“Cos’è successo? Dovrai avere un motivo!”

“Sì. Ho litigato con Arthur. Non voglio più … lavorare con lui. Ma é da un po’ che ci stavo pensando. A parte la prima sera, dopo é andato tutto peggiorando.”

“Tu lo sai che é da almeno quindici anni che non avevamo il successo che invece abbiamo avuto negli ultimi giorni? E il merito é tuo!”

“Io credo che il merito vada al fatto che sia finita la guerra!”

“La fine della guerra non centra più di tanto con il nostro circo. Anche prima della guerra le cose non andavano più tanto bene, da anni. Non voglio dire che sia solo merito della tua bravura, quanto del tuo entusiasmo e di quello che sei. Buono, coraggioso anche se molto ingenuo, lo ammetto. Ma anche questo fa parte del tuo fascino. Tu non ti rendi conto  della tua bellezza, esteriore e interiore…”

 

Merlin scosse leggermente la testa.

 

“Ecco, vedi che non lo sai? Sei divertente, intelligente e curioso e se me ne accorgo io che sono diventare mezzo cieco e mezzo sordo … tutti sono migliorati da quando sei qui. Persino io, ma soprattutto Arthur! Come fai a non vederlo? Ha sempre avuto l’espressività di una statua, per quanto bellissima ed ora mi ritrovo con un divo del cinema comico e drammatico. Sembrava bloccato nell’esprimere sentimenti ed emozioni, invece adesso …”

“No, io non c'entro. Lui è così perché é felice … ed è felice perché sta con Gwen!”

“Davvero? C’è riuscita alla fine! Non credevo che Arthur fosse interessato a lei … Buon per loro!”

“Sì, buon per loro!” disse Merlin abbassando lo sguardo, a disagio!”

“Scusami se te lo chiedo … sei geloso?”

“No … ma vorrei tanto sapere perché tutti me lo chiedono di continuo” disse Merlin un po' imbronciato.

“Forse perchè un pensierino su Gwen, prima o poi, l’hanno fatto tutti.”

“Beh, allora … sì, anch'io ho avuto un pensierino su di lei ... giusto per un attimo … ma cosa intendete con ‘tutti’?”

“Gwaine, Lancelot …”

“Lancelot? No, non é possibile!”

"Il tutto risale a prima che Arthur si unisse al circo. Anche George e Percival hanno avuto una cotta per lei, ma non si sono mai fatti avanti: il primo è chiaramente un misantropo anche se non ne è consapevole e il secondo è timido e un po' troppo giovane per lei. Gwen ha trent'anni, ma non dirle che ho fatto la spia o mi ucciderá."

"Trenta? Ha … otto anni più di me? Credevo ne avesse molti di meno. Ma in fondo … non cambia molto!"

"Vallo a dire a lei!" sorrise il vecchio.

"L'età in amore non ha nessuna importanza."

"Sono d'accordo, ma ci sono comunque dei limiti. Finché ci sono cinque anni di differenza, come tra Arthur e Gwen, fossero anche dieci anni, ti do ragione. Ma se ad esempio ce ne fossero trenta, il più grande dovrebbe capire che non potrà mai essere ricambiato nello stesso modo, dall'altro."

"Se la mettete così, sono anch'io d'accordo con voi.  Ma ditemi … voi non avete mai pensato a Gwen sotto quel punto di vista? Siete sempre così premuroso con lei!"

"Carissimo Merlin, lei è una benedizione per me! Come lo sei anche tu! Lei sa fare di tutto e ha preso a cuore il circo, come se fosse la sua famiglia. Io non sono premuroso con Gwen! È lei ad essere sempre così amabile che non puoi fare a meno di esserlo anche tu, nei suoi confronti… e per rispondere alla tua domanda, no, non ho avuto alcun pensiero su di lei. Il perché credo tu lo sappia…"

"Beh … Arthur me l'ha accennato."

"Ti avrá detto che sono un mostro!"

"No, quello no! Ma mi ha detto che siete pericoloso e che non devo mai fidarmi di voi."

"Questo è il minimo che può averti detto. E dal suo punto di vista devo dire che ha ragione!"

"Lui mi ha fatto una testa così, solo perché mi sono fatto baciare da voi l'altro giorno!"

"Non aveva torto. Tu sei un ragazzo bellissimo, ma sei davvero troppo ... innocente, per me! Non avevo intenzione di baciarti, se mi credi, ma quando ho visto che faccia aveva Arthur dietro la tenda, perdonami ma non ho resistito. L'ho trovato così divertente! Vedi … lui é un giovane maschio alpha e vorrebbe fare tutto come pare a lui." sorrise Alined. "É nella sua natura, ma il vecchio maschio alpha, che sarei io, sa ancora come sottometterlo … cioè … so ancora come tenerlo a bada!”

 

Merlin sorrise, anche se non aveva capito granché di quello strano discorso.

"La stessa identica cosa, parlo del vostro bacio, è successa con Gwen, poche ore dopo. Anche se i suoi motivi erano diversi dal vostro."

"Mi meraviglio. Non è una cosa da Gwen ma 'in amore e in guerra tutto è concesso', dice il proverbio!"

 

Alined si appisolò e Merlin rimase lì a pensare. Non aveva fretta e aveva notato che con il vecchio, quel giorno era riuscito a parlare apertamente e senza imbarazzo di questioni delicate delle quali non aveva mai parlato con nessuno. Era una sensazione piacevole. Sembrava che lui e il capo si capissero tra loro meglio che con gli altri. Sentiva una sorta di connessione con quell'uomo, anche se non aveva dimenticato del tutto i consigli di Arthur. C'erano comunque alcune cose che l’avevano incuriosito, fino dal primo giorno e che avrebbe voluto chiedergli. 

.  

Quando Alined si svegliò e gli sorrise, Merlin quasi lo aggredì: "Toglietemi una curiosità. Una volta mi avete detto che durante i primi anni, il circo ebbe un grande successo…"

"Oh, sì! Un grande successo … per essere un circo così piccolo. Tu non sai che periodo meraviglioso è stato quello per me: il periodo più bello di tutta la mia vita. Non ero l'unico direttore, sai? Avevo un … socio…"

"Un socio! Eravate innamorato di lui? Questo si evince da come ne parlate…"

"Sì, Merlin. Ero pazzamente innamorato di lui … e vuoi sapere di più? Anche lui lo era di me! Incredibile ma vero! È stata l'unica persona che mi abbia amato veramente, se escludo mia madre. Sono sempre stato poco bello ma nel pieno della mia giovinezza, la gente mi diceva che avevo gli occhi belli e in più avevo un gran fisico, anche se non si direbbe vedendo come sono ridotto ora. Ero famoso per la mia forza, allora."

"Ma cosa successe? Litigaste?"

"È morto, Merlin! Di una malattia strana, che me l'ha portato via in pochi giorni…"

"É terribile! … Mi dispiace molto, Alined!"

"Almeno ho avuto la mia chance per essere felice con …Trickler … così si chiamava. Alcuni non riescono a cogliere una felicità così piena, durante la loro vita. Solo che dopo … fa più male!" La voce del vecchio era arrochita dalla commozione.

 

Dopo un po' di tempo, Merlin si rifece sotto:

"Mi piacerebbe sapere quale ruolo avesse il vostro fidanzato nel circo!"

Alined sorrise. Il suo 'fidanzato'! Non aveva mai denominato Trickler in quel modo. Ma gli fece piacere.

"Faceva il mago!"

"Che cosa?"

"Era un mago favoloso!"

"Volete dire un illusionista?"

"Si, ma direi molto di più: fu il primo nella storia del circo a creare e a mettere in scena quel tipo di esibizione. Molti in seguito lo copiarono ma nessuno fu in grado di eguagliarlo. Le sue performance erano mozzafiato. È stato la prima stella dell'Albionstars, fino a quando si ammalò. Era l'artista più studioso che avessi mai visto. Scriveva tutto, ogni esercizio, ogni impressione e non lasciava mai nulla al caso. Ho ancora tutti i suoi appunti. Quando l'ho perduto è stato …" 

Alined si bloccò per l'emozione.

 

Quando si riprese disse: "Facciamo così! Se tu porti qui due pasti completi dal ristorante, intanto che mangiamo, ti consentirò di leggermi un po' dei suoi quaderni, se ti interessa. Vorrei leggerli io, ma la mia vista…"

"Accetto molto volentieri"

Quando Merlin, vide quei quaderni, ne fu immediatamente affascinato. Già dalla grafia così minuta ed elegante e dai contenuti delle prime righe si poteva comprendere la precisione e la ricerca della perfezione tipiche dello scrivente. Ecco da dove nasceva il sogno dello spettacolo perfetto di Alined!

 

Continuò a leggere per tutto il pomeriggio, per Alined e quando questi si addormentava, per se stesso. Non riusciva a staccarsi da quegli appunti. Fu Alined che gli chiese di interrompersi.

 

"Stamattina sei venuto qui per chiedermi qualcosa, ragazzo! Parla pure!"

Se ne era quasi dimenticato! 

"Avete ragione. Io non so cosa è giusto fare, Alined. I ragazzi mi hanno chiesto di recitare la mia parte ancora per questa sera … solo che mi pesa molto: non mi va di farlo. Voi cosa ne pensate?"

"Senza di te, stasera prevedo una brusca battuta d'arresto. Mi spiace ma è la verità. Davvero non ho ancora capito perché tu e Arthur abbiate litigato…"

"Mi manca di rispetto. Anche davanti al pubblico. Sono così stufo. Ieri ha rivelato i segreti di tutti ai quattro venti, senza alcuna remora. Non fa che farmi scherzi e dispetti…"

"Mi stupisce davvero saperlo così scherzoso. Prima che tu arrivassi era sempre serioso e apatico. La tua presenza gli fa bene!"

"Peccato che la sua presenza non faccia bene a me!"

"É solo per questo che vuoi andare via?"

"No. Non sono tagliato per il circo…"

"Sono disposto a cambiare completamente il tuo ruolo pur di non perderti. Quando vuoi, passa da me."

"Lo farò" disse Merlin, accorgendosi che era tardi e che doveva correre a prepararsi.

Scese dal carro. 

Fece alcuni respiri profondi e si incamminò verso il retro del circo.

 

Lì, fuori dall'entrata, intravide la sagoma di Arthur, che molto probabilmente, lo stava aspettando.




























 

Qui la storia sta prendendo una piega un po' diversa da quel che avevo immaginato all'inizio. In particolare Alined sta sviando dal seminato. Quindi non so davvero come andrà a finire. Ringrazio sempre chi mi ha seguito fino a qui. Un bacione! E teniamo le dita incrociate, visto il periodo!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: susiguci