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Autore: darkroxas92    21/08/2022    3 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18
Soul

Quando il gruppo riuscì a riaprire gli occhi, si ritrovò in uno spazio circondato da sola oscurità.
Con loro sorpresa, poco lontano da loro, gli altri Bambini Prescelti si stavano guardando intorno confusi.
“Dove siamo?” Domandò Koushiro, solo per vedere la creatura che era stata Izuku sospesa a mezz’aria, apparentemente immobile.
“E quello chi è?” Domandò Taichi, mentre Yamato restava in disparte con Gabumon.
“Quello… Quello è Izuku…” Rispose a fatica Joe, non sicuro nemmeno lui di riuscire a pronunciare quelle parole.
“Che cosa?” Esclamò Sora, guardandolo. “Ma sembra un Digimon! Com’è possibile?”
“Midoriya Izuku ha assorbito forzatamente i dati di Leomon prima che questi andassero dispersi.” Rispose l’ologramma di Himekawa, facendo sussultare gli altri che non l’avevano ancora incontrata. “Questo ha provocato un’alterazione dei dati, corrompendoli. Il risultato è il BlackSaberLeomon che avete di fronte.”
“BlackSaberLeomon?” Ripeté Takeru.
“La forma oscura di una delle possibili evoluzioni a Livello Definitivo di Leomon.” Continuò l’entità digitale.
“Basta con le stronzate!” Urlò Bakugo. “Che cos’è successo a Deku?! Perché è impazzito in quel modo? È un umano come noi, come ha fatto a diventare un Digimon?!”
“Il suo Quirk è andato fuori controllo.” Rispose lei.
“Il suo Quirk è One For All.” Replicò Shoto. “Gli è stato passato da All Might, e non è mai successo nulla del genere con lui.”
L’ologramma chiuse gli occhi. “Capisco. Ecco perché la reazione è stata più forte del previsto.”
Himekawa si avvicinò al Digimon oscuro, sfiorando con una mano il simbolo sulla fronte.
“Lui ovviamente non poteva ricordare. Non avevamo messo in preventivo che qualcuno potesse donargli un altro Quirk.”
“Ehi, Fantasma della Forza o quel che sei, Deku non aveva un Quirk prima di riceverlo da All Might!”
La figura si voltò a fissarlo.
“Puoi chiamarmi Omeostasi, se proprio devi darmi un nome, Katsuki Bakugo. E ti sbagli. Midoriya Izuku ha sempre avuto un Quirk, proprio come voi tre.”
“Stronzate! Sono cresciuto assieme a lui, non ha mai mostrato alcun potere!”
“Perché non poteva manifestarsi nel vostro mondo.”
Shoto spalancò gli occhi. “È per questo che lui è l’unico a poter usare il suo Quirk nel Mondo Digitale?”
Omeostasi annuì, mentre lo scenario attorno a loro mutava, mostrando il parco giochi dove Izuku e Bakugo giocavano da bambini.
“Il Quirk di Midoriya Izuku è particolare: normalmente non si noterebbe, perché reagisce solo con il Mondo Digitale. Per questo nessuno del vostro mondo l’ha mai notato.”
Detto ciò il parco scomparve, mostrando la sala della casa di Izuku, con lui da piccolo giocare con Ipchan.
“Tuttavia, il Mondo Digitale era consapevole della sua esistenza. Per questo, fin dalla sua nascita, lo ha affiancato con un Digimon partner. Insieme, i due avrebbero potuto aiutare il Mondo Digitale in caso di necessità.”
“Cos’è successo allora?” Domandò Ochaco.
La sala scomparve, sostituita dall’Isola di File, riconoscibile grazie al Monte Mugen.
Da lì si potevano vedere quattro Digimon allontanarsi, lasciando cinque bambini umani a terra, tutti con in mano un Digivice.
“Lo scontro tra i Padroni delle Tenebre e i precedenti Bambini Prescelti.” Spiegò Omeostasi. “Purtroppo, nonostante il mio intervento diretto, fu possibile semplicemente respingerli. Himekawa Maki, la bambina che usai per manifestarmi all’epoca, fu costretta ad assistere al sacrificio del suo Digimon partner per poter ottenere tale risultato. Da allora non sono più stata in grado di collegarmi a lei. I Bambini Prescelti tornarono nel loro mondo, ma sfortunatamente questo alterò il varco, portando agli eventi che vi hanno scelti per sostituirli.” Continuò, mentre attorno a loro si ripeteva velocemente lo scontro tra Greymon e Parrotmon.
“Quello che non vi ho spiegato sono state le reali conseguenze. Infatti, mentre si studiava un modo per rendere il legame tra umani e Digimon più potente, da qui la nascita dei Simboli, il Mondo Digitale affrontò un’altra crisi.
“Lo scontro con Parrotmon aveva connesso non solo il mondo di voi Bambini Prescelti con il Mondo Digitale, ma aveva creato un passaggio con un altro mondo. Quello di Midoriya Izuku. Questo provocò delle distorsioni in tutto il Mondo Digitale, che ebbero effetti su entrambi i mondi umani. Iniziarono ad esserci delle interferenze nei segnali radio e nei dispositivi elettronici, ma sarebbe stato solo l’inizio.”
Omeostasi alzò una mano, mostrando il piccolo Izuku venire assorbito da un computer assieme a Ipchan, mentre teneva in mano il Digivice.
“Per questo chiamai nel Mondo Digitale Midoriya Izuku e il suo partner Impmon.” Spiegò lei, mentre si poteva vedere l’immagine di un giovane Gennai parlare con il bambino dai capelli verdi. “Gli venne spiegato il perché il suo Quirk non si era mai manifestato prima, e con l’aiuto degli Agenti imparò a controllarlo, anche se ci vollero diversi anni.”
Qui le immagini mostrarono Izuku avvolto dalla stessa energia che lo aveva circondato prima di trasformarsi.
“Aspetta, hai detto anni?” La interruppe Katsuki. “Ma Deku è sparito solo per pochi giorni all’epoca!”
“Il collegamento tra i nostri mondi è sempre stato instabile. Mentre con il mondo dei Bambini Prescelti è possibile calcolare una differenza temporale, ciò non è possibile con il vostro. Midoriya Izuku ha trascorso quasi cinquant’anni in questo mondo. Tuttavia, essendo lui un umano con il corpo trasformato in dati, e grazie anche al suo Quirk, non ha fisicamente risentito dello scorrere del tempo.”
“C-Cinquant’anni?!” Ripeté Mimi, incredula.
“Il potere di Midoriya Izuku era potente. Fu molto difficile per lui riuscire a controllarlo.”
“E si può sapere che cos’era questo potere?!” Urlò Katsuki.
“Digisoul.” Rispose Omeostasi. “Letteralmente un’energia in grado di manipolare il Mondo Digitale a proprio piacimento. Motivo per cui, in quel periodo, Midoriya Izuku decise di farsi chiamare Soul.”
“Aspetta.” La interruppe Yamato. “I Padroni delle Tenebre l’hanno chiamato più volte in quel modo. Quindi li ha davvero incontrati?”
Omeostasi annuì, mentre attorno a loro fu possibile vedere Izuku e un Digimon sconosciuto di fronte ai quattro Digimon malvagi.
“Soul e Baalmon, l’evoluzione di Impmon, li affrontarono. E quello purtroppo fu un errore.”
“Vennero sconfitti?” Chiese preoccupata Sora.
“No, anzi. Riuscirono a costringerli a ritirarsi. Ma questo, invece di spaventare, incuriosì i Padroni delle Tenebre, che decisero di catturare Soul… e sottometterlo al loro volere. In questo modo avrebbero avuto a loro disposizione il potere assoluto.”
“E Midoriya cosa doveva fare esattamente?” Fece Shoto. “Non avrete speso cinquant’anni solo per aiutarlo a controllare un potere che a casa sua sarebbe stato inutile, no?”
“Hai ragione. La sua Digisoul era fondamentale per chiudere le distorsioni, cosa che riuscì a fare. Sfortunatamente, questo continuò a metterlo in pericolo con i Padroni delle Tenebre.”
“Ma cos’è successo al suo Digimon partner?” Domandò Joe. “È diventato Vamdemon, pensando che Izuku lo avesse abbandonato.”
“Quello fu la conseguenza di una sfortunata serie di eventi. Dopo l’eliminazione delle distorsioni, decidemmo che Midoriya Izuku e Impmon sarebbero tornati nel loro mondo.”
Attorno a loro, la scena cambio, mostrando Izuku e Impmon di fronte a Gennai, mentre altri Agenti stavano digitando freneticamente su diverse tastiere.

“Ne sei sicuro Soul?”
Il bambino annuì. “Sì Gennai. Ne abbiamo parlato con Omeostasi e riteniamo che sia la soluzione migliore. Se tornassimo a casa con i ricordi di quanto successo qui, non sarebbe facile agire come se niente fosse. E poi, entrambi vogliamo solo vivere la nostra infanzia. Abbiamo passato tutti questi anni ad aiutare il Mondo Digitale, e anche se non mi pento di un solo momento, desidero anche vivere come un bambino normale.”
“Se perdiamo i ricordi del nostro tempo qui, per noi sarà come se non fosse passato un solo momento.” Continuò Impmon. “Ce lo meritiamo, non potete negarci questa nostra unica richiesta.”
Gennai sospirò, ma non riuscì a dire nulla contro questa logica.
“E la Digisoul?” Chiese.
Izuku sorrise, per poi manifestare il suo Quirk. “Non preoccuparti. Prima di farmi cancellare la memoria, mi assicurerò di sigillarla in modo tale che anche se mai dovessi tornare qui non sia in grado di manifestarsi. È un potere troppo pericoloso per lasciare che qualcuno, anche me stesso, possa usarlo in modo incontrollato.”
Soul si voltò a guardare gli otto Digivice, con i relativi Digitama e Medaglioni, in quel momento al sicuro all’interno dei loro cilindri.
“Inoltre, il vostro progetto si assicurerà che le prossime minacce per il Mondo Digitale vengano affrontate anche senza di me. Il Simbolo ha funzionato alla perfezione, anche se il mio Digivice è solo un prototipo.”
“E terrò io il Simbolo di Izuku. In questo modo non sarà facile per nessuno recuperarlo.” Fece Impmon, mostrando il medaglione attorno al suo collo. “Anche se non sapremo di cosa si tratta, conoscendoci non lo perderemo di vista un solo momento. E questo nerd sicuramente impiegherà pochi anni per capire come sfruttarlo.”
“Su Ipchan, non dire così, mi metti in imbarazzo.” Ridacchiò Soul. “Ma probabilmente le cose andranno così. Non sarà facile per me tornare a casa. La Digisoul, anche se attiva, lì non avrebbe alcun effetto. Sarò nuovamente trattato come un inutile bambino privo di Quirk.”
“Se solo sapessero la verità!” Spurò Impmon. “Senza il nostro intervento per loro sarebbe finita già da tempo! E non parliamo di Bakugo! Sarà il peggiore di tutti, e lo sai!”
Soul scosse la testa divertito. “Non importa. Io e te saremo in grado di superare qualunque ostacolo! Insieme diventeremo il “Soul, siamo pronti.” Li interruppe un Agente, avvicinandosi.


La scena cambiò, mostrando il duo farsi richiudere in due capsule di metallo, dove li videro chiudere gli occhi attraverso un pannello di vetro.
“Sfortunatamente, nel mezzo della procedura di cancellazione della memoria, il laboratorio venne attaccato dai Padroni delle Tenebre.” Riprese a raccontare Omeostasi.
“Fammi indovinare: è stato lo stesso attacco dove tentarono di impadronirsi dei Digitama e dei Simboli, vero?” Chiese Todoroki.
“Esatto. Gli Agenti, prima di venire cancellati, riuscirono a forzare l’invio di Soul nel Mondo Reale. Tuttavia questo compromise la sua memoria, rimuovendo del tutto ogni ricordo legato ai Digimon. Impmon invece venne solo nascosto nel laboratorio, ma anche per lui l’interruzione della procedura ebbe effetti collaterali. Non perse del tutto la memoria, ma i suoi ricordi ne uscirono gravemente danneggiati. Si ricordava di Midoriya Izuku, di essere il suo partner, e che aveva viaggiato al suo fianco nel Mondo Digitale per aiutare i Digimon, ma nient’altro. Il resto… lo sapete.”
“E ora che cosa succederà?” Domandò Mimi, mentre riapparivano di fronte a Izuku. “Resterà così… per sempre?”
Omeostasi si avvicinò al Digimon ibrido.
“No. Possiamo riportare indietro sia lui che Leomon. Izuku lo ha assorbito, salvando così i suoi dati. Se riusciamo a estrarli, riporteremo entrambi come prima.”
“Perché sento un ‘ma’ in arrivo?” Fece Shoto.
“Per farlo, uno di voi dovrà trasformarsi in dati e venire assorbito da lui.” Rispose Omeostati. “È pericoloso e non posso garantire che sopravvivrà. E ho energie sufficienti per trasformare uno solo di voi.”
Il gruppo si guardò a vicenda.
“Andrò i-”
“Vado io.” Disse Katsuki, interrompendo di netto Taichi, facendo un passo in avanti.
A quell’uscita tutti lo guardarono increduli.
“Perché vorresti andare tu? Non odi Izuku?” Domandò Takeru.
“Come se uno di voi mocciosi potesse davvero aiutarlo. Il Fantasma della Forza qui presente ha dimenticato di dire una cosa, e posso immaginare il perché. Chi verrà assorbito da Izuku dovrà affrontarlo, non è vero?”
“Non ho idea di cosa lo aspetti una volta assorbito. Ma sì, è probabile che Midoriya Izuku non sarà facile da riportare indietro.”
“Bakugo, sei sicuro di volerlo fare?” Chiese Todoroki.
Il ragazzo delle esplosioni non rispose, continuando a fissare Omeostasi.
“Da piccolo, Deku continuava a comportarsi come un eroe. Anche prima di scoprire di non avere un Quirk. E dopo è solo peggiorato.” Disse infine. “Non lo sopportavo. Era più debole di me, e continuava a provare ad essere migliore!”
Katsuki chiuse le mani a pugno.
“Pensava sempre di dover aiutare tutti, indipendentemente di chi si trattasse. Pure io, che lo prendevo in giro. Io, che gli ho dato il nome ‘Deku’. Avrebbe dovuto odiarmi. Avrebbe dovuto allontanarmi. Invece ha sempre sostenuto la nostra vecchia amicizia.”
“Bakugo…” Fece Ochaco, guardando il compagno di studi.
“Ma prima… Prima ho capito perché è sempre stato migliore di me.” Ammise infine il ragazzo. “Quello sguardo che aveva mentre eliminava MetalEtemon… Mi ha fatto paura. Quello non era Deku.”
Strinse con maggiore forza i pugni, che iniziarono a tremare.
“Sono io il responsabile di tutto questo casino. È da me che è iniziato tutto quanto. Tocca a me sistemare questo problema!”
Portò un braccio in avanti. “Perciò forza, Omeostasi! Trasforma il mio corpo in dati o quello che è! Salverò io Deku!”
Tutti restarono in silenzio, guardando i due.
Alla fine sul volto di Himekawa apparve un sorriso.
“Chissà perché ma immaginavo sarebbe finita così. Ma devi sapere una cosa. Non avrai a che fare con Midoriya Izuku. Ormai avrà risvegliato le sue esperienze come Soul. Inoltre lui avrà a disposizione ben due Quirk, mentre tu non avrai nulla.”
Bakugo sorrise in segno di sfida. “Se Deku è riuscito a tenermi testa per anni senza un Quirk funzionante, allora non posso di certo essere da meno!”
Detto ciò si voltò a guardare gli altri. “Che nessuno di voi pensi anche solo lontanamente di ripetere a qualcuno quello che ho detto!” Sbraitò, per poi guardare Ochaco. “Ma mi assicurerò di riportare indietro Deku e di cambiare il significato di quel nome.”
Tornò a guardare Omeostasi, che annuì, alzando le braccia verso di lui.
“Non appena avrò trasferito i tuoi dati, sarai da solo. Non potrò aiutarti in alcun modo, nemmeno a tornare indietro. Le mie energie si esauriranno. Anche gli altri torneranno esattamente dov’erano prima, dato che ho portato qui solo la vostra coscienza.”
“Basta parlare e muoviti!”
Omeostasi non aggiunse altro, mentre attorno a loro tutto scomparve, riportandoli di nuovo alle rovine del ristorante, con Ogremon che si stava spostando verso di loro, con la clava pronta a difendersi da un nuovo attacco del Digimon ibrido.
“Vai, Bakugo Katsuki!” Esclamò Omeostati, per poi schioccare le dita e scomparire.
Bakugo guardò le mani cominciare a dissolversi in pixel, per poi ghignare e guardare gli altri.
“Aspettatemi! Tornerò presto con Deku e Leomon!” Disse, finendo di dissolversi, mentre i suoi dati volavano verso BlackSaberLeomon, sparendo al contatto.
 

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All Might guardò il cielo, il quale si era tinto di rosso e riempito di misteriosi triangoli neri, i quali sembravano pulsare.
Erano passate solo poche ore da quando Izuku e gli altri erano partiti, e nel frattempo il caos aveva iniziato a diffondersi in tutto il pianeta.
Ma solo negli ultimi minuti, mentre il cielo si tingeva di rosso, tutta la tecnologia sembrava essere impazzita.
I telefoni avevano smesso di funzionare, mentre i dati presenti nei computer avevano iniziato a restituire errori di tutti i tipi.
“Izuku…” Mormorò Inko, che era rimasta a guardare il cielo con occhi tremanti.
“Sono sicuro che sta bene! E con lui tutti gli altri!” Tentò di tranquillizzarla l’eroe, non riuscendo tuttavia a sentire la convinzione nelle sue stesse parole.
 

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Daigo Nishijima fissò il cielo che pochi minuti prima si era trasformato nello specchio del Mondo Digitale.
Ora si stava velocemente tingendo di rosso, con fulmini che iniziarono a scatenarsi da esso.
Strinse con forza il suo vecchio Digivice. Aveva visto, anche se solo per pochi secondi, i quattro Padroni delle Tenebre imperversare in quel panorama così nostalgico.
“Non di nuovo…” Mormorò. “Bearmon…”
Per un attimo, gli sembrò di non essere più a Tokyo, ma sull’Isola di File, in volo affianco a LoaderLiomon, mentre questi evolveva forzatamente in Baihumon, per poi andare incontro ai Padroni delle Tenebre, assieme agli altri tre Digimon che avevano subito lo stesso destino.
Vide anche il partner di Maki posizionarsi di fronte a tutti loro, l’unico a non essere evoluto.
Daigo scosse la testa per allontanare quei ricordi dolorosi.
“Midoriya Izuku… Se sei lì, fai attenzione.”
 

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Bakugo Katsuki aprì gli occhi, ritrovandosi a vagare nello vuoto.
Tento di muoversi, solo per rendersi conto di non riuscirci.
“Tsk. Figuriamoci se sarebbe stato facile.” Borbottò.
“Che ci fai tu qui?” Chiese una voce, mentre di fronte a lui dei pixel cominciavano a prendere forma, lasciando pochi secondi dopo che Impmon apparisse di fronte a lui.
“Che cosa? Tu?!”
“Questo dovrei essere io a dirlo.” Replicò il Digimon. “Non sei ospite gradito, Bakugo.”
“Sono qui per salvare Deku!” Urlò lui. “Avrei dovuto immaginare che ci fossi ancora tu dietro a ciò!”
“Oh, ma davvero? Scusa, mi devo essere perso la parte in cui sono stupidamente saltato in mezzo a una battaglia non mia, costringendo Leomon a sacrificarsi per me.”
A quelle parole il ragazzo sussultò.
“Tu sei la più grande fonte di sofferenza di Izuku.” Continuò il Digimon, indicandolo. “Non sai le volte che avrei voluto farti esplodere in faccia le mie fiamme, giusto per restituirti il favore.”
“Non sono qui per parlare del passato!” Lo interruppe Katsuki. “Se non sei tu il responsabile della situazione di Deku, allora dimmi come posso salvarlo!”
“Non puoi.” Rispose subito Impmon. “Nessuno può più salvarlo. Izuku non esiste più. È stato divorato dalla sua stessa Digisoul, corrotta dal suo dolore e dalla rabbia.”
“Idiozie!” urlò Bakugo. “Conosco Deku, e non si arrenderebbe così facilmente!”
Ma prima che potesse dire altro, il Digimon lo colpì con un pugno allo stomaco.
“Davvero? Quindi pensi che Izuku sia invincibile?”
Bakugo cercò di riprendere fiato, mentre faticava a rimettere a fuoco la vista.
“Izuku ha dovuto recidere il suo legame con me. E credimi… non è qualcosa di così facile da comprendere.”
“P-Perché?”
“Digimon e umani formano un legame quasi simbiotico. Uno è legato all’altro. Si forniscono forza a vicenda. È così che anche dopo essere diventato Vamdemon ho potuto sfruttare quel legame per evolvere ancora. Ora, sai cosa succede quando si recide un simile legame?”
“Non mi interessa!”
Impmon sospirò. “Si rischia la follia. Izuku si è salvato da questo destino solo perché il nostro legame non era più forte come una volta. Se avesse ricordato il suo periodo nel Mondo Digitale… Quello che è successo ora sarebbe accaduto subito dopo avermi cancellato.”
Bakugo spalancò gli occhi. “Ma lì eravamo nel nostro mondo, non nel Mondo Digitale! Omeostasi ha detto-”
“Oh, sì. La Digisoul nel mondo reale non dovrebbe manifestarsi. Ma ops, un certo idiota tutto muscoli e niente cervello ha deciso di donare a Izuku un Quirk dal potenziale illimitato. One For All ha sbloccato la Digisoul di Izuku, per poi fondersi con essa. Ora Izuku possiede un potere che ha dell’incredibile. Il Mondo Digitale soccomberà presto, e poi toccherà ai mondi ad esso collegato. Complimenti, Katsuki Bakugo, hai fatto partire l’armageddon definitivo!”
“Lo fermerò! Fermerò Deku prima che possa fare qualcosa di cui si pentirebbe per il resto della sua vita!”
Impmon lo fissò.
“Perché?” Domandò infine. “Perché ti ostini così tanto per Izuku? Hai sempre mostrato di non tollerarlo. Hai sempre cercato di farlo sentire insignificante. Perché ora vuoi salvarlo? Dopotutto… non gli hai suggerito tu stesso di buttarsi giù da un tetto nella speranza di ottenere un Quirk nella sua prossima vita?”
Kacchan spalancò gli occhi. Quelle parole… erano state le ultime che aveva rivolto a Izuku prima che lui scomparisse per quasi un anno.
Il ragazzo chiuse le mani a pugno.
“Sono uno stronzo, ne sono consapevole!” Esclamò infine. “Ma tutto quello che volevo fare era far capire a Deku di non avere sogni impossibili! Guardalo! Hai visto che fine ha fatto a seguire quei sogni?!”
“Quindi è meglio non provarci? È questo quello che stai dicendo?”
Katsuki restò in silenzio.
“Izuku non ha mai voluto essere un eroe per essere riconosciuto. Fosse per lui, gli eroi non dovrebbero avere la visibilità che hanno.” Spiegò Impmon. “È un eroe nel cuore.”
Il nero attorno a loro scomparve, lasciando il posto a un vicolo pieno di persone, che stavano guardando spaventate la scena di fronte a loro.
Lì, avvolto da una massa fangosa, una copia di Bakugo stava continuando a provocare esplosioni nel tentativo di liberarsi.
“Quello è…” Fece il ragazzo, osservando sé stesso con occhi spalancati.
“Il giorno in cui tutto è cambiato.” Spiegò Impmon. “Il crocevia del destino. Tu hai visto All Might intervenire all’ultimo secondo per salvarti.”
“Sì. Me lo ricordo bene. Ha borbottato qualcosa sull’essere un ipocrita mentre colpiva quel cattivo. Solo di recente ho scoperto il perché.”
Tuttavia nella visione attorno a loro, a correre in soccorso di Katsuki fu Izuku, che lanciò contro l’occhio del mostro la sua cartella di scuola, per poi cercare di tirare fuori il compagno, ignorando il richiamo degli eroi presenti. Fu solo a quel punto che All Might intervenne, salvando entrambi.
“Che cosa? Questo-”
“Questo è quello che sarebbe successo se Izuku non fosse stato richiamato nel Mondo Digitale.” Rispose Impmon. “Sarebbe stato quel gesto a convincere All Might a passargli All For One. Izuku avrebbe passato i dieci mesi successivi ad allenarsi sotto di lui per ricevere il suo Quirk, con tutti che continuavano a prenderlo in giro.”
Katsuki restò in silenzio, mentre la visione cambiava, mostrando Izuku tentare di trascinare di peso un frigorifero con seduto sopra All Might nella sua forma muscolosa.
I due si trovavano in quella che sembrava una discarica su una spiaggia, che si svuotò mentre la visione accelerava, fino a fermarsi quando All Might consegnò uno dei suoi capelli a un esausto ma soddisfatto Midoriya.
“Wizardmon ha mostrato a Izuku l’esistenza di altri mondi, paralleli ai nostri. Ma anch’io ho fatto delle ricerche simili. La risposta di All Might su quel famoso tetto aveva il potere di cambiare Izuku in mille modi. Ma tu, Katsuki… Tu sei sempre stato il centro della sua storia, in tutti gli universi, nel bene o nel male. Principalmente nel male.”
“Hai finito?” Chiese Bakugo, guardandolo. “Non m’importa dei se. Mi importa solo salvare questo Deku!”
Impmon lo fissò nuovamente, mentre attorno a loro tornava l’oscurità.
“Vuoi davvero salvarlo, eh?” Disse infine. “Speri così di poter essere perdonato?”
Mentre diceva ciò, Bakugo si ritrovò in grado di muoversi, mentre sotto di lui cominciò ad apparire dal nulla della terra, che in breve si trasformò ancora una volta nel parco dove giocavano da bambini.
Impmon invece scomparve senza lasciare tracce di sé.
Katsuki si guardò intorno, per poi cominciare ad avanzare.
Si fermò quando vide una figura seduta sopra un’altalena.
“Deku.” Mormorò, riconoscendo l’amico.
“Kacchan.” Rispose lui, senza tuttavia alzarsi da dove si trovava, tantomeno si girò. “No. Bakugo. Non meriti più il nome di Kacchan.”
Il ragazzo delle esplosioni restò in silenzio.
“Ma non t’importa, vero? Per te la nostra amicizia è sempre stata un peso.” Continuò Midoriya.
“Deku, piantala.” Rispose l’altro, calmo. “Non è da te fare così.”
“Non è da me… È vero. Io sono Deku. Io sono inutile. Io sono spazzatura. Non è quello che mi hai sempre detto?”
“Non-”
“Non è quello che hai detto ora?” Lo anticipò Izuku. “Ma è sicuramente quello che pensi. Le tue azioni lo dimostrano.”
Midoriya si alzò, si girò e iniziò a camminare, superando Bakugo, per poi fermarsi di fronte a uno scivolo.
“Ho sempre pensato che tu saresti stato un grande eroe.” Continuò Midoriya. “Nonostante tu non facessi altro che del tuo meglio per comportarti da cattivo, anch’io come tutti gli altri vedevo solo il tuo potenziale.”
Bakugo si voltò a guardando, solo per vederlo dargli le spalle.
“Ma ora ho capito che non era così. Tu, Bakugo Katsuki, non sarai mai un eroe.”
“Ho commesso molti errori, non lo nascondo.” Replicò l’altro. “Ma sono qui per rimediare al più grave di essi.”
“È troppo tardi.” Disse Izuku, per poi alzare lo sguardo verso il cielo. “Ho ricordato tutto. Tutto il mio tempo passato nel Mondo Digitale… e i sacrifici che ho dovuto sostenere. Ho rinunciato alla mia prima infanzia per salvare questo mondo… e la mia seconda infanzia, grazie a te, è stata un inferno.”
“Deku-”
Katsuki non riuscì a dire altro perché un pugno lo colpì in faccia, seguito da un’esplosione che lo scagliò indietro di diversi metri.
“C-Che cosa?” Fece lui sorpreso, rialzandosi e cercando di bloccare il sangue dal naso. “Quello-”
Izuku sorrise, mostrando un ghigno malvagio, mentre dalla sua mano uscì un’altra esplosione, seguita da decine più piccole.
“Che succede, Kacchan?” Chiese lui, divertito. “Non sei abituato? Quanto mi dispiace.”
“Come? Come fai ad avere il mio Quirk?!” Esclamò Bakugo, rialzandosi.
“Ti trovi dentro la mia mente. Qui posso fare tutto quello che voglio! Con la differenza che mentre io sono solo una manifestazione dei miei pensieri, tu sei qui con tutto te stesso! Se ti uccido qui, sparirai definitivamente.”
Bakugo deglutì.
“Inoltre, mettiamo in chiaro una cosa: non mi chiamo Deku.”
Detto ciò scomparve, riapparendo di fronte al suo ex amico, con un’esplosione pronta a scoppiare dalla mano.
“Io sono Soul.” Disse, per poi colpire di nuovo Katsuki, scagliandolo contro l’altalena, che cedette sotto la forza dell’urto.
Bakugo sputò del sangue, mentre la sua pelle veniva coperta dalle ustioni.
“Che ne dici? Com’è essere il ragazzo privo di Quirk?” Domandò Soul, avvicinandosi. “Forse ora dovrei essere io a chiamarti Deku.”
Bakugo si rialzò a fatica, ansimando mentre fissava l’altro ragazzo.
“Io…” Mormorò, cercando di non gemere per il dolore. “Io… posso resistere…”
Soul sogghignò, per poi portare in avanti la mano.
“Se ci sei riuscito tu… Io posso fare di meglio!” Urlò Bakugo. “Perciò fatti sotto, Deku! Prenderò tutti i tuoi colpi! Tutte le tue esplosioni! E non cederò!”
“Questo lo vedremo!” Replicò Soul, saltando in avanti, pronto a spazzare via Katsuki, che chiuse gli occhi.
Solo per riaprirli qualche secondo dopo, quando l’urto non arrivò.
“Basta così!” Disse una voce famigliare ad entrambi.
Lì, con la bocca distorta in un sorriso a trentadue denti, All Might teneva fermo il braccio di Izuku, che lo stava fissando con rabbia.
“A-All Might?!” Esclamò Bakugo, non credendo ai propri occhi. “Come-”
“Spiacente giovane Bakugo, ma non sono il vero All Might.” Rispose l’eroe, per poi lanciare indietro Soul. “Tuttavia, questo non significa che non mi comporterò come lui!”
Soul atterrò in piedi, digrignando i denti.
“Com’è possibile?!” Urlò arrabbiato. “Questa è la mia mente! Sono io a decidere chi appare! Vuoi forse dirmi che rappresenti qualche mia altra versione?”
“Certo che no!” Replicò All Might. “Sono qui a rappresentare il numero Otto. So che hai già parlato con la numero Sette, e teoricamente non sarei dovuto apparire ancora per un po’. Ma le cose sono decisamente sfuggite al tuo controllo.”
Gli occhi di Soul si spalancarono, per poi socchiudersi. “One For All… Tu sei One For All, non è vero?”
“Mi dichiaro colpevole, Nove.”
“Non credere che mi lascerò sconfiggere da te! Sono comunque il più forte qui!”
“Forse è così, ma tu hai già perso.”
“Il classico discorso dell’eroe? Li ho studiati a sufficienza per capire un bluff.”
“Hai già perso contro te stesso, giovane Midoriya.”
A quelle parole Soul sbatté le palpebre, confuso.
“Che cosa?”
“Hai perso il tuo spirito da eroe. Non riesci più a vedere il tuo obiettivo. Una sconfitta totale!”
“E allora?!” Urlò il ragazzo dai capelli verdi. “A che cosa serve essere eroi?! Ho perso tutto! Tutto!”
“Non è vero.” Fece Bakugo. “Hai ancora tua madre. Hai ancora i tuoi amici. Hai ancora il tuo mito che crede in te.”
Katsuki lo indicò.
“Tu, Midoriya Izuku, sei stato considerato il più degno di tutti da All Might stesso per ereditare il suo potere! Vuoi davvero dirmi che per te non conta nulla?!”
All Might continuò a sorridere, per poi farsi da parte.
“Tu, una nullità priva di Quirk, sei stato scelto personalmente dall’eroe numero uno come suo successore!” Continuò Bakugo. “Hai superato tutti noi! E prima ancora hai salvato un intero mondo!”
Soul arretrò come se fosse stato colpito fisicamente.
“Quindi non pensare nemmeno di arrenderti ora! E poi non tutto è perduto! Leomon può ancora essere salvato!”
Soul spalancò gli occhi.
“Che cosa? Cos’hai detto?!”
“Omeostasi ha detto che hai assorbito i suoi dati. Leomon si trova qui, da qualche parte! E con il tuo vero Quirk puoi ripristinarlo, no?”
Soul si guardò le mani.
“Ma… Anche se lo facessi… sarei comunque inutile per lui. L’ho solo fatto eliminare e-”
“Leomon si è comportato da eroe!” Replicò Katsuki. “Ha fatto quello che avresti fatto anche tu al suo posto! L’unico responsabile sono io. E non mi tirerò indietro. Ma ora basta piangerti addosso e interrompi questa pagliacciata!”
Soul sospirò, per poi alzare un braccio e scagliare un raggio d’energia, che colpì in pieno Bakugo.
Il ragazzo indietreggiò, ma stranamente non sentì alcun dolore.
“Non preoccuparti. Ho solo modificato i tuoi dati.” Disse Soul, per poi scagliare altri due raggi, che tuttavia superarono Bakugo, sparendo all’orizzonte.
Fatto ciò portò le mani di fronte a sé, mentre dei dati cominciarono a convogliare in una sfera di luce.
“Ora, Kacchan, è meglio per te tornare indietro.” Fece Izuku. “Hai compiuto la tua missione.”
“Aspetta Deku-” Cominciò l’altro ragazzo, solo per venire trascinato via da una forza invisibile.

   
 
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