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Autore: drisinil    24/08/2022    5 recensioni
[kurotsuki] [nospoiler] [canonverse] [long: 2 capitoli/settimana]
«Signor è-solo-un-club sei senza parole?» lo provoca Kuroo. «Vuoi che brindi io per te? Però poi bevi tu!»
«Okay, ma solo se il brindisi mi piace» risponde Kei con arroganza, spingendosi gli occhiali sul naso.
Kuroo storce le labbra e si riprende la bottiglia, strappandola a Kei. «E' una sfida?»
«Se vuoi...»
Kuroo distende lentamente il braccio verso Kei, con la bottiglia in mano. Si schiarisce la voce e tenta di scostarsi dalla fronte il ciuffo di capelli, che però ricade subito al suo posto. «Al muro perfetto, che ferma la palla, la devia, la smorza o la costringe. Obbliga le traiettorie, crea pressione e controlla il gioco.»
Kei sorride, gli strappa la bottiglia e beve d'impeto.
E' il vino più buono che abbia mai bevuto, forse il più buono che berrà mai.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8 - Dimostrazioni


17 settembre 2012

«Spostati testa-a-budino. Mi stai facendo male. Ma quanto cavolo ti pesa il cervello!» si lamenta Kuroo.

Kemna continua incurante la sua partita, muovendo dita agilissime sui tasti.

«Almeno fammi cambiare posizione! Non sono il tuo cuscino!»

Kenma alza la testa dalla pancia di Kuroo, che lo spinge via e poi si mette a sedere, stiracchiandosi e tentando di allungare la colonna vertebrale. Si gira, da supino a prono, e si rimette giù. Poco dopo la testa bionda di Kenma si riposiziona soddisfatta sulla curva lombare di Kuroo.

«Che succede?» chiede Kenma, senza smettere di fissare lo schermo e muovere le dita.

«Niente.»

«Sei irrequieto.»

Tetsurou non si prende il disturbo di negare l'evidenza. Lancia di lato il libro che aveva in mano e prende in mano il tablet.

«Hai voglia di parlarne?» insiste Kenma. Il tono è quello di uno concentratissimo a fare altro, ma Kuroo non si lascia ingannare. E' l'inizio di un terzo grado.

«Di che dovremmo parlare?»

«Del fatto che ti sei preso una sbandata per Tsukishima Kei.» Lo dice senza mostrare un minimo di emotività e continuando a digitare freneticamente.

«E' un maschio» osserva Kuroo, lapalissiano.

«L'ho notato.»

«A volte tendi a non prestare attenzione ai dettagli...»

«Un metro e novanta di dettagli è dura ignorarli. Resta il fatto che hai una cotta per lui.»

Kuroo scuote il capo, con rassegnazione. «Kenma, da quanto ci conosciamo?»

«Dieci anni e qualche mese?»

«E in dieci anni non hai notato che mi piacciono le ragazze? Pensavo che quella volta che sei entrato qui spalancando la porta e ci hai trovato Yuji Chiyoko, mezza nuda, seduta addosso a me, avesse chiarito il concetto.»

«Che ragazza rumorosa! Ha fatto un casino per niente. Ho richiuso subito.»

Kuroo sogghigna, ripensando alla scena. E' passato più di un anno, ormai. Chiyoko non gli rivolge più la parola. Non si può dire sia una grossa perdita. Però senza vestiti era un gran bello spettacolo.

«Quindi che farai con Tsukishima?»

«Da quando sei esperto di relazioni sentimentali?»

«Non so un tubo di relazioni sentimentali. Sono esperto di Kuroo Tetsurou.»

Kuroo sbuffa dal naso. «E quindi le dovresti conoscere le sei regole d'oro di Kuroo Tetsurou: gambe lunghe, capelli lunghi, culo tondo, tette grandi, sportiva, con più di mezzo neurone.»

«Yuji Chiyoko non ci arrivava a mezzo neurone. Quando ti imboccava dal bento con quei versi da minorata...»

«Però sua madre cucinava bene.»

«Tsukishima di neuroni ne ha quanti ne vuoi, anche se li usa quasi tutti per rendersi antipatico. Ti concedo che sia carente sulle tette, anzi proprio a zero. Per i capelli, se ci tieni, c'è rimedio. Le gambe sono lunghe sei metri. Sul culo non ho le competenze per esprimere un'opinione, ma secondo me non è male.»

«Ed è un maschio. Perché dici che è antipatico?»

Kenma ridacchia.

«Lasciamo perdere. Quando ti fissi sulle cose, è impossibile farti ragionare» borbotta Kuroo, tornando a guardare il tablet.

«Vuoi che te lo dimostri?» propone Kenma.

«Vai, sentiamo.»

Per un secondo, Tetsurou accarezza l'idea che il cervello bacato di Kenma ha partorito. Ma è una faccenda del tutto impossibile. Vuole aiutare Tsukishima. Vuole fargli da mentore. Lo prenderebbe in squadra volentieri. Vorrebbe anche conoscerlo meglio, fare amicizia, ma da qui addirittura a ...

«Quante ragazze hai avuto negli ultimi due anni?»

«Boh... quattro?»

«Andiamo bene. Cinque.»

Kuroo conta sulle dita, ma si ferma a quattro. «Cinque?»

«Hai contato la fanatica del judo?»

Kuroo rabbrividisce e scuote la testa con una smorfia di disperazione.

«Va bene. Facciamo quattro. A quante di loro hai prestato la tua felpa?»

Kuroo si blocca improvvisamente. Davanti agli occhi rivede il crepuscolo, le cime degli alberi, le prime stelle. L'odore della terra umida, il fresco della sera. La mano bianca di Tsukki sull'erba, le dita lunghe, diafane, eleganti, il livido sul polso, un piccolo taglio rimarginato sul medio. Rivede quel gesto, di chiudersi a riccio su se stesso, con il viso incassato fra le ginocchia. Fragile. Duro. Lontano. Vicino. Un mistero da svelare. Il cuore accelera, oggi come allora.

«Kuro? Ci sei?»

Kuroo si riscuote. «Sì. Che c'è?»

«A quante delle tue ragazze hai prestato la tua felpa?»

«A Mami, due volte.»

«Gliel'hai data o te l'ha chiesta?»

Kuroo sospira: Mami-chan, l'asso del Fukurodani femminile, lo ha assillato per settimane con questa storia della felpa per andare a fare il tifo. La felpa, i portachiavi abbinati, il bottone della divisa scolastica e una marea di altre scempiaggini, una più assurda dell'altra. Sono durati insieme cinque mesi, perché Mami-chan è veramente carina e veramente brava a giocare e, scempiaggini a parte, è una ragazza intelligente. «Mi ha praticamente costretto.»

«E dopo te la sei fatta ridare?» domanda Kenma, mellifluo.

«Certo. Gliel'ho data per venire a vedere le nostre partite, non per tenersela. Odio le tute scompagnate.»

«Per questo Tsukishima ha la tua felpa da due mesi.»

«Abita sulla luna! Come faccio a farmela restituire?»

«Sulla luna» ripete pensieroso Kenma, guardando fisso il muro. Tsuki ni.

«Piantala Kenma. Sembri psicopatico quando fai così.»

Kenma sorride e torna a concentrarsi sul suo gioco. Non ha mai voglia, né bisogno, di imporre le sue idee. Le semina, piuttosto, con quel tono monocorde che dà la sensazione che sia sempre troppo poco interessato per giudicarti. E mettono sempre radici, perché Kuroo si fida di lui ciecamente.

Adesso infatti Testurou si sta chiedendo se la rivorrebbe, quella felpa. Se Tsukki abitasse a cinque minuti da casa... l'ipotesi gli confonde le idee. Si passa la mano sulla faccia e poi lascia andare un lungo sospiro carico di dubbi.

Vorrebbe poter dire che si è completamente dimenticato della felpa. Che l'ha data a Tsukishima quella sera senza pensarci e lui non l'ha restituita, e la distanza ha fatto il resto. Ma non è affatto così. Voleva dargliela, fin dal principio. E fin dal principio sperava che se la tenesse. E ci ha ripensato, alla sua felpa addosso a Tsukki. Più di una volta.

E la verità è che no, maledizione, non la rivorrebbe affatto. E'... gratificante, in un qualche modo strano, e difficile da spiegare, l'idea che ce l'abbia lui.

«Kuro, vuoi un'altra dimostrazione?»

Testurou non lo sa se vuole altre dimostrazioni. Forse non ce n'è neanche bisogno, è già un sacco di roba da metabolizzare. Ma tanto Kenma fa sempre come gli pare.

«Passami il tablet!» dice Kenma, facendo segno con le dita. Kuroo glielo porge.

Kenma armeggia con i tasti per qualche secondo, poi si gira dal lato di Kuroo, distendendosi prono al suo fianco, e allunga il braccio, in modo da tenere lo schermo di fronte a entrambi.

«Okay. Questo è uno dei video che hai fatto tu al ritiro, l'ultimo giorno. Dimmi cosa vedi.»

Kenma preme play e parte un video, nella palestra due, Fukurodani contro Shinzen, Bokuto sta schiacciando una parallela impressionante. Dovrebbe giocare nella nazionale.

«Allora, cosa vedi?» chiede Kenma.

«Bokuto che distrugge il muro di Chigaya.»

«Bell'alzata Akaashi-kun» osserva Kenma interessato. Kuroo annuisce.

Kuroo sta aspettando una qualche grande rivelazione da parte di Kozume, che invece continua placidamente a guardare la partita. «Quindi, Kenma?»

«Ah giusto. Scusa. Noti qualcosa di particolare?»

«No.»

«Inquadri spesso Bokuto.»

«Perché le sue azioni sono le più interessanti.»

«Esatto. Ora guarda questo.»

Kenma seleziona un altro video e lo fa partire: palestra tre, Fukurodani contro Karasuno. C'è un bel servizio di Kageyama, ben inquadrato rispetto all'assetto del salto, una discreta ricezione di Komi, la solita alzata impeccabile di Akaashi, la bomba di Bokuto giusto sulla linea e il recupero al millimetro di Nishinoya Yuu, che deve essere tutto polmoni, visto quanto urla. Un'alzata improbabile sempre di Kageyama e la veloce del piccoletto del Karasuno, che lascia sbalorditi.

«A me pare identico all'altro» commenta Kuroo.

«Per ora sì. Aspetta un attimo.»

Kenma va avanti veloce, la partita si svolge accelerata sullo schermo, fino a una sostituzione del Karasuno. Tsukishima al posto di Hinata sulla seconda linea. Kenma lascia che il video scorra alla velocità normale. La telecamera si sposta verso la panchina del Karasuno, segue la schiena di Hinata, e poi l'ingresso in campo del numero 11, fino a che arriva in posizione.

Si sente il fischio e solo dopo, in fretta, l'obiettivo si sposta sul servizio del Fukurodani. Da quel momento in poi la visuale resta ampia, in modo da far entrare nello schermo praticamente tutto il campo. Bokuto e Azumane schiacciano, Kageyama fa dei numeri da circo, eppure non ci sono più inquadrature strette, niente più dettagli.

Fino a quando Tsukishima non arriva in prima linea e allora l'obiettivo resta praticamente concentrato sui suoi muri, non tutti memorabili, strappando a destra e a manca sulle altre azioni, sempre un po' in ritardo.

«Le sue azioni sono le più interessanti?» chiede Kenma, senza la minima malizia.

Kuroo allunga la mano per fermare il video. «Ho afferrato il concetto.»

«E che hai intenzione di fare?»

«Trovarmi una ragazza.»

«Per curiosità, che cosa mi risponderesti se ti dicessi che mi piace una persona e perciò voglio farmi qualcun altro?»

«Farei una festa se mi dicessi che ti piace qualcuno.»

«Baka.»

«Farei una festa anche se mi dicessi che vuoi farti qualcuno.»

Kenma risponde con una smorfia disgustata.

«E' un maschio» dice ancora Kuroo, molto piano.

«E per te è un problema?» domanda Kenma atono.

«Cazzo, sì!»

«Sul serio?» 

Kuroo si sente addosso gli occhi indagatori di Kenma. Non lo sa se è un problema. O fino a che punto. Non ci ha mai pensato sul serio.

«Ti dico come la vedo io, Kuro. A te quel tizio piace molto, o addirittura sei un po' innamorato. E secondo me ti stai facendo parecchi problemi inutili. Fai solo quello che ti va di fare. Punto. Se a qualcuno non va giù, se ne farà una ragione. A me l'idea di scambiare liquidi corporei con altri umani fa parecchio schifo, lo sai. Ma se un giorno mi interessasse un uomo, una donna, un robot, un alieno coi pallini, stai tranquillo che non starei su a rimuginarci. O a chiedere il permesso a qualcuno. A volte l'unica buona ragione per fare qualcosa è che ti va di farla e non danneggi nessuno.»

«Magari è un problema per lui

«Questo è possibile. Ma non lo scoprirai finché non glielo chiedi.»

«Perfetto. Guarda, ora vado a fare un salto a Osaki, gli busso sotto casa e gli chiedo se ha voglia di farselo mettere nel... »

«Non con queste parole» lo interrompe Kenma, serafico. «Ma il concetto è quello.»

«Sei un idiota.»

Kenma incassa l'insulto senza reazioni apparenti. Rimette il tablet fra le mani di Kuroo e si alza. 

«Dove vai?» chiede Kuroo, mettendosi a sedere a gambe incrociate.

«A casa mia. A meno che non ti serva aiuto qui.»

«No, sono a posto. Negli ultimi giorni è abbastanza tranquillo. Non fare troppo tardi stanotte.»

«Mn.»

Arrivato sulla soglia della stanza, Kenma si gira e si produce in uno dei suoi rari sorrisi. «Non fai altro che dire che la nostra è l'età buona per fare cazzate. Fra dieci giorni è il compleanno di Tsukishima: mi pare un'ottima occasione per una cazzata di livello...»

Kuroo come risposta gli lancia un cuscino. Kenma schiva con agilità, saluta con la mano e scompare nel corridoio. In lontananza si spegne l'eco dei suoni digitali della playstation.

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Avviso di servizio ^__^
A chi sta seguendo questa mia storia, grazie di cuore. Volevo avvisare che la prossima settimana non sarò online (causa pausa annuale di disintossicazione da internet), quindi questo sabato pubblicherò due capitoli e poi ci rivedremo mercoledì 7 settembre.

 

   
 
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