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Autore: Xandalphon    26/08/2022    0 recensioni
Dopo molti tentennamenti, ho deciso di rieditare e revisionare 'A new Generation' e ripubblicarla da capo.
Per chi si approcciasse ora alla storia, si tratta di una 'what if?' che prende il largo dalla trama del manga dal capitolo 689.
In questa versione della storia, un Naruto ancor giovane si metterà nei panni del sensei per addestrare tre scanzonate ragazzine... Cambiando completamente il mondo ninja (Niente Boruto e Sarada. E più avanti si scoprirà anche perché)
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
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18) Your lips are venomous poison – part three
 

NewGen2

Occhi arrossati, sguardo inebetito, occhiaie che arrivavano alle orecchie. Che bella immagine, che vedeva nel ruscello! Forse avrebbe dovuto prenderne un po' anche lei, di quel the con la melatonina. Hanabi non aveva chiuso occhio. E non per i rumori del bosco. Com'è che era diventato improvvisamente così difficile dire un semplice: Papà ha fatto in modo di rinviare, almeno temporaneamente, la mia cerimonia del segno maledetto. Penso che sia anche merito suo. Grazie di cuore per quello che ha fatto, sensei ? E com'è che si era immaginata mille volte la scena, curiosa fino alla morte di capire cosa le avrebbe detto il maestro?

“Bah! Ma perché poi mi cruccio tanto per una cosa del genere!? Dopotutto non è che sia una cosa così importante. Glielo dirò quando ne avrò tempo e voglia!”

Naturalmente, al contrario, chi proprio non riusciva a svegliarsi erano Haruna e Asami. Ci aveva pensato Ako, ovviamente, a drogarle un po' senza che se ne accorgessero, giusto per evitare troppi guai durante la notte. Che sicuramente sarebbero stati molto divertenti, ma come si suole dire : 'meglio non mettersi a sporcare troppo, se poi probabilmente toccherà a te pulire tutto'.

Strano ma vero, invece, le due vittime del tentato avvelenamento sembravano non avere problemi di sorta. Anzi, se possibile, erano ancora più vispe e gioiose di prima. Cosa veramente assurda, perché da quel che aveva visto, le due baka avevano messo, in quello stramaledetto the, una quantità sufficiente di estratto da far addormentare anche un cavallo per almeno dodici ore. Costituzione forte? Hanabi ne dubitava. Più ci pensava, più trovava sospetto il comportamento di quelle donne.

E no, Ako ha torto, non è paranoia da gelosia indiretta, dannazione! Sono sicuro che DAVVERO nascondono qualche cosa...

Ad ogni modo, né Naruto, né Shikamaru, quel giorno, avevano più voglia di stare sul carro. Tra un paio d'ore di cammino sarebbero entrati nel paese dell'erba, e preferivano stare in guardia contro eventuali pericoli. Improvvisamente, il carro si fermò. I cavalli, agitati, iniziarono a fremere, come fossero in accordo con i presentimenti di pericolo dei due maestri.

Le due ragazze iniziarono a quel punto a tenere un atteggiamento piuttosto agitato e impaurito, tempestando di domande i ninja per essere rassicurate.

Shin le guardò perplesso.

Va bene avere paura ma così, all'improvviso? Fino a un secondo fa sembravano gioiose e svampite solo loro e adesso sudano freddo? Mah...

Mentre il tentativo di tranquillizzare i cavalli sembrava riuscito, parve però a tutti maggiormente sensato proseguire a piedi. Eppure, la convinzione che un nemico fosse in agguato non era accompagnata da nessuna reale certezza. Shikamaru fermò due volte un Naruto desideroso di andare in avanscoperta, ma ogni rumore insolito era accompagnato da un momento di isteria a stento calmato delle giovani sul carro.

Anche ad Ako, tuttavia, l'atteggiamento oltremodo spaventato di quelle pareva assurdo.

“Ehi, Gekkun, la tua faccia mi dice che anche tu pensi sia una recita bella e buona...” Mormorò la genin del team sette al ragazzino del team 4.

“Già... Eppure non ha senso, perché dovrebbero fare le angosciate a caso?”

“Tattica di rimorchio?” Propose l'altra. “Quando tutto il resto fallisce, non è come la sindrome del cavaliere difensore della damigella a sciogliere i cuori, no?”

“Idiota...” Interloquì allora Hanabi, che stava ascoltando attentamente il dialogo tra i due.

“Ehi, cercavo di sdrammatizzare... La verità è che non ne ho la più pallida idea.” Aggiunse in risposta Ako, facendo spallucce.

“Scherzi a parte, Ako-chan – riprese la Hyuuga – indipendentemente dal motivo, quelle due mentono. E mentire a un ninja non mi pare una mossa intelligente.”

Ran, incuriosita dal terzetto che parlottava con fare cospiratorio, si avvicinò e con fare lapidario lanciò la sua conclusione: “Sono ninja anche loro. Questo spiega tutto. Invece di giocare alle bambine offese dal loro comportamento da finte oche, dovevate guardare a come si muovevano, idiote.”

Hanabi, leggermente piccata per essersi presa dell'idiota dalla Katou e per non essersi accorta di nulla, sibilò un 'Idiota a chi, Katou-chan?', ma la realtà è che la ragazza dai capelli azzurri aveva ragione.

Haruna, accompagnata da Asami, ultima ad aggregarsi alla discussione, soggiunse: “Quindi dovremo menare la mani, tra poco?” Le altre sospirarono, ma la semplice osservazione della Mitarashi non era del tutto campata in aria. SE quelle erano veramente delle kunoichi e SE stavano recitando, allora le stavano conducendo in una trappola, per un motivo o per l'altro. Conseguenza, volenti o nolenti, avrebbero dovuto passare all'azione. Forse avrebbero dovuto, eppure nessuna di loro aveva veramente paura. Sarà stata l'incoscienza dell'età, la sopravvalutazione della propria forza o il fatto di avere al proprio fianco ninja del calibro di Shikamaru Nara e Naruto Uzumaki, ma il sentimento predominante, persino in Hanabi o in Ran, era l'eccitazione. Tutta la gravità e le implicazioni di essere delle macchine per uccidere a tutti gli effetti non avevano ancora fatto breccia nel loro animo.

C'era però qualcosa che non quadrava ad Ako, più un presentimento che altro: se la recitazione di quelle due era talmente scadente da essere riconosciuta da delle ragazzine come loro, non voleva forse dire che in qualche maniera volevano essere smascherate? Dubbiosa, si tenne per sé i propri pensieri, commettendo l'errore, forse fondamentale, di non divulgarli al proprio maestro.

Bastarono pochi istanti di distrazione e, in maniera del tutto prevedibile, la trappola scattò. Fu tuttavia il modo a essere insolito.

Come impazzite, Ami e Yumi saltarono giù dal carro e urlarono come ossessi “Kyaaa! Banditi, aiuto!” fiondandosi proprio nella direzione in cui comparvero alcuni loschi figuri, che, puntualmente le catturarono e le issarono sulle proprio spalle, fuggendo via.

Possibile che dei ladri qualunque avessero potuto eludere così la loro sorveglianza, tanto più che erano in guardia già da diverso tempo? Eppure così fu. Il più sorpreso e paralizzato fu proprio Shikamaru: per una persona come lui era piuttosto sgradevole essere colti alla sprovvista in quel modo. Già stava meditando su chi fossero esattamente i nemici e cosa precisamente volessero, ma a scombinare ulteriormente il suo flusso di pensieri fu Naruto: apparentemente, tutto concentrato all'idea di salvare una donna in pericolo, il biondo disse infatti alle sue allieve: “Voi restate a sorvegliare il carro con Shikamaru sensei, io corro a vedere che succede!”

Ako cercò inutilmente di fermarlo: “Sensei! Aspetti, è tutto sbagliato, c'è qualcosa che non-”

Quello, però, testardo come un mulo, non voleva sentire ragioni. Non bastò nemmeno una serie di insulti di Kurama a farlo recedere dalla sua volontà di correre verso il pericolo; disse soltanto: “Dopo, Ako-chan, prima bisogna vederci chiaro con quelle due.”

Prima che tentasse di ribattere, il suo maestro era già volato via.

Arrabbiatissima, si mise ad urlare: “AAAAHHH. BAKA SENSEI!”, poi, rivolta a Shikamaru, che, dal canto suo, aveva capito al volo la ragazza, “Shikamaru sensei, la prego! Corra da quell'idiota che si è convinto di essere invincibile! Si sta ficcando dritto in una trappola!”

A Shika era chiaro che lo fosse, ma, da una parte era convinto che lo stesso Naruto se ne fosse accorto; in più, non se la sentiva di lasciare lì sei allievi senza maestro. Di fronte allo sguardo insolitamente esasperato di Ako, alla fine cedette.

“Sarò di ritorno il più presto possibile. Giuro che lo riporto per le orecchie da Sakura-chan e lo faccio gonfiare di botte. Mi raccomando, non mettetevi nei guai!”

Il resto della combriccola aveva fissato interdetta tutta la scena. Prevenendo le loro prevedibili domande, quest'ultima disse loro, cercando a fatica di tornare alla sua solita calma: “Come hanno fatto a vedere per prime i banditi, nonostante ci fossero 8 ninja, 8! a tenere gli occhi aperti? E perché quando i rapitori sono arrivati sono saltate giù dal carro e si sono dirette verso il bosco come per farsi rapire meglio? Ve lo dico io, la loro intenzione era di cogliere Naruto sensei di sorpresa per ucciderlo a tradimento. Baka sensei! BAKAAA!” Evidentemente, non ce la faceva a tornare così facilmente al suo contegno abituale, vista la situazione. In un altro momento avrebbero probabilmente riso di aver anche solo pensato che il loro maestro avrebbe potuto perdere contro qualcuno che non fosse Sas'ke Uchiha o l'Eremita delle Sei Vie redivivo. O del fatto che si preoccupavano per lui. Ma prima che potessero recuperare la capacità di reagire e ragionare, una voce fredda, dal carro, disse:

Brava. Ma certi ninja non preparano trappole così stupide. E' vero, l'obiettivo finale è l'eliminazione del jinchuuriki della foglia. Ma l'obiettivo del finto rapimento siete voi, genin.”

***

Mentre correva veloce come il vento, Naruto sentiva, dentro di sé, che avrebbe dovuto ascoltare prima cosa aveva da dire la sua allieva. Non quadrava niente nemmeno a lui, ma prima doveva trovare Ami e Yumi e capire da loro cosa c'era veramente in ballo.

Non era scattato da molto che Shikamaru lo affiancò. “Idiota! - Gli urlò dietro – non hai capito che era chiaramente una trappola?”

“Sarò anche un baka, ma non fino a questo punto! Ma che alternative abbiamo per capire di cosa si tratta davvero se non farla scattare?”

“Tsk... Le tue allieve sono preoccupate a morte per te, arrogante presuntuoso! Se ci fossero cento jonin ad aspettarci, tu che faresti?”

“Beh, adesso siamo in due. Se ce ne sono solo cento, io e te bastiamo ed avanziamo.” Concluse Naruto. Quella che Shikamaru vedeva negli occhi dell'amico era la luce di uno che pregustava un'ardua battaglia. Così è scattato solo perché non vedeva l'ora di menare un po' le mani...!

Contrariamente alle loro aspettative dovettero correre per diverso tempo prima di raggiungerle, e ad attenderli alla fine della radura c'erano soltanto Ami, Yumi e una decina di ninja vestiti completamente di nero, con una maschera a coprire l'intero volto, lasciando scoperti solo gli occhi. A giudicare dal loro abbigliamento, dovevano essere l'equivalente dell'ANBU di un qualche villaggio.

Il sole era alto nel cielo, a picco su di loro; la radura era ben illuminata. “Perfetto - pensò Naruto – le ombre saranno nitide.”, poi rivolto a Shikamaru, disse: “hai voglia di testare la tua nuova tecnica, di cui mi hai parlato settimana scorsa?”

“Cos'hai in mente?”

“Lo capirai da solo. Però devi agire in fretta.” Detto questo, Naruto partì: Kagebunshin no jutsu.

La cinquantina di cloni più lui, saltarono contemporaneamente molto in alto, fino ad oscurare il sole e gettare una grande ombra sul campo. “Shika, ORA!”

Shikamaru non se lo fece ripetere due volte. E così Naruto voleva vedere la sua nuova tecnica? Bene, lo avrebbe accontentato... Hebi no kage no jutsu! Tecnica dei serpenti d'ombra!

Usufruiva dell'ombra di ogni clone di Naruto. Ogni “serpente” di ombra avvolgeva rapidamente il corpo dei cloni per poi lanciarsi contro il nemico. Nel frattempo, Shikamaru, dopo una bunshin no jutsu, approfittando dell'ombra generata per terra dalla massa di cloni, attaccava “normalmente” dal basso. Le ombre generate, insomma, cercavano strangolare dall'alto e bloccavano dal basso. E, per giunta, non si aveva un'idea precisa della direzione dell'attacco fino a quando non era troppo tardi. Era scontato dire che tale tecnica era utilizzabile solo in collaborazione con il kage bunshin di Naruto. Inoltre doveva essere certa di andare a segno, perché, visto l'enorme dispendio di chakra, durava solo pochi secondi. Ma contro bersagli multipli, come in questo caso, valeva davvero la pena sperimentarla.

Nel frattempo, Naruto, a mezz'aria, non era rimasto fermo: a metà dei cloni aveva fatto lanciare la Kaze no yaiba; all'altra metà i kunai di vento (Hien). In pratica, i dieci Jounin speciali dell'erba vennero sconfitti con una facilità disarmante. Le uniche sopravvissute all'attacco furono le due kunoichi, che, avendo in anticipo il sospetto di ciò che sarebbe accaduto, saltarono appena in tempo fuori dal raggio delle tecniche combinate dei due. Ma con una così grande disparità di forze, la sconfitta era solo una questione di tempo.

A Shikamaru, però, la situazione non quadrava ancora. Anche senza il suo aiuto, Naruto avrebbe potuto cavarsela egregiamente. Sarebbe forse bastato un Odama Rasengan, per metterli fuori combattimento, per quanto avrebbe potuto metterci più tempo per prepararlo a dovere. Perché sprecare dodici buoni jounin in un tentativo così ridicolo?

“Ancora non ci arrivate, sensei della foglia, vero?”, disse ridendo Ami. Le due caricarono di nuovo, ma vennero respinte malamente. Adesso Ami e Yumi erano controllate dall'ombra di Shikamaru e davanti a loro c'era il biondo con un Rasengan per mano.

“E' finita. Avete perso. Chi siete, e chi vi ha mandato!” Urlò loro Naruto.

Shikamaru rilasciò cautamente il controllo dell'ombra perché potessero vuotare il sacco. Si accorse con un decimo di secondo di troppo che la sua azione era stata un gravissimo sbaglio. Dimenticava che di fianco a lui c'era Naruto e non Ino, che poteva prendere il controllo della loro mente e frugarci dentro.

“Abbiamo... Perso? No, direi, al contrario, che abbiamo portato a termine con successo il nostro obiettivo. Addio, ninja della foglia.” Prima che Shikamaru potesse riprendere il controllo dei loro movimenti, le due, leste, trangugiarono un fiala. Si trattava di un veleno potentissimo. Nel giro di 90 secondi sarebbero morte. Tempo prezioso, che fu sufficiente, però, a Yumi per farsi venire dei rimorsi. Ripensò al sorriso di Haruna mentre gli offriva il the, e fu stretta da una morsa. “Shikamaru – disse – me ne hai parlato sul carro: chi è il Re degli Shogi?”

Ma il tempo per aggiungere altro era finito. Le due caddero a terra morte.

Shikamaru sgranò gli occhi. “Che ti prende Shikamaru, cosa ti succede?” Gli chiese preoccupato Naruto.

“Che Stupido! - poi, rivolto a Naruto aggiunse – I genin! Il vero obiettivo erano loro!”

Incredulo, il biondo replicò “COSA?!? Ne sei sicuro, Shika?”

“Sì. Anche se non so cosa possano volere da loro.”, rispose l'altro senza un attimo di esitazione. Avevano appena tradito il loro Re. Se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato... E Naruto, al suo fianco, stava pensando esattamente la stessa cosa.

  
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