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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    09/09/2009    1 recensioni
[Prima fanfic su One Piece!][Metto Spoiler perchè, in pratica, la storia è basata sulle mini-avventure dal CP9 a partire dal n.50 in poi] Kokitsune è (così almeno lei crede) una volpe con strane caratteristiche umane: cammina su due zampe, parla e si comporta come una persona. Riesce a mutare a piacimento il proprio corpo, trasformandosi spesso in una grottesca caricatura volpina dei suoi compagni, l'ex-CP9. Il suo aspetto è dovuto all'ingestione di un Frutto del Diavolo, il Kon Kon modello Novecode(Kyuubi), stranamente non appartenente alla categoria Zoo Zoo. Nonostante appaia sempre allegra e sorridente, il suo passato è segnato da dolore e morte, e un odio profondo verso la razza umana. Solamente Kalifa è riuscita a cambiare quest'ultimo aspetto di Kokitsune. Tuttavia ancora non capisce... Cos'è esattamente l'amicizia? Era sicura di aver già sentito quella parola prima... L'aveva sentita, combattendo contro quei strani pirati e quel ragazzo di gomma... Questa è la storia di una ragazza che ha imparato sorridere anche quando è triste.
Genere: Triste, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cipher Pool 9, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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xKibakun93: Sì, il padre di Kalifa è proprio l’uomo che assistette Spandine durante il Buster Call di Ohara. L’ho letto qui: http://onepiece.wikia.com/wiki/Kalifa

 

 

Il giorno dopo, Lucci fu dimesso.

Il pomeriggio scorso Kokitsune e Kalifa si erano occupate dello shopping, comprando dei vestiti nuovi per tutti. Oltre al completo nero che usava al lavoro, il leopardo indossava una camicia leggera, gialla a macchie nere. Attorno alla fronte, delle bende.

 

Lucci: -Grazie ancora-

 

L’ex agente del CP9 strinse la mano del personale che si era occupato di lui.

Gli altri lo guardarono contenti e, inoltre, volevano veramente vedere se Lucci era cambiato.

 

Kalifa: -Ko! Ma vuoi morire?!-

Kokitsune: -Lasciami fare Kalifa, so quello che faccio. Se è cambiato davvero non penso che mi traforerà da parte a parte con lo shigan… Spero-

 

Il gruppo si allontanò dall’ospedale. Finalmente ora erano tutti insieme, potevano andarsene ora che era tutto pronto per il viaggio.

 

Jyabura: -Ngh… Ora si rimetterà  a darci ordini…-

Kaku: -Non dire così, non è vero-

Jyabura: -Taci, giraffa!-

 

Mentre i due cominciarono a litigare, Kokitsune scivolò quatta alle spalle del leopardo. Deglutì, ma si fece coraggio. Prese un bello slancio e…

 

Kokitsune: -BANZAI!!!-

Lucci: -Ma che…-

 

La donna si avventò su di Lucci, cingendogli la vita con le braccia e cadendo in ginocchio a terra. L’uomo rimase lì bloccato, gli altri osservavano la scena incuriositi, chiedendosi se Kokitsune sarebbe sopravvissuta a quello che Lucci le avrebbe probabilmente fatto.

 

Lucci: -Alzati-

Kokitsune: -Scusa… Non… Non mi uccidere…-

Lucci: -Non è mia intenzione-

 

La donna si rialzò, pronta a reagire. Ma con grande stupore generale, il leopardo ricambiò l’abbraccio. La volpe, incredula, gli appoggiò la testa sulla spalla, e chiuse gli occhi, non riuscendo tuttavia a impedire loro di lacrimare.

 

Kokitsune: -Sai… Sono davvero contenta…-

Lucci: -…-

Kokitsune: -Ora ho la certezza che infondo… Sei umano anche tu-

 

Ridacchiò lei. Il leopardo le prese il viso tra le mani.

 

Lucci: -Solo in fondo?-

Kokitsune: -Sì. Che ne dici se ora passiamo direttamente alla fase ‘baci sulle guance’?-

Lucci: -Bel tentativo, Ko, ma temo che dovrai aspettare-

Kokitsune: -Uffa-

 

All’improvviso, una palla di cannone volò sopra le loro teste. Videro praticamente l’intera città correre verso di loro: tutti quanti stavano scappando.

 

Cittadino: -SCAPPATE! SONO ARRIVATI I PIRATI!-

Lucci: -Avete sentito?-

Kaku: -Sì… Hanno detto…-

Kokitsune: -… Pirati-

Kaku: -Ko, stai perdendo ancora il controllo!-

Kokitsune: -No… Ma sarà divertente, se capisci cosa intendo… Non credi, Lucci?-

Lucci: -Già. Non vedo l’ora di sgranchirmi un po’ le ossa-

 

L’ex CP9 si diresse dove avevano visto partire il colpo, ovvero, al porto poco lontano. Un’enorme nave pirata era ormeggiata vicino a un ponte, e i suoi passeggeri si sparpagliavano in giro e  seminavano il panico per la città.

 

Kokitsune: -Lucci, vuoi avere tu l’onore di iniziare?-

Lucci: -Con piacere-

Kalifa: -Non capisco che ci troviate di tanto divertente-

Kaku: -Avanti, guardali, come fremono… Impazienti di affondare le zanne nella loro pelle… Sembra che qualcuno non si sia ancora levato il vizietto del sangue…-

Kalifa: -Come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio-  

Jyabura: -Cosa stiamo aspettando ancora?! Buttiamoci nella mischia!-

 

Gli otto si avventarono sui pirati con un rapidissimo movimento, addirittura nello stesso istante. Kokitsune, trasformatasi nella sua forma animale (una forma diversa, delle dimensioni di un leone), addentò la gola a un pirata, affondando i denti nelle sue vene. Kalifa usava il rankyaku per colpire il maggior numero di nemici possibile, Jyabura sembrava voler dare manforte a Kokitsune, perché si trasformò in lupo e attaccò lo stesso pirata preso di mira dalla volpe.

 

Kaku: -Che schifo! Lo stanno divorando!-

Lucci: -Anche io ho un certo appetito, in effetti…-

Kaku: -Lucci, non mi dirai che anche tu…-

Lucci: -No, tranquillo. Ma il capitano è mio-

 

In pochi minuti, tutto il porto divenne un campo di battaglia. Corpi sparsi ovunque, il sangue copriva ogni cosa. Il leopardo raggiunse il capo dei pirati, che perforò con lo shigan. Infine, con un calcio lo gettò a terra e gli pestò la testa, uccidendolo. La gente nascosta nelle case aveva visto tutto, orripilata , eppure grata alla CP9.

 

Kokitsune: -Ti sei preso tutte le parti migliori, Jyabura! Era la mia preda!-

Jyabura: -Silenzio, donna! In un branco, è il capo che mangia le parti migliori!-

Kokitsune: -Cosa vorresti dire con questo?!

Lucci: -Zitti. Kokitsune, non dare retta a quel cane randagio-

Jyabura: -Chi hai chiamato cane randagio, tu orribile mostro gatto!?-

Lucci: -Prenderemo noi la nave-

 

Disse Lucci, ignorando la risposta del lupo. Una bambina corse loro incontro, evidentemente non intimorita da quei ‘pazzoidi’ coperti da capo a piedi di sangue.

 

Bambina: -Questo… Questo è per voi-

 

Disse lei, porgendo a Kalifa un fiore.

 

Bambina: -Grazie per averci salvati! Vi siamo grati! Che possiamo fare per voi?-

Kokitsune: -Una cosa-

 

Disse Kokitsune, tornata umana, la bocca ancora sporca di rosso.

 

Kokitsune: -Dì agli abitanti di questa città di far sparire i cadaveri. Togliete ogni traccia del nostro passaggio, se viene gente del Governo… Voi non ci avete mai visti-

Bambina: -Sarà fatto, signora-

Kalifa: -Bene. Addio, piccolina-

 

L’ex CP9 si imbarcò.

 

Lucci: -Ok, qualcuno sa come comandare questa cosa?-

Kaku: -Faccio io-

Lucci: -Chi sarà l’addetto alle mappe?-

Kalifa: -Mi offro volontaria-

Lucci: -… Il cuoco?-

Blueno: -Io. Sarò anche stato un barista, ma me la cavo abbastanza ai fornelli-

Lucci: -Bene. L’inserviente?-

Fukurou: -Chapapa, nessun problema!-

Lucci: -… La vedetta?-

Jyabura: -Sarò io. Cosa fareste senza di me?-

Lucci: -Ok… Chi ci procurerà il cibo?-

Kokitsune: -Io! Posso usare i lunghi baffi della trasformazione ridotta in animale per pescare i pesci in acqua. Così arrivano anche fritti e pronti da mangiare-

Lucci: -Sarà meglio che Blueno faccia un buon lavoro con lo spellare i pesci… L’intrattenitore sarà Kumadori-

Kumadori: -Yo yoi! Adempirò al mio compito con grande onore…-

Lucci: -Infine, io sarò il capitano-

Kalifa: -Ci vuole una bandiera-

 

Presero una tovaglia bianca che trovarono in una delle cucine e la stesero sul pavimento di legno dell’imbarcazione.

 

Lucci: -Allora?-

Kokitsune: -Mettiamo qualcosa che contraddistingua ognuno di noi-

 

Con della polvere da sparo, Lucci disegnò la testa di un felino al centro. Kokitsune aggiunse ai lati tre segni simili alle sue cicatrici, Kalifa le corna di un ariete, Jyabura delle orme di lupo, Kaku tracciò delle macchie attorno al disegno che ricordavano quelle delle giraffe, Fukurou un paio d’ali di uccello, Blueno due bottiglie incrociate appena sotto la testa del felino, Kumadori tracciò, vicino alle macchie di giraffa, segni che ricordavano i petali di ciliegio.

 

Jyabura: -Sembra una chimera-

Lucci: -Proprio per questo è bella. Ora vai, fissa questa bandiera nel punto più alto della nave-

 

E così, la nave partì, salutata dall’intera città di San Popula.

 

  
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