Confessioni
e strane idee
"Lily?"
"Come ca…" Lily si girò
e fece un passo avanti senza neanche rendersene conto: il cappuccio del
mantello le cadde oltre le spalle, scoprendole il viso. Ma come aveva
fatto a scoprirla?
Si era tradita?
"Allora avevo sentito
giusto! Lily, cosa ci fai qui?"
"Al mi ha prestato il
mantello per…" iniziò a spiegare, ma quando
sentì delle voci provenire dal
corridoio femminile, si ritirò su il cappuccio.
Scorpius si
voltò verso il camino
della sala comune e vide un gruppetto di ragazze sbucare dal corridoio
del
dormitorio. Velocemente, e soltanto perché l'aveva vista
poco prima, allungò
una mano verso la ragazza, lì dove aveva calcolato dovesse
esserci la sua
spalla, e la allontanò dal centro della sala, fin verso la
porta scorrevole.
"Vermicoli fritti"
disse, appena ci fu davanti e come si aprì, spinse fuori
Lily.
"Cosa cavolo ti è venuto in
mente? Come hai fatto a prendere il mantello dal baule di Al?" le
chiese,
appena fuori nei sotterranei.
Lily
sbuffò e alzò gli occhi al
soffitto: tanto lui non poteva vederla. "Non l'ho preso di nascosto! Me
lo
ha dato lui, prima".
"Prima quando?" Il tono
di Scorpius sembrava un po' allarmato e lei sogghignò.
"Quando vi siete cambiati
per l'allenamento" disse, pensando se giocare sporco o no.
Scorpius si passò una mano fra i
capelli e poi la allungò ancora verso di lei. "Dove sei? Non
mi piace non
vederti…"
Lily sentì la sua mano sulla
testa e subito dopo sentì la stoffa del mantello che le
scivolava sulle spalle.
Scorpius
scoprì il viso della
ragazza e scosse la testa: ma perché lei si cacciava sempre
in situazioni
pericolose? La porta scorrevole si aprì di nuovo e
uscì un ragazzino del terzo
anno. Senza neanche rendersene conto, dopo un fruscio e una spinta si
trovò
schiacciato contro il muro, sotto al mantello insieme a Lily.
"Cosa fai?" le chiese.
Lily posò due dita sulle labbra
di Scorpius, girandosi a guardare il ragazzino che era uscito dalla
sala comune
e che si incamminava verso di loro, continuando a guardare qualcosa fra
i suoi
libri, superandoli senza degnarli di uno sguardo.
"Sh… Malfoy, è un mantello
invisibile, ma non è insonorizzato!" sussurrò.
Scorpius sentì le guance
diventare calde. E anche il petto. E anche più
giù. Non disse niente quando lei
lo chiamò per cognome e annuì.
Appena il corridoio fu libero, la
prese per mano e la trascinò per qualche metro, fino a
quando non trovò una
porta: l'aprì e spinse dentro la ragazza, seguendola subito
dopo.
Lily storse il
naso al gesto un
po' imperativo del ragazzo, ma non disse niente fino a quando non
chiuse la
porta. "Ehi!" si lamentò.
"Qualsiasi cosa tu debba
fare, non farla" sentenziò lui. Ma cosa stava dicendo?
"Ma…"
Scorpius scoprì entrambi e si
ripiegò il mantello sul braccio. "Dimmi cosa devi fare che
lo faccio
io".
"E perché dovresti?"
chiese, stupita, lei.
"Se è qualcosa per cui ti
serve il mantello, sarà pericoloso."
Lily sbuffò e alzò di nuovo gli
occhi al soffitto. "Non ho bisogno della balia! Quand'è che
lo capirete? E
poi, se Al non ha fatto storie, perché dovresti farlo tu?"
"Dimmi cosa devi fare"
insistette ancora lui.
Scorpius sentiva
le mani tremare
dal nervoso. Già, se Al le aveva dato il mantello, voleva
dire che sapeva
quello che doveva fare. Ma a lui non lo aveva detto.
"Dovevo intrufolarmi in una
camera e non volevo essere vista" ammise lei, un po' contrariata.
In una camera? E di chi? E per
cosa? Per fare cosa e con chi?
Si sentì spalancare gli occhi e
trattenere il fiato. "Lo faccio io" propose.
"No, non puoi. Ma l'ho già
fatto, non preoccuparti. E poi, potevo farlo solo io". Lily
incrociò le
braccia al petto e iniziò a pestare per terra con la punta
del piede.
Perché? Perché doveva farlo lei
per forza? E cosa aveva fatto? Si voltò verso la porta
chiusa, come se potesse
vedere attraverso la sala comune Serpeverde: lei stava venendo via da
lì. Immagini
di ragazzi che giravano intorno a Lily, affiorarono alla sua mente.
Scosse le
spalle e si girò verso il muro, come se quel gesto avrebbe
potuto impedirle di
intuire i suoi pensieri.
Lily non
capì cosa gli stesse
succedendo: non sembrava un despota che voleva impedirle di fare
qualcosa di
divertente, sembrava più un fratello preoccupato. Per quanto
la similitudine le
stesse stringendo il cuore, si avvicinò a lui, gli
girò intorno per vederlo in
faccia e gli mise una mano sul braccio. "Non potevi farlo tu
perché era il
dormitorio femminile. Voi maschi non…"
Scorpius abbassò gli occhi sulle
sue dita e poi li alzò velocemente verso il suo viso.
"Dormitorio
femminile? E che hai fatto alla mano?" chiese, sfiorandole
delicatamente
le nocche
Lily osservò la pelle più scura,
quella parte che era rimasta sotto al coperchio del baule e
ritirò la mano,
cercando di muovere le dita: facevano male. "Sì, dovevo
prendere una cosa
da un baule… ma ho già fatto. E ho beccato anche
il coperchio sulla mano,
quindi sono già stata punita, non sgridarmi anche tu,
è a fin di bene".
Scorpius
corrugò la fronte: cosa aveva
rubato?
Ma poi le prese la mano e le
osservò meglio le dita. "Ti fa male? Dovresti metterci della
pomata per le
contusioni, ce l'hai? Io ne ho un po'…" Inconsciamente si
girò verso la
direzione della porta scorrevole della sala comune.
Lily
sfilò la mano dalla sua,
imbarazzata. "Sì, ce l'ho in camera, me l'ha
data… Rose! Merlino che ore
sono? Rose mi sta aspettando!"
"Rose?"
La ragazza si mise a cercare la
pozione nella tasca del mantello e rispose troppo velocemente.
"Sì, ma non
dovevo dirtelo. Non dirlo a nessuno. E mi dispiace. So che lei ti piace
e non
ti calcola, ma… Eccola qua!" Appena toccò il
vasetto, lo estrasse e
sorrise: per un attimo aveva pensato di averlo perso, con tutta la
fatica che
aveva fatto per prenderlo!
"Lily… A me non interessa Ro…
Ma quello è un test di gravidanza?!"
Scorpius stava
tentando di
decifrare tutte le parole della piccola Potter e si stranì
quando lesse
l'etichetta della pozione.
"Sì, Malfoy, so che voi
ragazzi non ci credete, ma capita di usarli, sai?" Lily si
infilò la
boccetta nella tasca dei jeans e fece per oltrepassarlo per uscire.
"Dai
tu il mantello ad Albus?"
Ma… cosa… "Aspetta, Lily!
Perché pensi che mi piaccia Rose?" riuscì
finalmente a chiedere. Se da un
lato la cosa lo faceva sentire al sicuro, dall'altra aveva bisogno di
capire
perché lei fosse arrivata a tale conclusione.
Lily si fermò e chinò la testa di
lato. "Quest'estate, alla Tana, Al ha detto a Fred che ti vedeva
strano.
Diceva che pensava che fossi interessato… sì,
a…" balbettò e poi lei
guardò da un'altra parte, come se non riuscisse a guardarlo.
"A Rose? È impossibile che
abbia detto così!"
La ragazza sbuffò e alzò gli
occhi al cielo. "No, ha solo detto che pensava che fossi interessato a
una
ragazza perché avevi smesso di uscire con le
altre…"
"Ah!" Scorpius si passò
una mano fra i capelli: perché diavolo Al non ne aveva
parlato con lui invece
di andare da suo cugino? Però poi ci ripensò e
concluse che forse era stato
meglio così.
"E Fred gli ha detto che
quando Louis si è innamorato di Colette ha smesso di uscire
con qualsiasi altra
ragazza. Così loro hanno pensato che tu fossi…"
Lily si interruppe, a
disagio.
"Al non può aver pensato che
fossi innamorato di Rose!" esclamò il biondo.
Quella piccola streghetta si
morse il labbro. Santo Salazar!
Lily sentiva le
guance andare a
fuoco ma, allo stesso tempo, era curiosa e interessata:
perché Al non avrebbe
potuto pensarlo? Perché?
"No, effettivamente, non ha
detto di chi… Ho pensato io che potesse essere Rose, voi
siete stati…"
"Lily, non hai capito
niente!" Ecco che iniziava a infastidirla!
"E certo, io sono sempre quella
che non capisce niente…" Quando sentì le lacrime
pungerle gli occhi, tentò
di scappare fuori dall'aula.
Scorpius si
maledisse quando vide
quell'espressione triste sul bel visetto della ragazza. No. No. No.
"Lily…" Fece un passo
avanti, bloccandola per un braccio. Le mise una mano sotto al mento e
la
obbligò a guardarlo. Notò gli occhi umidi della
sua piccola Lily e sentì una
morsa al petto al pensiero di essere stato lui a farla stare male.
"Sei tu. Sei tu, Lily. Non è
Rose…"
Si chinò su di lei e si dissetò
del suo respiro come se non bevesse da una settimana.
Lily, sconvolta
dalle sue parole,
ci mise un attimo a rendersi conto che Scorpius la stava di nuovo
baciando, ma questa
volta era preparata e, cullata dalle sue parole, senza pensarci due
volte, gli
portò le mani dietro al collo e schiuse le labbra in un
invito che era insieme
innocente e peccaminoso.
***
Rose aspettava
Lily con
impazienza, camminando avanti e indietro per il bagno del secondo
piano. Il
pianto di Mirtilla Malcontenta le avrebbe dato fastidio a prescindere e
in quel
momento avrebbe voluto ucciderla un'altra volta.
"Mirtilla… Ma perché non la
smetti una buona volta?" sbuffò, nervosa e arrabbiata.
"Siete sempre così cattive,
voi ragazze, con me!" si lagnò il fantasma. "Mi fate sempre
gli
scherzi…"
Rose alzò gli occhi al soffitto.
"Non ti ho mai fatto scherzi, Mirtilla, lo sai. Ti confondi con le tue
compagne di corso, forse. Ma sei morta da più di
cinquant'anni e dovresti
averlo superato, ormai, o no?" Se fosse stata un pochino meno agitata,
sarebbe riuscita a parlare con Mirtilla in modo più calmo, e
probabilmente, più
gentile, ma Rose non aveva nessuna voglia di essere accondiscende, non
quella
volta.
"Come sei cattiva, Rosemary,
proprio tu che mi hai nascosto il libro di incantesimi ieri mattina!"
Ma… Rose guardò Mirtilla con la
fronte corrugata: come l'aveva chiamata? E cosa aveva fatto il giorno
prima? I
ragionamenti dei fantasmi erano un po' strani e probabilmente lei non
si
ricordava di essere morta da tanto tempo e che le sue coetanee erano
già streghe
con i capelli bianchi. Doveva averla scambiata con qualcun'altra.
La porta si
spalancò e una Lily
stranita entrò nel regno del fantasma più lagnoso
di tutta Hogwarts.
"Finalmente!" gridò Rose, andandole incontro. "L'hai
trovata?" le chiese, ma subito dopo la guardò. "Stai bene,
Lily?"
Lei distrattamente annuì.
La piccola rossa
aveva una faccia
strana, ma in quel momento Rose aveva altro a cui pensare. Lily le
allungò una
boccetta e la cugina la prese, chiudendosi in uno dei bagni.
Lesse le istruzioni e vuotò il
contenuto della boccetta. Quando lesse il tempo che ci avrebbe messo la
pozione
a fare effetto, sospirò rumorosamente, uscendo dal bagno.
"Ci vuole un'ora e mezzo
prima di avere una risposta" disse ad alta voce, ma a nessuno in
particolare, mentre con la bacchetta faceva comparire un timer a grandi
numeri
sopra al lavandino. Quando vide la cuginetta ancora con
quell'espressione
strana in viso le si avvicinò. "Sei sicura di stare bene,
Lily?"
Lily
sbatté gli occhi, come se
solo in quel momento si fosse resa conto della presenza della ragazza.
"Io… Sì, sì, certo…" Poi si
guardò intorno e quando capì che Rose non
aveva più bisogno di lei, scosse le spalle. "Immagino di
dover andare,
adesso" disse ancora, ma si sentiva un po' confusa.
Rose si
preoccupò: poco tempo
prima la piccola Lily si era avvicinata a lei, rassicurandola e
aiutandola per
quello che le sembrava un problema insormontabile e ora lei avrebbe
dovuto almeno
ricambiare il favore. In fin dei conti era stata gentile e non sembrava
che
stesse molto bene. Ma pensò anche che non ne volesse parlare.
"Dove hai preso la pozione?
A chi dovrò ridarla quando arriverà quella della
farmacia?" chiese, per
non farla andare via, ma Lily scosse di nuovo le spalle.
"A nessuno. Lei non sa che
gliel'ho presa io. Non so neanche se se ne
accorgerà…" Mentre parlava alzò
una mano e Rose si rese conto che aveva due dita gonfie e le nocche
sbucciate.
"Che hai fatto? Ti sei
cacciata nei guai per prendermi la pozione?" domandò,
sgranando gli occhi
e afferrandole la mano: aveva bisogno di un po' di pomata cancella
lividi.
"Guarda che mano, che hai! Dovevi…" Con la bacchetta
appellò la borsa
dei libri, da cui non si separava mai e con la mano libera
frugò al suo interno
per cercare l'unguento.
"Ho baciato un
ragazzo…" confessò lei, invece di risponderle.
Come? Rose prese il tubetto di
pomata, ma poi alzò lo sguardo sulla ragazzina: i suoi occhi
sembravano strani.
"Lui non…" Rose
tossicchiò. "Non è stato… gentile?
È stato lui a fare questo?" chiese
sottovoce.
Lily scosse la testa. "No,
non è stato lui. Mi è caduto il coperchio del
baule sulla mano mentre prendevo
la pozione. Lui… Lui… Ha detto che gli
piaccio…"
Rose era molto confusa: se si era
fatta male per un incidente e lui le aveva detto che le piaceva, era
una cosa
buona. O no? "Ma a te, lui piace?" domandò, allora.
Lily
sospirò così forte che per
un attimo pensò che non sarebbe più stata in
grado di fare qualsiasi altra
cosa. "Io… penso di sì… Oddio, Rose,
sai quella cosa che dicevi sul fatto
di trattar male qualcuno?"
"Se ti ha trattato male
mentre vi baciavate, non va bene. Io intendevo…"
"No, non mi ha trattato
male. Anzi…" Lily si voltò verso lo specchio,
dove Mirtilla stava
piangendo perché a lei nessuno l'aveva mai baciata.
Rose
chinò lo sguardo sulle dita
della ragazza e le spalmò un po' di pomata.
"Perché non mi racconti cosa è
successo? Tanto dobbiamo aspettare…" Guardò in
alto, verso il timer e
sospirò, pensando a quanto il tempo, a volte, passasse
lentamente.
"Sono sicura che non
capiresti…" le rispose la cugina. Ah. E perché?
"Perché non posso
capire?"
Lily ritirò la mano dalla sua e
si morse un labbro. "Tu sei perfetta, Rose. Non ti senti mai a disagio
o
confusa. Io…"
Rose rise di una risata nervosa e
si passò una mano fra i ricci rossi. "Ti assicuro che non
sono perfetta,
Lily, altrimenti non sarei nascosta in un bagno a fare un test di
gravidanza
sperando che sia negativo" ribatté. "E mi sono sentita
confusa e a
disagio tantissime volte!"
"Davvero?" Lo
sguardo
sgranato di Lily dovette convincere la cugina, perché Rose
le mise un braccio
sulle spalle, stringendola a sé.
"Certo. Mi sento a disagio
quando alla tana Dominique si mette in costume e stringe il reggiseno
per far
sembrare che ha una taglia in più, quando Lucy si spazzola i
suoi liscissimi
capelli in cortile o quando zio Percy si vanta dei voti di Molly
all'accademia.
Potrei andare avanti all'infinito, Lily. All'infinito…" Rose
sospirò e a
Lily si strinse il petto di tristezza, mentre la lasciava andare.
"Non dovresti sentirti così!
Però, Merlino, anch'io affogherei Dominique quando lo fa!"
Lily abbassò lo
sguardo sul suo seno e sbuffò. Rose stavolta rise davvero.
"Tu hai ancora speranze,
devi crescere un altro po'. Io invece…"
Rose si
portò le mani sulle tette
e fece una smorfia. Anche Lily rise. "Comunque i tuoi capelli sono i
più
belli. Molly e Lucy non riesci neanche a distinguerle da dietro, sono
così…
banali, lisci che non sanno di niente. Tu sei solo tu,
perché te e Hugo li
avete ricci come zia Herm. Te li ho sempre invidiati…."
"Ma va! Sono odiosissimi!
Una volta a casa ho testato un incantesimo e sono riuscita a farmeli
tutti
lisci, ma poi mi ha visto mio padre ed è scoppiato a ridere,
così non l'ho più
fatto."
"Dovresti sentire cosa dice
mamma sulla sensibilità di zio Ron…"
l'espressione della piccola fece
ancora ridere Rose.
"Sì, è il bello di zia
Ginny, lei dice tutto in faccia. A tutti. Anche tu sei
così…"
"Io?"
"Sì. Non diresti mai a
qualcuno qualcosa che non è vera solo per ingraziartelo: sei
sincera."
"Oh."
Lily percepì dell'ammirazione
nelle parole della cugina e la cosa le fece piacere.
"Ora ti va di parlarmi di
questo ragazzo? Spero che non sia Brown, perché non mi piace
molto, ma posso
provare a essere distaccata, solo per te."
Lily scosse il capo. Scorpius.
Per un po' aveva smesso di pensarci.
"Ho baciato un ragazzo,
qualche giorno fa. È stato un gioco, più o meno.
Ma poi l'ho rivisto e…"
Si passò la mano fra i capelli, ma emise un verso
perché le faceva ancora male.
"Lui ha detto che gli piaccio. Che gli piaccio io…" Lily non
riusciva
ancora a crederci. Lei, la più piccola fra le cugine, la
più piccola in
famiglia, lei… lei piaceva a Scorpius.
Rose sorrise come faceva nonna
Molly quando incantava una sbucciatura sul ginocchio a uno dei nipoti.
"E
perché sei così stranita? Non è una
cosa buona?"
"Io…" Lily pensò che
ormai era in ballo e tanto valeva ballare. "Io pensavo gli piacessi
tu" confessò.
Rose
spalancò gli occhi. Non
stava parlando di Carl, vero? "E perché lo pensavi?" chiese,
tastando
il terreno. La piccola alzò le spalle. Oh, non era una
confessione. Non doveva
essere Carl. Sospirò e cercò di concentrarsi su
di lei. "Beh, cosa te lo
faceva credere?"
Lily
alzò lo sguardo su di lei e
fece ciò che, secondo sua cugina, le riusciva bene: disse la
verità.
"Perché è Scorpius. E voi siete stati insieme"
confessò.
Rose rise e poi
si contenne,
quando capì che Lily ci era rimasta male. "Sono stata con
Scorpius al
terzo anno. Per due settimane, mi sembra. Ti assicuro che nessuno dei
due pensa
all'altro diversamente che da amici". Si avvicinò a lei e
insieme si
sedettero sul piano del lavandino. "Cosa ti ha detto?"
"Ha detto che non era
innamorato di te."
Rose sorrise, nonostante il tono
della cuginetta. "Bene. No?"
"Ha detto che gli piaccio
io."
"Anche questo è un bene,
no?" Lily annuì.
"E mi ha baciato…"
La ragazza le lanciò un'occhiata
materna. "Continuiamo ad andare bene, mi sembra. Ti è
piaciuto?" La
piccola annuì ancora. Ma allora qual era il problema? "E
allora…"
"Ha detto che non possiamo
stare insieme" mormorò sottovoce.
Cosa? Rose cercò di contenere lo
sconcerto di quella rivelazione. "E perché?"
Lily
alzò le spalle, ancora.
"Vero che sembra una presa in giro?" chiese, ma poi notò
Rose fare
'quella' faccia. Era la stessa faccia di quando giocava a Quidditch,
gli anni
passati. Ogni volta che doveva calcolare qualcosa o doveva focalizzare
il
pensiero su un particolare, lei faceva quella faccia.
"No, non è detto"
ammise, infatti, come se ci avesse pensato giorni interi.
"No?" Per un attimo
Lily ebbe voglia di piangere: era vero che non capiva niente? Era vero
che le
cose chiare a tutti lei non riusciva a capirle?
"Penso che possa frenarlo il
fatto che tu sia la sorella di Albus" spiegò Rose.
Ma che stupidaggine!
"Perché?"
Rose alzò le spalle. "A
volte i maschi sono strani. Hanno questa cosa che non si toccano le
sorelle dei
propri amici… Fred ha imposto a tutti i suoi amici di non
provarci mai con
Roxeanne. Conoscendo Albus e la sua gelosia, non mi stupirei di una
cosa
simile: guarda cos'è successo con Brown…"
Ma… Davvero? Lily corrugò la
fronte. "Ma…"
Rose storse il
naso e fece una
smorfia. "Sembra una cosa stupida, vero?"
"Non sembra: lo è!"
esclamò Lily e la riccia non riuscì a non ridere.
"È come se io non
volessi che Hugo uscisse con Alice!"
"O Albus" la corresse
Rose.
"Io ho anche provato a farla
mettere con James!" esclamò, ancora, per poi fermarsi alle
parole della
cugina. "Albus? Ottima idea!"
Rose, stranita dalla reazione di
Lily, sobbalzò quando il timer arrivò a zero e
suonò un trillo di avvertimento.
"Oh…" Lily alzò lo
sguardo e tutte e due le ragazze osservarono i numeri sparire
nell'aria.
"E ora?" chiese la piccola.
Rose fece un respiro profondo.
"Ora bisogna aprire la porta e vedere di che colore è il
fumo che si è
sprigionato. Se è nero è negativo, se
è bianco è positivo" spiegò, con il
cuore che le batteva fortissimo.
Lily
capì che Rose era
terrorizzata, così fece un passo verso il gabinetto. "Ci
guardo io?"
le chiese, con il viso voltato verso di lei.
Rose annuì e Lily appoggiò la
mano sul pomello della porta. "Aspetta! Se dovesse essere
positivo…"
Ma Lily stava già girando la maniglia.
Il fumo che uscì dalla porta era
nero. Nero come la pece. "Scusa, non…" Lily
osservò Rose cadere in
ginocchio e scuotere la testa come a dire che non faceva niente.
"Oh, meno male. Grazie,
grazie…"
Lily aggrottò la fronte.
"Chi stai ringraziando?"
Lei scosse anche le spalle.
"Non lo so. Ma voglio ringraziare. Merlino, forse. Il cielo,
anche…"
"Sarà il caso che ora presti
attenzione, invece. Non andrò nel dormitorio femminile delle
serpi un'altra
volta!"
Rose si
rialzò e abbracciò forte
la cugina. "Hai ragione: lo farò. E comunque, grazie anche a
te, che hai
rubato una pozione per me".
"Sei mia cugina"
rispose, scuotendo
le spalle, come se
fosse una spiegazione plausibile.
"Lo avresti fatto anche per
Dominique o Molly?"
Rose rise quando vide la smorfia
della piccola rossa. "Forse da Molly avrei preteso qualcosa in
cambio!" E poi scoppiò a ridere.
"Ora vado,
comunque, devo
passare a chiedere un favore ad Alice".
E così dicendo Lily corse fuori
dal bagno, diretta alla sala comune nella torre.
Alice era in piedi, con ancora i
libri in mano e la borsa a tracolla, che chiacchierava con Hugo,
appoggiato a
un divano vicino al camino.
"Alice, Alice!" la
chiamò e la bionda si voltò verso di lei.
"Lily, ma dov'eri
finita?"
La rossa dondolò una mano davanti
al viso per non darle spiegazioni e poi si avvicinò per
parlare sottovoce.
"Ho bisogno di un favore" esordì.
Alice aggrottò la
fronte: lo
sguardo di Lily non le piaceva. Era lo stesso di quando aveva saputo
del
molliccio. E di quando era andata a cercare Growich per vendicarla. E
di
quando… Alice lasciò perdere e passò
al sodo: "Sputa il rospo".
"Devi metterti con mio
fratello Albus!"
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