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Autore: ONLYKORINE    04/09/2022    1 recensioni
Doveva essere una storia dove, al posto dei capitoli, ci dovevano essere delle os autoconclusive, anche se la storia segue una trama comune. Stesse coppie, stesso contesto.
Dovevano essere 100 prompt per 100 capitoli, ma purtroppo solo per una decina di prompt sono riuscita a sviluppare le os. Dal decimo capitolo in poi, saranno capitoli normali. I miei personaggi hanno preso vita e non ne vogliono più sapere di seguirmi!
È il 2024 e sarà l'ultimo anno a Hogwarts per Albus e Scorpius. Lily non vede l'ora di levarseli dai piedi e godersi la sua libertà, finché non si rende conto che non è proprio quello che vuole, e se è una maledizione di famiglia, quella di innamorarsi dei migliori amici, forse, ne sarà colpita anche lei. E chi meglio di una migliore amica come Alice potrà assecondarla in tutte le sue strane idee?
ScorpiusxLily
AlbusxAlice
(non so bene dove mi porterà questa storia, ma per ora scrivo...)
Ah, altra cosa: per sbaglio mi sono immaginata Albus con gli occhiali... Beh, ora non riesco a immaginarlo diversamente quindi sappiate che li porterà! 😅
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Alice Paciock II, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Confessioni e strane idee

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"Lily?"
"Come ca…" Lily si girò e fece un passo avanti senza neanche rendersene conto: il cappuccio del mantello le cadde oltre le spalle, scoprendole il viso. Ma come aveva fatto a scoprirla? Si era tradita?
"Allora avevo sentito giusto! Lily, cosa ci fai qui?"
"Al mi ha prestato il mantello per…" iniziò a spiegare, ma quando sentì delle voci provenire dal corridoio femminile, si ritirò su il cappuccio.

 

Scorpius si voltò verso il camino della sala comune e vide un gruppetto di ragazze sbucare dal corridoio del dormitorio. Velocemente, e soltanto perché l'aveva vista poco prima, allungò una mano verso la ragazza, lì dove aveva calcolato dovesse esserci la sua spalla, e la allontanò dal centro della sala, fin verso la porta scorrevole.
"Vermicoli fritti" disse, appena ci fu davanti e come si aprì, spinse fuori Lily.
"Cosa cavolo ti è venuto in mente? Come hai fatto a prendere il mantello dal baule di Al?" le chiese, appena fuori nei sotterranei.

 

Lily sbuffò e alzò gli occhi al soffitto: tanto lui non poteva vederla. "Non l'ho preso di nascosto! Me lo ha dato lui, prima".
"Prima quando?" Il tono di Scorpius sembrava un po' allarmato e lei sogghignò.
"Quando vi siete cambiati per l'allenamento" disse, pensando se giocare sporco o no.
Scorpius si passò una mano fra i capelli e poi la allungò ancora verso di lei. "Dove sei? Non mi piace non vederti…"
Lily sentì la sua mano sulla testa e subito dopo sentì la stoffa del mantello che le scivolava sulle spalle.

 

Scorpius scoprì il viso della ragazza e scosse la testa: ma perché lei si cacciava sempre in situazioni pericolose? La porta scorrevole si aprì di nuovo e uscì un ragazzino del terzo anno. Senza neanche rendersene conto, dopo un fruscio e una spinta si trovò schiacciato contro il muro, sotto al mantello insieme a Lily.
"Cosa fai?" le chiese.
Lily posò due dita sulle labbra di Scorpius, girandosi a guardare il ragazzino che era uscito dalla sala comune e che si incamminava verso di loro, continuando a guardare qualcosa fra i suoi libri, superandoli senza degnarli di uno sguardo.
"Sh… Malfoy, è un mantello invisibile, ma non è insonorizzato!" sussurrò.
Scorpius sentì le guance diventare calde. E anche il petto. E anche più giù. Non disse niente quando lei lo chiamò per cognome e annuì.
Appena il corridoio fu libero, la prese per mano e la trascinò per qualche metro, fino a quando non trovò una porta: l'aprì e spinse dentro la ragazza, seguendola subito dopo.

 

Lily storse il naso al gesto un po' imperativo del ragazzo, ma non disse niente fino a quando non chiuse la porta. "Ehi!" si lamentò.
"Qualsiasi cosa tu debba fare, non farla" sentenziò lui. Ma cosa stava dicendo?
"Ma…"
Scorpius scoprì entrambi e si ripiegò il mantello sul braccio. "Dimmi cosa devi fare che lo faccio io".
"E perché dovresti?" chiese, stupita, lei.
"Se è qualcosa per cui ti serve il mantello, sarà pericoloso."
Lily sbuffò e alzò di nuovo gli occhi al soffitto. "Non ho bisogno della balia! Quand'è che lo capirete? E poi, se Al non ha fatto storie, perché dovresti farlo tu?"
"Dimmi cosa devi fare" insistette ancora lui.

 

Scorpius sentiva le mani tremare dal nervoso. Già, se Al le aveva dato il mantello, voleva dire che sapeva quello che doveva fare. Ma a lui non lo aveva detto.
"Dovevo intrufolarmi in una camera e non volevo essere vista" ammise lei, un po' contrariata.
In una camera? E di chi? E per cosa? Per fare cosa e con chi?
Si sentì spalancare gli occhi e trattenere il fiato. "Lo faccio io" propose.
"No, non puoi. Ma l'ho già fatto, non preoccuparti. E poi, potevo farlo solo io". Lily incrociò le braccia al petto e iniziò a pestare per terra con la punta del piede.
Perché? Perché doveva farlo lei per forza? E cosa aveva fatto? Si voltò verso la porta chiusa, come se potesse vedere attraverso la sala comune Serpeverde: lei stava venendo via da lì. Immagini di ragazzi che giravano intorno a Lily, affiorarono alla sua mente. Scosse le spalle e si girò verso il muro, come se quel gesto avrebbe potuto impedirle di intuire i suoi pensieri.

 

Lily non capì cosa gli stesse succedendo: non sembrava un despota che voleva impedirle di fare qualcosa di divertente, sembrava più un fratello preoccupato. Per quanto la similitudine le stesse stringendo il cuore, si avvicinò a lui, gli girò intorno per vederlo in faccia e gli mise una mano sul braccio. "Non potevi farlo tu perché era il dormitorio femminile. Voi maschi non…"
Scorpius abbassò gli occhi sulle sue dita e poi li alzò velocemente verso il suo viso. "Dormitorio femminile? E che hai fatto alla mano?" chiese, sfiorandole delicatamente le nocche
Lily osservò la pelle più scura, quella parte che era rimasta sotto al coperchio del baule e ritirò la mano, cercando di muovere le dita: facevano male. "Sì, dovevo prendere una cosa da un baule… ma ho già fatto. E ho beccato anche il coperchio sulla mano, quindi sono già stata punita, non sgridarmi anche tu, è a fin di bene".

 

Scorpius corrugò la fronte: cosa aveva rubato?
Ma poi le prese la mano e le osservò meglio le dita. "Ti fa male? Dovresti metterci della pomata per le contusioni, ce l'hai? Io ne ho un po'…" Inconsciamente si girò verso la direzione della porta scorrevole della sala comune.

 

Lily sfilò la mano dalla sua, imbarazzata. "Sì, ce l'ho in camera, me l'ha data… Rose! Merlino che ore sono? Rose mi sta aspettando!"
"Rose?"
La ragazza si mise a cercare la pozione nella tasca del mantello e rispose troppo velocemente. "Sì, ma non dovevo dirtelo. Non dirlo a nessuno. E mi dispiace. So che lei ti piace e non ti calcola, ma… Eccola qua!" Appena toccò il vasetto, lo estrasse e sorrise: per un attimo aveva pensato di averlo perso, con tutta la fatica che aveva fatto per prenderlo!
"Lily… A me non interessa Ro… Ma quello è un test di gravidanza?!"

 

Scorpius stava tentando di decifrare tutte le parole della piccola Potter e si stranì quando lesse l'etichetta della pozione.
"Sì, Malfoy, so che voi ragazzi non ci credete, ma capita di usarli, sai?" Lily si infilò la boccetta nella tasca dei jeans e fece per oltrepassarlo per uscire. "Dai tu il mantello ad Albus?"
Ma… cosa… "Aspetta, Lily! Perché pensi che mi piaccia Rose?" riuscì finalmente a chiedere. Se da un lato la cosa lo faceva sentire al sicuro, dall'altra aveva bisogno di capire perché lei fosse arrivata a tale conclusione.
Lily si fermò e chinò la testa di lato. "Quest'estate, alla Tana, Al ha detto a Fred che ti vedeva strano. Diceva che pensava che fossi interessato… sì, a…" balbettò e poi lei guardò da un'altra parte, come se non riuscisse a guardarlo.
"A Rose? È impossibile che abbia detto così!"
La ragazza sbuffò e alzò gli occhi al cielo. "No, ha solo detto che pensava che fossi interessato a una ragazza perché avevi smesso di uscire con le altre…"
"Ah!" Scorpius si passò una mano fra i capelli: perché diavolo Al non ne aveva parlato con lui invece di andare da suo cugino? Però poi ci ripensò e concluse che forse era stato meglio così.
"E Fred gli ha detto che quando Louis si è innamorato di Colette ha smesso di uscire con qualsiasi altra ragazza. Così loro hanno pensato che tu fossi…" Lily si interruppe, a disagio.
"Al non può aver pensato che fossi innamorato di Rose!" esclamò il biondo.
Quella piccola streghetta si morse il labbro. Santo Salazar!

 

Lily sentiva le guance andare a fuoco ma, allo stesso tempo, era curiosa e interessata: perché Al non avrebbe potuto pensarlo? Perché?
"No, effettivamente, non ha detto di chi… Ho pensato io che potesse essere Rose, voi siete stati…"
"Lily, non hai capito niente!" Ecco che iniziava a infastidirla!
"E certo, io sono sempre quella che non capisce niente…" Quando sentì le lacrime pungerle gli occhi, tentò di scappare fuori dall'aula.

 

Scorpius si maledisse quando vide quell'espressione triste sul bel visetto della ragazza. No. No. No.
"Lily…" Fece un passo avanti, bloccandola per un braccio. Le mise una mano sotto al mento e la obbligò a guardarlo. Notò gli occhi umidi della sua piccola Lily e sentì una morsa al petto al pensiero di essere stato lui a farla stare male.
"Sei tu. Sei tu, Lily. Non è Rose…"
Si chinò su di lei e si dissetò del suo respiro come se non bevesse da una settimana.

 

Lily, sconvolta dalle sue parole, ci mise un attimo a rendersi conto che Scorpius la stava di nuovo baciando, ma questa volta era preparata e, cullata dalle sue parole, senza pensarci due volte, gli portò le mani dietro al collo e schiuse le labbra in un invito che era insieme innocente e peccaminoso.

 

***

 

Rose aspettava Lily con impazienza, camminando avanti e indietro per il bagno del secondo piano. Il pianto di Mirtilla Malcontenta le avrebbe dato fastidio a prescindere e in quel momento avrebbe voluto ucciderla un'altra volta.
"Mirtilla… Ma perché non la smetti una buona volta?" sbuffò, nervosa e arrabbiata.
"Siete sempre così cattive, voi ragazze, con me!" si lagnò il fantasma. "Mi fate sempre gli scherzi…"
Rose alzò gli occhi al soffitto. "Non ti ho mai fatto scherzi, Mirtilla, lo sai. Ti confondi con le tue compagne di corso, forse. Ma sei morta da più di cinquant'anni e dovresti averlo superato, ormai, o no?" Se fosse stata un pochino meno agitata, sarebbe riuscita a parlare con Mirtilla in modo più calmo, e probabilmente, più gentile, ma Rose non aveva nessuna voglia di essere accondiscende, non quella volta.
"Come sei cattiva, Rosemary, proprio tu che mi hai nascosto il libro di incantesimi ieri mattina!"
Ma… Rose guardò Mirtilla con la fronte corrugata: come l'aveva chiamata? E cosa aveva fatto il giorno prima? I ragionamenti dei fantasmi erano un po' strani e probabilmente lei non si ricordava di essere morta da tanto tempo e che le sue coetanee erano già streghe con i capelli bianchi. Doveva averla scambiata con qualcun'altra.

 

La porta si spalancò e una Lily stranita entrò nel regno del fantasma più lagnoso di tutta Hogwarts. "Finalmente!" gridò Rose, andandole incontro. "L'hai trovata?" le chiese, ma subito dopo la guardò. "Stai bene, Lily?"
Lei distrattamente annuì.

 

La piccola rossa aveva una faccia strana, ma in quel momento Rose aveva altro a cui pensare. Lily le allungò una boccetta e la cugina la prese, chiudendosi in uno dei bagni.
Lesse le istruzioni e vuotò il contenuto della boccetta. Quando lesse il tempo che ci avrebbe messo la pozione a fare effetto, sospirò rumorosamente, uscendo dal bagno.
"Ci vuole un'ora e mezzo prima di avere una risposta" disse ad alta voce, ma a nessuno in particolare, mentre con la bacchetta faceva comparire un timer a grandi numeri sopra al lavandino. Quando vide la cuginetta ancora con quell'espressione strana in viso le si avvicinò. "Sei sicura di stare bene, Lily?"

 

Lily sbatté gli occhi, come se solo in quel momento si fosse resa conto della presenza della ragazza. "Io… Sì, sì, certo…" Poi si guardò intorno e quando capì che Rose non aveva più bisogno di lei, scosse le spalle. "Immagino di dover andare, adesso" disse ancora, ma si sentiva un po' confusa.

 

Rose si preoccupò: poco tempo prima la piccola Lily si era avvicinata a lei, rassicurandola e aiutandola per quello che le sembrava un problema insormontabile e ora lei avrebbe dovuto almeno ricambiare il favore. In fin dei conti era stata gentile e non sembrava che stesse molto bene. Ma pensò anche che non ne volesse parlare.
"Dove hai preso la pozione? A chi dovrò ridarla quando arriverà quella della farmacia?" chiese, per non farla andare via, ma Lily scosse di nuovo le spalle.
"A nessuno. Lei non sa che gliel'ho presa io. Non so neanche se se ne accorgerà…" Mentre parlava alzò una mano e Rose si rese conto che aveva due dita gonfie e le nocche sbucciate.
"Che hai fatto? Ti sei cacciata nei guai per prendermi la pozione?" domandò, sgranando gli occhi e afferrandole la mano: aveva bisogno di un po' di pomata cancella lividi. "Guarda che mano, che hai! Dovevi…" Con la bacchetta appellò la borsa dei libri, da cui non si separava mai e con la mano libera frugò al suo interno per cercare l'unguento.
"Ho baciato un ragazzo…" confessò lei, invece di risponderle.
Come? Rose prese il tubetto di pomata, ma poi alzò lo sguardo sulla ragazzina: i suoi occhi sembravano strani.
"Lui non…" Rose tossicchiò. "Non è stato… gentile? È stato lui a fare questo?" chiese sottovoce.
Lily scosse la testa. "No, non è stato lui. Mi è caduto il coperchio del baule sulla mano mentre prendevo la pozione. Lui… Lui… Ha detto che gli piaccio…"
Rose era molto confusa: se si era fatta male per un incidente e lui le aveva detto che le piaceva, era una cosa buona. O no? "Ma a te, lui piace?" domandò, allora.

 

Lily sospirò così forte che per un attimo pensò che non sarebbe più stata in grado di fare qualsiasi altra cosa. "Io… penso di sì… Oddio, Rose, sai quella cosa che dicevi sul fatto di trattar male qualcuno?"
"Se ti ha trattato male mentre vi baciavate, non va bene. Io intendevo…"
"No, non mi ha trattato male. Anzi…" Lily si voltò verso lo specchio, dove Mirtilla stava piangendo perché a lei nessuno l'aveva mai baciata.

 

Rose chinò lo sguardo sulle dita della ragazza e le spalmò un po' di pomata. "Perché non mi racconti cosa è successo? Tanto dobbiamo aspettare…" Guardò in alto, verso il timer e sospirò, pensando a quanto il tempo, a volte, passasse lentamente.
"Sono sicura che non capiresti…" le rispose la cugina. Ah. E perché?
"Perché non posso capire?"
Lily ritirò la mano dalla sua e si morse un labbro. "Tu sei perfetta, Rose. Non ti senti mai a disagio o confusa. Io…"
Rose rise di una risata nervosa e si passò una mano fra i ricci rossi. "Ti assicuro che non sono perfetta, Lily, altrimenti non sarei nascosta in un bagno a fare un test di gravidanza sperando che sia negativo" ribatté. "E mi sono sentita confusa e a disagio tantissime volte!"

 

"Davvero?" Lo sguardo sgranato di Lily dovette convincere la cugina, perché Rose le mise un braccio sulle spalle, stringendola a sé.
"Certo. Mi sento a disagio quando alla tana Dominique si mette in costume e stringe il reggiseno per far sembrare che ha una taglia in più, quando Lucy si spazzola i suoi liscissimi capelli in cortile o quando zio Percy si vanta dei voti di Molly all'accademia. Potrei andare avanti all'infinito, Lily. All'infinito…" Rose sospirò e a Lily si strinse il petto di tristezza, mentre la lasciava andare.
"Non dovresti sentirti così! Però, Merlino, anch'io affogherei Dominique quando lo fa!" Lily abbassò lo sguardo sul suo seno e sbuffò. Rose stavolta rise davvero.
"Tu hai ancora speranze, devi crescere un altro po'. Io invece…"

 

Rose si portò le mani sulle tette e fece una smorfia. Anche Lily rise. "Comunque i tuoi capelli sono i più belli. Molly e Lucy non riesci neanche a distinguerle da dietro, sono così… banali, lisci che non sanno di niente. Tu sei solo tu, perché te e Hugo li avete ricci come zia Herm. Te li ho sempre invidiati…."
"Ma va! Sono odiosissimi! Una volta a casa ho testato un incantesimo e sono riuscita a farmeli tutti lisci, ma poi mi ha visto mio padre ed è scoppiato a ridere, così non l'ho più fatto."
"Dovresti sentire cosa dice mamma sulla sensibilità di zio Ron…" l'espressione della piccola fece ancora ridere Rose.
"Sì, è il bello di zia Ginny, lei dice tutto in faccia. A tutti. Anche tu sei così…"
"Io?"
"Sì. Non diresti mai a qualcuno qualcosa che non è vera solo per ingraziartelo: sei sincera."

 

"Oh."
Lily percepì dell'ammirazione nelle parole della cugina e la cosa le fece piacere.
"Ora ti va di parlarmi di questo ragazzo? Spero che non sia Brown, perché non mi piace molto, ma posso provare a essere distaccata, solo per te."
Lily scosse il capo. Scorpius. Per un po' aveva smesso di pensarci.
"Ho baciato un ragazzo, qualche giorno fa. È stato un gioco, più o meno. Ma poi l'ho rivisto e…" Si passò la mano fra i capelli, ma emise un verso perché le faceva ancora male. "Lui ha detto che gli piaccio. Che gli piaccio io…" Lily non riusciva ancora a crederci. Lei, la più piccola fra le cugine, la più piccola in famiglia, lei… lei piaceva a Scorpius.
Rose sorrise come faceva nonna Molly quando incantava una sbucciatura sul ginocchio a uno dei nipoti. "E perché sei così stranita? Non è una cosa buona?"
"Io…" Lily pensò che ormai era in ballo e tanto valeva ballare. "Io pensavo gli piacessi tu" confessò.

 

Rose spalancò gli occhi. Non stava parlando di Carl, vero? "E perché lo pensavi?" chiese, tastando il terreno. La piccola alzò le spalle. Oh, non era una confessione. Non doveva essere Carl. Sospirò e cercò di concentrarsi su di lei. "Beh, cosa te lo faceva credere?"

 

Lily alzò lo sguardo su di lei e fece ciò che, secondo sua cugina, le riusciva bene: disse la verità. "Perché è Scorpius. E voi siete stati insieme" confessò.

 

Rose rise e poi si contenne, quando capì che Lily ci era rimasta male. "Sono stata con Scorpius al terzo anno. Per due settimane, mi sembra. Ti assicuro che nessuno dei due pensa all'altro diversamente che da amici". Si avvicinò a lei e insieme si sedettero sul piano del lavandino. "Cosa ti ha detto?"
"Ha detto che non era innamorato di te."
Rose sorrise, nonostante il tono della cuginetta. "Bene. No?"
"Ha detto che gli piaccio io."
"Anche questo è un bene, no?" Lily annuì.
"E mi ha baciato…"
La ragazza le lanciò un'occhiata materna. "Continuiamo ad andare bene, mi sembra. Ti è piaciuto?" La piccola annuì ancora. Ma allora qual era il problema? "E allora…"
"Ha detto che non possiamo stare insieme" mormorò sottovoce.
Cosa? Rose cercò di contenere lo sconcerto di quella rivelazione. "E perché?"

 

Lily alzò le spalle, ancora. "Vero che sembra una presa in giro?" chiese, ma poi notò Rose fare 'quella' faccia. Era la stessa faccia di quando giocava a Quidditch, gli anni passati. Ogni volta che doveva calcolare qualcosa o doveva focalizzare il pensiero su un particolare, lei faceva quella faccia.
"No, non è detto" ammise, infatti, come se ci avesse pensato giorni interi.
"No?" Per un attimo Lily ebbe voglia di piangere: era vero che non capiva niente? Era vero che le cose chiare a tutti lei non riusciva a capirle?
"Penso che possa frenarlo il fatto che tu sia la sorella di Albus" spiegò Rose.
Ma che stupidaggine! "Perché?"
Rose alzò le spalle. "A volte i maschi sono strani. Hanno questa cosa che non si toccano le sorelle dei propri amici… Fred ha imposto a tutti i suoi amici di non provarci mai con Roxeanne. Conoscendo Albus e la sua gelosia, non mi stupirei di una cosa simile: guarda cos'è successo con Brown…"
Ma… Davvero? Lily corrugò la fronte. "Ma…"

 

 

Rose storse il naso e fece una smorfia. "Sembra una cosa stupida, vero?"
"Non sembra: lo è!" esclamò Lily e la riccia non riuscì a non ridere. "È come se io non volessi che Hugo uscisse con Alice!"
"O Albus" la corresse Rose.
"Io ho anche provato a farla mettere con James!" esclamò, ancora, per poi fermarsi alle parole della cugina. "Albus? Ottima idea!"
Rose, stranita dalla reazione di Lily, sobbalzò quando il timer arrivò a zero e suonò un trillo di avvertimento.
"Oh…" Lily alzò lo sguardo e tutte e due le ragazze osservarono i numeri sparire nell'aria. "E ora?" chiese la piccola.
Rose fece un respiro profondo. "Ora bisogna aprire la porta e vedere di che colore è il fumo che si è sprigionato. Se è nero è negativo, se è bianco è positivo" spiegò, con il cuore che le batteva fortissimo.

 

Lily capì che Rose era terrorizzata, così fece un passo verso il gabinetto. "Ci guardo io?" le chiese, con il viso voltato verso di lei.
Rose annuì e Lily appoggiò la mano sul pomello della porta. "Aspetta! Se dovesse essere positivo…" Ma Lily stava già girando la maniglia.
Il fumo che uscì dalla porta era nero. Nero come la pece. "Scusa, non…" Lily osservò Rose cadere in ginocchio e scuotere la testa come a dire che non faceva niente.
"Oh, meno male. Grazie, grazie…"
Lily aggrottò la fronte. "Chi stai ringraziando?"
Lei scosse anche le spalle. "Non lo so. Ma voglio ringraziare. Merlino, forse. Il cielo, anche…"
"Sarà il caso che ora presti attenzione, invece. Non andrò nel dormitorio femminile delle serpi un'altra volta!"

 

Rose si rialzò e abbracciò forte la cugina. "Hai ragione: lo farò. E comunque, grazie anche a te, che hai rubato una pozione per me".
"Sei mia cugina" rispose,  scuotendo le spalle, come se fosse una spiegazione plausibile.
"Lo avresti fatto anche per Dominique o Molly?"
Rose rise quando vide la smorfia della piccola rossa. "Forse da Molly avrei preteso qualcosa in cambio!" E poi scoppiò a ridere.

 

"Ora vado, comunque, devo passare a chiedere un favore ad Alice".
E così dicendo Lily corse fuori dal bagno, diretta alla sala comune nella torre.
Alice era in piedi, con ancora i libri in mano e la borsa a tracolla, che chiacchierava con Hugo, appoggiato a un divano vicino al camino.
"Alice, Alice!" la chiamò e la bionda si voltò verso di lei.
"Lily, ma dov'eri finita?"
La rossa dondolò una mano davanti al viso per non darle spiegazioni e poi si avvicinò per parlare sottovoce. "Ho bisogno di un favore" esordì.

 

Alice aggrottò la fronte: lo sguardo di Lily non le piaceva. Era lo stesso di quando aveva saputo del molliccio. E di quando era andata a cercare Growich per vendicarla. E di quando… Alice lasciò perdere e passò al sodo: "Sputa il rospo".
"Devi metterti con mio fratello Albus!"

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