Ehm…non voglio morire adesso per cui chiedo venia. Please!!!!
Lo so che c’ho messo una vita a postare ma il tempo proprio
non c’è stato. Mi scusso davvero con tutti.
E ora:
x __corry__: Ciao, sei nuova eh?
Comunque…in questo capitolo almeno un piccolo mistero ve lo risolvo, vi
do uno spunto per il prossimo capitolo e risolvo un piccolo problema saltato
fuori nei capitolo precedenti. Mi fa piacere che ti piaccia nonostante sia
così complessa da seguire. Grazie del commento e dei complimenti. Baci…Ciau.
x Bellas: Ciao…lo so che è
complicato riconoscere tutti i vari membri. E ora ne saltano addirittura fuori
dei nuovi. Comunque…mi fa piacere che tu stia continuando a seguirmi.
Davvero. Grazie del commento. Baci…Ciau.
x Piccola Tom: Ciao…e qui scoprirai
perché hanno preso le sorelle di Bella! Spero che come idea non sembri
troppo fantascientifica. Ancora grazie per i complimenti. Grazie anche per il
commento. Baci…Ciau.
x feffira: Ciao…anche tu nuova, eh?
Comunque…alla fino ho postato (anche se molto in ritardo).
Hihihi…grazie mille del commento e dei complimenti. Baci…Ciau.
Buona lettura!!!!
9. Il Segreto delle Gemelle.
“ Alexa e Alyx.”
“ I Volturi le hanno prese!”
(Bella Pov)
Sentii
chiaramente quelle parole. E subito qualcosa scattò nella mia mente.
Immagini, immagini che avevo dimenticato, o forse solo nascosto negli angoli
più bui e reconditi per non soffrire ancora. Ma in quel momento, quel
dannato e terribile momento, tutto tornò improvvisamente a galla. Come
un fulmine a ciel sereno che squarcia la tranquillità. Per un tempo che
mi era parso infinito avevo sentito il dolore e la tristezza logorarmi dentro,
nel profondo; era qualcosa di tremendo il passato che covavo gelosamente in un
luogo in cui mai sarei potuta arrivare. O almeno così credevo.
Perché, alla fine, erano bastati due nomi a distruggere la barriera
contro il dolore che mi ero creata. Avevo sbagliato, lo sapevo, ma per un
attimo – un attimo solo paragonato alla lunga ed infinita esistenza di un
Vampiro – avevo voluto crogiolarmi nell’effimera sensazione che mai
più avrei sofferto. Mi ero illusa che andasse tutto bene. Avevo represso
tutto ciò che da quasi 500 anni mi portavo dietro in una vita che
avrebbe dovuto essere un nuovo inizio, ma che si era solo rivelata essere una
mera finzione. E ora, quell’inutile barriera si era rotta. Il passato, il
dolore e tutto il resto era tornato ad essere parte di me, della mia anima.
Chiusi gli
occhi deglutendo a vuoto e osservai la piccola creatura umana che mi dormiva
tra le braccia. Eleri era proprio dolce come bambina. E nella sua dolcezza era
spaventosa. Chissà, forse era colpa del fatto ch’era cresciuta in
una casa di vampiri, ma l’stinto che di solito posseggono gli umani e che
li mette in guardia dal pericolo lei sembrava non possederlo. Si rigirava
pigramente tra le mie braccia gelide senza sentir alcun fastidio. Ma non era
questo il suo lato spaventoso. Bensì quei suoi immensi occhi color
ametista, così particolari nel suo genere. Avevo sempre saputo, fin dal
giorno che l’avevo trovata e portata a casa, che quella strana bimba era
speciale, che possedeva qualcosa di più. Non era solo una sensazione la
mia, era una certezza. E avevo avuto come un presentimento il giorno in cui
decisi di tenerla con me: un giorno quella bambina sarebbe stata l’unica
salvezza per un mondo che ormai sembrava destinato a disintegrarsi
inesorabilmente!
La cullai
dolcemente scuotendomi da quei pensieri e concentrandomi sulla discussione che
avevo sentito tra la mia famiglia ed Alice. Era curiosa, era logico. Anche
perché le sue visioni non funzionavano affatto bene in quel periodo, e
avevo il dubbio che la colpa fosse mia. O più probabilmente di entrambe.
Tuttavia la mia sicurezza su quel ipotesi vacillava pericolosamente. Ma mi
dette un’idea.
Chiusi gli
occhi cercando di svuotare la mente il più possibile. Dovevo cadere
nuovamente nel buio più profondo per poi risalire. Ma prima di farlo
avrei dovuto chiedere qualcosa a lei…anzi, a me stessa.
“ Sei tornata,
Bella!”
Eccola,
proprio come me l’aspettavo. Fredda e derisoria come l’avevo
lasciata poco prima.
“ Ci
sono alcune cose che dovrei chiederti.” Dissi cercando di non far caso al
fastidio che m dava sentire quella voce.
“ A me?” Chiese divertita. “ Ma
Bella…no no no…così proprio non va.” Se
avessi avuto davanti a me una persona ero certa che questa avrebbe scosso la
testa sorridendo delusa. “ Io sono Te. Che risposte vuoi trovare che gia tu non
possegga?”
“
Risposte… Certezze…” Elencai frettolosamente. “ Poco
importa cosa e perché le sto cercando. Anzi, ciò che non importa
è proprio perché. Ma ho
delle domande, cose di cui devo essere certa. E tu sei l’unica che mi
può aiutare.”
“ E sentiamo:
perché?”
“
Perché come hai detto Tu sei Me.” Dissi ricordando quel semplice
concetto che mi aveva ripetuto un miliardo di volte. “ E perché so
che c’è una porzione di verità e di ricordi che ho
cancellato, o che semplicemente preferisco far finta di non ricordare. E non si
tratta di amnesia, ma bensì di cercare un modo – anche scorretto
– di far sanare ferite impossibili da rimarginare.”
Avevo fatto
un bel discorso, niente da dire. Il problema era capire che effetto avrebbe
sortito su l’altra mia parte.
Che modo assurdo di definirla!
Il silenzio
regnò per un tempo che mi parve infinito. Ma forse, semplicemente, il
silenzio non esisteva in quello strano luogo dimenticato.
“ Ebbene?” Fece lei infine. “ Che cosa
vorresti sapere?”
“ Una
sola cosa.” Ed era vero. Era tutto ciò che mi serviva. “
Tempo addietro ho avuto alcuni problemi con i miei poteri. Diciamo
che…sembravo un’interferenza radio…” Risi ripensando
alle parole di Carlisle pronunciate poco tempo prima. “ Conosco i miei
poteri ma, ora mi chiedo, perché Alice non riesce ha vedere?
Cos’è che la disturba?”
“ E perché lo
chiedi a me? Come posso io avere questa risposta?”
“ Non
è propriamente una risposta quella che cerco. Più precisamente una
certezza che sapevo di avere e che ora ho perduto.”
“ È un
po’ complicato da spiegare, Bella.” Sembrava soppesare la risposta. “ E tuttavia
è anche terribilmente semplice. Perché vedi, Bella, quel motivo
sei proprio tu. Tu e il mondo ch’era tuo un tempo. Ed anche Alice.
Loro…” E mi sembrò di cogliere
dell’esasperazione nella sua voce. “ Loro non hanno mai accettato quello che sei, quello
che hai deciso di diventare.”
“
Quindi…” Iniziai chiedendomi quali mai fossero le parole giuste per
continuare. “ Quindi il fatto che Alice non accetti a pieno che io sia un
vampiro blocca le sue visioni. In altre parole lei vede ancora
Ma non ebbi
il tempo di chiedere altro. Troppi pensieri mi affollavano la testa e ben
presto non riuscii più a svuotare la mente come avrei dovuto per fare
per poter mantenere viva quella discussione. Ci provai ancora e ancora, ma fu
tutto inutile.
Aprii gli occhi e il mondo reale si
presentò come sempre davanti a me. Eleri si era svegliata e ora mi
guardava con i suoi grandi occhi spalancati dalla preoccupazione;
l’affetto che la legava a me mi sembrava ancora qualcosa di
straordinario.
“
Mamma…” Sussurrò prendendomi il viso nelle sue manine.
“ Stai male?” Era sull’orlo delle lacrime povera piccola.
Potevo vedere benissimo l’ametista diventare lucido e grossi lacrimoni
sul punto di strariparle dagli occhi.
La strinsi
a me dolcemente e le accarezzai la testa cercando di calmarla. “ Non
preoccuparti, Eleri. La mamma sta bene.” Era strano il mio modo di
parlarle. Certo, l’avevo praticamente cresciuta io, ma mi trovavo sempre
a sorprendermi di quanto le volessi bene. Era forse così che Esme si
sentiva guardando Edward, Alice, Emmett, Jasper e Rosalie? Era forse
così che si sentiva quando mi guardava? Probabilmente si.
Nel mentre
che io facevo strane congetture la situazione si era pian piano evoluta al
piano di sotto. Potevo sentire la presenza di altri vampiri nel salotto: i
Cullen al completo! A quanto pareva erano tornati tutti dalla caccia e ora
erano paralizzati davanti alle espressioni furibonde e disperate dei miei
famigliari. E questo mi fece tornare all’inizio dei miei pensieri: Alexa
e Alyx! Le mie due sorelline! Quelle bambine che avevo trovato tempo addietro e
di cui mi ero sempre presa cura.
Dannati
Volturi!
Questa
volta l’avrebbero pagata cara!
¯¯¯¯¯¯¯¯
(Edward Pov)
Eravamo
appena tornati dalla battuta di caccia quanto, entrando nella grande villa,
avevamo trovato più gente di quella che avevamo lasciato poche ore
prima. Quattro vampiri si erano aggiunti alla congrega gia esistente.
Avevamo gia
così tante domande nella testa ma la situazione non sembrava comunque
essere dalla nostra. Ogni volta che cercavamo delle risposte ecco che
arrivavano nuovi quesiti più complessi e – nella maggior parte dei
casi – assurdi. Stavo davvero iniziando a chiedermi cosa mai avessimo
fatto di male per finire in un casino simile.
Non avemmo
il tempo per parlare. Alisya si era gia mossa e, aiutata dagli altri, aveva
fatto sedere due dei nuovi arrivati sul divano più grande. Li studiai
per un momento. Una era alto, muscoloso – anche se mai quanto Emmett
– e aveva folti e ricci capelli castani. I suoi occhi erano entrambi
dorati. L’altro era invece più esile e aveva l’aria da
ragazzino. I capelli neri era spostati da un lato con un frangia che gli
copriva gli occhi. Anche i suoi occhi erano dorati.
Non so
quanto tempo fosse passato quando mi risvegliai dalla specie di trance in cui
ero caduto cercando di dividere ed ascoltare i pensieri di tutti i presenti.
Purtroppo la cosa non risultava affatto facile. C’erano troppe persone
con pensieri troppo complessi. Intanto Alisya aveva gia iniziato una specie
d’interrogatorio e stava ponendo ai due ragazzi tutta una serie di
domanda che, a volte, avevo la netta impressione sfuggissero dal contesto.
Dovetti sforzarmi molto e leggere nella mente i ognuno per riprendere il filo
del discorso, e alla fine ce la feci.
A quanto
pareva i Volturi – e mi vennero i brividi – avevano rapito due dei
componenti di quella famiglia per i loro poteri particolari. Ma prima di
pensare a questo c’era un’altra domanda che mi pressava: quanti
erano i membri di quella famiglia? Pareva che non finissero mai!
“
Scusate se m’intrometto.” Disse mio padre prendendo finalmente la
parola. Alisya gli fece un cenno con la testa. “ Noi non abbiamo
capito.” Semplice e conciso. Solo Carlisle poteva parlare di argomenti
tanto delicati con così tanta decisione.
Vidi i due
vampiri seduti sul divano lanciare ad Alisya uno sguardo indagatore. “
Si, sono i Cullen.” Disse questa confermando quello che stavano pensando;
a quanto sembrava non si erano accorti di noi prima che mio padre prendesse la
parola. I due si lanciarono un’occhiata che voleva dire tutto e niente.
Alisya si
alzò in piedi e, sospirando, si avvicinò ad una delle finestre
del salotto.
“ Mi
dispiace per tutto questo.” Esordì la donna guardando verso di
noi. “ Non avrei mai voluto che foste coinvolti, e forse possiamo ancora
evitare che questo avvenga. Ma non possiamo evitare le risposte che chiedete.
Quelle siamo costretti a darvele.” Chiuse gli occhi per un momento prima
di voltarsi verso il paesaggio esterno. “ Vi avevo detto che sarebbe
stata Bella a parlare, ma sembra che non ce ne sia il tempo. Perciò
risponderemo ad alcune delle vostre domande. Ma non a tutte.” Non si
sbilanciava. Era furba e anche ben preparata alla situazione.
C’era
confusione nella mente di alcuni dei miei famigliari, paura e delusione, ma
nonostante tutto nessuno diceva nulla. Stava a Carlisle decidere. E lui
annuì.
“
Bene.” Fece Sara prendendo la parola. “ Quelle che stanno seduti sul
divano sono James e Careen, altri due membri della nostra famiglia.” E
indicò i due vampiri che prima avevano attirato la mia attenzione.
“ Gli altri due sono Mirel ed Elye. Credo che possiamo saltare il resto
delle presentazioni ed andare subito al punto.” Spiccia la ragazza.
“ Il fatto è che i Volturi hanno colpito finalmente. Ce lo
aspettavamo gia da tempo, e ora hanno deciso di muoversi.” Aggiunse
velocemente e senza interruzioni. “ A questo punto non resta che decidere
cosa fare ora. Alexa e Alyx sono due membri della nostra famiglia e in quanto
tale vorremmo che tornassero da noi il più velocemente possibile.”
“
Tuttavia questa sarà la parte più difficile.”
S’intromise Chela. “ Gia l’aver a che fare con i Volturi
è un cattivo segno, adesso che si sono mossi poi…”
“ Ma
perché le hanno rapite?” Chiese Jasper confuso.
“ Per
i loro poteri.”
Dio. Quella
voce. Che fosse davvero…
Ci voltammo
tutti verso la porta e li la vidi. Bella. La mia Bella. stava in piedi sulla
porta con in braccio una bambina e ci guardava con una decisone che mai le
avevo visto nello sguardo. Era meravigliosa.
¯¯¯¯¯¯¯¯
(Bella Pov)
“ Per
i loro poteri.”
Non so dire
per quale assurdo motivo ma le parole erano partite. La mia voce era uscita
fluentemente dalle mie labbra e aveva pronunciato quella frase. Una frase che,
di per se, non voleva dire un accidenti.
“
B-Bella…?” Chiese Chela guardandomi sorpresa.
“ No,
Babbo Natale.”
Tutti i
membri della mia famiglia risero a quella piccola battuta. Era da me. Era un
segno. Avevano capito ch’ero tornata, che stavo bene e che ero in
possesso della mia memoria. I Cullen, invece, erano rimasti basiti da quella
mia entrata in scena. Decisi di non farci caso.
“
James. Careen.” Li salutai sbrigativamente. Non c’era tempo per i
convenevoli. Tenevo ancora in braccio Eleri che, vedendo quasi tutta la
famiglia riunita, batté allegramente le mani; tuttavia il suo sorriso
scomparve un attimo dopo. Avvertiva anche lei la tensione nell’aria. Era
sempre stata una bambina speciale e molto intuitiva, quindi la cosa non mi
diede da pensare più di tanto. Mi avvicinai piano a Mirel ed Elye e dopo
aver battuto il cinque con quest’ultimo, aver abbracciato velocemente la
mia amica e averle lasciato Eleri mi ero diretta sulla poltrona che di solito
era occupata da Alisya. Mi sedetti e accavallai le gambe.
“
Vorrei aver tempo per spiegarvi. Davvero.” Dissi ai Cullen che ancora mi
fissavano. “ Ma di tempo non ne abbiamo. Per ora posso dirvi che quella
bambina si chiama Eleri e che è umana. Niente domande.” Aggiunsi
sbrigativamente. Dovevamo agire il fretta, e il fatto di dover spiegare non
aiutava.
Per qualche
strana ragione Jasper sembrò capire ciò a cui stavo pensando e
prese in mano la situazione. “ Prima hai detto che i Volturi le hanno
prese per i loro poteri. Cosa intendevi?” Mi chiese con voce fredda e
razionale. Sembrava lui il leader adesso, non Carlisle.
“
Vedete…” Dovevo trovare le parole giuste per spiegare quella
storia. Ma non era affatto facile. “ Alexa e Alyx sono gemelle. Non
sappiamo chi le abbia trasformate, loro stesse non hanno mai saputo
dircelo.” E i miei occhi caddero su Alice. “ Ciò
ch’è certo sono i poteri che possiedono. Molto particolari in
tutto per tutto. Non sono affatto capacità comuni, anzi.” Io
stessa mi ero sempre chiesta come fosse possibile, fin quanto loro stesse non
avevano rivelato una parte di ciò che sapevano.
“ Ma
che poteri potranno mai avere?” Chiese Emmett con fare spazientito.
L’occhiata che gli lanciai lo fece raggomitolare sulla sua poltrona alla
velocità della luce. Sapevo far paura quando volevo.
“
Alexa e Alyx sono gli antipodi dell’equilibrio.” Dissi chiedendomi
quanto mai potesse essere chiara una frase di quel genere.
“
Prego?” Fece Carlisle confuso.
Ghignai
soddisfatta di quella reazione. “ Sapete dirmi qual è il principio
del Tao?”
“ Yin
e Yang!” Disse Esme senza capire. “ Sono i contrari che regolano il
mondo, no? L’uno non può esistere senza l’altro e
viceversa.”
“
Esatto.” Annuii strizzandole l’occhio. “ Ed è proprio
a questo che mi riferisco. Alexa e Alyx sono proprio come il principio dello
Yin e dello Yang. Loro sono gli opposti. Loro sono
Lanciai
un’occhiata ai Cullen e la loro espressione era la medesima: vuota! Non
capivano. Non riuscivano a connettere appieno le mie parole.
“
Alexa da la vita. Alyx la toglie.”
E nessuna
verità fu mai più travolgente di questa.
Grazie mille ai 73 che hanno messo la
storia tra le preferite.
Grazie mille ai 54 che hanno messo la
storia tra le seguite.
Grazie mille ai 4 che hanno commentato.
Grazie mille a chi ha solo letto.