Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lulu05555    07/09/2022    0 recensioni
La storia che vi sto per raccontare è quella di maghi e streghe che hanno rivoluzionato uno dei periodi più brutti della Gran Bretagna, si sono affiancati a un bene superiore e gli sono rimasti fedeli fino all'ultimo, molti hanno perso la vita, ma anche donato vita, ma le loro tracce non si sono perse nel corso di questi anni, una in particolare vi salterà all'occhio, una giovane strega proveniente da un'antica discendenza, il suo nome? Lo ha odiato fino all'ultimo... ma se siete curiosi continuate con questa storia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gli occhi di Ell vagarono da un mangiamorte ad un altro. Un grosso e preoccupante ostacolo da aggirare… non sarebbe finita affatto bene. Damian si spostò appena, tanto quanto bastava per rimuovere la ragazza dalla visuale di quegli individui loschi. Sul volto di Grace, invece, c’era il più unico e puro sgomento.
Il mangiamorte fece un passo in avanti con la mano ancora tesa. La sua voce era così melliflua, piena di falsa innocenza… così losca. Le figure dei due uomini appresso a lui erano grandi come due armadi, con le spalle quadrate e le braccia sproporzionate, tanto da sembrare due scimmie ben cresciute.
  • Ci sarà posto anche per i tuoi amici- insistette ancora.
  • No grazie, non siamo ancora in vendita- lo scaricò Dam con un gesto della mano- Preferiamo vivere ancora come degli onesti criminali.
In quel momento, approfittando di quel secondo di sgomento, dalla tasca del ragazzo caddero due boccette e un agre fumo invase la stanza. Abbagliando la vista e pervadendo gli altri sensi, la foschia permise al trio di fuoriuscire dalla stanza costeggiando il muro. Non appena la porta si richiuse con un tonfo, sentirono provenire da dietro a essa una forte serie di imprecazioni.
  • Pivelli- considerò Damian fiero delle proprie pozioni- dovrebbe stordirli per una ventina di minuti.
  • Il tempo di scappare…- esclamò Grace afferrando la mano di Ell e dirigendosi verso la via di fuga.
  • Aspetta…- la bloccò Ell- c’è qualcosa che non mi quadra.
La presa sul polso della ragazza era ancora salda, come forse lo erano ancora i suoi nervi. Sul volto della veela, un’espressione indecifrabile che non permetteva di comprendere quello stato d’animo.
  • Perdonami ma non vorrei rimpiangere nessuno di voi…- ribatté Grace decisa girandosi per guardarla meglio negli occhi. E fu in quel frangente che nelle sue iridi verdine qualcosa si mosse.
  • Non abbiamo pozione polisucco- urlò Damian disperato. Le sue mani avevano vagato inutilmente in un vecchio portamonete, su cui giorni prima aveva fatto un incantesimo di estensione. - È vuoto- l’aveva detto con sconforto, l’aveva rigirato inutilmente tra le mani, fino a gettarlo per terra con collera.
  • Perché mancano delle boccette di polisucco?- chiese Ell sicura di aver visto il ragazzo inserirle la sera precedente.
Una serie di tonfi provenne dalla porta appena chiusa, era chiaro che la pozione di Dam non avesse fatto effetto per il tempo necessario a una buona fuga. Niente stava andando secondo i piani, le pozioni non funzionavano come loro solito e quella seria di imprevisti gli aveva destabilizzati. Perché un piano così perfetto era fallito?
Il rumore si fece più forte, Damian fece un paio di passi indietro, gli occhi delle due ragazze si incontrarono e Grace mimò con le labbra un “C-O-R-R-I”. Non se lo fece ripetere due volte, la rossa afferrò la mano di Dam e seguendo l’amica uscì dall’Ufficio Misteri. Appena in tempo per sfuggire dalle grinfie dei tre mangiamorte e di finire in quelle degli auror.
∆∆∆∆∆
  • Quindi?
  • Quindi cosa? Ci è sfuggita Albus- Malocchio Moody aveva appoggiato i propri stivali sulla scrivania, e tenendosi in equilibrio sulla sedia si puliva tranquillamente la bacchetta.
  • Nell’ufficio misteri?- chiese Apollo storcendo il naso a quel comportamento poco degno.
Albus Silente guardò il volto contrariato di Newt Scamander, il magizoologo aveva le braccia conserte e guardava il cielo grigio di Londra.
  • C’è stato uno scontro… brutta roba. La Grindelwald non è stata niente male, ha atterato un paio di deficienti e ha avuto un buon duello con i tre leccapiedi di noi-sappiamo-chi. Neanche i due complici sono stati male, poi sono scomparsi… pluf- fece un gesto con le mani e l’auror ritornò a guardare la propria bacchetta- Tutti spariti, pure i mangiaca…
  • ALASTOR!- lo richiamò Apollo indignato.
  • L’ipotesi è che abbia toccato accidentalmente una giratempo- Silente diede una risposta alla domanda che frullava in testa al povero Apollo.
  • Un viaggio nel tempo è sempre una brutta storia- considerò l’uomo- toccandosi i capelli quasi del tutto bianchi- Siamo sicuri che sia davvero la figlia di Gellert Grindelwald?
  • Il protego diabolica era quello- Newt non aveva dato un cenno di vita fino in quel momento. Si girò appena verso i tre uomini immersi nella conversazione e fece un sospiro- Probabilmente non è finita nel passato, non ci sono stati dei cambiamenti nella storia. Un viaggio nel futuro è l’idea più probabile.
  • Non devi essere a Hogwarts, Albus? È il primo settembre- considerò Moody facendo appoggiare i piedi della sedia a terra e togliendo le gambe dalla scrivania- La Grindelwald non dovrebbe comparire né qui, né a Hogwarts… Sta tranquillo, rilassati e quando torna ci sarò io a prenderla.
∆∆∆∆∆
Sentiva il sapore del sangue. Il vento sferzava gelido, grosse lacrime di pioggia colpivano il suo volto miste a un denso fumo nero. Provò a muoversi, ma le vertebre fecero uno strano rumore e non poté escludere l’ipotesi di essersene rotte un paio.
Ell provò ad alzarsi, ma l’instabilità e l’insicurezza le fecero capire che non erano sulla terra ferma, ma su qualcosa in movimento. Grace era a poca distanza da lei, con il corpo rivolto alle intemperie e il volto coperto dai capelli biondi. Bella come un angelo caduto, le sue palpebre si aprirono con lentezza e i suoi occhi vagarono con stanchezza.
  • Ell- la sua voce era roca, come se si fosse appena svegliata da un sonno tranquillo- Stai bene?- si era voltata verso l’amica e la guardava con sincera preoccupazione.
  • Si- la gola di Ell era in fiamme, le labbra secche e qualcosa ad ostruirle quasi del tutto le vie respiratorie. La testa le girava, sentiva un rivolo di sangue bagnarle la fronte e i capelli ramati, intrisi della sua linfa vitale, volteggiavano nell’aria.
  • Dov’è Dam?- chiese la bionda tenendosi la fronte con una mano.
  • Qua- esclamò il ragazzo a poca distanza da loro.
Il fischio di un treno.
Lo stupore di Grace fu particolarmente evidente, le scorrazzava di tutto nella sua testolina dorata. Ma principalmente una sola cosa l’assillava: come avevano fatto a essere su un treno?
  • Ti prego dimmi che è un brutto sogno-supplicò all’amica una volta che furono all’interno di una carrozza.
  • Vorrei tanto… magari abbiamo toccato qualcosa che riguardava lo spazio e il luogo…- Ell alzò le spalle. Una ventata di aria tiepida l’avvolse e l’atmosfera fu particolarmente piacevole, i vestiti si trasfigurarono e quando si voltò verso Grace avevano un aspetto più che decente.
  • Potresti incontrare il padre dei tuoi figli- esclamò Grace posando la bacchetta- vorrai farti trovare un minimo decente, no?
  • Ahah… simpatica- Ell roteò gli occhi prima di voltarle le spalle.
Non era stato particolarmente difficile trovare l’entrata, era bastato calarsi attraverso una finestrina posta sopra il piccolo bagno. Grace rise di gusto alla faccia dell’amica, mentre Dam malediceva l’essere che non aveva abbassato la tavoletta e tirato lo sciacquone.
  • Esseri incivili- borbottò togliendosi le scarpe zuppe- scommetto che siamo ancora in Inghilterra.
  • Suvvia.
  • Erano le mie scarpe buone, Grace- rispose trucidandola con lo sguardo.
La bionda roteò appena gli occhi e si appoggiò divertita allo stipite della porta. L’atmosfera all’interno della locomotiva era piacevole e rilassante, si avvertiva quel pizzico di magia che non guastava mai e dei lievi sussurri provenienti dai diversi scomparti riempivano gli spazi. Dove si stavano dirigendo?
Ell osservava con genuina curiosità il luogo in cui si trovavano, decisamente imprevista era la loro presenza ma non le dispiaceva. Un paio di ragazzini le sfrecciarono davanti, al seguito uno ragazza dai capelli rosso mogano gli sbraitava contro.
  • Non correte, andate nel vostro scompartimento!- la voce irritante di una ragazza dai capelli rosso scuro li richiamò. In tutta risposta, ebbe una bella linguaccia con tanto di pernacchia- Sono un prefetto! Avrete una punizione esemplare quando arriverete!- urlò con foga.
  • Lasciali stare, sono dei bambini- li difese Ell.
  • E tu saresti?- chiese l’altra guardandola dall’alto al basso.
  • La regina d’Inghilterra, piacere tuo.
  • Interferenza al normale corso della giustizia- decretò l’altra estraendo un quadernino- di che casa sei?
Ell la guardò con un sopracciglio alzato:- Devo rendere a te dove abito?
I ragazzi risero di gusto prima di dileguarsi mentre l’altra assottigliò gli occhi sprezzante. I due si dileguarono in un batter d’occhio, lasciando le due a bisticciare bellamente.
  • Sono il prefetto Lily Evans, Grifondoro, sesto anno- disse fieramente la rossa.
“Grifondoro” quella parola attirò subito l’attenzione di Grace poco distante. “Grifondoro” aveva avuto l’effetto di un incantesimo, poteva spiegare qualcosa?
I litigi del prefetto Lily Evans sembravano riscuotere sempre del pubblico, alcuni si affacciarono incuriositi. Grace impallidì, aveva forse capito che treno era, che giorno era soprattutto? Aveva cercato disperatamente lo sguardo di Dam, forse anche lui sembrava aver connesso.
  • Che giorno è?- chiese a un ragazzo paffuto lì vicino.
Il treno stava rallentando. Fuori la luce del sole stava scomparendo e dava spazio all’oscurità della notte.
  • Che diamine di giorno è?- lo prese per il colletto disperata.
  • I-il p-primo settembre.
  • Di che anno? L’anno!- lo scuoteva con vile rabbia.
  • 1° settembre 1976.
Il sole era scomparso, dai vetri entrava solo l’oscurità. Ma non era dovuta alla sera, figure umane si materializzarono, nei lunghi e pesanti mantelli neri come la notte, mascherati d’argento.
  • Ci hanno trovati- la voce di Damian non vacillò, era pronto a uno scontro non sapendo l’esito che dopo si sarebbe trovato di fronte.
Lily Evans guardò Ell interrogativa, il loro litigio si era bloccato un paio di minuti prima. le sue iridi smeraldo cercarono qualcosa in quelle color ghiaccio di Ell, non sapeva chi era e cosa stesse succedendo. Cosa nascondevano quegli occhi? Cosa c’era celato lì dietro?
Non potè dare voce a un suo pensiero, sdegnarsi per il comportamento di Grace difronte al povero Peter Minus così ingiustamente maltrattato…
Crucio
E poi il fuoco.
 Blu.
Scintillante.
Vivo.
Come uno zaffiro.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lulu05555