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Autore: Strypgia    09/09/2022    1 recensioni
Shinji fa qualcosa di leggermente diverso quando Asuka gli propone di baciarsi... e tutto cambia. Improvvisamente non sono più soli e iniziano a diventare più forti di quanto non fossero mai stati. E dal loro nuovo legame iniziano a scaturire dei cambiamenti. La guerra agli angeli, e i piani della Seele e della Nerv non saranno più gli stessi.
Una nuova puntata ogni venerdì.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Kaworu Nagisa, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.4: Prima della tempesta





Shinji si allacciò le scarpe in modo automatico, i suoi pensieri si persero a cercare di elaborare i discorsi della notte precedente. ‘La madre di Asuka? È mai possibile? Non ha alcun ricordo di quello che è successo quando il suo Eva era in modalità Berserk, esattamente come quando il mio Eva era andato in Berserk contro Sachiel. Io però non ricordo di aver sentito la voce di mia madre. Allora che significa?’
 
Si raccontarono le loro storie nel silenzio della notte precedente. Shinji era contento che l’avessero fatto, nonostante tutte le lacrime versate. Si sentiva più che mai vicino ad Asuka, sapendo che i loro traumi comuni erano così simili. Simili al punto da essere sospetti, notò Asuka una volta che riuscirono a trattenere le lacrime. Due volte potrebbe essere una coincidenza, forse. Ma se avesse accomunato tutti e tre gli Eva? Avevano deciso di comune accordo di scoprire qualcosa sulla madre di Rei e vedere se fosse vero. ‘E se lo fosse, cosa significherebbe?’ pensò Shinji. ‘Gli Eva sono alimentati da sacrifici umani o qualcosa di simile? Possono sanguinare, e il filmato della battaglia mostrava le Unità 01 e 02 che ringhiavano e ruggivano l’uno contro l’altro più come degli animali che come robot giganti. Che cosa sono gli Eva?’
 
Sentì una mano piccola e calda prendere la sua mentre si rialzò. Sorrideva già ancora prima di voltarsi per incontrare gli occhi di Asuka alle sue spalle. Era contento che Misato, seduta a tavola, non potesse vederli mentre erano sulla porta d’ingresso, proti per uscire.
 
“Ultima possibilità prima di poter ritornare nel nostro letto stasera, Third Children. Vediamo di sfruttarla.” disse lei, assicurandosi che la sua voce fosse troppo bassa per essere sentita da Misato.
 
Lui annuì e la baciò dolcemente. “Ti amo.” le sussurrò.
 
Lei sorrise a sua volta. “Anch’io ti amo. Ora, si va in scena, baka. Vai con la faccia da depresso cronico. Dovremo darla a bere a Wondergirl per tutto il giorno, quindi non meravigliarti troppo quando ti prendo a parole.” Il viso di Asuka si trasformò in una maschera di finta leggerezza. Erano passati solo pochi giorni da quando si erano aperti l’un l’altra e già Shinji poteva notare la differenza. Il fatto che Asuka lasciasse vedere la vera lei solo e soltanto a lui lo faceva sentire bene. Con la mano libera, Asuka si avvicinò e premette il pulsante di apertura della porta. “Noi andiamo, Misato!” disse da dietro le spalle.
 


“Divertitevi!” rispose la loro tutrice.
 
---
 
Shinji teneva gli occhi sul suo pranzo. Il bentō non gli avrebbe fatto del male. A meno che Asuka non lo avesse usato per colpirlo in testa. Non pensava che l’avrebbe colpito intenzionalmente, questo no, ma il fatto che lei potesse agitarsi con esso in mano in preda a un momento di furibonda frustrazione sembrava sempre più probabile. Poteva sentirla tutta quella sua frustrazione, e cresceva sempre più mentre lei era seduta alla sua destra. Sembrava una pentola che sta per bollire.
 
Si erano incontrati con Rei ai piedi del loro palazzo. Il tragitto verso la scuola era stato quasi del tutto silenzioso, come la maggior parte dei giorni. Ma, a differenza degli ultimi giorni, lui e Asuka non avevano potuto tenersi furtivamente per mano per la maggior parte del percorso, cosa che già gli mancava. La sua mano si contraeva spesso durante il tragitto e più di una volta dovette trattenersi dal prenderle la mano, cercando quel contatto rassicurante. Il solo fatto che Asuka glielo permettesse di fare, e perfino gli sorridesse, era stato per lui fonte di grande felicità negli ultimi giorni. Ora era qualcosa che dovevano nascondere come il resto della loro nuova e timida relazione…
 


Non riuscì a trattenersi del tutto. A un certo punto, quando i passi regolari come un metronomo di Rei l’avevano portata a pochi metri da loro, si voltò e diede di nascosto un bacio ad Asuka. La rossa rimase sorpresa dell’iniziativa atipica del Third Children, ma accettò di buon grado il bacio furtivo prima di spingerlo via con un “Attento!” detto sussurrando. Rei non diede segno di aver notato il momentaneo sgarro alla loro sceneggiata.
 


Asuka si trasformò totalmente nel suo tipico personaggio una volta arrivati davanti la scuola, lanciando a Shinji e a Rei solo sguardi altezzosi e sprezzanti fino al loro arrivo in classe, dove aveva continuato a ignorarli. Ora che Asuka era costantemente al centro dei suoi pensieri, Shinji, per la prima volta, aveva trascorso l’intera mattinata a porsi una domanda. Perché Asuka si comporta in modo così diverso in pubblico? Certo, dopo le confessioni della sera prima riusciva a comprenderla di più: si impegnava così tanto per essere la migliore perché temeva che altrimenti nessuno l’avrebbe voluta intorno a sé, ma… Quasi non riusciva a concepirlo. Era così brava, così sicura di sé, come poteva preoccuparsi che nessuno la volesse? Non era per nulla necessario comportarsi in quel modo per far sì che lui o chiunque altro volesse starle vicino. Era esotica, focosa, forte… lui l’avrebbe voluta al suo fianco in un combattimento anche se non si fosse innamorato perdutamente di lei. Ma come poteva convincerla che la vera Asuka, quella che lei gli permetteva di vedere a casa, era ancora più meravigliosa della sua messinscena da pilota d’élite?
 
Quasi rideva di sé stesso. Si stava davvero dando il compito di convincere la ragazza più straordinaria che conoscesse che era davvero meravigliosa come cercava di essere? Che non doveva affatto recitare? ‘Come faccio a convincerla che si merita il mondo intero?’
 


Le sue riflessioni su come far sentire Asuka speciale così come lei faceva sentire speciale lui furono interrotte dalla campanella. Prima che potesse alzarsi dal banco per andare a pranzo, un’ombra incombette su di lui. Alzò lo sguardo verso l’imponente seno di Chihiro Tanaka, poi alzò rapidamente gli occhi verso il suo volto.
 
“Ciao, Ikari-kun. Pronto per andare a pranzo? È tutto il giorno che aspetto questo momento!” disse allegramente.
 


Shinji impallidì. Oh, giusto. Aveva dimenticato che questo momento sarebbe arrivato.
 
Un’altra ombra più scura si profilò alle spalle di Shinji. Era leggermente sorpreso che non ci fosse un’aura rossa incandescente attorno ad Asuka. “Sì, c’è stato un piccolo cambiamento di programma. Niente pranzi in privato.”
 

 
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Tanaka continuava a guardare i piloti, uno dopo l’altro. Erano tutti seduti di fronte a lei su una panchina del tavolo nel giardino sul retro della scuola. “Quindi voi tre siete insieme perché…”
 
“Non siamo ‘insieme’.” ringhiò Asuka. “È un addestramento speciale. Non ci è permesso stare separati.”
 
Tanaka guardò nervosamente un Second Children silenzioso e irritato. “Giusto.”
 
“Mi disp…” iniziò Shinji.
 


“Smettila di scusarti, baka.” Asuka gli diede un piccolo colpo sul fianco. “Sembri un disco rotto.” La sua mano, nascosta sotto il tavolo, si soffermò ad accarezzare delicatamente il punto in cui lo aveva colpito, per scusarsi.
 
“Siete sempre così voi due?” Chiese Tanaka con aria preoccupata.
 
“Sono migliorati molto da quando si sono sincronizzati. Ora conoscono perfettamente le mosse dell’altro.” Rei parlò per la prima volta. Asuka rimase a bocca aperta e sia lei che Shinji la guardarono come se le fossero cresciute delle corna.
 


Tanaka sbatté le palpebre. “Ehm… questo significa che…?”
 
“Hanno sviluppato un legame che va oltre quello fisico.” disse tranquillamente Rei, continuando a mangiare il suo pranzo vegetariano.
 
Le sopracciglia di Tanaka si alzarono e il suo viso divenne rosso. Il suo sguardo correva velocemente tra Shinji e Asuka. “Aspetta… vuoi dire che…”
 


Asuka la interruppe frettolosamente. “Era un training, un allenamento, ok? Abbiamo fatto un training di sincronizzazione, per un attacco simultaneo! Solo per una battaglia! E questo è tutto! Non abbiamo fatto nulla di strano, qualunque cosa tu stia immaginando!” Anche lei era più che rossa. Shinji cercò di resistere all’impulso di sprofondare nel terreno.
 
Rei continuò, perfettamente serena. “Anche se credo che questo legame sia precedente a quella sessione. Ikari è la prima persona che il pilota Sōryū ha fatto entrare nel suo Entry Plug.”
 
Tanaka divenne ancora più rossa. “Sta… sta parlando di…”
 
“NO.” Asuka quasi gridò. Ora era rossa come i suoi capelli.
 


Tanaka indietreggiò dalla forza con la quale Asuka negò con insistenza. “Ehm… giusto. Niente di strano! Non devo pensarci! Ikari-kun è un ragazzo del tutto responsabile! Non farebbe mai nulla di indecente con te!”
 
Asuka si irritò un po’ di più. “Come sarebbe a dire che non farebbe nulla con me?! Sono la ragazza più bella che conosce! Farebbe qualsiasi cosa con me, tutta la notte, e mi implorerebbe per averne ancora!”
 


L’unico suono nel loro angolo di cortile della scuola fu il leggero tintinnio delle bacchette di Rei contro il fondo del suo bentō e il ‘cra, cra’ di un corvo solitario che passava sopra le loro teste. Shinji si nascose il viso tra le mani.
 
Dopo una lunga, imbarazzante pausa, Asuka mormorò a bassa voce “Questo non è mai successo e nessuno di voi si ricorda nulla di tutto ciò. O vi staccherò il cervello e ci farò una gelatina, capito?”
 
Tanaka tossì nervosamente. “Uhm, giusto. E tu cosa c’entri in questa storia, Rei?”
 


Rei finì il suo pasto e richiuse il bentō, riponendolo nella sua cartella. “Io devo legare con entrambi. Credo che si rivelerà difficoltoso. Sōryū non è un partner molto disponibile.”
 
“Ma Ikari-kun… uhm, lo è?”
 
Rei incontrò lentamente i suoi occhi. “Ho già un legame con Ikari-kun.”
 
Asuka tossì quando un boccone del suo pranzo le si bloccò improvvisamente in gola. Si batté per un attimo il petto per mandarlo giù. Guardò duramente Rei. “Cosa? D-da quando?”
 


“Da dopo il quinto angelo, quando ha forzato la mia armatura con la sua lama e ha fatto irruzione nel mio Entry Plug. Nessun altro era entrato nel mio nucleo con tale impetuosità. È stato rapido e deciso. Lui… mi fece sorridere.” Il più lieve accenno di quell’espressione apparve sulle labbra di Rei. “Mi piacerebbe farlo di nuovo. Forse più di una volta.”
 


Tanaka era rosso fuoco e senza parole. La sua testa si girò lentamente per guardare Asuka, implorando una spiegazione che fosse meno oscena di quella che le stava venendo in mente.
 
Asuka pensò disperatamente. Ma che diavolo? Oh, giusto! “…è-è stata la battaglia, giusto, sta parlando dell’Eva! Baka-Shinji ha dovuto forzare l’armatura del suo Eva per tirarla fuori di lì, dopo che il quinto angelo l’aveva fatta fondere! Ha dovuto usare il coltello dell’Eva per sfondarla, perché era troppo dura! Non il suo… ‘nucleo’ o altro! L’armatura! Durissima armatura!”
 
“Sì.” concordò Rei placidamente. “Ikari aveva già sentito la mia parte più morbida prima di allora, ma non ne avevo capito il significato.”
 
Tanaka voltò la testa verso Asuka quasi disperata.
 
Asuka le rivolse uno sguardo altrettanto confuso. “…questa non l’ho capita nemmeno io.”
 


Gli occhi di Shinji si spalancarono. ‘Oh no… non lo farebbe mai!’



“Toccò il mio…” iniziò Rei, fermata solo dall’intervento disperato di Shinji che rovesciò ‘accidentalmente’ la sua tazza di tè sulle ginocchia di Rei.
 
“Oh no! Ti ho rovesciato il tè addosso, Ayanami! Presto, dobbiamo andare subito a lavarlo!” Si alzò con incredibile velocità e infilò il suo bentō nello zaino, poi trascinò via Rei verso il più vicino edificio con una toilette. “Forza, Asuka! Non puoi stare lontana da noi, ricordi?”
 
Si allontanò rapidamente, con Rei al seguito. Asuka gettò in fretta e furia il suo pranzo quasi finito nel suo zaino e si alzò. Lanciò a Tanaka un’occhiataccia. “E stai lontana da Shinji. Non riusciresti a gestirlo.”



Tanaka la guardò a lungo, prima di chiedere a bassa voce al nulla “Che diavolo è appena successo?”


   
 
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