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Autore: hertz    09/09/2022    0 recensioni
"Non voglio certo che tu sia la mia più bella cosa mai successa"
Francesca ha diciannove anni, frequenta l'ultimo anno del liceo e finalmente sta per diplomarsi. Vive la sua adolescenza in maniera serena anche se sta iniziando ad avere dubbi sulla sua sessualità. Sarà Asia, una donna più grande di lei a farle capire cosa e chi le piace davvero.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Quindi mi racconti qualcosa o devo aspettare la fine delle lezioni?" - disse Lucrezia nervosa – "Sai che sono curiosa come un gatto! Ho chiesto a Fede stamattina ma non mi ha detto nulla, proprio nulla!"

Francesca la fissò sorridendo, per la prima volta era lei ad avere notizie e voleva tenere sulle spine l'amica, un po' di attesa non le avrebbe fatto male.

Scosse la testa e guardò nuovamente il telefono, Erica le aveva mandato già due messaggi e anche se le avevano fatto piacere non sapeva ancora come risponderle.

"Non mi piace dirti le cose a metà Lucre, dai resisti. Sono stata bene e lei è molto interessante, però non so come mi sia sentita... il bacio è stato a stampo..." - iniziò poi a dire Francesca.

"Cioè non ti ha limonato?" - la interruppe Lucrezia beccandosi uno sguardo torvo dall'amica – "Dai non ti scandalizzare! Continua per favore Fra"

"No, appena ho sentito la lingua mi sono ritratta." - disse a bassa voce arrossendo – "Era meglio di Giacomo, molto meglio ma allo stesso tempo non so... ho sentito un blocco."

Lucrezia la guardò ma non disse nulla, lei aveva provato le stesse cose prima di incontrare Alberto ma non sapeva quanto influisse l'omosessualità per Francesca, sperava comunque potesse dare una seconda opportunità a questa ragazza.

"Ci vediamo sabato, magari mi sblocco." - l'anticipò Francesca leggendole quasi nel pensiero – "Abbiamo molti interessi in comune ma questo credo tu lo sappia." - aggiunse sorridendo – "Non voglio correre o fare sesso tanto per farlo come è successo con Giacomo, almeno non ora, ma non voglio nemmeno l'anello al dito ovviamente, ho ancora tanto da imparare e sperimentare. Forse è questo che mi confonde."

"Per una che non doveva dirmi le cose subito hai parlato tanto eh" – la canzonò Lucrezia – "Fra secondo me hai paura di quello che puoi provare, non per Erica come Erica ma per Erica come donna. Cioè ho la sensazione tu abbia paura che questa cosa possa essere vera e non solo potenziale."

Francesca sospirò e chiuse gli occhi, le parole dell'amica le fecero male come uno schiaffo in pieno volto ma erano vere, non sapeva giustificare nemmeno lei questo timore perché era circondata da persone che le sarebbero state accanto. Ma la sua testa aveva dentro tanta confusione, sembrava in piena guerra tra razionalità e passione, perché non potevano coesistere?

"Buongiorno" – esordì Asia Conforti interrompendo il brusio della classe e i pensieri di Francesca – "Scusatemi per il ritardo ma stamattina l'auto non ha voluto collaborare." - continuò facendo sorridere gli studenti – "Iniziamo subito con la correzione degli esercizi che vi avevo assegnato, chi vuole venire alla lavagna? Tommasi?"

"Prof mi piacerebbe molto" – rispose il ragazzo interpellato – "Ma non ho capito nulla, posso seguire dal posto almeno il primo?"

"Va bene, però segui e non distrarti come sempre insieme a Rocchi. Altrimenti quel 5 non diventerà mai un 7. Qualcuno si offra volontario per svolgere il primo esercizio, non vi metterò un voto, tranquilli." - disse Asia sempre col sorriso sulle labbra.

"Vengo io." - sibilò Francesca lasciando Lucrezia a bocca aperta.

"Bene Brighi, vieni e svolgi il primo esercizio, se hai qualche problema lo analizziamo insieme." - disse l'insegnante fissandola – "Tommasi mi raccomando segui tutti i passaggi."

Francesca non era mai stata così agitata e non era ancora sicura del perché avesse parlato, non andava volontaria nemmeno in latino o filosofia, le materie dove aveva ottimi voti. Forse voleva dimostrare a se stessa che il debole per Conforti non fosse di natura sessuale o sentimentale.

"Brighi mi stupisci, nemmeno due settimane fa avevi problemi con le disequazioni e ora stai risolvendo discretamente uno studio di funzione. Brava." - disse Asia avvicinandosi e prendendole il gesso dalla mano – "Però qua devi stare attenta, altrimenti poi non ti ritrovi nel grafico." - aggiunse cancellando un calcolo errato senza però smettere di guardarla.

Francesca annuì ma non riuscì a non arrossire, quel contatto anche se leggero e fugace le aveva fatto  perdere alcuni battiti e mandata in caos totale.
La pelle della Conforti era delicata e sicuramente morbida, voleva continuare a sentirla sulla sua mano.

"Vai a posto e grazie." - disse infine Asia - "Tommasi è il tuo turno."

***

"Ora mi spieghi cosa ti è saltato in testa" - chiese Lucrezia appena la campanella suonò - "Vuoi sedurla con l'intelligenza?"

"Sei una cretina." - replicò Francesca non riuscendo però a trattenere una risata - "Volevo mettermi alla prova e ho capito che provo solo ammirazione per lei... Non vedo l'ora di rivedere Erica."

"E io amo il gioco di Naomi Osaka" - la canzonò Lucrezia - "Però sì, sabato devi uscire con Erica e cercare di pensare il meno possibile ad Asia Conforti. Anche se ammetto che se fossi lesbica ci farei un pensierino pure io, è affascinante!"

"Meno male sei etero." - disse l'altra fin troppo seria - "Secondo te avrà notato che son diventata rossa?"

"Non l'ha notato solo se improvvisamente ha perso la vista. Fra però puoi essere arrossita anche solo per il complimento che ti ha fatto, non mi preoccuperei di quello." - rispose Lucrezia controllando l'orario nel cellulare - "Fra devo correre, Alberto mi sta aspettando per pranzare insieme e poi andiamo al campetto. Stai tranquilla e goditi la matematica che stai imparando a capire."

Francesca la guardò correre via e scosse la testa, le piaceva l'ascendente che aveva Alberto sull'amica, la rendeva più umana e imperfetta. Prese in mano il telefono e decise di rispondere finalmente a Erica, non voleva comportarsi da stronza e ignorarla.

Scusa se rispondo solo ora, ero a scuola. La tua giornata procede bene?

Non fece in tempo a premere invio che le arrivò subito la risposta dell'altra, lesse solo l'anteprima e rimase pietrificata.

Ora meglio ma sarebbe più interessante con qualcuno accanto... :D

Ricacciò velocemente il telefono in tasca e decise di tornare a casa, pranzare e dedicarsi allo studio, non era brava a flirtare e prima di replicare qualcosa di insensato voleva confrontarsi con Lucrezia o Matteo, forse quest'ultimo le sarebbe stato più d'aiuto.

Aveva lo sguardo basso e non si accorse di avere qualcuno davanti a sé e sbatté facendo cadere diversi fogli sul pavimento.

"Oddio mi dispiace non avevo visto" - disse inchinandosi subito a raccogliere le varie fotocopie ma appena vide a chi fossero caduti si bloccò.

"Non ti preoccupare" - rispose Asia raccogliendo anche lei alcuni fogli - "Meno male non sono i compiti della tua classe."

Francesca sorrise debolmente incapace di proferir parola, passò le fotocopie all'insegnante e quando le loro mani si toccarono sentì di nuovo la sensazione provata qualche ora prima, una parte di lei non voleva che finisse mai.

Asia osservava divertita l'espressione confusa della studentessa, aveva già notato la sua timidezza quando stavano sole e le faceva tenerezza, probabilmente dopo averla vista al Tandem il suo disagio era aumentato.

"Brighi puoi dirmi dove ferma il 102? Ho preso un taxi per venire stamattina ma un'amica mi ha detto che c'è anche l'autobus e il capolinea è vicino a casa mia." - disse Asia interrompendo il silenzio che stava snervando anche lei ora.

"Vicino al cancello posteriore." - rispose Francesca evitando di guardarla negli occhi - "Ma abita vicino al Parco Saudade? Cioè glielo chiedo perché ho preso quella linea sino allo scorso anno." - disse frettolosamente per non essere mal interpretata e quando l'altra annuì aggiunse - "Se vuole posso darle un passaggio, sono venuta in macchina oggi e devo fare quella strada."

" Ti ringrazio ma non vorrei crearti problemi" - disse Asia facendole cenno di camminare.

"Abito dietro il parco, quindi la strada la faccio a prescindere" - continuò Francesca stupendosi di se stessa - "Il 102 a quest'ora non lo augurerei nemmeno ai miei nemici."

"Allora accetto volentieri" - rispose infine Asia ridendo.

***

Appena entrarono in auto Francesca maledì il suo disordine, raccolse in fretta le bottiglie sparse tra il sedile e il tappetino e si scusò a bassa voce.

"Ho la patente da quasi un anno" - disse vedendo una piccola preoccupazione negli occhi della professoressa - "E sono molto cauta nella guida. Non sapevo abitasse nel mio quartiere, non l'ho mai vista in giro. In realtà non sapevo abitasse in questa città."

"A diciott'anni sono andata a Milano a studiare e tu probabilmente nemmeno camminavi ancora." - spiegò Asia allacciandosi la cintura - "Sono tornata lo scorso anno perché ho iniziato a insegnare nella zona, prima stavo dai miei genitori poi ho deciso di comprare casa. E questo quartiere è tranquillo."

Francesca voleva aggiungere qualcosa ma aveva notato che il tono dell'insegnante era cambiato, da tranquillo e sereno era diventato serio e quasi triste. Come se avesse risvegliato un brutto ricordo.

"Tu ci abiti da sempre?" - fu sempre Asia a parlare.

"Sì, era la casa del nonno di mia madre e gliela regalò quando i miei si sposarono." - rispose Francesca non staccando gli occhi dalla strada - "Eccola...Qual è invece il suo numero civico?"

"Abito al 12 A ma non ti preoccupare, puoi farmi scendere a casa tua e vado a piedi." - rispose Asia ritrovando il solito buonumore.

Francesca scosse la testa e andò dritta, sia perché voleva essere gentile sino in fondo sia per stare più a lungo con la Conforti, stava provando delle sensazioni nuove e particolari, non era sicura a cosa fossero dovute ma non le aveva provate con Erica mentre la baciava. Appena vide il 12A rallentò e poi accostò.

"Grazie mille Brighi, potrei darti mezzo punto in più nella prossima verifica" - disse Asia aprendo lo sportello e vedendo l'espressione dell'altra aggiunse subito - "Scherzavo Francesca, dovrai sudarlo un sette pieno. Buon pranzo e a domani."

"A domani" - disse Francesca con un filo di voce, seguì Asia con lo sguardo sino a quando non entrò in casa e sparì dalla sua visione.

Inspirò profondamente e tornò indietro verso casa sua, le era passata anche la fame e ora desiderava solo parlare con Lucrezia, prese il telefono e vide due nuovi messaggi da parte di Erica.

Scherzavo. Spero non te la sia presa

Ehi sei arrabbiata?

Si morse il labbro e decise di rispondere, scappare non aveva mai risolto nulla. Ed Erica non si meritava di essere ignorata, magari la prossima volta avrebbe approfondito il bacio e non avrebbe desiderato le labbra della Conforti ovunque.

Guidavo :) anche a me avrebbe fatto piacere un po' di compagnia. Ora vado a pranzo, a dopo :*

***

Appena Asia varcò la soglia di casa si sentì invadere da un senso di inadeguatezza e oppressione, quella sensazione che ormai provava da mesi. I genitori le avevano detto di vendere subito la casa e tornare da loro e inizialmente voleva pure farlo ma sarebbe stato come ammettere di non riuscire ad andare avanti da sola. Certo la casa l'aveva scelta con Ilaria, i mobili li avevano montati insieme, tutto ancora le parlava di lei ma avrebbe superato anche quello, non si meritava di star male per una donna, doveva trovare la serenità da sola e poi rimettersi in gioco. Ora non era pronta anche se Carla insisteva sul fatto che dovesse divertirsi e far sesso in giro e anche quel sabato alla fine l'aveva convinta ad andare al Tandem.

Al pensiero del locale sorrise, aveva deciso di non toccare l'argomento con Francesca Brighi e Lucrezia Roveri e comportarsi come se nulla fosse successo, loro dovevano essere libere di vivere la loro sessualità senza nessuna paura o giudizio. Lei alla loro età non era riuscita a essere felice ed era andata a studiare fuori anche per poter essere se stessa.
Poi si era chiesta se fossero una coppia anche se sembravano troppo amiche, l'affetto tra loro era palese ma non sembrava sfociare in altro, riconosceva anche fossero molto carine, soprattutto Brighi. Aveva uno sguardo misto tra il tenero e il sensuale che poteva far perdere facilmente la testa, però erano anche decisamente troppo giovani.

"Dio mio Asia che stai pensando, finiscila." - disse a voce alta – "È una bella ragazza, una tua studentessa, timida e impacciata. E così deve rimanere."
 

  
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