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Autore: hertz    09/09/2022    0 recensioni
"Non voglio certo che tu sia la mia più bella cosa mai successa"
Francesca ha diciannove anni, frequenta l'ultimo anno del liceo e finalmente sta per diplomarsi. Vive la sua adolescenza in maniera serena anche se sta iniziando ad avere dubbi sulla sua sessualità. Sarà Asia, una donna più grande di lei a farle capire cosa e chi le piace davvero.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dai Asia mi avevi promesso saresti venuta, ora ti vesti e andiamo. Se non hai voglia del Tandem andiamo altrove." - esclamò Carla guardando l'amica rannicchiata sul divano - "Non può un semplice messaggio renderti così, devi reagire cazzo."

"Reagire? Avevo messo tutto in questa relazione, le avevo dato tutto, tutto! L'ha preso e gettato come si fa con le cose vecchie. Sono stanca di fingere, a scuola devo essere sempre felice almeno a casa mia potrò deprimermi?" - rispose Asia piangendo.

Carla scosse la testa e le andò di fronte, le prese la coperta e la gettò sul pavimento.

"No. Ti voglio bene e non posso permettertelo, non serve a nulla piangersi addosso e fare la vittima. Ora alzi il tuo bel sederino, ti dai una sistemata e vieni con me, anche se andiamo a fare solo una passeggiata." - disse con un tono che non ammetteva repliche.

Asia chiuse gli occhi e si alzò, era consapevole che l'amica avesse ragione ma Ilaria le aveva scritto un messaggio quella mattina e si era ritrovata nuovamente incastrata nel limbo del dolore, le aveva solo detto che sarebbe passata a prendere le sue cose e questo significava mettere un punto definitivo. Asia in cuor suo sperava ancora potessero tornare insieme.

"Ok, però offri tu." - disse infine andando verso il bagno lasciando soddisfatta Carla.

***

"Quindi hai già pensato dove iscriverti?" - chiese Erica a Francesca mentre le stava accarezzando la mano che aveva sul tavolo.

La ragazza scosse la testa e bevette un po' di birra, Erica l'aveva portata al Tandem per essere più tranquille ma gli atteggiamenti troppo intimi le provocavano disagio. Praticamente non la conosceva e non amava il contatto fisico.

"Sono indecisa tra lettere moderne, filosofia o anche psicologia!" - disse ritraendo la mano ma con un sorriso - "Sicuramente però qualcosa di umanistico."

Erica osservava il nervosismo dell'altra e le fece un sorriso, le piaceva quella ragazzina anche se era palese avesse molta paura. Matteo le aveva detto che era senza nessuna esperienza e di andarci piano ma a diciannove anni secondo lei si dovrebbe voler vivere la vita senza nessun paletto.

"Perché hai paura di me?" - le chiese senza giri di parole.

"Io... Non ho paura." - rispose debolmente Francesca - "Non sei tu a spaventarmi, a me piaci." - iniziò a dire evitando però lo sguardo dell'altra - "Ma ho capito praticamente ieri di poter essere lesbica e non so ancora come gestire la cosa."

Erica inspirò profondamente e le prese nuovamente la mano tra le sue, Francesca deglutì e si sforzò per non allontanarsi, non voleva sembrare scortese.

"Ok, allora lasciati andare senza pensieri. Sei giovane e devi fare esperienza. Sei una ragazza interessante, smettila di razionalizzare tutto." - disse Erica con dolcezza - "Non devi saltarmi addosso, non ora almeno, però sciogliti. Vedrai che starai meglio."

"Ci proverò" - rispose Francesca con un piccolo sospiro.

Stava per aggiungere qualcosa ma si bloccò appena vide Asia Conforti entrare nel locale, era insieme alla donna della volta scorsa. Non l'aveva vista e abbassò lo sguardo, non voleva farsi notare. Erica aveva visto la strana espressione dell'altra e si voltò per capire cosa avesse attirato la sua attenzione.

"Ah... E io che pensavo di essere troppo grande per te" - disse ridendo appena capì chi stesse guardando.

"Ma no, è la mia insegnante di matematica." - rispose Francesca arrossendo - "La tua età è perfetta." - aggiunse cercando di essere il più carina possibile.

"Io non ho mai avuto professori così sexy!" - esclamò Erica - "Avrei avuto sicuramente più interesse a seguire la materia. Se sei in imbarazzo andiamo da qualche altra parte."

"No, no, stai tranquilla." - rispose subito Francesca - "Mi ha visto anche la prima volta che son venuta... Cioè non son dichiarata praticamente con nessuno ma credo sia lei più a disagio."

***

Asia alla fine si stava svagando e Ilaria era lontana e innocua, sicuramente quando sarebbe tornata a casa i pensieri avrebbero preso di nuovo posto nella sua testa ma ora pensava solo alla birra, alle ragazze carine del locale e all'ironia di Carla.

"Quindi alla fine con la tua collega non è andata avanti?" - chiese Asia all'amica.

"No, voleva già andare a convivere e a malapena so il suo cognome!" - replicò Carla portandosi il bicchiere alle labbra - "Ora sto provando a capire se ho qualche possibilità con una cliente, ha un figlio adolescente ma mi guarda in maniera intensa."

"E posso solo immaginare come invece la guardi tu!" - disse Asia ridendo - "Grazie... Ho bisogno di qualcuno accanto che mi ricordi che devo svegliarmi. Ho un lavoro che amo, una famiglia che mi sta accanto, amici meravigliosi... Sono fortunata."

Carla sorrise, sapeva che il lavoro da fare con Asia era tanto, lei tentava di spingerla ad andare con qualcuna perché pensava dovesse sentirsi nuovamente apprezzata e desiderata come donna. Gli ultimi mesi della storia con Ilaria l'avevano logorata e resa insicura.

"A proposito di lavoro, la tua studentessa c'è anche oggi. E ha davvero buon gusto: l'altra volta la rossa e oggi una biondina niente male" - disse Carla facendo voltare subito Asia - "Hai continuato a far finta di nulla? Per loro potrebbe essere importante sapere di avere una prof omosessuale."

"È Brighi..." - sibilò con mezzo sorriso cercando di mettere a fuoco l'altra ragazza - "Preferisco tenere separate la mia vita privata da quella professionale. Poi se dovesse chiedermi qualcosa  sono pronta ad aiutarla e sostenerla."

"Io l'aiuterei molto volentieri" - disse Carla che venne subito fulminata dall'amica - "Asia non posso credere che tu non ci abbia nemmeno pensato un attimo. Mica parliamo di una ragazzina, alla sua età stavi con Mirella te lo sei scordata? Ed era molto più grande di te!"

"Appunto, non mi interessavano le adolescenti nemmeno all'epoca. È una ragazza molto interessante, ha anche un bel cervello ed è intelligente ma questo non cambia nulla." - replicò Asia mordendosi il labbro e quando il suo sguardo incrociò quello di Francesca sorrise.

"Puoi dirmi quello che ti pare, puoi anche convincerti delle stronzate che escono dalla tua bocca ma il tuo sguardo ti tradisce. Ti conosco più di quanto ti conosca tu Asia Conforti, so bene che sei innamorata ancora di quella cretina di Ilaria ma la ragazzina non ti sta di certo indifferente. E se avessi un po' di coraggio ammetteresti a te stessa che le vorresti insegnare altro oltre analisi." - disse Carla seria e quando vide Asia abbassare gli occhi capì di aver colpito nel segno.

***

Erica aveva accompagnato di nuovo Francesca a casa, non voleva correre e rispettare i tempi dell'altra ma allo stesso tempo desiderava baciarla di nuovo, era convinta che così potesse sbloccarsi. Rimase sorpresa quando fu Francesca ad avvicinarsi prima di aprire la portiera e darle un bacio leggero sulle labbra per poi approfondire.

In quell'istante Francesca voleva dimostrare a se stessa di essere attratta da Erica e voleva farglielo capire. Le sensazioni che stava provando erano varie, le labbra di Erica erano dolci e sentire la sua lingua le piaceva ma allo stesso tempo le stava apparendo la figura di Conforti. Si staccò dopo qualche minuto e riprese fiato.

"Grazie per la bella serata" - disse con un filo di voce per poi uscire e dirigersi verso casa lasciando Erica con un sorriso ebete sul volto.

Una volta a casa Francesca cercò di riordinare i pensieri, alla fine la serata con Erica era stata piacevole e aveva smosso qualcosa in lei ma allo stesso tempo il pensiero della sua insegnante era fisso e quasi logorante, non riusciva a capire come affrontarlo e venirne fuori. Nel giro di poche settimane quella donna stava mandando all'aria la sua sanità mentale e tutto stava succedendo in maniera troppo celere, non voleva rischiare di ferire Erica o qualcun altra e, soprattutto, farsi male stando dietro a una donna che non l'avrebbe mai presa in considerazione.
Guardò l'orologio, mancavano dieci minuti a mezzanotte ma non aveva sonno e nemmeno voglia di guardarsi una serie TV, decise quindi di portare il suo cagnolino a fare una passeggiata, era sempre felice di uscire.

"Dai piccolo, andiamo a prendere un po' d'aria" - disse a bassa voce per non svegliare i genitori mettendogli un guinzaglio.

Fuori si stava ancora bene nonostante fosse ormai Ottobre, non aveva ancora indossato il piumino e la sciarpa. Il silenzio che si respirava la notte le piaceva, aveva la capacità di calmarla e rilassarla, il quartiere era tranquillo e poco frequentato quindi non temeva nemmeno di fare qualche incontro indesiderato.

"Brighi cosa ci fai in giro a quest'ora? O dovrei chiederti perché sei già rincasata, domani non hai scuola." - una voce familiare la destò dai pensieri e sussultò.

"Prof mi ha spaventata." - disse Francesca tirando a sé il cagnolino - "Vader stai buono."

"Scusami ma la domanda non cambia." - replicò Asia divertita - "Carino il Sith, anche se non incute molto timore." 

"Lui ha l'animo di Vader anche se racchiuso in un piccolo corpo." - spiegò seria Francesca - "Non riuscivo a dormire e volevo camminare un po'. Anche lei è tornata presto, come mai?" - chiese pentendosi subito della libertà che si era presa.

Asia invece di arrabbiarsi si mise a ridere e solo in quel momento Francesca notò nella mano destra una sigaretta. Approfittò della poca luce per osservarla meglio, vestita con i jeans e una semplice t-shirt non perdeva il suo fascino, anzi sembrava anche più autoritaria, a quel pensiero però si diede della stupida. 

"Perché la mia amica domani lavora e si deve svegliare alle cinque, inoltre non ho mai amato fare le ore piccole, sono pantofolaia." - rispose Asia spegnendo la sigaretta e avvicinandosi a Francesca - "Posso accarezzarlo?" - le chiese guardandola negli occhi e quando l'altra fece un cenno affermativo si inchinò - "Ma quanto sei bello, quindi la tua padrona ama la fantascienza, cosa altro nasconde l'odiatrice della matematica?" 

Francesca prese coraggio e si chinò anche lei per riuscire a guardare l'insegnante negli occhi, quella parte di Asia Conforti le era nuova ma l'attraeva maggiormente.

"Non odio la matematica." - replicò accarezzando anche lei il cane - "Non ci piacciamo a vicenda. Ma amo la fantascienza e la distopia."

"Magari devi conoscerla meglio, no? Potresti scoprire alcuni suoi lati intriganti, considera la matematica come una persona che all'inizio ti sta antipatica ma poi si rivela interessante e piacevole." - disse Asia con voce ferma sfiorando la mano di Francesca che arrossì vistosamente - "Non devi spaventarti se non la capisci subito, devi avere pazienza e volontà." - continuò non capendo nemmeno lei se stesse ancora parlando della materia e sorprendendosi di ciò che poi aggiunse - "La ragazza con cui eri oggi... è la tua fidanzata?"

"No" - rispose Francesca abbassando lo sguardo e sentendo il suo cuore esplodere per la situazione che stava diventando surreale - "Siamo uscite solo due volte, mi piace ma non son sicura in quale modo."

Asia annuì, sapeva che stava superando il limite che si era imposta nei rapporti con gli studenti ma allo stesso tempo, complici anche le birre che aveva bevuto, voleva continuare a parlare con Francesca. 

"Due volte sono poche, di solito io non ricordo nemmeno il nome della donna dopo un paio di uscite!" - esclamò Asia alzandosi e dando la mano alla sua studentessa per aiutarla a sollevarsi - "La prima volta che ti ho vista al Tandem ho pensato stessi con Roveri, stareste davvero bene insieme, però il vostro rapporto è troppo puro per una coppia."

"No no, Lucrezia è la mia migliore amica, le voglio bene ma non l'ho mai pensata in quel senso." - spiegò subito Francesca togliendo la mano da quella di Conforti - "Per il resto credo debba ancora capire cosa mi stia passando per la testa."

"Francesca io non te ne ho parlato prima perché credo non si debba essere amici dei propri studenti ma allo stesso tempo bisogna anche andare oltre il semplice insegnamento se qualcuno ha bisogno." - disse Asia sospirando perché quello che stava pensando in quel momento non le piaceva per nulla.

"Credo di aver capito di essere lesbica e non so bene come gestire la situazione." - disse Francesca a bassa voce quasi vergognandosi - "Credo mi piaccia una persona ma è impossibile e mi hanno convinta a uscire con Erica così magari mi passa la cotta." 

Asia scosse la testa sorridendo, avrebbe voluto chiederle di sedersi sul muretto e continuare a parlare, chiederle per chi avesse interesse ma ogni cosa che ora le passava in testa le sembrava sbagliata e irrazionale, quella ragazzina le stava facendo cadere il muro che aveva costruito appena iniziato a insegnare.

"Le cotte impossibili sono le migliori ma possono essere devastanti, al liceo mi piaceva da morire la prof di educazione fisica. Per lei avrei pure imparato a giocare a curling" - disse Asia appoggiandosi al cancello della casa - "È tardi Brighi, dovresti andare a casa." - aggiunse poi chiudendo gli occhi.

"Sono maggiorenne." - replicò Francesca senza un apparente senso logico.

"Purtroppo lo so..." - sospirò Asia - "Come so che non dovrei essere qua. Sono una tua insegnante, ho dieci anni in più, ho bevuto decisamente troppo e tu dovresti davvero essere a casa. Ho un codice, non posso mandare tutto a puttane."

Francesca deglutì, confusa ma anche consapevole che qualcosa di strano tra loro stesse accadendo, voleva fermare il tempo, scrivere a Lucrezia e chiederle cosa dovesse fare, non sapeva cosa replicare ma fu nuovamente Asia a parlare.

"Buonanotte Brighi, ci vediamo lunedì." - disse aprendo il cancello ma venne fermata dalla voce della ragazza.

"Meglio mille rimorsi che un solo rimpianto."

"Citi anche bei gruppi... Ma credo stiamo perdendo il fulcro di tutto ed entrambe parliamo di cose poco gestibili. Soprattutto io non dovrei." - disse Asia evitando di guardarla perché temeva di andare troppo oltre e non riuscire a fermarsi.

Francesca prese coraggio, senza nemmeno capire cosa potesse succedere dopo ma pensò che la vita dovesse essere vissuta, specialmente alla sua età.

"Aspetti, prima di andare via vorrei togliermi un dubbio." - disse facendo voltare Asia - "Posso legare un attimo qua Vader?"

Asia annuì e seguì con lo sguardo la scena, ormai incapace di ragionare lucidamente e quando vide Francesca avvicinarsi a lei non riuscì a bloccarla, ogni muscolo sembrava immobile.

Fu un bacio veloce, un solo sfiorarsi ma per entrambe sembrò durare in eterno.

 

  
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