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Autore: Panterah    09/09/2022    0 recensioni
Ho incontrato per la prima volta Shon ad una festa in piscina, durante un sogno, e... ho semplicemente deciso di conoscerlo meglio
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non mi ero nemmeno ubriacata quella notte, eppure, quando aprii gli occhi alle tre del pomeriggio di domenica, mi sentivo come se avessi preso la peggiore sbronza della mia vita. A fatica, riuscii a trascinarmi fino in cucina, dove Alessia non sembrava essere in condizioni migliori rispetto a me: stava mangiucchiando un toast con la nutella guardando il frigo neanche avesse potuto rivelarle i misteri dell’universo.
“Buongiorno” mi salutò con voce stanca e, mentre cercavo i cereali nella dispensa, mi chiese distrattamente come avessi passato la festa.
“Bah, non male” decisi di non rinfacciarle il discorso del costume dimenticato, alla fine non era stata una brutta serata... alla fine... “ho conosciuto anche un paio di studenti e un tipo simpatico.”
“Un tipo?” chiaramente quella era l’unica cosa che la mia coinquilina aveva sentito. Ci aveva provato in tutti i modi a presentarmi gli amici del suo ragazzo, ma non aveva mai funzionato. Immaginai fosse sorpresa di sentirmi confessare volontariamente di aver conosciuto qualcuno a una festa del genere.
“Un biondo... si chiama Josh, o qualcosa di simile...”
Non sapevo nemmeno io perché fossi stata così evasiva tutto d’un tratto. Me lo ricordavo perfettamente il nome di Shon e, forse, era proprio questo a trattenermi: non volevo ammettere quanto mi avesse resa semplicemente felice la nostra conversazione.
“Aspetta” il frigo, improvvisamente, non era più la priorità della mia amica, che ora mi stava dedicando tutta la sua attenzione “intendi dire Shon?”
Ecco. Proprio quello che avrei voluto evitare.
“Sì? Lo conosci?” ero già pronta a un Ted Talk su quanto fosse popolare.
“Non proprio, è un amico dell’amico di Thomas.” ovvero il suo ragazzo.
“Wow!” mi difesi col sarcasmo. Sotto sotto, avrei voluto saperne di più su di lui... ma, per qualche motivo, sentivo che quello non era il modo giusto. In ogni caso, la mia coinquilina proseguì.
“Però so che frequenta parecchio quelle feste, e... cosa devo dirti, anche se non da me, è parecchio conosciuto.” un morso al panino con la nutella “E poi, è parecchio carino.”
Parecchio carino? Sì, può starci come definizione.” non mi sarei sbilanciata ulteriormente.
“Oh, so anche che fa l’Accademia delle Belle Arti.”
Questa fu una piacevole scoperta.
Durante l’intera durata del Liceo, avevo frequentato per qualche ignota ragione un ragazzo dalla mentalità completamente scientifica, quadrata, ovvero l’esatto opposto di com’ero io. Nonostante la nostra relazione avesse resistito per quasi quattro anni, mancava una connessione tra le nostre anime, che non erano in grado di comunicare con lo stesso linguaggio. Ogni sensazione, emozione e pensiero che esternavo come onda di oceano, si scontrava irrimediabilmente con uno scoglio di severa razionalità. Non mi ero mai sentita compresa appieno.
Ero arrivata a scrivere questo nella mia raccolta di pensieri:
Ho bisogno di un bravo ragazzo
o di un artista?
Di un compagno fedele
o di un felino compagno di vita?
Di un abbraccio caldo che sa di legno
o di mani sporche di colore che accarezzino bollenti la mia pelle nuda?
Questo aveva portato, negli anni successivi alla rottura, all’infatuazione continua per le anime artistiche: dal mio insegnante di ballo ad un graffittaro incontrato ad un concerto, qualsiasi ragazzo mostrasse un certo tipo di sensibilità mi aveva attratta. Peccato che, evidentemente, non ero il loro tipo.
Ripensai a Shon. Che fosse uno spirito libero si era capito... e la mia mente venne attraversata dalla curiosità di conoscere anche il suo lato artistico, oltre che quello di anima della festa che avevo incontrato. Forse era quello il modo giusto... 
Ma, dopotutto, era un’ipotesi abbastanza aleatoria: alla fine dei conti, non era che uno sconosciuto che mi aveva regalato qualche sorriso ed una birra ad una festa in piscina. Lo scambio che avevamo avuto sarebbe potuto essere tranquillamente un sogno.
   
 
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