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Autore: sallythecountess    18/09/2022    0 recensioni
I vampiri degli Stati Uniti sono in fermento: una minaccia oscura incombe sulla loro complessa società, e sembra volerli portare all’estinzione. La colpa è di un grupo di maghi oscuri, che ha scoperto di poter fare enormi cose, consumando il loro sangue. Victor, Alastair e Lily, ai vertici della società dei vampiri, combatteranno con tutta le loro forze questa minaccia, ma si troveranno ad affrontare anche complotti, rimpianti, fughe, lutti e cuori infranti.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Capitolo
Lily decise di tornare a casa a piedi, perché aveva bisogno di fare quattro passi. Era molto turbata dalla situazione tra Nathan e Bobby, ma anche da tutto il resto della sua vita. La guerra la stava logorando, e iniziava a sentirsi davvero troppo vecchia e debole. Arrivata a casa, però, realizzò che le luci erano accese. Poteva essere un attacco? O magari, semplicemente, era tornato a casa suo marito per la prima volta negli ultimi otto mesi?
Entrò circospetta, ma i rumori che provenivano dal piano di sopra le fecero capire che si trattava di un ladro o di Alexander.
“Cristo!” ruggì ad un certo punto l’uomo misterioso e Lily si rilassò, realizzando di non essere in pericolo. Almeno non fisicamente. Suo marito, però, non tornava mai a casa per nostalgia o amore, ma lo faceva generalmente per litigare con lei o per recuperare dei suoi oggetti. Di fatto ne erano rimasti pochissimi in quella casa, perché da anni ormai aveva portato via le sue cose.
“Cosa cerchi Alex?” chiese, cercando di sembrare cortese e non completamente seccata, e un uomo molto bello, dalla lunghissima chioma bionda, emerse dal suo armadio. Lily se ne era innamorata subito, era stato amore a prima vista a sedici anni, ma ora provava solo biasimo ed indifferenza nei suoi confronti.
“Oh la regina è tornata…” ruggì nervoso, e lei sospirò scocciata, perché non voleva perdere la pazienza con lui. Aveva bevuto, e i suoi bellissimi occhi azzurri avevano assunto un’espressione davvero crudele, ma lei ormai ci era abituata perché vedeva sempre solo quella.
“Voglio l’anello, quello di mia nonna. Carry mi vuole lasciare e io ho bisogno che lei capisca che per me è una cosa seria…”
“Per la quindicesima volta in dieci anni è una cosa seria e vuoi sposarla. Patetico…” pensò sua moglie, restando completamente impassibile. Ormai non gli facevano nessun effetto quelle parole, così rispose divertita che glielo aveva restituito trent’anni prima.
“Forse dovresti chiedere alla donna con cui stavi allora…” suggerì con tono piatto, e lui ruggì che non aveva idea di dove fosse e letteralmente impazzì e cominciò a lanciare i gioielli di Elisabeth in giro.
“Non reggi l’alcol, ma non è un buon motivo per devastare casa mia…” ribattè sollevando un dito e bloccando le mani del povero biondo vampiro. Si stava disperando, il poveretto, perché ora non aveva un modo per dimostrare a quell’amante il suo amore, quando Elisabeth sospirando disse serissima “Puoi presentarla al mondo come tua compagna, per me va bene…” gelandolo.
Da secoli era bloccato in quella relazione senza amore, che però non poteva essere dissolta. Si era rassegnato ormai, ma non sempre le sue compagne erano comprensive e generalmente sceglievano di lasciarlo.
“Sei seria?” chiese confuso, ma lei annuì soltanto in risposta e gli liberò le mani.
“Sii felice Alex, viviti la tua vita…” concluse cercando di fargli capire che non aveva nessuna voglia di parlarne ancora, ma lui invece aveva mille domande. Le chiese perché proprio in quel momento avesse preso quella decisione, cosa l’avesse convinta e altre mille cose, ma lei rispose flebilmente “sono stanca, ho pochissime forze. Quindi domani annuncerò il mio periodo di pausa dalla Società e tu potrai fare come meglio desideri con le tue compagne. Sei libero di cercare la felicità dove meglio credi”.
Alexander per la prima volta in duecento anni ebbe un gesto di affetto verso di lei, e preoccupato le mise una mano sulla guancia per chiederle quanto grave fosse la cosa, ma lei si scansò e rispose che si sarebbe ripresa.
“Non stare sola, soprattutto se non stai bene…”provò a dirle in uno slancio di affetto verso di lei, e Lily finalmente gli sorrise per un secondo. Non erano così intimi da tantissimo tempo, ma probabilmente gli slanci d’affetto di lui dipendevano soltanto dal fatto che fosse realmente finita.
“Vedremo. Ora devo andare, per favore non toccare più le mie cose e…buona fortuna…” concluse serissima e Alexander scosse solo la testa, perché per un attimo si era illuso che lei fosse di nuovo la ragazza dolce e vulnerabile che aveva conosciuto anni prima. Elisabeth, però, non era affatto vulnerabile, e anzi si era dimostrata la parte forte del rapporto, e lui non era stato capace di accettarlo. Voleva essere desiderato, voleva una compagna che avesse bisogno di appoggiarsi a lui, e questo aveva portato molti conflitti.
“Sono davvero stato innamorato di te, Liz. E…ti ho voluto bene per anni…” provò a dire, con un groppo alla gola, per fermarla, ma lei scosse solo la testa e per qualche secondo non seppe cosa dire. Poi tirò fuori una frase che pensava da molto tempo.
“Lo sono stata anche io, e siamo stati felici, soprattutto finchè eravamo umani. Il problema, forse, è che l’eternità è troppo lunga Alex. Forse c’è un motivo se ci sono stati dati solo pochi anni, ed è che in un’eternità tutto cambia, e persino l’amore più forte può spegnersi e diventare un incubo, o una gabbia, nel tuo caso…”
“Ni. Magari se non è amore vero è come dici tu, ma ci sono persone che conosciamo che hanno continuato ad amare la stessa persona per secoli. A volte ricambiati, come Greg e Alastair, Alice e Tom…a volte sapendo di non avere nessuna speranza…”concluse e lei sorrise soltanto, ma non volle capire il riferimento.
“Sii felice Lizzie e smetti di mettere sempre al primo posto gli altri. Basta con questo senso del dovere, che non ti porterà a nulla…” concluse stringendole la mano per l’ultima volta prima di sparire e lasciarla sola.
“Lo hai fatto davvero…è finita!” si disse, incrociando il suo riflesso nello specchio. E poi di nuovo gettò un’occhiata alla sua lunga chioma, dove aveva scoperto da qualche giorno dei capelli più chiari del solito, che l’avevano spaventata. Non sapeva se fossero gli sforzi, l’età o i dispiaceri, ma era estremamente anomala quella situazione e doveva cercare di capirci qualcosa. In quel momento però il cellulare si illuminò e vibrò flebilmente e lei sorrise. Victor la stava aspettando con il cuore in gola su una terrazza a Seattle e le aveva mandato delle foto per permetterle di raggiungerlo facilmente.
Elisabeth si controllo un secondo il trucco, rimise il rossetto, diede un po’ di colore alle sue guance pallide e digitò solo “arrivo…” facendolo sorridere.

Nota:
Ciao a tutti! Allora che ne pensate di questo addio tra Alexander e Lily? Siete preoccupati per lei? C'è qualcuno che ci legge? Se ci siete, vi ringrazio per essere arrivati fino a qui.
   
 
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