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Autore: V@le    22/09/2022    1 recensioni
Attore. Il mestiere più bello del mondo.
Immergersi in un mondo parallelo, magari verosimile o magari fantascientifico.
Diventare un'altra persona, poter fare qualsiasi cosa che nella vita reale appare stupida o imbarazzante.
[...]
Chi non vorrebbe essere un attore?
Eppure recitare è come vivere: c'è sempre un mondo in ombra che nessuno vede e che nessuno cerca.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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L'attrice
QUALE DIREZIONE


Il sole era già alto, ma non fastidiosamente martellante come in città. La baita aveva sempre un impatto meraviglioso, con le montagne che le facevano da sfondo e la quiete circostante. Tenten non poté fare a meno di fermarsi a rimirarla, come d'altronde capitava ogni volta, sorridendo ai bei ricordi che riaffioravano nella sua mente.
-È sempre la stessa- le sussurrò Neji passandole la chitarra dal portabagagli.
-Già. Grazie al cielo.
La tenerezza che impregnava la sua voce le fece guadagnare un bacio sulla tempia e un sorriso misurato da parte dello Hyuga, che la precedette per guidare Gaara e Matsuri all'interno e mostrar loro la stanza dove avrebbero dormito. Quando tornò al piano inferiore, le finestre erano già tutte spalancate. Tenten stava togliendo i teli dai mobili, piegandoli e riponendoli velocemente. Si muoveva con naturalezza, come se quella fosse stata casa sua. E a Neji quell'immagine non dispiaceva affatto.
-Il salone è a posto- annunciò la ragazza battendo le mani una contro l'altra per scuotere via la polvere -vado in cucina.
-Io penso alla sala da pranzo.
Quando Gaara e Matsuri li raggiunsero, concordarono che era arrivato il momento di mangiare. Non ci volle molto per rimediare un pasto alla buona.
-Oggi pomeriggio vado a fare la spesa in paese. Vieni con me, Matsuri? Ci si arriva tranquillamente a piedi.
-Volentieri!
-Devo ammettere che fa un'impressione diversa rispetto a quando siamo venuti per il ritiro- disse Gaara guardandosi intorno -quella volta sembrava molto più…
-Rumorosa e caotica?- intervenne Neji con tono vagamente critico.
-Oh, avanti!- esclamò Tenten dandogli una leggera spallata -È stato così bello stare qui tutti insieme! Pagherei per poterlo rivivere anche una volta sola.
-Certo- ribatté lui sarcastico -chi non vorrebbe rimanere bloccato nella cabina di una funivia più di una volta…
-Come?- intervenne Matsuri -Siete rimasti bloccati su una funivia?
La risata dell'altra stupì non poco la ragazza.
-Già. Ino e Lee si erano messi in testa di fare i cupidi della situazione e hanno fatto in modo di far salire solo noi due nella cabina.
-Peccato che proprio quando eravamo a metà del percorso ci sia stata un'interruzione di corrente- continuò lo Hyuga con una leggera nota di fastidio nella voce -siamo rimasti bloccati lassù per almeno un'ora.
Mentre Gaara scuoteva leggermente il capo con un sorriso divertito, Matsuri sembrava alquanto sconvolta.
-Assurdo… Non ci posso pensare. Soffro di vertigini, mi sarebbe venuto un infarto al vostro posto!
Tenten rise nuovamente. Nulla di quel ricordo la infastidiva o le faceva desiderare che non fosse mai successo. Era stato un momento prezioso, per lei, che le suscitava un'infinita tenerezza al pensarci.
-Non ho mai avuto così tanto freddo come quella volta- disse, omettendo volutamente che le era stato offerto un modo decisamente piacevole per scaldarsi -ma non posso negare che quel tramonto è stato meraviglioso.
Neji sorrise discretamente contro il bordo del bicchiere.
-Questa storia non me l'avevi mai raccontata- puntualizzò Gaara lanciando all'amico uno sguardo ironico -cosa ti ha trattenuto dallo strangolarli uno per uno?
-La situazione non meritava un tale spreco di energia.
Tenten ripeté la frase a mezza voce, tenendosi il mento.
-Secondo voi dovrei offendermi?- chiese, scoppiando a ridere immediatamente dopo.
Finirono di pranzare, scambiandosi idee su come sfruttare il weekend.

Matsuri, sulla via per il paese, continuava a guardarsi intorno meravigliata.
-È davvero bellissimo qui. Credo sia un posto perfetto per sciare.
-Non posso parlare per esperienza diretta, ma credo di sì. La famiglia di Neji viene a sciare qui da sempre- rispose Tenten.
Per un po' si godettero il panorama, in silenzio.
-Sai, qualche giorno fa' ho rivisto la serie che avete girato a Toronto.
-Ancora? Ma non sei stufa?
-Scherzi?! La adoro, è la migliore a tema 'Orgoglio e pregiudizio' dopo quella della BBC del 1995.
-Secondo me stai leggermente esagerando.
Matsuri scosse lievemente il capo.
-Ho recuperato tutte le trasposizioni possibili, praticamente ho imparato l'inglese solo per poterle capire. La vostra è fatta con molta cura. E come hai interpretato il tuo personaggio, poi!
-Tesoro, ero poco più di una comparsa. Non è stata questa grande interpretazione.
-Non ti rendi giustizia- continuò la ragazza, estremamente convinta -Per quanto la serie fosse incentrata su Mr. Darcy, Elizabeth rimane un personaggio fondamentale della storia, e tu sei stata una perfetta Elizabeth Bennet.
Stavolta fu Tenten a scuotere il capo, con la sua tipica espressione di quando, a suo parere, la esaltavano molto più del dovuto.
-Sei molto dolce, ma non merito un tale elogio. Ti assicuro che la parte non ha richiesto tutto questo grande sforzo.
-Perché ti viene naturale! Secondo me dovresti seriamente pensare di continuare a fare l'attrice: hai una tale profondità di sentimenti da poterti immedesimare in qualsiasi personaggio tu voglia!
Tenten sentì lo stomaco indurirsi e divenire pesante, come se si fosse trasformato improvvisamente in un blocco di marmo. Era grata all'amica per quei complimenti, ovviamente: non poteva sapere cosa le scatenava dentro il discorso della carriera. Come se il pensiero di Neji che voleva delle risposte sul loro futuro non fosse già abbastanza ansiogeno.
-Ok, ok, fai pure finta di niente- commentò Matsuri a seguito del silenzio che era calato -ciò non mi impedirà di rivedere la serie ogni volta che voglio. Oh, aspetta, non credo proprio ogni volta che voglio, per come saranno le cose…
-Che intendi? C'è qualche novità?
Il viso della ragazza venne invaso da una tenerezza gioiosa, che le imporporava leggermente le guance.
-Io e Gaara andremo a vivere insieme.

-Dopo la fine delle riprese di 'Naruto' cominceremo a cercare casa- spiegò Sabaku poco prima di riprendere a sorseggiare il suo tè.
Neji rimase immobile per qualche secondo a fissarlo, come a doversi dare il tempo di elaborare la notizia.
-Sono contento per te- rispose atono, appoggiandosi alla balaustra della veranda, con lo sguardo perso nel nulla.
Non notò neanche l'occhiata penetrante che gli stava rivolgendo l'amico.
-Non si direbbe.
A quelle parole si voltò. Gaara non aveva usato un tono risentito, ma era chiaro che aveva colto la sua inquietudine in qualche modo. Sospirando, tornò a guardare un punto indefinito del panorama.
-Come l'hai capito che volevi fare un passo del genere con Matsuri?
Sabaku si ritrovò stupito da quella domanda, nonostante la comunicazione tra loro fosse sempre stata estremamente chiara e diretta.
-Non è facile da spiegare. Ad essere onesto, non credevo neanche che saremmo durati così tanto, all'inizio. Lavoravamo insieme, poi lei è entrata nella band… non pensavo fosse positivo stare sempre così a stretto contatto. Ma siamo andati avanti e tutto è sempre stato molto spontaneo. Compresa la decisione di andare a vivere insieme.
Lo Hyuga ascoltò, senza nessuna reazione o risposta.
-Stai cominciando a farti delle idee su te e Tenten?
-È complicato- si fermò per qualche istante, cercando le parole per esprimersi -Per lei pensare al futuro è… estremamente difficile. Ha una sorta di blocco, che le crea molta difficoltà. Finora non ho mai sentito bisogno di farle pressione, ma adesso, col tour mondiale alle porte…
Non seppe come continuare. Non che a Gaara servisse necessariamente altro per capire.
-Ti stai chiedendo in che direzione andate.
-Sì- sospiro -credo di sì.
-Il che è perfettamente normale. Sono sicuro che Tenten ti direbbe lo stesso.
-Io no. È un tasto più delicato di quanto immagini.
Gaara si prese qualche istante per riflettere.
-Se senti il bisogno di affrontare l'argomento, dovresti farlo- disse infine -È evidente che la questione ti preoccupa. Ignorarlo rischia di avere ripercussioni sulla vostra relazione, a maggior ragione con una separazione alle porte.
Alla parola separazione gli occhi di Neji si spalancarono vistosamente, anche se tutto il resto del suo corpo non si spostò di un millimetro.
-Parlavo del fatto che sarete distanti per molto tempo- precisò l'altro, nonostante il senso letterale del termine fosse abbastanza chiaro.
La cosa, tuttavia, non sembrò tranquillizzarlo.
Sabaku diede fondo al suo tè con calma, per poi riporre la tazza sul tavolo della veranda. Con le mani in tasca, lo affiancò, appoggiandosi alla balaustra di spalle.
-Proviamo ad affrontare la cosa da una prospettiva diversa- disse guardando dritto davanti a sé -pensa all'estate prima di partire per Toronto. Tu e Tenten eravate arrivati ad avere una certa confidenza come amici, ma sentivi che qualcosa vi teneva in stallo; come se il rapporto tra voi non potesse più progredire. Me lo dissi tu, ricordi?
Neji annuì brevemente.
-Poi avete litigato e vi siete allontanati, parecchio. Vi siete ritrovati a Toronto, vi siete riavvicinati e alla fine vi siete messi insieme.
Lo Hyuga sospirò sonoramente. Ripensare alla loro furiosa lite non gli sembrava propriamente d'aiuto. Se non si fosse trattato di Gaara, avrebbe sicuramente troncato il discorso.
-Quella lite è stato un momento di crisi, che però ha permesso al vostro rapporto di evolvere. Forse vi state preparando ad un altro passo in avanti.
A quelle parole Neji non poté trattenere un sorriso, seppur appena accennato.
-È il tipo di ragionamento che farebbe lei.
Si scostò dalla balaustra con lentezza per andare a sedersi sulla panca, appoggiando stancamente la testa alla parete.
-È tutto così maledettamente complicato- sussurrò, benché perfettamente udibile -e incerto.
-Credo sia uno degli aspetti più caratteristici e seccanti dell'essere adulti- ribatté Gaara con disarmante semplicità -ma non tutto è necessariamente incerto.
Allo sguardo interrogativo dello Hyuga, continuò.
-Tenten stravede per te da sempre. Dovevi sentirla, quando lavoravamo al tributo degli Evanescence: "Neji mi ha spiegato che…", "di solito con Neji la impostiamo così…", "non è come la farebbe lui…". Credo che Kankuro abbia rischiato di spaccare a metà le bacchette della batteria almeno un paio di volte, dal nervosismo.
Lo Hyuga non riuscì a trattenere un ghigno di soddisfazione a quell'ultima frase.
-È sempre stata molto abile a mostrare solo quello che riteneva opportuno, ma per un buon osservatore non è poi così difficile beccarla con la guardia abbassata- riprese Sabaku -ho visto il modo in cui ti guardava: come se fossi la persona migliore sulla faccia della terra.
Inutile dire che un'affermazione del genere non poteva lasciarlo indifferente. Tuttavia lo stupore trapelava appena dal suo sguardo.
-Ti guarda ancora così. Per quanto si possa sentire in difficoltà, farà del suo meglio per affrontare la cosa, se tu le chiederai di farlo.
Neji si massaggiò energeticamente la fronte con il palmo della mano. Si fidava ciecamente dell'opinione di Gaara: nel corso della loro amicizia, quelle rare volte in cui aveva sentito il bisogno di confrontarsi con qualcuno, aveva imparato che da lui poteva sempre aspettarsi delle risposte ponderate e autentiche. Tuttavia, se da un lato le sue parole lo avevano rassicurato, dall'altro non voleva prendere sotto gamba la questione.
Delle risate che si avvicinavano richiamarono l'attenzione di entrambi: le ragazze stavano rientrando con la spesa. Gaara andò loro incontro per aiutarle, anche se in fondo non avevano poi chissà quanta roba. Mentre lui e Matsuri si dirigevano in cucina, Tenten, rimasta a mani vuote, si fermò in veranda a recuperare le tazze da tè.
-A Matsuri è piaciuto molto il paese. Non che avessi dubbi in merito, non riesco ad immaginare che non possa piacere a qualcuno- si fermò quando colse il sorriso dell'altro -cosa? Ho detto qualcosa di buffo?
Lo Hyuga scosse impercettibilmente il capo prima di rispondere.
-Ami davvero questo posto.
La ragazza ridacchiò dolcemente, sedendosi accanto a lui.
-Come potrei non amarlo. Ho tanti bei ricordi legati a questi luoghi- continuò con tono giocoso -compresa l'avventura della funivia.
Riuscì a strappargli una breve risata, mentre con un braccio le circondava le spalle.
-Non ho mai detto che per me fosse un ricordo spiacevole. Anche se ancora non mi sentivo coinvolto, ero perfettamente a mio agio.
-Ma hai avuto comunque l'impulso di strangolare Lee.
-Oh, assolutamente sì. Fino a farlo diventare blu.
Tenten scoppiò a ridere gioiosamente. Lo baciò sulla guancia prima di alzarsi.
-Vado in cucina. Il proprietario del negozio di alimentari mi ha regalato di nuovo un sacco di frutta: provo a farci una torta.
-Arrivo.

Passarono la maggior parte del pomeriggio a parlare di musica, servendosi alla bisogna del pianoforte della baita e della chitarra di Tenten.
-Quanti pezzi hai composto finora?- chiese Gaara ad un certo punto, rivolgendosi a Neji.
-Una decina, ma alcuni sono ancora incompleti.
-E ancora non l'hai fatti sentire a nessuno?
-No.
-Neanche a te?- domandò Matsuri all'amica.
Quest'ultima scosse il capo, mantenendo un'espressione serena in viso.
-In un certo senso mi sembra una cosa normale- commentò -per un artista si tratta di qualcosa di molto personale e intimo. Ci sono tante cose che teniamo per noi e che condividiamo con fatica o dopo molto tempo. Perché dovrebbe essere diverso?
Lo Hyuga sorrise con gli occhi. Non avrebbe potuto spiegarlo meglio.
-E poi non è che possa essere granché d'aiuto. Non ho la competenza per giudicare una composizione musicale- continuò la ragazza mentre accarezzava distrattamente le corde della chitarra.
-Una composizione non si giudica mica solo dal punto di vista tecnico- ribatté Gaara -ma capisco cosa intendi. Sono già cominciati i preparativi per la festa finale di 'Naruto'?
-Stiamo cominciando ad impostare la cosa- rispose Tenten con un sorriso entusiasta.
-In realtà sta facendo tutto lei- precisò Neji -non che la cosa mi dispiaccia.
-Non sarei così tranquilla al tuo posto. Se combino qualche casino, la responsabilità dell'evento è sempre tua.
-Ne dubito fortemente.
Dopo uno sguardo di gratitudine, Tenten cominciò a spiegare cosa avesse in mente per le esibizioni. Voleva proporre la maggior parte dei numeri a Shino, Hinata e Kiba, che erano sempre stati all'altezza delle aspettative in tutte le feste passate, e coinvolgere di più Lee e Ino. In testa le ronzava anche l'idea di preparare un pezzo con tutto il cast principale della serie, che corrispondeva praticamente alla loro vecchia comitiva più i Sabaku. Sapeva che non sarebbe stato facile convincere tutti, ma confidava nelle sue doti persuasive.
-Cosa c'è di divertente?- chiese a Matsuri, che ad un certo punto aveva cominciato a ridacchiare.
-Scusa, ma è una mia impressione o stai facendo in modo che tu ti esibisca il meno possibile?
Tenten aprì la bocca per rispondere, ma la richiuse immediatamente, storcendola in una buffa smorfia.
-Beccata- infierì lo Hyuga sottovoce.
Era la stessa cosa che le aveva fatto notare lui quando gli aveva esposto le sue idee.
-Ok, anche fosse?- riuscì finalmente a ribattere la ragazza -Gli altri sono bravissimi ed è giusto che abbiano la loro parte di ribalta. È un evento per festeggiare la serie, deve essere una cosa un minimo democratica. Mi avranno sentito cantare un milione di volte, si saranno anche stufati- fece una pausa, facendo scorrere lo sguardo sulle espressioni un po' scettiche e un po' divertite -Comunque sarebbe bello che anche il vostro gruppo faccia qualche pezzo.
-È un po' che non suoniamo insieme, ma perché no- rispose Gaara -credo che a Kankuro e Temari farà piacere. A patto che tu accetti di cantare un paio di canzoni con noi.
Tenten assottigliò lo sguardo, sentendosi presa in contropiede. Ma non poteva dire di no a quella richiesta, si era divertita troppo con loro durante il tributo.

Erano ormai le due di notte. Sulla baita era calata una quiete rassicurante, disturbata a malapena dai rumori della natura circostante. Dopo ore ed ore di chiacchiere, Gaara e Matsuri erano andati a dormire. Neji, dopo aver controllato che tutte le finestre fossero chiuse, si diresse in cucina, l'unica stanza ancora illuminata, sapendo bene che scena aspettarsi. Si fermò sulla soglia, appoggiandosi allo stipite della porta con le mani in tasca, godendosi per qualche attimo la scena in silenzio.
Tenten aveva appena finito di asciugare i piatti e cominciò a pulire il piano cottura. Aveva un'espressione serena e rilassata, come quella notte durante il ritiro. La vide scostarsi dal viso una ciocca di capelli con il polso e ruotare le spalle per scioglierle, prima di sciacquare la spugna nel lavello e dedicarsi a quello.
Si decise a raggiungerla, seppur con passo cadenzato. Le circondò la vita con le braccia e le diede un bacio a lato del capo.
-Ehi- lo salutò lei, senza fermarsi.
Poteva percepire il sorriso nella sua voce.
-Sei stanca?
-Per niente. L'aria di montagna è davvero rigenerante come dicono.
Lo Hyuga sorrise contro i suoi capelli.
-Avevi bisogno di staccare un po'. Non hai quasi avuto tempo di respirare negli ultimi mesi.
-Probabile. Peccato sia solo per un finesettimana. Dovrò aspettare l'estate prossima per fare una vacanza degna di questo nome.
-Nobuyuki e Mina hanno deciso la data del matrimonio?
-Non ancora, ma dovrebbero farcela sapere a giorni. Sicuramente sarà dopo il matrimonio di Kiba e Hinata, per fortuna: ho la sensazione che avrò un bel da fare per i preparativi- strizzò la spugna per riporla, per poi voltarsi leggermente verso di lui -Tè?
-Certo.
Qualche minuto dopo erano entrambi seduti, con delle tazze fumanti in mano. Lo Hyuga ebbe lo sguardo fisso sul vapore che si alzava impercettibilmente davanti a lui per qualche secondo. Tenten lo osservava con la coda dell'occhio, accettando quel silenzio sceso così all'improvviso; non poté evitare di passarsi nervosamente una mano tra i capelli. Tuttavia il gesto passò pressoché inosservato all'altro.
-Ten- il ragazzo sospirò più marcatamente di quanto intendesse -ho bisogno di affrontare la questione.
A quelle parole le mani di lei si serrarono intorno alla tazza, ma fu l'unico movimento percettibile.
-Ok- rispose, dopo aver sospirato lievemente a sua volta -d'altronde, questa stanza è sempre stata un buon posto per parlare.
Entrambi ritornarono con la mente, per un solo istante, alla notte in cui lei gli aveva confidato la storia di Katashi.
-Ti ascolto.
Il tono di voce dolce e accogliente che l'aveva contraddistinta tante volte sembrò lasciare una scia di conforto nell'aria. Ciò gli diede la forza di proseguire.
-Cosa succede quando una coppia si ritrova a doversi separare per molto tempo?
Tenten sentì le labbra schiudersi per lo stupore. Non si aspettava certo una domanda del genere per introdurre l'argomento.
-Oh… ahm…- si lasciò sfuggire, fissando lo sguardo sul suo tè mentre rifletteva -vediamo… Credo che dipenda da quanto si starà distanti e per quanto tempo, e dalla coppia stessa, come reagisce alla distanza…- alzò lo sguardo verso il soffitto, mordendosi il labbro senza accorgersene -se non si è troppo lontani si prova a raggiungersi quando si può, anche se si tratta di una soluzione temporanea, non si può andare avanti così per sempre. Alla fine c'è chi sopravvive e si ricongiunge, e chi non ce la fa e si lascia. Poi c'è anche chi non se la sente di provare e rompe subito.
Il silenzio che calò parve di piombo. Persino sollevare le tazze per bere sembrava più difficile di quanto avrebbe dovuto essere.
-La durata del tour…- Tenten cominciò a torturarsi una ciocca di capelli -si tratta effettivamente di sei mesi più quello di prova, o potrebbe prolungarsi?
-È improbabile. Tuttavia- Neji fece una pausa, come a cercare le parole giuste -il mio agente mi ha detto chiaramente che il tour potrebbe aprire altre porte. Nel senso che potrei ricevere delle offerte di lavoro all'estero.
La ragazza rimase completamente immobile per alcuni istanti, per poi coprirsi il viso con entrambi le mani, scuotendo leggermente il capo.
-Certo… che stupida a non averci pensato…- scoprì il volto, rivelando un sorriso disilluso -è ovvio che possano esserci opportunità del genere. E quale musicista non vorrebbe lavorare in Europa, o negli Stati Uniti…
Lo Hyuga allontanò da sé la tazza, ancora colma. Sentiva di non essere in grado di mandare giù neanche una goccia.
-Non so ancora cosa farei se ricevessi delle offerte. Credo che sarò in grado di deciderlo solo alla fine del tour. Ma ho bisogno di sapere in che direzione stiamo andando noi due.
-Neji…- la fatica traspariva senza filtri dal suo viso -ti assicuro che io vorrei davvero essere in grado di darti una risposta in questo momento, ma non posso… non ce l'ho…
-Sì, lo so- rispose lui con tono velatamente rassegnato, senza guardarla.
Dopo un respiro profondo, Tenten continuò.
-... ma mi impegnerò a trovarla- vedendolo voltarsi finalmente verso di lei, si sentì incoraggiata a continuare -ci sto pensando già da qualche giorno… Tornerò in terapia per affrontare tutta questa faccenda del buco nero. Non sarà facile e credo che richiederà del tempo, ma ci proverò.
Il suo corpo fremeva d'irrequietezza. Quell'idea non la faceva sentire affatto a suo agio, anzi. Si alzò e raggiunse la finestra con passo frenetico, sperando che la vista del buio al di là del vetro la tranquillizzasse in qualche modo.
-L'unica cosa che posso dire con certezza, in tutta onestà- provò con tutta sé stessa a controllare il tremolio nella propria voce, ma non era sicura di esserci riuscita -è che, per me, lasciarci non è un'opzione.
Se qualcuno glielo avesse chiesto, non avrebbe saputo spiegare perché non trovasse il coraggio di voltarsi per vedere la sua reazione. Sentiva i piedi incollati al pavimento e il proprio respiro minacciare di diventare affannoso. Dopo un tempo che le parve infinito, sentì una mano afferrarle gentilmente la spalla ed esercitare una leggera pressione per invitarla a voltarsi. Quando lo fece, trovò Neji davanti a lei. La stava guardando dritta negli occhi, con quel suo sguardo talmente intenso e profondo da perdercisi dentro. Sentì la sua mano afferrarle la nuca con delicatezza e spingerla in avanti per poter posare le labbra sulla sua fronte. A quel contatto, Tenten percepì ogni singola cellula del suo corpo rilassarsi all'istante.
-Neanche per me è un'opzione- le sussurrò, prima di farle alzare lo sguardo -capisco che sarà dura, ma è importante per me sapere che proverai a lavorarci su.
La ragazza annuì, aggrappandosi con le mani alla schiena di lui. Sentì i suoi occhi squadrare ogni centimetro del suo viso, ma la cosa non la infastidì affatto: ogni volta che lo faceva, era come se l'accarezzasse col pensiero. Quando Neji si chinò per baciarla, desiderò con tutta sé stessa che il tempo si fermasse in quel preciso momento. Nei mesi successivi avrebbe dovuto affrontare i suoi scheletri nell'armadio e non si sentiva pronta, per niente. Solo lui le dava la forza di pensare di potercela fare.
Ma, quando sarebbe partito, dove avrebbe trovato quella forza?




Angolo dell'autrice

Finalmente un altro capitolo. Dal prossimo in poi dovrei essere un po' più ispirata, anche se gli impegni di tutti i giorni non renderanno facile aggiornare in tempi brevi.
Come sempre, grazie a tutti i lettori che continuano a seguirmi.

Un abbraccio,

V@le








  
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